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ATTUALITÀ

Coronavirus, trasporti sullo Stretto: passaggi gratuiti per i sanitari

Stretto di Messina traghetto

MESSINA – Nuove misure per la mobilità sullo Stretto. Come annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, salgono a cinque le corse quotidiane dei traghetti da e per Messina. Grazie all’interlocuzione con il governatore, infatti, il ministero dei Trasporti ha emanato un proprio decreto che consente l’aumento dei passaggi fra la Sicilia e il resto del Paese. Si tratta di un’azione che permette gradualmente di rendere più fluido il traffico sullo Stretto.

Il documento, che con la collaborazione istituzionale con l’onorevole Francesco D’Uva accoglie in toto le richieste della Sicilia, prevede corse gratuite, dirette alla rada di Tremestieri, per il personale pendolare sanitario e la possibilità di traghettare sulle linee dedicate al trasporto merci anche per quelle persone che, dimostrandolo, necessitano di cure mediche.

Intanto, da stamane, ha preso il via l’accesso speciale riservato ai pendolari che, grazie al modulo “vidimato” dalla Protezione civile regionale (dopo avere presentato la richiesta alla mail lavoratoripendolari@protezionecivilesicilia.it), hanno effettuato l’attraversamento in modo spedito e ordinato.

Si tratta di una nuova misura, infatti, introdotta dal presidente della Regione con l’ordinanza del 18 aprile, che permette di evitare disagi, ma soprattutto pericolosi assembramenti: adesso i passeggeri possono usufruire di una corsia dedicata sia a Villa San Giovanni, sia nel capoluogo peloritano. Secondo i dati della centrale operativa della Protezione civile, sono state più di mille le richieste già certificate e sono in fase di elaborazione le istanze presentate nelle ultime 24 ore. Una volta completata e accertata la ricognizione, verrà rilasciato a ogni passeggero un “tesserino” che consentirà ulteriormente di velocizzare il passaggio dello Stretto.

ATTUALITÀ

Concluso con successo “Abitare il silenzio”

CATANIA – Grande e sentita partecipazione, a Catania, per la seconda edizione di Abitare il silenzio, Festival dell’autobiografia tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, ideato e diretto da Lucia Caruso, organizzato, insieme, dalle associazioni L’Albero Filosofico (Catania), diretta dalla stessa Caruso e Terre perse per ritrovarsi (Venezia), diretta da Alessandro Doria, con il patrocino del Comune di Catania.

Accolti dalla Biblioteca “Bellini” di Catania, conclusi tre giorni preziosi all’insegna del “silenzio” come luogo per cogliere consapevolmente (ciascuno) il proprio colloquio interiore. Moderati dalla giornalista Grazia Calanna, è stato un susseguirsi di preziosi interventi. Con anche gli organizzatori Lucia Caruso e Alessandro Doria, hanno preso parte Novella Primo, Rosalba Galvagno, Francesco Farinella eDuccio Demetrio (special guest, presente anche un attesissimo laboratorio di scrittura).

Nella prima giornataLucia Caruso e Alessandro Doria si sono soffermati sul concetto di “autobiografia come cura sui”; notevoli gli apprezzamenti per il primo “Silent reading party”, con un libro, i cellulari spenti e tantissimo reciproco ascolto; per “Narrarsi nel luoghi della cura” con Federica Marcucci e Alessio Muratore focalizzato sull’importanza di riconoscere il proprio passato per avere un futuro; per “Scrivere nell’abbandono”, con Alessandro Doria che si è soffermato sul valore della scrittura, specie quella autobiografica, quale supporto prezioso per la serenità della e nella propria quotidianità, per “Il silenzio e la scrittura” di Maria Liberti che ha proposto una ricca riflessione sul rapporto fra il silenzio e la scrittura, quella autobiografica, in particolare, che attraverso lo scandaglio di sé opera come adeguato strumento della socratica cura, per “Una madeleine tra il tempo che fugge e il tempo delle profondità” di Francesco Farinella che ha magistralmente condotto i presenti alla scoperta della “memoria involontaria” approfondendo la tematica autobiografica in uno degli eventi più straordinari della Storia della letteratura, che ha avuto profonde ripercussioni nella psicologia e fenomenologia della memoria; per “La saggezza del silenzio”, una lettura orteghiana con Massimo Vittorio che ha rimandato all’autenticità comunicativa del silenzio e al rifiuto di un dire permanente, visto come una sofisticazione del vissuto.

Giornata clou, quella di sabato, arricchita da tre preziosi e spessissimi interventi: “Solo il silenzio vive”, di Novella Primo che a partite dal requisito imprescindibile della meditazione, il silenzio, ha ripercorso con appassionante cura le cartografie della memoria nelle scrittrici Romano, Spaziani e Anedda; “Il caso Goliarda Sapienza”, autobiografia e psicoanalisi con Rosalba Galvagno che ha brillantemente indagato il rapporto intercorrente tra Autobiografia e Psicoanalisi a partire dal romanzo “Il filo di mezzogiorno”, racconto della cura psicoanalitica che la scrittrice catanese sostenne intorno agli anni 1962-1965, con magnetici riferimenti e, anche, al capolavoro “L’arte della gioia”, romanzo pubblicato postumo nel 1998; “Il silenzio degli addii” con Duccio Demetrio che ha “illuminato” situazioni di raccoglimento, di ricerca del silenzio, di scrittura autobiografica e poetica quali strumenti che “rendono più sopportabile lo spaesamento e l’impossibilità dell’addio”. “Autobiografia di un corpo” con la sensibilità colta di Daniela Bellavia e, in chiusura, “Ad un tratto il ricordo m’è apparso”, laboratorio esperienziale con Lucia Caruso e Francesco Farinella che si sono soffermati insieme ai partecipanti su Autobiografia e memoria involontaria: “Le scritture del desiderio”.

Si è conclusa a Catania, suscitando enorme interesse, la seconda edizione del Festival dell’autobiografia Abitare il Silenzio, tra esplorazione del sé e memoria dei luoghi, organizzata dalle associazioni l’Albero Filosofico, Catania e Terreperseperritrovarsi, Venezia. All’evento hanno partecipato numerosi relatori provenienti da tutta Italia. L’autobiografia, sostiene Lucia Caruso, presidente dell’associazione l’Albero Filosofico e ideatrice del Festival, è uno strumento indispensabile nel processo umano della ricerca dei significati per collocarsi nel mondo. E se ci chiediamo come fare per abitare il Silenzio scopriamo la possibilità di un’originaria “narrazione di Sé” per cogliere quel colloquio interiore che ognuno di noi intrattiene con le voci della propria anima. E ancora il silenzio degli addii come questione filosofica individuale e universale. Scegliere di raccontarli e scriverne risveglia miti e narrazioni che trasformano gli addii in storie dell’umanità. Ed in tali situazioni il raccoglimento, la ricerca del silenzio, la scrittura autobiografica e poetica rendono più sopportabile lo spaesamento e l’impossibilità dell’addio”, dichiara Lucia Caruso, Presidente dell’Albero Filosofico.

“Desideravo ringraziare prima di tutto il pubblico di questa edizione per essere stato presente in modo attivo e partecipe alla seconda edizione del festival. Insieme alla dott.ssa Caruso stiamo provando ad offrire un prodotto culturale che aiuti le persone a pensare, a riflettere, evitando l’inutile chiacchiericcio che si ascolta per strada o che si può leggere nei social. È un progetto che spero possa trovare un coinvolgimento o un supporto anche da parte dell’amministrazione, così come accade a Venezia, mio comune di residenza, dove gli assessorati lavorano in concerto per garantire le nostre Riflessioni Lagunari. Credo sia un vantaggio per Catania e per tutta la Sicilia poter godere di un momento di riflessione culturale importante al punto da aver permesso di offrire gratuitamente ai presenti la partecipazione del prof. Duccio Demetrio, uno dei massimi esponenti viventi della filosofia della narrazione. Da Giugno, inizieremo a preparare l’edizione 2025, sperando di poter coinvolgere ancora più persone”, conclude Alessandro Doria, Presidente di “Terre perse per ritrovarsi” (Venezia).  

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“Giornata mondiale delle Api”: in Sicilia numerosi appuntamenti volti al coinvolgimento degli studenti

Si celebra oggi la giornata mondiale delle Api, istituita per la prima volta nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: una ricorrenza particolarmente importante, se si considera il ruolo fondamentale che ricoprono per l’ecosistema, con ricadute importanti anche a livello economico.

Dagli ultimi dati registrati dall’ Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, si evince l’aumento della presenza degli apicoltori e degli alveari in tutto il Paese.

Oggi, in occasione della Giornata mondiale delle Api sono diversi gli appuntamenti in programma, anche in Sicilia, dove i principali protagonisti saranno gli studenti delle scuole, coinvolti in un progetto di educazione al rispetto della natura.

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ATTUALITÀ

Anci Sicilia: dal 2019 al 2023 la popolazione è diminuita del 1,93%. Registrato un andamento negativo di oltre 94mila abitanti

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%.

I numeri evidenziano un andamento negativo di oltre 94 mila abitanti

Le uniche province in controtendenza sono Catania, dove lo spopolamento è dello 0,26% (-2.836 abitanti) e Ragusa, dove invece la popolazione aumenta dello 0,71% (+2.229).

Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Anci Sicilia che si svolge oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La maglia nera della crisi demografica spetta al territorio di Enna, (-4,58%, -7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155), Agrigento (-3,46%, -14.826), Messina (-3%, -18.533), Palermo (-2,23%, -27.413), Trapani (-2,13, -9.033), Siracusa (-1,67%, -6.530).

Tra i capoluoghi di provincia, a soffrire di più dello spopolamento è Trapani, con -15,80%, -10.473. Seguono Enna che segna una perdita del 4,46%, -1.193 abitanti, Agrigento (-4,36%, -2.538), Messina (-4,31, -9.823), Caltanissetta (-3,90, -2.391), Palermo (-3,10%, 20.221), Siracusa (-2,57%, -3.075): in controtendenza Catania che cresce, dove la popolazione cresce dello 0,66% (+1.978) e Ragusa con +2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo – dice il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano- lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è una questione limitata. In tutte le province i dati precisano che, tranne a Ragusa e Catania, negli ultimi 5 anni la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento. Credo che nell’agenda politica il problema sia entrato solo a livello superficiale senza una reale volontà di risolverlo.

Come sarà la Sicilia nei prossimi anni è un argomento che bisogna affrontare ogni giorno. Sulla base del censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana risulta ammontare a 4.814.016 residenti. Un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia non smette di denunciare: allo stato attuale abbiamo 70 comuni in dissesto, 43 comuni in piano di riequilibrio”.

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