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Taormina, l’assessore Carpita: “Checkpoint negli ingressi della Città per effettuare dei test sul Coronavirus”

taormina assessore carpita

TAORMINA – L’assessore al Turismo del Comune di Taormina, Andrea Carpita, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

In una fase così complessa e delicata come quella che attraversa la nazione e, di conseguenza, la città di Taormina, è quantomai importante remare tutti nella stessa direzione. Pur comprendendo le difficoltà dei diversi segmenti del settore turistico-imprenditoriale, non si capisce, specie in un momento di crisi, la proliferazione ingiustificata di diverse componenti o rappresentanti di settori che, seppur importanti, a volte rappresentano se stessi.Tutti dovranno dunque mettere da parte inutili protagonismi, vanità e ambizioni politiche in favore del bene della Città.

Sono convinto che le diverse associazioni di categoria presenti sul tessuto economico taorminese dovrebbero unirsi per esprimere argomenti e proposte concrete e sostenibili di supporto all’Amministrazione, con l’auspicio di una rinascita di Taormina post Covid-19. Così come sta facendo un gruppo di imprenditori che, dietro le quinte e certamente non alla ricerca di visibilità, sta elaborando una serie di proposte da presentare all’Amministrazione.

Sono imprenditori che, come tutti gli altri, non hanno perso la voglia di combattere per far ripartire le proprie attività anche a costo di enormi sacrifici. Sono consapevoli, però, che non sarà possibile ripartire se il Governo e la Regione non metteranno in campo misure adeguate per sostenerli. Il problema sociale sicuramente più rilevante è quello dei lavoratori: persone che si sono ritrovate improvvisamente senza alcuna occupazione e con un futuro pieno di incertezza. Il Comune dal canto proprio, oltre ad impegnarsi nello sgravio delle imposte comunali, ha l’obbligo di utilizzare i pochi strumenti che ha disposizione. Ecco perché è stato deciso di rendere di nuovo operativo il tavolo di concertazione al quale prenderanno parte i rappresentanti di categoria. Nel contempo si darà vita anche ad un comitato di esperti dedicato alla comunicazione. Siamo fermamente convinti che dobbiamo ripartire dalla valorizzazione delle nostre bellezze, dal nostro patrimonio paesaggistico e architettonico. Con questo obiettivo, a breve verrà realizzata una campagna promozionale che spinga i turisti ad innamorarsi ancora della nostra Taormina, da sempre sinonimo di accoglienza in tutto il mondo.

La sicurezza sanitaria, inoltre, rimane perno fondamentale per rimettere in moto, per quanto possibile, il comparto turistico. La nostra idea per una Taormina sicura passa attraverso due binari:

  1. La dotazione di tamponi e dei dispositivi di protezione individuale per fronteggiare qualsiasi eventuale emergenza.
  2. L’istituzione di “checkpoint” negli ingressi della città in modo per effettuare dei test rapidi ai visitatori per garantire la dovuta e necessaria sicurezza sia per i turisti sia per i residenti. Siamo già in contatto con alcune aziende per approfondire i costi e l’efficacia del macchinario per i test sierologici.

Dobbiamo mettere nelle condizioni i turisti di viaggiare nel modo più sereno possibile: non dimentichiamo che nella nostra Città non si sono registrati casi di Covid-19 ed è questo il messaggio che vogliamo lanciare. Indipendentemente da quelle che saranno le scelte dei governi nazionali e regionali, rimarrò al fianco dei nostri concittadini: le loro difficoltà, sono le nostre. I loro bisogni rappresentano le nostre priorità. La loro battaglia per rialzarsi è anche la nostra.

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L’appello dell’associazione Aiace: “Non cambiare i libri di testo il cui costo grava sulle famiglie degli studenti”

Aiace, associazione consumatori, chiede di non cambiare i libri di testo il cui costo grava sulle famiglie per agevolare utilizzo di quelli usati Bronte – “Mi rivolgo a dirigenti scolastici ed insegnanti – dice il delegato dell’Associazione Aiace, Giuseppe Gullotta, che ha inviato una lettera aperta a vari istituti della zona – una profonda preoccupazione che sento condivisa da molte famiglie, specialmente in un momento in cui si avvicina la consueta “stangata” di settembre, quando l’acquisto di libri e materiali scolastici grava pesantemente sui bilanci familiari. Si stima che il costo per ogni studente possa arrivare fino a mille 300 euro, una cifra che mette in seria difficoltà molte famiglie italiane. In particolare, ciò che desta maggiore sconcerto è la questione delle nuove edizioni dei libri scolastici, spesso introdotte senza motivazioni che giustifichino l’acquisto di un testo completamente nuovo. Di anno in anno, attraverso modifiche minime come una nuova prefazione, l’aggiunta di un capitolo introduttivo o modifiche di carattere estetico, vengono immessi sul mercato testi che, in sostanza, non presentano differenze sostanziali rispetto alla versione precedente. Tuttavia, le famiglie sono costrette a riacquistare tali libri, vedendo sfumare la possibilità di risparmiare attraverso mercatini dell’usato o scambi tra privati. Questa pratica, che appare come una strategia di marketing consolidata, non solo rende inutilizzabili i libri dell’anno precedente, ma impone un esborso economico spesso insostenibile per molte famiglie. A pagarne il prezzo sono soprattutto quei genitori che, pur di garantire l’istruzione dei propri figli, si trovano costretti a fare sacrifici e rinunce. È chiaro che un simile meccanismo danneggia non solo chi acquista libri usati in buone condizioni, ma anche chi cerca di vendere i testi già utilizzati dai propri figli, creando un circolo vizioso che impoverisce ulteriormente le famiglie e ostacola l’accesso all’istruzione. Alla luce di quanto esposto, riteniamo fondamentale che vi sia un intervento specifico e tempestivo da parte delle autorità competenti per regolamentare e monitorare la pratica delle nuove edizioni scolastiche. È essenziale ricordare che il Codice di Autoregolamentazione del Settore Editoriale Educativo impone regole ben precise per gli editori: una nuova edizione può essere posta in vendita solo se differisce dalla precedente per almeno il 20% dei contenuti. Tuttavia, troppo spesso questa norma viene disattesa, penalizzando ingiustamente le famiglie. E’ indispensabile rispettare il diritto degli studenti e delle loro famiglie a un’istruzione accessibile e non gravata da spese ingiustificate. Il futuro dei nostri ragazzi non può essere subordinato a strategie commerciali che rischiano di minare il principio di equità e accessibilità all’educazione”. La richiesta è destinata ad animare il dibattit

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Giornata nazionale della SLA: ad Acireale, per l’occasione, il Palazzo di Città si illumina di verde

Il balcone principale del Palazzo di Città nella sera tra il 14 e il 15 settembre sarà illuminato di verde. La Città di Acireale aderisce all’iniziativa dell’Aisla – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che il 15 settembre celebra in tutta Italia la XVII Giornata nazionale sulla SLA.

L’iniziativa ha lo scopo sia di sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia rara che ancora ad oggi non ha una cura, sia di far conoscere le attività dell’associazione.

Un piccolo gesto simbolico affinché si possa far “luce” su una malattia che colpisce tante persone e tante famiglie.

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Milo: si è conclusa domenica con un viaggio virtuale attraverso i sensi la 44esima edizione di “ViniMilo”

MILO – La 44esima edizione di ViniMilo 2024 si è conclusa con l’interessante appuntamento di domenica 8 settembre ore 19:30 al centro servizi di Milo.

Non è stata la solita degustazione ma un viaggio virtuale attraverso i sensi che, nel lontano 1968, guidarono Mario Soldati a scrivere di questi due territori: Il Canavese in Piemonte e l’Etna in Sicilia. Luoghi così lontani ma uniti da una molteplicità di fattori. I protagonisti in assoluto sono stati i due vitigni storici dei territori su citati: l’Erbaluce, col suo Caluso DOCG e il Carricante, con l’Etna Bianco Superiore DOC.

A condurre la serata la brava Agata Arancio e Paolo Di Caro, rispettivamente vice presidente e presidente regionale della FIS. Insieme a loro, il vulcanico Gualtiero Onore, enologo e vicepresidente dei Giovani Vignaioli Canavesani con la partecipazione di Daniele Lucca del canavese con radici siciliane. La degustazione è stata composta da 7 vini, con 7 stili e da 7 terroir, con un unico vitigno, prima del Canavese e poi dell’Etna.

Agata Arancio, spolverando un’espressione del grande scrittore piemontese di nascita, invita i numerosi partecipanti all’evento (serata sold out) a bere l’Erbaluce pensando al Carricante e viceversa.

Di grande impatto emotivo è stato sapere che in Piemonte, in questo territorio che Guatiero Onore descrive come anfiteatro, dei vignaioli giovani, costituiti in associazione, dove lo statuto prevede che siano tutti under 39, si sostengono e interagiscono tra loro per crescere. Il duro lavoro in vigna ed in cantina, col coraggio di scommettersi, ha dato i suoi frutti e, a volte, anche a sorprendere. Grazie alle slide, Gualtiero ha illustrato e spiegato le peculiarità di ogni singolo territorio di produzione dell’Erbaluce. 

La degustazione è stata accompagnata dalla storia di ogni singola cantina e gli assaggi hanno suscitato l’interesse dei presenti. Molti di questi vini del canavese, al naso ed al gusto, hanno rievocato sentori tipici del Carricante. Alcuni di questi produttori hanno scelto la via più impervia nel presentare vini, con produzione di poche migliaia di bottiglie, imponendo la propria idea di fare vino.

Dopo i sette piemontesi, si è passati alla degustazione del Carricante, anche qui sia Agata Arancio sia Paolo Di Caro, hanno raccontato la storia dei nostri vignaioli, alcuni molto giovani, che hanno ripreso e continuato il lavoro dei nonni e dei genitori, lavorando con passione nelle vigne di famiglia. Alcuni di questi, presenti in sala, sono intervenuti portando la propria testimonianza dal vivo e questo è stato molto apprezzato.

Una nota di merito va a Katia Sicari che ha deliziato il palato dei presenti con un panino gourmet di farine di grano antico siciliano, farcito con un salame di un’azienda di Milo con tomini piemontesi. Anche qui, i due territori si sono abbracciati regalando una piacevole ed armoniosa sensazione gustativa.

I vini del Canavese: Scelte di Vite Az. Agr. 366, Rebellio NT Wines di Gualtiero Onore, Caluso DOCG Cantina Eporedia, Giallo di Chy Az. Agr. Valchyara, Jyothi L’Erm di Jothi Aimino, K Az. Agr. Kalamass Nuove Radici di Riccardo Boggio, San Martin Az. Agr. San Martin.

I vini dell’Etna: Gamma di Federico Curtaz, Nuna di Tenute di Nuna, Virgola Bianco di Vini di Luca, Rachele dell’Azienda di Rachele, Lavi di Az. Agr. Juppa, Sciara 1911 di Tenuta di Boccarossa, Etna Bianco di Tenute Ballasanti-. L’auspicio di Agata Arancio, a conclusione dei lavori e dopo aver ringraziato i  sommellier della FIS per l’egregio servizio svolto, è quello che anche sull’Etna ci sia una più forte collaborazione tra i vignaioli, per una crescita collettiva in un territorio meritevole.

(dal nostro inviato Antonio Di Mauro)

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