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Trapani, operazione antimafia dei carabinieri. Arrestato il boss Mariano Asaro (VIDEO)

TRAPANI – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA – 2 esponenti di vertice delle famiglie mafiose di Castellamare del Golfo e Paceco, per associazione di tipo mafioso. Altri 2 indagati sono stati raggiunti da ordinanza di sottoposizione all’obbligo di dimora e uno da misura interdittiva. Eseguite inoltre decine di perquisizioni.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido e dal Sostituto Procuratore Gianluca De Leo, hanno permesso di dimostrare il perdurare dell’appartenenza del pregiudicato mafioso Mariano Asaro all’associazione mafiosa. Asaro veniva rimesso in libertà dopo una lunga detenzione nel giugno del 2018, ma le indagini dei Carabinieri  permettevano di monitorare i rapporti che lo stesso continuava ad intrattenere con diversi esponenti mafiosi, tra i quali Rocco Coppola  e Carmelo Salerno, quest’ultimo colpito da medesimo provvedimento cautelare è già detenuto in quanto destinatario di OCC nell’operazione di P.G. c.d. SCRIGNO .

In molti degli incontri riservati, Asaro veniva sorpreso ad esternare tutto il suo astio nei confronti del vertice della famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, Francesco Domingo, nonché dei collaboratori di giustizia e in particolare nei confronti di quelli che lo avevano accusato dell’omicidio del pubblico ministero di Trapani, Ciaccio Montalto Giangiacomo, fatta eccezione per il collaboratore Francesco Giuseppe Milazzo, il quale per stessa ammissione di Asaro, lo aveva “salvato” dichiarando la sua estraneità a quell’omicidio.

Asaro, sin dai giorni successivi alla sua scarcerazione, aveva cominciato a lavorare ad un progetto imprenditoriale illecito. Era sua intenzione, che poi effettivamente mise in atto, costituire una società, da intestare fittiziamente alla cognata Maria Vincenza Occhipinti, raggiunta dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria da aprire a Paceco.

In questo progetto Asaro era coadiuvato fattivamente anche da un’altra indagata, Maria Amato, anch’ella raggiunta da misura cautelare dell’obbligo di dimora, moglie del pregiudicato mafioso Rocco Antonino Coppola, già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso dalla Corte d’Appello di Palermo per aver predisposto quanto necessario per l’organizzazione di incontri con vari latitanti tra cui Matteo Messina Denaro e Vincenzo Sinacori.

L’Amato, in qualità di collaboratrice di uno studio notarile, predisponeva la documentazione e gli atti per la costituzione della società di capitali voluta da Asaro. Mentre il Coppola presentava ad Asaro il medico compiacente, Vito Lucido, raggiunto da misura inderdittiva di sospensione dall’esercizio dell’attività di medico per un anno.

Ma Asaro poteva contare ancora su due figure molto importanti. Il capo mafia di Paceco, Carmelo Salerno, anch’egli arrestato, e l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello al quale i Carabinieri hanno notificato l’informazione di garanzia. Quest’ultimo veniva incaricato, in seguito ad incontri riservati che Asaro riusciva ad organizzare grazie proprio al Salerno, di attivarsi con i vertici dell’ASP affinché l’ambulatorio di odontoiatria fosse convenzionato con il servizio sanitario.

Insomma un sistema ben congeniato che, come osserva il GIP nell’ordinanza di custodia cautelare, aveva permesso ad Asaro di potere contare, in qualsiasi momento, sui suoi qualificati contatti, derivanti dall’appartenenza a “cosa nostra” per avviare ogni attività fonte di guadagno, sì da penetrare massivamente e con straordinaria speditezza ed efficacia nel tessuto economico del contesto territoriale di riferimento.

In questo progetto imprenditoriale ciascuno aveva un ruolo preciso che portò avanti con piena consapevolezza e volontà: la cognata Occhipinti diede la propria disponibilità, in quanto soggetto incensurato, ad intestarsi fittiziamente la società, il dottore Lucido accettò di comparire quale direttore sanitario, svolgendo il contributo essenziale all’ottenimento delle autorizzazioni sanitarie ed al convenzionamento con la mutua, la Amato, moglie di Rocco Coppola, in quanto impiegata presso uno studio notarile, doveva provvedere a reperire e predisporre la documentazione necessaria e l’atto costitutivo della società, cosa che fece con solerzia; Salerno doveva provvedere ad aiutare l’indagato in ogni fase del progetto, dal reperimento dell’immobile a quello del medico, poi reperito invece da Coppola, e ad ottenere il contributo del politico Paolo Ruggirello, per attivare l’iter burocratico all’ ASP ed ottenere così le autorizzazioni necessarie e l’essenziale convenzionamento con la mutua, cosa che l’ex deputato regionale fece prospettando in un primo tempo che l’interessato allo studio era un suo “cugino”.

La storia dell’appartenente a cosa nostra di Asaro inizia già prima degli anni 80, è affiliato alla famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, all’interno della quale rivestiva una posizione apicale e in passato era autorizzato dai vertici di Cosa Nostra, in particolare da Vincenzo Virga, ad avere rapporti con personaggi mediorentali fornitori di esplosivi. Fu anche a lungo latitante ed inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi fino all’arresto nel 1997.

Il suo nome, insieme a quello di altri esponenti di cosa nostra, fra i quali Mariano Agate e L’Ala Natale, fa parte dell’elenco degli iscritti alla loggia massonica coperta “Iside 2” scoperta nel 1986 all’interno del circolo Scontrino. Accusato, ma poi prosciolto, dei fatti di sangue tra i più gravi della storia mafiosa della provincia di Trapani, veniva poi condannato più volte in via definitiva per associazione mafiosa, detenzione di armi ed estorsione.

I Carabinieri, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, stanno perquisendo anche l’abitazione e l’ufficio del Sindaco del Comune di Paceco, il quale è stato destinatario di invito a rendere interrogatorio innanzi all’Autorità Giudiziaria ed informazione di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

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Acireale, “Mese dell’Ambiente e della Biodiversità”: domani al Palazzo di Città l’incontro “Alimentazione”

Domani, venerdì 19 aprile, alle ore 10.00 in sala stampa a Palazzo di Città è in programma nel Mese dell’Ambiente e della Biodiversità l’incontro “AlimentAzione”.

L’assessore alle Politiche Sociali e Pubblica Istruzione Valentina Pulvirenti, con la responsabile del servizio Diritto allo studio Carmela Borzì, discuteranno con vari professionisti di sana alimentazione, disturbi alimentari e relativa prevenzione, nutrizione e ristorazione scolastica.

A margine ci sarà un rinfresco preparato dai ragazzi dell’Eris con gli scarti alimentari al fine di promuovere una politica antispreco.

Il Mese dell’Ambiente e della Biodiversità è organizzato dalla Città di Acireale in collaborazione con le associazioni ambientaliste e di promozione del territorio, con il sostegno degli Assessorati al Turismo e al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. E’ inserito nel cartellone Acireale E2024.

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Taormina: grandi progetti per “Italia Forum”, nuovo sodalizio che propone una griglia di iniziative di respiro nazionale

Taormina – È stata denominata “ItaliaForum”, la nuova Associazione Nazionale nata da “TraOrminaForum” che opererà sempre nella cittá del centauro. Vi saranno anche altre sedi come ad esempio, RomaForum, quella della capitale. L’ultima adesione è “IschiaForum” e presto sará operativa anche “MilanoForum”, la sede del capoluogo lombardo. Il nuovo progetto è stato reso noto, alla presenza del presidente del Consiglio comunale, Pinuccio Composto e dell’assessore, Mario Quattrocchi in una gremitissima aula consiliare. Ha moderato l’incontro il giornalista, Mauro Romano.
“È questo un ritorno – ha commentato il neo indicato, presidente del sodalizio – Alessandro Cardente, che svolge il ruolo di “Esperto contro le Violenze di Genere e la Violenza Giovanile presso l’Osservatorio Scientifico Nazionale di Forza Italia” – siamo nati come comitato nel 2014, così, quasi per gioco ma già con passione e con una visione chiara. Questo sentimento è quello che ci ha contraddistinto sempre. Con tutte le cose che abbiamo fatto e con quelle che torneremo ad organizzare. Ripartiremo dalla nota manifestazione contro il femminicidio “Io sto con le donne – gli uomini scendono in piazza” che ha avuto risonanza in tutta Italia. L’iniziativa vedrá come palcoscenico Taormina ma in coincidenza con un evento mediatico a Roma. Coinvolgeremo in quasi tutti i nostri progetti le scuole del territorio perché i ragazzi, sono il frutto di oggi e l’eredità che lasceremo domani a questo paese”. Con la Dirigente Scolastica dell’Istituto comprensivo, Carla Santoro l’intesa é ottima. Ci si è già accordati per un Protocollo d’intesa.Oltre alla sensibilizzazione contro le violenze di genere, la “Giornata della Solidarietà” porterà i ragazzi ad essere protagonisti di un concetto più completo di inclusione, rispetto e solidarietà per tutti. In primis, con un premio che verrà creato tramite i lavori realizzati in classe e che ogni anno verrà assegnato ai cittadini più meritevoli del territorio (studenti, imprenditori, sportivi,).
Ma Italia Forum vuole lavorare anche con gli albergatori, lanciando una proposta:
“Il Percorso Della Bellezza”. Un pacchetto turistico destagionalizzato, che porterà i visitatori a soggiornare, a pranzare a godere colazioni e aperitivi, negli alberghi e le ville storiche più affascinanti di Taormina. Un percorso sensoriale: culinario ma anche storico e artistico immerso nei racconti della taormina da sognare. Resta avviata l’importante collaborazione con l’Aias di Taormina importante riferimento territoriale. Ha effettuato un importate intervento, appunto, Bruno De Vita, in rappresentanza del sodalizio che si occupa dell’assistenza ai disabili. Poi ovviamente, resta in programma il grande Carnevale di Trappitello”. Del nuovo direttivo fanno parte oltre a Cardente esperti che si occuperanno di vari settori come: Stefano Sciacca (vicepresidente); Antonella La Macchia (organizzazione); Nino Scalora (eventi e Carnevale); Tamako Sakiko Chemi (sociale); Marco Noè (Sport e Giovani); Angela Corvaia (Eventi e bambini).

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Sicurezza sul lavoro, On. Romagnoli: “responsabilità condivisa per salvaguardare vite umane”

“Oggi non è possibile, né accettabile morire di lavoro o per lavoro; bisogna cancellare il luogo comune che il lavoro equivalga a infortunio”, afferma l’On. Massimo Romagnoli, Presidente della V Commissione CGIE “Promozione del Sistema Italia all’Estero” e imprenditore, che ha deciso di condividere la sua esperienza in un momento in cui la sicurezza sul lavoro è diventata una questione sempre più prioritaria.
Romagnoli riflette sull’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto dopo i tragici eventi che hanno coinvolto Vincenzo Franchina, un giovane di Sinagra che ha perso la vita mentre lavorava lontano da casa. Vincenzo, 36 anni, dopo essersi diplomato all’Itis di S. Agata di Militello, aveva sempre lavorato per poi trasferirsi e trovare stabilità. Si era sposato a maggio dello scorso anno e solo due mesi fa era diventato padre.
“Non si lavora per morire, ma per vivere, prosegue Romagnoli, ogni vita ha un valore inestimabile per sé stessa e per gli altri. Ognuno di noi, con il proprio lavoro, contribuisce al benessere della collettività. Cambiare mentalità significa avere un approccio positivo alla vita e al lavoro, perché l’infortunio non deve essere considerato un prezzo da pagare per il proprio mestiere.”
“Purtroppo, la fatalità e la disgrazia accidentale sono sempre in agguato e il rischio zero non esiste. Tuttavia, il compito di chi gestisce la sicurezza e di chi lavora è quello di avvicinarsi il più possibile a questo obiettivo, riducendo al minimo la percentuale di infortuni.”
Per migliorare la situazione, Romagnoli propone di affiancare al sistema di repressione attuale un sistema di prevenzione, coinvolgendo gli organi di controllo preposti, l’Inail e i sindacati. Questo sistema dovrebbe prevedere tempi brevi per ottemperare alle mancanze in materia di sicurezza e sanzioni esemplari in caso di inadempienza.
“La tutela del Sistema UOMO rimane la nostra massima priorità”, sottolinea Romagnoli. “Ogni volta che ci rechiamo al lavoro, è essenziale ricordare coloro che ci attendono a casa. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità indiscussa per tutti.”

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