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CRONACA

Spaccio di droga a Valderice: i carabinieri arrestano un giovane spacciatore

VALDERICE – I Carabinieri della Stazione di Valderice hanno tratto in arresto un giovane classe 94 per il reato di cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

I militari dell’Arma, impegnati in un normale servizio di perlustrazione del territorio in orario serale, hanno sottoposto a controllo il 28enne valdericino e un coetaneo, che si trovava con lui, nei pressi della Pineta comunale.

All’esito della perquisizione lo stesso è stato trovato in possesso di circa 11 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddiviso in dosi. La perquisizione è stata estesa anche presso il domicilio del ragazzo, dove sono stati rinvenuti ulteriori 24 grammi della medesima sostanza, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione.

La droga è stata posta sotto sequestro e il ragazzo è stato arrestato per spaccio, mentre il giovane che era in sua compagnia è stato segnalato alla Prefettura di Trapani quale assuntore non terapeutico in quanto è stato trovato in possesso di 2 grammi di sostanza stupefacente acquistata poco prima dall’arrestato.

A seguito dell’udienza di convalida, il 28enne è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Valderice.

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CRONACA

Catania: arrestati dalla Polizia per resistenza, ricettazione in concorso e porto di armi e oggetti atti ad offendere

Nel corso dei servizi di controllo del territorio, gli agenti delle Volanti della Questura transitando in via Della Concordia, hanno intercettato un’auto di provenienza furtiva, con due persone a bordo.

Alla vista della Volante si sono dati alla fuga. Ne è scaturito un inseguimento che si è concluso in via Grimaldi dove l’auto è stata fermata.

I due occupanti hanno tentato la fuga ma sono stati raggiunti dai poliziotti, ai quali hanno opposto sin da subito resistenza.

Durante la colluttazione con il conducente dell’auto rubata, un agente si è infortunato ad una mano, che ha richiesto cure mediche presso il Pronto Soccorso.

I due fermati, identificati presso gli uffici della Polizia Scientifica, sono risultati essere un 39enne catanese, sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Acicastello, e un 41enne di nazionalità marocchina, entrambi pregiudicati.

Sottoposti a perquisizione personale, il catanese è stato trovato in possesso di un coltello serramanico lungo 18 cm circa, con lama da 7 cm, sottoposto a sequestro. È stato pertanto denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Entrambi sono quindi stati tratti in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, mentre il pregiudicato catanese anche per inosservanza alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Gli stessi sono stati denunciati anche per di ricettazione in concorso.

A bordo della vettura usata dai due, sono stati rinvenuti una bicicletta, diversi utensili da lavoro, due bombole di gas ed altri oggetti vari di sospetta provenienza furtiva. Il tutto è stato sequestrato e l’autovettura restituita al legittimo proprietario.

Dell’avvenuto arresto è stato informato il Pubblico Ministero di turno che ha disposto di trattenerli presso le camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo.

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CRONACA

Aci Catena, controlli straordinari del territorio: arrestato un 33enne per evasione

I Carabinieri della Compagnia di Acireale, su impulso del Comando Provinciale di Catania, hanno potenziato le attività di contrasto all’illegalità diffusa con l’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza reale e percepita della popolazione, nonché di garantire una risposta pronta ed efficace alle esigenze dei cittadini.

In tale contesto operativo, i militari delle Stazioni di Acireale ed Aci Catena, supportati dai colleghi del 12° Reggimento “Sicilia” hanno attuato, nel pomeriggio, un dispositivo di controllo, che si è concentrato soprattutto nelle zone dei centri urbani di maggiore aggregazione.  

Nell’ambito del servizio coordinato, particolare attenzione è stata rivolta alla verifica del rispetto delle restrizioni imposte a quei soggetti con misure detentive e, in particolare, sono stati controllate una decina di persone per i quali non è stata riscontrata alcuna irregolarità, ma non è andata così per un 33enne catanese.

Al riguardo, un equipaggio dell’Arma, impegnato nel dispositivo, ha raggiunto per un controllo, l’abitazione dove l’uomo sarebbe dovuto rimanere agli arresti domiciliari, ma, pur suonando insistentemente al citofono dell’appartamento, non ha ottenuto alcuna risposta.

Gli investigatori avendo, però, la certezza che il campanello funzionasse, poiché riuscivano ad udire il suono fin sulla strada, hanno subito ipotizzato che, il detenuto, si fosse allontanato da casa senza alcuna autorizzazione.

Velocemente i militari dell’Arma hanno attivato le ricerca del giovane, che venivano estese nelle zone e vie circostanti nonché sul retro dell’abitazione dove è ubicato un terreno incolto, senza tuttavia rintracciarlo.

Le attività di rintraccio dell’evaso, però, hanno avuto termine dopo neanche 5 minuti, quando il 33enne è stato avvistato, dagli operanti, all’interno di un residence adiacente la sua abitazione, dove stava pacificamente passeggiando, probabilmente con la convinzione di non essere visto.

L’uomo, rapidamente individuato, però, dalla pattuglia, è stato subito raggiunto, bloccato e arrestato per il reato di “evasione”, poiché non aveva alcuna autorizzazione ad allontanarsi dal suo domicilio.

I Carabinieri lo hanno posto a disposizione dell’Autorità Giudiziari che ha convalidato l’arresto e disposto per lui nuovamente la sottoposizione agli arresti domiciliari.

Lungo le principali vie d’accesso ai centri abitati e nei pressi degli svincoli stradali le pattuglie hanno identificato una quarantina di persone ed effettuato verifiche su una ventina di veicoli. Sono state accertate sette violazioni al Codice della Strada (mancanza momentanea documenti, guida senza cintura, omessa revisione, omessa copertura assicurativa, guida senza patente, omesso uso del casco protettivo) ed un veicolo è stato sottoposto a sequestro amministrativo.

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CRONACA

Catania, Monte Po, accoltellano uomo in strada: arrestati i responsabili del tentato omicidio

Nella serata del 21 aprile scorso, personale della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura etnea ha proceduto all’arresto di due fratelli gemelli di anni 38 in quanto ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio in concorso e di porto di strumenti atti ad offendere.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dalla Squadra Mobile, congiuntamente con personale della squadra Volanti della Questura, hanno permesso di acquisire,allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come i due arrestati sarebbero gli autori di gravi condotte illecite perpetrate ai danni di un 56enne.

In particolare, le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione – giunta alla Sala Operativa, nel primo pomeriggio – di una lite avvenuta in piazza Mercato, nel rione Monte Po, a seguito della quale una persona era rimasta gravemente ferita poiché attinta da più colpi di arma da taglio.

Sebbene sul luogo segnalato non vi fosse la presenza di alcun soggetto, nei pressi, precisamente in via Gaetano Di Giovanni, personale delle Volanti ha notato alcune tracce ematiche, un tagliabalsa per poi scorgere degli astanti intenti ad indicare la presenza della persona ferita.  Giunti sul posto e trovata la vittima insanguinata, con evidenti lacerazioni alle mani, al capo e al fianco sinistro, è stata identificata e fatta trasportare dal personale del 118, nel frattempo, allertato, presso l’ospedale “San Marco”, in codice rosso.

Sul luogo teatro degli eventi, oltre agli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti già presenti, sono stati inviati agenti specializzati del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, per il sopralluogo e la repertazione di tracce ematiche e del citato tagliabalsa.

A seguito dei tempestivi approfondimenti svolti da personale della Squadra Mobile, in collaborazione agli agenti delle volanti, principalmente consistenti in attività di escussione testimoniale, che hanno consentito la ricostruzione della dinamica dei fatti ovvero la circostanza che, dopo una prima accesa lite avvenuta telefonicamente tra uno dei fratelli e la persona offesa, in ragione di problematiche concernenti la relazione sentimentale tra quest’ultima e la compagna, madre degli autori del delitto, entrambi i fratelli si sarebbero presentanti, a bordo della loro autovettura, sotto l’abitazione della persona offesa, ingaggiando una animata discussione degenerata poi nel tentato omicidio.

Nel corso delle serrate indagini, presso un altro nosocomio cittadino, si è presentato con un coltello, a suo dire, sottratto alla vittima durante le fasi di colluttazione, parimenti posto sotto sequestro, uno dei due predetti fratelli, il quale, dopo essere stato medicato, con diagnosi di “piccola infrazione della porzione superiore del versante anteriore delle ossa nasali. FLC del naso”, prognosi di 30 giorni, è stato condotto negli Uffici della Squadra Mobile, ove ha reso spontanee dichiarazioni, confermando sostanzialmente le responsabilità sue e del fratello, anch’egli rintracciato in serata presso la sua abitazione.

Dalle risultanze di indagine acquisite è emerso che l’evento delittuoso sarebbe maturato nel contesto familiare, per la disapprovazione della relazione tra la vittima e la compagna, madre dei fratelli.

Informato dell’avvenuto arresto, il Sostituto Procuratore della Repubblica di turno ha disposto che i due indagati venissero associati presso il carcere di piazza Lanza, in attesta dell’udienza di convalida dinnanzi al competente Giudice per le indagini preliminari.

Sul conto del ferito, tuttora ricoverato, in terapia intensiva e rianimazione, con prognosi riservata, è stata indicata la diagnosi provvisoria di “ferite da taglio multiple con iniziale compromissione emodinamica, ferite (multiple) di sede non specificata, con complicazioni”.

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