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CRONACA

Spaccio di droga ad Acireale: pregiudicato arrestato dalla Polizia e condotto in carcere

ACIREALE – Intorno alle ore 14:00 del 18 novembre, personale dipendente della Squadra Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza Acireale, nel corso di un’operazione di P.G. finalizzata alla prevenzione e alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, fermava e controllava un’autovettura SMART con a bordo un soggetto classe 1978, pluripregiudicato per reati di spaccio di sostanza stupefacente, rapina, furto ed associazione a delinquere, in atto sottoposto al regime della libertà controllata.

Visti i precedenti del soggetto gli operanti procedevano alla perquisizione del veicolo ivi rinvenendo due dosi di sostanza stupefacente di tipo hashish del peso di 1 grammo ciascuna. La perquisizione, pertanto, veniva estesa all’abitazione dell’uomo, dove venivano rinvenuti altri 29 grammi della medesima sostanza stupefacente, materiale per il confezionamento e due bilancini elettronici di precisione, tipici per la pesatura e la suddivisione in piccole dosi da smerciare illegalmente.

Per quanto sopra il pregiudicato veniva tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, informato dell’accaduto, disponeva che l’arrestato fosse recluso in carcere in attesa dell’udienza di convalida arresto di fronte al G.I.P. Pertanto, dopo gli adempimenti di rito, il quarantaquattrenne veniva associato presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza a Catania, per ivi rimanere ristretto a disposizione dell’A.G. mandante.

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CRONACA

Furto ed evasione dagli arresti domiciliari: 30enne finisce in manette a Catania

Nei giorni scorsi, durante un servizio di controllo del territorio per la prevenzione dalla commissione dei reati predatori, la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto di un soggetto per evasione e furto aggravato.

Nello specifico, giunta una segnalazione alla Sala Operativa della Questura secondo cui una persona, della quale è stata fornita la descrizione, aveva asportato un motorino elettrico a pedalata assistita da Piazza Europa, una pattuglia del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Centrale” si mette immediatamente alla ricerca del soggetto.

Gli agenti, giunti in via Asiago all’incrocio con via Messina, hanno notato una persona corrispondente alle descrizioni, vicino, per l’appunto, ad una bici elettrica di colore scuro. La circostanza che quest’ultima avesse anche un pedale rotto dava ulteriormente conferma che si trattasse dello stesso soggetto autore del furto, poiché era stata forzata l’apposita catena che la teneva bloccata. Il soggetto è stato trovato anche in possesso di un martello ed uno scalpello, sottratti da un cantiere lì vicino, poi riconsegnati agli operai.

L’uomo, un 30enne catanese, con svariati precedenti per reati contro il patrimonio si sarebbe peraltro dovuto trovare agli arresti domiciliari. Condotto presso la Polizia Scientifica per il fotosegnalamento e poi in ufficio gli agenti accertano che lo stesso era stato arrestato pochi giorni addietro sempre per furto.

Grazie alla denuncia della vittima, a cui è stato restituito il mezzo, ma anche alle sommarie informazioni rese da un testimone, il soggetto è stato nuovamente tratto in arresto per furto ed evasione dagli arresti domiciliari.

Avvisato il Pubblico Ministero di turno, lo stesso ha disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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CRONACA

Catania, maltrattamenti ed estorsioni nei confronti della convivente: 30enne finisce in carcere

Questa Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Librino a carico di un 30enne catanese, indagato per “maltrattamenti in famiglia”, “estorsione” e “lesioni personali aggravate”, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania, nei suoi confronti, la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dal medesimo Comando.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte vessatorie, ripetute dal 2023 fino allo scorso mese di marzo, dell’indagato nei confronti della convivente, una 27enne catanese.

La vittima, da mesi sottoposta a maltrattamenti, gravi lesioni personali ed estorsioni da parte del convivente, viveva un rapporto familiare ormai degenerato, a causa del consumo “smodato” di droga da parte dell’indagato il quale, approfittando del contesto domestico e della sua maggiore forza fisica, costringeva la donna anche tramite minacce di morte e violenze, a farsi consegnare somme di denaro per comprarsi le dosi di crack.

La malcapitata, in particolare, ingiuriata pesantemente e minacciata dal compagno: <<ti faccio morire sotto le mie mani, ti porto in campagna e ti uccido, ti infilo un coltello in testa se ancora parli>> per costringerla a “mollare” i soldi, subiva dall’uomo, in più occasioni, pugni sulle cosce e tirate di capelli.

L’8 febbraio scorso, mentre i due erano in macchina, alla richiesta della 27enne della restituzione di una somma di denaro che gli aveva prestato, il 30enne, per tutta risposta, dopo aver arrestato la marcia del veicolo, apriva lo sportello e la tirava violentemente fuori dall’abitacolo. Dopo averle sferrato uno schiaffo, la colpiva sul naso con una pedata per poi accompagnarla a casa dei genitori di lei mentre perdeva copiosamente sangue dal naso. Per tale trauma la donna è stata giudicata guaribile in 35 giorni dal personale sanitario che l’ha visitata.

Ancora nel mese di marzo, dopo che, in tarda mattinata, la donna aveva invitato il compagno ad alzarsi dal letto, questi reagiva lanciandole contro una racchetta da tennis, che la colpiva sulla testa, provocando un rigonfiamento sul capo.

Infine, nella notte tra il 29 e il 30 marzo scorso, al fermo rifiuto della vittima di consegnargli il denaro richiesto per comprare della droga, seguiva il tentativo di lei di contattare il 112 NUE, senonché, lui le prendeva il cellulare e lo rompeva.

La donna, esasperata dalle continue richieste di soldi, aveva anche fatto presente più volte all’uomo che aveva sprecato tutti i loro risparmi per comprare la droga. In una di tali occasioni, avvenuta sempre a fine marzo, il 30enne la colpiva improvvisamente con schiaffi sul viso, pugni in testa.

Tali condotte sono state riscontrate compiutamente e comunicate dai militari dell’Arma all’Autorità Giudiziaria che, in ragione delle esigenze cautelari ravvisate, ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere a carico del 30enne.

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CRONACA

Tenta il furto in un cantiere ma viene beccato dai Carabinieri: 36enne denunciato per furto a San Pietro Clarenza

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania hanno denunciato un pregiudicato 36enne di San Pietro Clarenza, ritenuto responsabile di furto aggravato.

In particolare, erano le 22.30 circa quando, all’operatore del 112 Numero Unico di Emergenza, sono giunte alcune telefonate da parte di residenti di via Messina, che segnalavano un furto in atto all’interno di una villa in costruzione.

In quei momenti, grazie alla capillare presenza delle pattuglie dell’Arma sul territorio, una gazzella che si trovava già nei paraggi, per prevenire la commissione dei reati predatori, è intervenuta, quasi in tempo reale sul posto, bloccando il 36enne che tentava di scappare.

In particolare, secondo la successiva ricostruzione dei fatti definita da Carabinieri e corroborata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, a tradire l’uomo durante la sua “razzia”, era stato il latrato dei cani del circondario che aveva, chiaramente, attirato l’attenzione dei vicini, subito accorsi in strada per capire cosa stesse accadendo.

Per tale motivo, il malvivente aveva dovuto interrompere il furto in atto, allontanandosi di corsa a bordo di un furgone Citroen Jumpy. La sua fuga, purtroppo per lui, era terminata nel momento in cui aveva erroneamente imboccato, non una traversa che gli avrebbe permesso di allontanarsi, ma un vialetto di accesso ad un cantiere edile.

A qual punto l’uomo, resosi conto dello sbaglio, aveva tentato di fare manovra per ritornare indietro ma, per una retromarcia frettolosa, era rimasto incastrato tra il muro di recinzione e i pilastri di accesso all’abitazione in costruzione, bruciando, oltretutto, la frizione del mezzo. Tutto questo, proprio nel momento in cui sono arrivati i Carabinieri, che a quel punto lo hanno bloccato definitivamente.

I militari, infatti, lo hanno sorpreso ancora al posto di guida del furgone, riconoscendolo subito per un personaggio già noto del luogo, poiché più volte denunciato per reati contro il patrimonio.

Dopo averlo fatto scendere dal veicolo, sono quindi iniziate le opportune e necessarie perquisizioni. Durante tali fasi, come era ipotizzabile, sono stati trovati nel mezzo un sacco di cemento da 25 kg e 1 sega ad arco adoperata per l’edilizia, rubati poco prima dal vicino cantiere.

I militari dell’Arma, a quel punto, hanno contattato il responsabile dell’are cantierilie, che dopo averli raggiunti, ha riconosciuto come proprio tutto il materiale recuperato, aggiungendo che il sacco di cemento trovato sul mezzo, faceva in realtà parte di un bancale di altri 77 sacchi, custodito all’interno della villetta oggetto dei lavori di costruzione.

Non si può escludere pertanto, che l’obiettivo del ladro fosse ben più ampio rispetto al più magro bottino che, a causa di interferenze e sterne e della rapidità dell’intervento dei Carabinieri, era riuscito a portare via. Non a caso infatti, il 36enne aveva deciso, per il colpo andato a male, di noleggiare quale giorno proprio un furgone.

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