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CRONACA

Taormina, furto in un’abitazione con bottino da 20mila: fermati i due ladri, si tratta di un uomo e una donna

TAORMINA – Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Taormina, al termine di una meticolosa attività investigativa avviata subito dopo aver ricevuto la denuncia di un furto in appartamento di ingente valore, hanno sottoposto a fermo i presunti responsabili, un uomo di origine marocchina e una donna polacca, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
In particolare, nella giornata di mercoledì, la titolare di un esercizio di ristorazione del centro storico di Taormina si era presentata presso i Carabinieri denunciando di aver subito un furto presso la propria abitazione, nel corso del quale le erano stati asportati denaro contante e orologi di lusso del valore di circa 20.000 euro. La vittima aveva dichiarato con rammarico che il furto sarebbe stato consumato qualche giorno prima sebbene se ne fosse accorta solo quel giorno.

I Carabinieri del Nucleo Operativo hanno subito avviato le indagini, effettuando il sopralluogo presso l’abitazione per verificare le modalità con le quali i ladri avevano fatto ingresso all’interno dell’abitazione e acquisendo le immagini di videosorveglianza della zona. Proprio dalle immagini di videosorveglianza gli uomini dell’Arma sono riusciti ad identificare gli autori del delitto e a mettersi sulle loro tracce. In poche ore, dopo un’accurata attività di ricerca, l’uomo e la donna ritenuti responsabili dell’azione criminosa, sono stati rintracciati dai Carabinieri presso una struttura ricettiva a quattro stelle di Taormina, intenti a consumare la prima colazione.

I due, che di recente avevano lavorato anche alle dipendenze della vittima come camerieri, e lei anche come baby sitter, sono stati trovati in possesso di circa 8.000 euro in contanti e di qualche dose di cocaina e marijuana per uso personale. La donna, escussa con le garanzie di legge, messa davanti all’evidenza dei fatti ammetteva la perpetrazione del furto in concorso con il giovane marocchino, negando inizialmente il furto degli orologi di pregio. Ciononostante, le ricerche della refurtiva da parte dei Carabinieri sono proseguite ed hanno consentito di recuperare anche i quattro orologi rubati, tra cui un Rolex ed un Cartier. I due presunti autori li avevano ben occultati nel vano dell’ascensore del condominio dove la donna aveva in uso un appartamento, dal quale è stato possibile recuperarli solo dopo l’intervento del personale della ditta manutentrice, fortunatamente ancora in buono stato. Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di documentare le diverse fasi dell’azione criminosa, inclusa quella del sopralluogo, e di accertare che i due avevano già speso circa 3.000 euro del bottino in cene in ristoranti di lusso del comprensorio taorminese, hotel quattro stelle e in acquisto di costosi cellulari, che sono stati pertanto sottoposti a sequestro.

La somma di denaro recuperata e gli orologi sono stati restituiti alla proprietaria e la coppia è stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto, su disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina.

I due sono stati associati presso la Casa Circondariale di Messina – Gazzi e al termine dell’udienza di convalida il giudice ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere per l’uomo e quella dei domiciliari per la donna.

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CRONACA

Catania, scoperta sala giochi priva di autorizzazioni nel quartiere San Cristoforo: sequestri e sanzioni

Nell’ambito dei controlli serali, inerenti all’attività di prevenzione e di contrasto delle violazioni di natura amministrativa, concernenti le attività commerciali, gli agenti della Squadra Amministrativa della Questura di Catania, hanno eseguito mirati controlli nel centrale quartiere San Cristoforo. Questi controlli hanno lo scopo di verificare l’eventuale mancato rispetto, da parte degli esercenti, delle normative di settore vigenti e di quelle preposte alla tutela della sicurezza dei pubblici locali, dei lavoratori in essi impiegati e della salute dei consumatori.

Nel corso dei controlli è stata individuata e controllata una sala pubblica da gioco.

Durante le verifiche, effettuate con l’ausilio degli agenti della volante del Commissariato “San Cristoforo”, sono state identificate e controllate 16 persone presenti all’interno del locale.

È emerso che la sala giochi operava in assenza di qualsiasi autorizzazione e regolare licenza. Sono stato, pertanto, sequestrati amministrativamente 6 apparecchi elettronici da gioco del tipo slot machine, privi di autorizzazione, e sono state elevate sanzioni per un ammontare totale di 67mila euro per gli apparecchi non collegati alla rete tematica dello Stato, per non avere il regolare nulla osta rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e per la mancanza della licenza di sala pubblica da gioco.

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CRONACA

Caltanissetta: a fuoco un’auto posteggiata nel parcheggio dell’ospedale Sant’Elia. Indagini in corso

Nella notte, è stato appiccato un incendio ad un’auto sita all’interno del parcheggio dell’ospedale Sant’Elia, a Caltanissetta, di proprietà di un infermiere.

Sul luogo dell’accaduto, sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme.

La vettura, una Bmw X3, è andata completamente distrutta.

In base alle prime ricostruzioni, pare che qualcuno avrebbe cercato di rubare l’autovettura provocando un corto circuito che avrebbe poi scatenato l’incendio.

Indagini in corso da parte dei Carabinieri che stanno visionando le telecamere per ricostruire quanto accaduto.

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CRONACA

Randazzo: controlli dei Carabinieri finalizzati alla tutela dell’ordine sociale nell’ambito dell’operazione “Pasqua e Pasquetta sereni”

Proseguono nel corso di queste festività pasquali i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale etneo, in città e provincia, nell’ambito dell’operazione “Pasqua e Pasquetta sereni”, con l’obiettivo di garantire sicurezza a cittadini e turisti.

Un focus particolare è stato dedicato, dai militari della Compagnia di Randazzo, all’organizzazione di mirati e capillari controlli alla circolazione stradale mediante l’impiego di pattuglie nei pressi dei principali snodi viari, per garantire l’incolumità di tutti gli utenti della strada, automobilisti e pedoni, contrastando le condotte di guida indisciplinate e, quindi, pericolose.

In tal senso, i militari della Stazione di Linguaglossa, dislocati lungo la via Borgo di Piedimonte Etneo, hanno sorpreso un 26 enne del luogo che, a bordo della sua Alfa Romeo 147, sfrecciava ad alta velocità effettuando sorpassi pericolosi e invadendo la corsia opposta, tanto da costringere gli altri automobilisti ad effettuare brusche frenate per evitarlo.

La pattuglia lo ha subito fermato servendosi anche dei lampeggianti e sirene dell’auto militare, per interrompere quello slalom azzardato che avrebbe potuto mettere a repentaglio anche la vita dei passanti, visto che quella via, che funge da circonvallazione del paese, è sempre molto trafficata.

Dopo aver accertato che il giovane non stesse guidando sotto l’influenza di alcool – l’etilometro ha dato esito negativo – i Carabinieri hanno proceduto ad una perquisizione della sua auto, per verificare che non stesse trasportando droga o armi e, nel portaoggetti dello sportello anteriore lato passeggero, hanno trovato un coltello taglia pizza, con la lama seghettata. Nel vano porta bagagli, invece, sotto il pianale dove è alloggiata la ruota di scorta, era ben nascosto un altro coltello da cucina con la lama lunga 10 centimetri.

Il ragazzo, che non aveva alcun motivo di nascondere in auto ben 2 coltelli, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria perché la legge sul porto d’armi od oggetti atti ad offendere non considera soltanto le classiche armi da fuoco, ma anche le cosiddette armi bianche, come gli oggetti muniti di lama acuminata e, in generale, tutte le varie armi improprie. La norma, infatti, dispone che “senza un giustificato motivo” non possono essere portati fuori dalla propria abitazione strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, tra i quali anche mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonché qualsiasi altro strumento utilizzabile contro qualcuno.

Anche un 40 enne catanese è stato denunciato per “porto d’armi per cui non è ammessa licenza” perché sorpreso, dall’Aliquota Radiomobile di Randazzo, con un coltello a serramanico nella giacca. In particolare, i militari lo hanno notato nei pressi di un distributore di benzina mentre si avvicinava agli automobilisti intenti a fare rifornimento, proponendo loro l’acquisto di calzini. Alcuni conducenti, inoltre, si erano rivolti ai Carabinieri riferendo di essere stati importunati dall’uomo, il quale era molto insistente.

Scattato il controllo, il catanese in trasferta a Piedimonte Etneo ha riferito di essere giunto in paese mediante autostop deciso a vendere biancheria pur non essendo provvisto di alcuna licenza che permette di esercitare l’attività di venditore ambulante. Inoltre, quando i Carabinieri lo hanno perquisito, hanno trovato nella tasca del suo giaccone un coltello apribile con la lama lunga 8 centimetri e lui, per giustificarsi, ha raccontato di averlo trovato per terra poco prima, e di averlo tenuto per difendersi in caso fosse stato derubato.

I controlli per la salvaguardia della circolazione stradale si sono, infine, conclusi con la denuncia a piede libero di un messinese di 46 anni che, fermato a Castiglione di Sicilia a bordo di un’utilitaria, è risultato sprovvisto di patente di guida perché revocata in seguito ad un’ordinanza della Procura di Messina. L’auto, inoltre, era priva della prevista copertura assicurativa e, perciò, è stata sequestrata.

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