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CRONACA

Catania, farmaci per malati terminali “in esclusiva” a una nota farmacia: catanese: eseguite 9 misure interdittive

CATANIA – Una farmacia di Catania avrebbe avuto la quasi esclusività della fornitura di dispositivi medici e integratori alimentari per cure palliative per malati terminali.

Questo le avrebbe permesso, nel 2020, di fatturare all’Asp 645.070 euro, pari al 16% della spesa farmaceutica integrativa sostenuta nella provincia di Catania, che ammonta a 4.000.000 di euro, mentre la restante spesa era stata ripartita tra le altre 326 farmacie della provincia.

È quanto è emerso da una indagine dei Nas di Catania, che hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari interdittive nei confronti di nove persone: un dirigente medico, un impiegato dell’Asp, un direttore di farmacia, imprenditori nel settore sanitario e informatori del farmaco, un’assistente sociale e un privato.

Per tre di loro è stata disposta la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per un anno e per le altre sei il divieto di esercitare per un anno le rispettive professioni e di contrarre con la Pubblica Amministrazione. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.

Secondo l’accusa, l’impiegato avrebbe ricevuto beni materiali e la promessa di denaro ogni mese per gestire pratiche assegnategli al fine di garantire alla farmacia la quasi esclusività della fornitura di dispositivi medici e integratori alimentari per cure palliative destinati a malati terminali, limitando la libera scelta di questi ultimi a quel solo esercizio commerciale.

l pazienti sarebbero stati contattati per agevolare la gestione della richiesta e quindi la fornitura dei dispositivi medici dalla farmacia coinvolta nella vicenda. Il tutto, secondo le indagini del Nas di Catania, sarebbe avvenuto con l’illecita collaborazione di un’assistente sociale che svolgeva l’attività per conto di associazioni in convenzione con l’Asp.

Dalle indagini, inoltre, è emerso che un noto dirigente medico dell’Asp avrebbe prescritto prodotti sanitari privilegiando aziende che in cambio lo avrebbero rifornito gratuitamente di altre specialità e dispositivi medici da utilizzare per la sua attività ambulatoriale privata, oltre che alla promessa di viaggi di piacere.

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CRONACA

Catania, scoperta sala giochi priva di autorizzazioni nel quartiere San Cristoforo: sequestri e sanzioni

Nell’ambito dei controlli serali, inerenti all’attività di prevenzione e di contrasto delle violazioni di natura amministrativa, concernenti le attività commerciali, gli agenti della Squadra Amministrativa della Questura di Catania, hanno eseguito mirati controlli nel centrale quartiere San Cristoforo. Questi controlli hanno lo scopo di verificare l’eventuale mancato rispetto, da parte degli esercenti, delle normative di settore vigenti e di quelle preposte alla tutela della sicurezza dei pubblici locali, dei lavoratori in essi impiegati e della salute dei consumatori.

Nel corso dei controlli è stata individuata e controllata una sala pubblica da gioco.

Durante le verifiche, effettuate con l’ausilio degli agenti della volante del Commissariato “San Cristoforo”, sono state identificate e controllate 16 persone presenti all’interno del locale.

È emerso che la sala giochi operava in assenza di qualsiasi autorizzazione e regolare licenza. Sono stato, pertanto, sequestrati amministrativamente 6 apparecchi elettronici da gioco del tipo slot machine, privi di autorizzazione, e sono state elevate sanzioni per un ammontare totale di 67mila euro per gli apparecchi non collegati alla rete tematica dello Stato, per non avere il regolare nulla osta rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e per la mancanza della licenza di sala pubblica da gioco.

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CRONACA

Caltanissetta: a fuoco un’auto posteggiata nel parcheggio dell’ospedale Sant’Elia. Indagini in corso

Nella notte, è stato appiccato un incendio ad un’auto sita all’interno del parcheggio dell’ospedale Sant’Elia, a Caltanissetta, di proprietà di un infermiere.

Sul luogo dell’accaduto, sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme.

La vettura, una Bmw X3, è andata completamente distrutta.

In base alle prime ricostruzioni, pare che qualcuno avrebbe cercato di rubare l’autovettura provocando un corto circuito che avrebbe poi scatenato l’incendio.

Indagini in corso da parte dei Carabinieri che stanno visionando le telecamere per ricostruire quanto accaduto.

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CRONACA

Randazzo: controlli dei Carabinieri finalizzati alla tutela dell’ordine sociale nell’ambito dell’operazione “Pasqua e Pasquetta sereni”

Proseguono nel corso di queste festività pasquali i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale etneo, in città e provincia, nell’ambito dell’operazione “Pasqua e Pasquetta sereni”, con l’obiettivo di garantire sicurezza a cittadini e turisti.

Un focus particolare è stato dedicato, dai militari della Compagnia di Randazzo, all’organizzazione di mirati e capillari controlli alla circolazione stradale mediante l’impiego di pattuglie nei pressi dei principali snodi viari, per garantire l’incolumità di tutti gli utenti della strada, automobilisti e pedoni, contrastando le condotte di guida indisciplinate e, quindi, pericolose.

In tal senso, i militari della Stazione di Linguaglossa, dislocati lungo la via Borgo di Piedimonte Etneo, hanno sorpreso un 26 enne del luogo che, a bordo della sua Alfa Romeo 147, sfrecciava ad alta velocità effettuando sorpassi pericolosi e invadendo la corsia opposta, tanto da costringere gli altri automobilisti ad effettuare brusche frenate per evitarlo.

La pattuglia lo ha subito fermato servendosi anche dei lampeggianti e sirene dell’auto militare, per interrompere quello slalom azzardato che avrebbe potuto mettere a repentaglio anche la vita dei passanti, visto che quella via, che funge da circonvallazione del paese, è sempre molto trafficata.

Dopo aver accertato che il giovane non stesse guidando sotto l’influenza di alcool – l’etilometro ha dato esito negativo – i Carabinieri hanno proceduto ad una perquisizione della sua auto, per verificare che non stesse trasportando droga o armi e, nel portaoggetti dello sportello anteriore lato passeggero, hanno trovato un coltello taglia pizza, con la lama seghettata. Nel vano porta bagagli, invece, sotto il pianale dove è alloggiata la ruota di scorta, era ben nascosto un altro coltello da cucina con la lama lunga 10 centimetri.

Il ragazzo, che non aveva alcun motivo di nascondere in auto ben 2 coltelli, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria perché la legge sul porto d’armi od oggetti atti ad offendere non considera soltanto le classiche armi da fuoco, ma anche le cosiddette armi bianche, come gli oggetti muniti di lama acuminata e, in generale, tutte le varie armi improprie. La norma, infatti, dispone che “senza un giustificato motivo” non possono essere portati fuori dalla propria abitazione strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, tra i quali anche mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonché qualsiasi altro strumento utilizzabile contro qualcuno.

Anche un 40 enne catanese è stato denunciato per “porto d’armi per cui non è ammessa licenza” perché sorpreso, dall’Aliquota Radiomobile di Randazzo, con un coltello a serramanico nella giacca. In particolare, i militari lo hanno notato nei pressi di un distributore di benzina mentre si avvicinava agli automobilisti intenti a fare rifornimento, proponendo loro l’acquisto di calzini. Alcuni conducenti, inoltre, si erano rivolti ai Carabinieri riferendo di essere stati importunati dall’uomo, il quale era molto insistente.

Scattato il controllo, il catanese in trasferta a Piedimonte Etneo ha riferito di essere giunto in paese mediante autostop deciso a vendere biancheria pur non essendo provvisto di alcuna licenza che permette di esercitare l’attività di venditore ambulante. Inoltre, quando i Carabinieri lo hanno perquisito, hanno trovato nella tasca del suo giaccone un coltello apribile con la lama lunga 8 centimetri e lui, per giustificarsi, ha raccontato di averlo trovato per terra poco prima, e di averlo tenuto per difendersi in caso fosse stato derubato.

I controlli per la salvaguardia della circolazione stradale si sono, infine, conclusi con la denuncia a piede libero di un messinese di 46 anni che, fermato a Castiglione di Sicilia a bordo di un’utilitaria, è risultato sprovvisto di patente di guida perché revocata in seguito ad un’ordinanza della Procura di Messina. L’auto, inoltre, era priva della prevista copertura assicurativa e, perciò, è stata sequestrata.

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