lunedì, Maggio 29, 2023
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Enna, perseguita l’ex compagna: un uomo condannato per maltrattamenti e atti persecutori

ENNA – All’esito di indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Enna, il locale Tribunale ha condannato un uomo alla pena di un anno e otto mesi di reclusione per atti persecutori e maltrattamenti nei confronti dell’ex convivente.

L’uomo ha patteggiato la pena e parteciperà a specifici percorsi di recupero disposti dall’Ufficio Esecuzioni Penali.

I fatti risalgono al 2021, quando una donna ha denunciato alla Polizia di Enna che il suo ex compagno, durante la lunga storia finita da poco, l’aveva sottoposta a maltrattamenti, offese, privazioni e umiliazioni del tutto incompatibili con le normali condizioni di vita di una coppia e che, dopo la fine della relazione, aveva cercato di riconquistarla con frasi amorose e  regalandole fiori ma, non essendoci riuscito, l’aveva minacciata di pubblicare sui social alcuni video a sfondo sessuale che li ritraevano.

Come se non bastasse, la donna aveva scoperto, nel corso di un controllo presso un meccanico, che nella parte inferiore della sua auto era stato installato – ovviamente a sua insaputa! – un localizzatore GPS collegato a una scheda sim.

E così i poliziotti della Squadra Mobile, seguendo le direttive della Procura ennese, hanno perquisito l’abitazione dell’ex compagno della donna, trovando le confezioni di un rilevatore GPS e di una sim che richiamavano esattamente il dispositivo e la scheda rinvenuti sotto l’autovettura della donna, e un app sul telefono dell’uomo attraverso la quale monitorava in tempo reale gli spostamenti della macchina della sua ex compagna.

Per tali fatti la Polizia ha deferito l’uomo per stalking e maltrattamenti nei confronti della donna.

Nonostante ciò, qualche giorno dopo, la persona offesa aveva notato di essere piantonata, in piena notte, dall’ex compagno nei pressi del suo luogo di lavoro e così, in preda al panico, si era nuovamente rivolta alla Squadra Mobile di Enna per segnalare anche tale episodio che le aveva provocato un forte stato di preoccupazione.

La Procura di Enna aveva quindi chiesto al GIP l’emissione del provvedimento cautelare urgente del divieto di avvicinamento alla parte offesa a carico dell’uomo.

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