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CRONACA

Ruba un pc e materiale informatico all’ufficio comunale di Canicattini Bagni: 50enne beccato e denunciato

A Lentini, i Carabinieri della Stazione di Canicattini Bagni e della locale Stazione hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa e hanno denunciato un incensurato di 50 anni gravemente indiziato di furto aggravato.

L’uomo, ritenuto l’autore del furto commesso negli uffici del palazzo municipale di Canicattini Bagni, si sarebbe introdotto nei locali comunali durante un evento di carattere sociale organizzato qualche giorno prima da quella Amministrazione, trafugando un PC portatile, una chiavetta USB, vario materiale informatico, tecnologico e di cancelleria, nonché 8 pass per disabili, in bianco.

A seguito della denuncia, i Carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini che, tramite l’analisi dei sistemi di videosorveglianza e gli ulteriori elementi raccolti, hanno portato all’identificazione del 50enne nei confronti del quale, su richiesta degli investigatori, l’Autorità giudiziaria aretusea ha emesso un decreto di perquisizione.

La perquisizione domiciliare eseguita dai militari ha permesso di rinvenire tutto il materiale denunciato rubato, che è stato trovato nel bagagliaio dell’auto dell’uomo.

La refurtiva è stata restituita all’Amministrazione comunale e il Sindaco ha tenuto a ringraziare i Carabinieri per la rapida risoluzione del caso.

Il 50enne è stato denunciato all’Autorità giudiziaria alla quale dovrà rispondere di furto aggravato.

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CRONACA

Aci Catena, maltrattamenti in famiglia: disposti gli arresti domiciliari per un 42enne di origini ennesi

La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Aci Catena a carico di un 42enne originario di Enna, indagato per “maltrattamenti in famiglia”, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti, da parte del GIP del Tribunale di Catania, la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dal medesimo Comando.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte messe in atto dall’indagato nei confronti della convivente, una 40enne del posto, sin dal dicembre 2015.

La vittima, sottoposta negli anni ad un regime di vita vessatorio e umiliante, caratterizzato dalla denigrazione della sua persona e dal timore per la sua incolumità e per quella dei suoi figli, a fine gennaio scorso ha deciso di denunciare, riferendo ai Carabinieri di Aci Catena di essere stata abitualmente vittima di insulti, minacce e violenze da parte del convivente il quale, in più occasioni, avrebbe addirittura minacciato sia lei che la figlia maggiore che le avrebbe mandate a prostituirsi a Catania per portare i soldi a casa.

Data l’escalation delle violenze, la vittima si era convinta a denunciare e aveva anche deciso di contattare gli assistenti sociali. L’indagato, appresa tale notizia, l’aveva minacciata dicendo :<<Appena arrivo sfascio una casa: ti ammazzo se mi toccano i figli>> e, difatti, rientrato, nell’abitazione avrebbe rotto una sedia gettandola in terra. La donna, presagendo ben più gravi conseguenze, ha subito chiamato il numero unico di emergenza, tra le minacce dell’uomo: <<Forza chiamali che oggi mi faccio attaccare>>.

Neppure la presenza dei Carabinieri di Aci Catena, immediatamente intervenuti presso l’abitazione della coppia, ha frenato l’insopprimibile tendenza dell’indagato al compiere azioni violente, perché, dinanzi ai militari avrebbe urlato :<<Ora ve la dovete portare, altrimenti l’ammazzo avanti a voi altri, non vi preoccupate che io la pistola ce l’ho, portatevela che sennò la trovate morta stasera>>.

Tale grave episodio, unitamente alle dichiarazioni rese dalla vittima ai militari, ha indotto l’autorità Giudiziaria a ritenere che l’uomo andasse sottoposto a misura cautelare, mentre la vittima e i figli sono stati inseriti in una struttura protetta.

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CRONACA

Catania, Aeroporto “Fontanarossa”: arrestato borseggiatore seriale del “Terminal Arrivi”

Aveva scelto un bar dello scalo etneo per mettere a segno i suoi colpi, un 39 enne catanese, pregiudicato, che l’altro giorno non è, però, sfuggito all’occhio attento dei Carabinieri della Stazione Aeroporto che lo hanno arrestato per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

I militari in questione lavorano anche all’interno dell’hub aeroportuale per garantire la sicurezza degli utenti e la scorsa mattina, verso le 09:30, stavano svolgendo un servizio di prevenzione nei pressi del terminal degli arrivi, dove i passeggeri sbarcano appena arrivati a Catania. Quest’area è di libero accesso a tutti cittadini, anche quelli che non devono partire, ed è dotata di vari locali commerciali per rendere più “dolce” l’attesa di chi attende l’arrivo dei viaggiatori. Proprio presso un bar che sforna specialità siciliane, i Carabinieri hanno visto il 39enne “all’opera”, seduto ai tavolini del locale, intento a rovistare, con atteggiamento guardingo, all’interno di uno zaino marrone, che subito dopo portava via con sé. I militari hanno, così, iniziato un servizio di osservazione discreta a distanza per seguire le sue mosse e capire quando sorprenderlo nel momento più opportuno.

L’occasione più propizia al controllo si è presentata, quindi, quando l’uomo ha raggiunto, sempre con lo zaino tra le mani, l’ingresso della struttura, dove i Carabinieri lo hanno bloccato.

In evidente stato di agitazione, il ladruncolo ha gettato lo zaino in terra, negando fosse suo, quindi ha cominciato a inveire contro gli investigatori, cercando anche uno scontro fisico con loro che, invece, lo hanno messo in sicurezza e portato presso gli uffici della Stazione.

L’uomo è stato, perciò, arrestato e il suo arresto convalidato dall’Autorità Giudiziaria, mentre lo zaino è stato restituito al legittimo proprietario, un cittadino bolognese che era in vacanza nell’isola, che ha ringraziato i militari dell’Arma per il tempestivo intervento che ha salvato la sua vacanza.

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CRONACA

Catania, furto aggravato di autovetture ed estorsione: eseguite 3 ordinanze di applicazione di misure cautelari

Il 29 aprile, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari non custodiali, emessa in data 24.04.2024 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di tre uomini di 29, 39 e 55 anni, in relazione ai delitti di furto aggravato di autovetture e di estorsione.

Le indagini, coordinate da quest’Ufficio ed eseguite dalla locale Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A. hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero il coinvolgimento dei sopra indicati soggetti in una pluralità di furti aggravati e di estorsioni attuate mediante il metodo del cd. cavallo di ritorno.

Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di un’attività di indagine scaturita dalle denunce di due distinti furti di autovetture commessi la notte del 6 marzo 2022, in luoghi ed orari differenti.

L’azione investigativa ha consentito di identificare i responsabili di quegli episodi ed, al contempo, di accertare lo sviluppo delle fasi successive ai furti e segnatamente del momento in cui si prospetta al derubato la successiva restituzione del veicolo solo dietro il versamento di una somma di danaro.

Inoltre, l’indagine ha permesso di comprendere il modus operandi attuato dagli autori delle condotte, soliti agire durante il fine settimana, in zone precise del Capoluogo, con il dispiego di una tecnica talmente rapida da garantire loro la sottrazione di più veicoli nella stessa serata.

La fase successiva prevedeva, per l’appunto, prima il contatto con il legittimo proprietario, individuato tramite la carta di circolazione lasciata all’interno del veicolo e successivamente la richiesta di denaro con contestuale minaccia della definitiva perdita del bene qualora si fosse rifiutato di ottemperare.

Significativo è il dato riguardante un pregresso arresto in flagranza di reato, avvenuto il 23 aprile 2022 ,  nei confronti dei medesimi odierni indagati e proprio per furto aggravato di autovettura commesso nel contro storico cittadino.

In considerazione della gravità del descritto quadro indiziario, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto, nei confronti degli indagati, l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, alla cui esecuzione la Squadra Mobile ha provveduto nel pomeriggio del 29 aprile.

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