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CULTURA

Beni culturali in Sicilia: al Museo Pepoli di Trapani due nuove tele di Renato Guttuso

Il patrimonio del Museo regionale Pepoli di Trapani si arricchisce di nuove opere contemporanee. Due tele autografe di Renato Guttuso, recentemente acquisite, saranno presentate al pubblico venerdì, 3 maggio, alle 17, nella sala conferenze del Museo, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana e del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali. Le due opere sono state generosamente donate da Michelangela Scalabrino, docente in pensione dell’Università Cattolica di Milano che ha voluto rendere omaggio al museo della città di origine della sua famiglia. La professoressa, da bambina, trascorreva a Trapani le vacanze estive assieme al padre, un medico che aveva ricevuto questi quadri in dono proprio dal pittore bagherese. L’evento, dal titolo “Guttuso. La passione del colore. Acquisizioni al Museo”, è stato realizzato con il contributo dell’associazione Amici del Museo Pepoli.

Il primo dipinto, “Contadino in sella a un asino” realizzato nel 1954, costituisce uno studio per un olio di grandi dimensioni dal titolo “L’occupazione delle terre incolte”, espressione di quel “realismo sociale” che ispira un’ampia fetta della produzione del maestro bagherese. Il tema è particolarmente caro al pittore che lo affronta più volte con esiti e linguaggi espressivi differenti: dalla Marsigliese contadina del 1947, di impronta postcubista, alla celebre versione del 1949-50, caratterizzata da una solenne sacralità del racconto e da forti dissonanze cromatiche.

Nella seconda tela, “Contadina” realizzata nel 1956, Guttuso ritrae una donna con un ampio fagotto sul capo che procede con sacrale solennità entro un paesaggio brullo e roccioso. In entrambe le opere viene rappresentata l’epopea degli umili, intenti con estrema dignità e compostezza alla fatica del duro lavoro quotidiano. L’accensione cromatica e l’intensa luminosità del paesaggio, che fa da sfondo alle figure, incarnano pienamente la solarità di quella terra siciliana tanto cara al maestro.

Le due tele, inserite nel catalogo e divenute parte della collezione permanente del museo, saranno collocate negli spazi della pinacoteca, nella piccola sala che ospita il celebre “Ritratto di Nunzio Nasi” di Giacomo Balla, ora destinata ad accogliere opere del tardo Ottocento e del primo Novecento. L’assetto espositivo dell’ambiente viene rimodulato con la restituzione alla fruizione della splendida “Testa di vecchio” in bronzo del palermitano Domenico Trentacoste, da lunghi anni in giacenza nei depositi, espressione di quel socialismo umanitario che nel tardo Ottocento improntò l’opera di numerosi intellettuali e artisti. Nel medesimo spazio viene collocato il bassorilievo in marmo con “Figura muliebre”, che il trapanese Domenico Li Muli scolpì nella seconda metà degli anni ’30.

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CULTURA

Partinico: incontro in caserma con gli scolari di Montelepre nell’ambito del progetto “Cultura della Legalità”

I Carabinieri della Compagnia di Partinico, nell’ambito del progetto di diffusione della “Cultura della Legalità”, hanno accolto nella loro caserma di Via Edmondo De Amicis i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale “Alessandro Manzoni” di Montelepre.

All’evento hanno partecipato gli alunni delle classi di terza media e i rispettivi docenti accompagnatori. Gli studenti hanno visitato i locali della nuova caserma, simulato le operazioni di sopralluogo in una scena del crimine allestita per l’occasione oltre che visto e provato i mezzi e gli equipaggiamenti in dotazione.

Inoltre, sono state organizzate delle dimostrazioni con i reparti speciali dell’Arma.

Il Nucleo Carabinieri Cinofili di Palermo Villagrazia, ha sguinzagliato Ron, un pastore tedesco specializzato nella ricerca di sostanze stupefacenti, che poi si è lasciato accarezzare dai ragazzi, che non hanno esitato a giocare con lui e tempestare di domande l’operatore specializzato che lo conduce. Accanto a lui anche Vera, un pastore belga, ha messo in mostra le sue abilità nella ricerca di armi ed esplosivi, trovando, senza difficoltà, un’arma giocattolo che era stata nascosta.

Anche i militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Palermo, specializzati come artificieri antisabotaggio, hanno preso parte all’iniziativa con una dimostrazione in cui hanno impiegato la loro “arma segreta” il robot TIGR, che abilmente manovrato dall’operatore si è avvicinato ad un pacco sospetto, neutralizzando la minaccia.

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CULTURA

Conferenza Episcopale Siciliana: promulgato il decreto su esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione

La Conferenza Episcopale siciliana ha promulgato il 14 Maggio scorso, nella festa di San Mattia apostolo, il decreto su esorcismi e preghiere di guarigione e liberazione. Se è oggettivo che la pratica dell’esorcismo in tempi recenti è diminuita rispetto al passato, anche a motivo di una crescente diagnostica di carattere psichico e psicologico, è altresì vero che sono comunque in molti coloro che ricorrono a tale esercizio.

Anche nelle diciotto Diocesi di Sicilia, come avviene ormai in tutta Italia, si è diffusa la prassi da parte di alcuni sacerdoti di indire riunioni periodiche nelle quali si svolgono preghiere atte ad ottenere la guarigione dagli influssi e dai disturbi procurati dal Maligno. Le stesse sono spesso associate a celebrazioni liturgiche che vengono di riflesso definite impropriamente S. Messe di guarigione.

Affinché queste celebrazioni siano svolte è però necessario che siano illuminate da una normativa giuridico-pastorale puntuale che ben delinei le possibilità di azione. Inoltre, è fondamentale che chi guida questi momenti, se vissuti nella fiducia allo Spirito Santo, sia da conforto per l’anima tormentata, e sappia anche circoscrivere la preghiera a tale compito senza scadere nella concitazione di isterismo, artificiosità, teatralità o sensazionalismo.

Il Canone 1171 del Codice di Diritto Canonico parla degli esorcismi mettendoli in relazione con gli “ossessi”, quei casi di possessione diabolica vera e propria. In questo caso ad agire deve essere un sacerdote esorcista. Ciò non toglie che si possa agire a beneficio di coloro che sono “disturbati” anche con preghiere di liberazione attraverso le quali chiedere l’intercessione di Dio affinché il “disturbato” sia liberato.

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha già emanato, nel settembre del 2000, delle norme da seguire. Il testo si oppone ad “esorcismi fai da te” e traccia un riferimento preciso per coloro che esercitano il ministero, ma anche a chi prima di indirizzare un fedele dall’esorcista è chiamato a fare un sano discernimento tra reale disturbo e mera suggestione. A questo, dopo ventiquattro anni, si affianca il decreto firmato dai vescovi di Sicilia.

Nel documento si evidenzia una situazione per la quale il numero dei fedeli che cercano liberazione da presunte possessioni è ampio. Le stesse sono causate, a loro dire, da malefici e fatture. A rispondere a questa richiesta sono i sacerdoti che, animati da slancio pastorale e desiderio di confortare il proprio gregge, accolgono e benedicono chi chiede loro aiuto. Nonostante la buona volontà a loro riconosciuta alcuni sacerdoti non agiscono conformemente alle linee guida.

Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e Presidente della CESi, così si esprime“Queste linee guida sono emesse per affrontare questioni di interesse generale all’interno della comunità ecclesiale. Le pratiche religiose sono importanti per esprimere e mantenere una prassi unitaria all’interno delle comunità di fede. Attraverso la preghiera comune, la partecipazione ai sacramenti e l’osservanza dei rituali religiosi, i fedeli vivono la comunione con gli altri credenti”.

Così Mons. Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa e delegato Cesi per la Pastorale Esorcistica: “In questo decreto, che viene emanato da parte dei Vescovi di Sicilia, è centrale la cura, l’attenzione e la premura nei confronti di questi nostri fratelli che sono posseduti o vessati dal demonio.  Si tratta di un servizio reso agli esorcisti, a coloro che si occupano di questi nostri fratelli con fragilità, ma nello stesso tempo si rivolge a tutto il popolo di Dio. Questo è possibile coltivando una vita spirituale intensa, nutrendosi dei sacramenti e mettendosi in docile ascolto della Parola di Dio”.

Fin troppo spesso si rischia di spettacolarizzare la preghiera di liberazione. Recitare le preghiere in adunanze pubbliche davanti all’Eucarestia solennemente esposta e benedicendo con il Santissimo Sacramento fa sì che si verifichino urla, parolacce se non addirittura bestemmie che possono turbare i fedeli presenti, in special modo quelli più deboli.

Ancor peggio alcune volte tali preghiere avvengono in case private a cura di laici, a volte anche assistiti da sacerdoti. In questo clima di approssimazione è necessario per la Conferenza Episcopale Siciliana chiarire la prassi e ribadire l’insegnamento che la Chiesa ha già dato, fornendo disposizioni che ribadiscano i punti cardine già stabiliti.

Fra Benigno, direttore della Pastorale Esorcistica, così interviene: “Non bisogna alimentare la curiosità morbosa verso la preghiera di liberazione. Bisogna aver cura anche dei fratelli più fragili e non sottoporre nessuno a preghiere di liberazione comunitarie. Ecco perché i Vescovi, giustamente, intervengono a regolare questi punti. È chiaro che bisogna obbedire, come ci insegna il Vangelo, anche a queste indicazioni che ci vengono date per il bene di tutti”.

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CULTURA

Legalità ad Acireale: oggi la premiazione del concorso indetto dall’Associazione Antiracket “Rosario Livatino”

Il sindaco Roberto Barbagallo ha partecipato stamattina alla premiazione del concorso Legalità indetto dall’Associazione antiracket acese A.SA.RA. “Rosario Livatino”, patrocinato dalla Città di Acireale.

Protagonisti del concorso sono stati gli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado della città. I vincitori sono stati premiati nel corso di una cerimonia nell’aula magna del liceo classico “Gulli e Pennisi” alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Roberto Barbagallo, il vescovo Antonino Raspanti, il primo dirigente di Polizia e dirigente del Commissariato di Acireale Tito Cicero, il capitano Domenico Rana comandante della Compagnia dei carabinieri di Acireale e il comandante della Polizia locale Alfio Licciardello.

E’ importante per noi Amministratori essere qui, insieme alle Forze dell’ordine, ad ascoltare le parole dei ragazzi delle nostre scuole. Grazie all’A.SA.RA, che è un’associazione ormai storica, per questo concorso e per le iniziative che porta avanti sul territorio. Noi proviamo giornalmente a fare la nostra parte . Il Comune di Acireale ha recentemente rimesso in piedi l’Organismo di Composizione della Crisi. Siamo stati tra i primi Comuni italiani a istituirlo e finalmente siamo riusciti ad ottenere il passaggio alla sezione A. E’ un atto che ci consentirà di sostenere concretamente chi è in difficoltà, intervenendo in favore delle famiglie che a causa di un reddito “povero” non sono in grado di garantire ai propri figli un dignitoso tenore di vita e di sostenere chi a causa di eventi non previsti non è in grado di offrire nulla ai propri creditori”, ha annunciato il sindaco Roberto Barbagallo.

Al tavolo il dirigente scolastico del “Gulli e Pennisi” Tarcisio Maugeri, il presidente dell’A.SA.RA Gabriella Puleo e Giovanni Vecchio, presidente della commissione esaminatrice degli elaborati.

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