CRONACA
Cefalù, estorsione e sfruttamento del lavoro: sequestrati beni per un milione di euro

I Carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura della Repubblica.
L’odierna attività segue quella condotta dal medesimo comando dell’Arma nello scorso mese di aprile per la quale è stata notificata la misura cautelare nei confronti di 5 indagati (1 agli arresti domiciliari, 4 interdittive del divieto di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore dell’insegnamento per 12 mesi) accusati a vario titolo di estorsione e sfruttamento del lavoro all’interno di due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese facenti capo ad una cooperativa esercente attività di istruzione di secondo grado.
Le vittime, insegnanti e personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) obbligate mediante minaccia, oppure avvantaggiate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni, nonché dallo loro stato di bisogno connesso alla crisi economica ed occupazionale, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in misura sproporzionata alla contrattazione nazionale se non finanche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato. Le indagini condotte, oltre a delineare il quadro investigativo sopra descritto, hanno permesso di quantificare in oltre un milione di euro il danno derivante dalle violazioni in materia contrattuale tanto nei confronti delle vittime quanto dell’interesse pubblico.
Il provvedimento ha disposto il sequestro dei conti bancari nonché dei beni immobili riconducibili alla predetta cooperativa e ai singoli indagati.
Nella medesima circostanza il Tribunale di Termini Imerese ha nominato un commissario giudiziale per garantire la prosecuzione dell’attività scolastica nell’interesse degli studenti e a ripristino di una situazione di diritto all’interno dei singoli istituti.
CRONACA
Etna, nube di cenere lavica: registrati tremori di livello alto nei condotti magmatici

Piove cenere lavica sui paesini dell’Etna.
E’ l’effetto dell’eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d’Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l’8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.
La colata avanza lentamente in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota e non rappresentando alcun pericolo per i paesi etnei. Si mantiene su livelli molto alti il valore del tremore vulcanico registrato dall’Ingv, osservatorio etneo, di Catania, che segnala il movimento del magma nei condotti interni dell’Etna, svelando il suo grado di energia eruttiva. Una nube lavica emerge dalla zona sommitale e si espande, sospinta dal vento ad alta quota, in direzione Sud-Est con caduta di cenere lavica su diversi paesi. L’eruzione è costantemente monitorata dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania che pubblica anche analisi, foto e immagini sull’eruzione in corso sui propri social.
L’aeroporto di Catania sta lentamente recuperando la piena operatività: l’unità di crisi della Sac, la società di gestione dello scalo internazionale Vincenzo Bellini, ha disposto la chiusura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Sud-est del vulcano (settore B1) fino alle 15, con il parziale ripristino delle attività ordinarie di volo in arrivo. Nessuna restrizione sulle partenze. La Sac invita i passeggeri a non recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo.
CRONACA
Catania, aggressione alle maestre: la solidarietà del sindaco e dell’arcivescovo

C’era anche la mamma che ha aggredito la maestra dell’istituto comprensivo Petrarca di Catania alla riprese delle lezioni e, davanti alla scuola, ha parlato con il sindaco Enrico Trantino, fornendo la sua versione dei fatti: sarebbe intervenuta perché l’insegnante avrebbe colpito con uno o due schiaffi il figlio, mimando il gesto.
Il primo cittadino ha ricordato che non si reagisce con la violenza, ma rispettando le leggi.
Il colloquio è avvenuto davanti ai giornalisti, tenuti però a distanza. Il sindaco è poi entrato nel plesso scolastico di via Pantelleria per incontrare gli alunni di una classe della scuola, probabilmente la quinta elementare frequentata dal figlio della mamma che ha aggredito la maestra.
Nessuno ha poi voluto rilasciare dichiarazioni.
Davanti alla scuola stamattina era presente anche l’arcivescovo metropolita Luigi Renna che ha parlato con alcune madri di alunni del Petrarca, che sono apparse infastidite per l’eco mediatica che ha avuto l’accaduto, da loro ritenuto ‘esagerato’, chiedendo il rispetto della privacy degli alunni.
Sul fronte delle indagini intanto si è appreso che sarebbero state due le donne che avrebbero aggredito la maestra e una sua collega, procurando lesioni a una delle due giudicate guaribili in sette giorni. Al momento non risulta ancora presentata alcuna denuncia. Sull’accaduto indagano i carabinieri della compagnia Fontanarossa e della stazione di Nesima.
CRONACA
Blufi, cane scomparso, ritrovato scuoiato e impiccato: taglia di 1500 euro a chi denuncerà il responsabile

Alcuni giorni fa era stata diffusa la notizia della sparizione di un piccolo cane di nome Brian a Blufi, comune di parco delle Madonie in provincia di Palermo.
Sono cominciate le ricerche ma il finale non è stato certamente positivo come tutti speravano.
Il cane Brian è stato ritrovato morto. E’ stato legato per zampe e muso, picchiato selvaggiamente tanto da scuoiarlo e poi è stato impiccato e fatto morire lentamente. L’associazione italiana difesa animali ed ambiente ha annunciato la presentazione di una denuncia contro ignoti e l’istituzione di una taglia di 1.500 euro che verrà pagata a chi con le sue informazioni fornite “aiuterà ad individuare e far condannare in via definitiva gli autori di questo crimine”.
La scomparsa del cane era stata segnalata su Facebook dalla famiglia con cui abitava. “Sono distrutta accanirsi contro un’anima innocente ma perché – scrive una donna – Invito chi sa chi ha visto o sentito qualcosa di denunciare affinché chi si è macchiato di tanto orrore venga punito essendo a mio parere un soggetto socialmente pericoloso. Invito anche il sindaco di Blufi ad attivarsi affinché un gesto così orribile che ha scosso un’intera comunità non resti impunito”.
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