SANITÀ
Fascicolo sanitario elettronico: entro il 2024 al via la prenotazione delle visite, ma si potranno ottenere varie prestazioni

Entro dicembre i cittadini potranno utilizzare il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) in modo operativo per ottenere varie prestazioni.
Rispetto all’attuale stato di attuazione del Fascicolo, “entro il 2024 saranno disponibili 4 funzioni: la possibilità di pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o revoca del medico e la consultazione dei referti, ovvero di esami e diagnostica per immagini”, a dichiararlo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti, alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo logo del Fse 2.0.
Il termine per la piena entrata in vigore del Fse – già attivo per alcune funzioni, di tipo prevalentemente amministrativo, ma con differenze tra le varie regioni – è fissato dal Pnrr entro giugno 2026: “Il nostro obiettivo è anticipare questa data – ha detto Butti -. Puntiamo a renderlo uno strumento omogeneo sul territorio ed anche uno strumento ‘interoperabile’ a livello internazionale, ovvero collegato e utilizzabile in altri Paesi europei. Ovviamente la privacy dei cittadini è garantita da protocolli di sicurezza in accordo con il garante della privacy”. Fondamentale sarà naturalmente l’impegno dei medici di famiglia, che caricheranno i dati dei pazienti nel Fse in tempo reale: “Abbiamo avviato una interlocuzione con i medici ed i pediatri – ha spiegato il sottosegretario – e ci sarà una formazione ad hoc per la sensibilizzazione degli oltre 50mila medici di base sul territorio nazionale”. Il Fse, ha inoltre sottolineato, “non aggraverà, ma bensì rappresenterà una ‘sburocratizzazione’ del lavoro del medico di base, oggi alle prese con una mole di adempienze cartacee e relative a documentazione che sottraggono tempo al rapporto con i pazienti”. Significativo anche il logo presentato oggi: “Si vede una croce che però si degrada in pixel, e poi c’è un tricolore. La nostra esperienza sarà seguita e l’Italia, su questo fronte – ha concluso – è più avanti di altri Paesi”.
ATTUALITÀ
Croce: “Mi dimetto da direttore generale dell’Asp di Trapani. Nei miei confronti provvedimento ingiusto”

“Mi dimetto da direttore generale”. Così il manager Ferdinando Croce, attuale assessore della Giunta del sindaco, Giorgio Stracuzzi, alla Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, riunita stamani per ascoltarlo. Croce era stato sospeso da direttore generale dell’Asp di Trapani, dopo il caso dei ritardi nei referti degli esami istologici. Davanti ai commissari dell’Ars, Croce ha parlato per circa un’ora e mezza manifestando amarezza. E dicendo di avere inviato per pec le proprie dimissioni. “Nei miei confronti provvedimento ingiusto”.
“In questi mesi, ho presentato agli ispettori della Regione, agli ispettori del ministero e all’autorità giudiziaria la documentazione che attesta il mio lavoro per risolvere una vicenda dolorosa, che ha comportato la sofferenza per tanti pazienti e per le loro famiglie. Ho cercato come ho potuto, in pochi mesi, di risolvere quel che si era determinato negli anni precedenti. Con lo stesso impegno, ho lavorato per tredici mesi prima da commissario straordinario e poi da direttore generale di un’Azienda alla quale ho cercato di dare il meglio di me – aggiunge – Mi conforta, poiché sono un servitore delle Istituzioni, la serena consapevolezza che con la stessa linearità con cui è stato adottato un provvedimento ingiusto possa essere riconosciuta la mia professionalità non appena su questa vicenda verrà scritta la parola fine. Ringrazio tutto il personale dell’Azienda sanitaria provinciale perché ho trovato a Trapani collaborazione e desiderio di rilancio. Ringrazio la Regione siciliana e il suo presidente perché nella mia cultura c’è il rispetto dell’istituzione al primo posto”.
ATTUALITÀ
Asp Catania, avviata la fase operativa del progetto ”Mission”: 4 le scuole coinvolte

CATANIA – Monitoraggio della qualità dell’aria indoor nelle scuole. Entra nel vivo la fase operativa del progetto MISSION, il progetto approvato dal Ministero della Salute nell’ambito del Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNC-E.1), finalizzato alla creazione di una rete tecnico-scientifica a livello nazionale, con l’obiettivo di sviluppare strategie di monitoraggio e prevenzione della qualità dell’aria indoor nelle scuole, riducendo così i rischi sanitari per la popolazione scolastica.
«Questo progetto rappresenta una opportunità, sia in termini di salute pubblica sia di sviluppo scientifico e innovazione, che dimostra l’impegno delle Istituzioni nel perseguire obiettivi strategici a lungo termine per la sostenibilità e la promozione di un ambiente scolastico sano e sicuro – afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio -. Con il progetto MISSION, puntiamo inoltre a offrire il nostro contributo per creare un modello replicabile in tutto il Paese, che possa servire da guida per altre iniziative simili».
L’intervento, finanziato per un importo di 2.099.725,98 euro, coinvolge sei Regioni: Lombardia (capofila), Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana, con l’intervento, in questi territori, di varie Unità Operative con competenze sanitarie, ambientali e di ricerca (ASP, ARPA, Università, CNR). La Sicilia partecipa con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania e con l’Istituto di Farmacologia Traslazionale (IFT CNR) di Palermo.
L’obiettivo principale è valutare l’esposizione degli alunni e degli insegnanti delle scuole primarie agli inquinanti presenti negli ambienti indoor e studiare la correlazione tra tale esposizione e la salute. Il fine ultimo è ridurre i rischi sanitari legati all’inquinamento atmosferico all’interno delle aule scolastiche.
«Siamo orgogliosi di poter offrire il nostro contributo a un progetto che si propone di realizzare un modello innovativo di monitoraggio e di prevenzione per la comunità scolastica – spiega il direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina -. Il nostro obiettivo finale è guidare le comunità verso scelte più consapevoli e sostenibili, tutelando la salute delle giovani generazioni e creando un ambiente scolastico più sicuro e salutare per tutti».
A Catania sono stati selezionati:
- l’Istituto Comprensivo “C. Battisti”.
- l’Istituto Comprensivo “Rapisardi-Alighieri”
- l’Istituto Comprensivo “S.G. Bosco”
- l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”.
Le attività nelle scuole sono condotte dell’UOC Igiene Ambienti di Vita (SIAV) e dall’UOC Laboratorio di Sanità Pubblica, strutture afferenti al Dipartimento di Prevenzione.
«È per noi un motivo di orgoglio essere protagonisti di una rete tecnico-scientifica a livello nazionale, altamente qualificata, che darà un rilevante impulso al rinnovamento e miglioramento delle conoscenze scientifiche» ha detto il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi.
La fase operativa prevede un monitoraggio sanitario tramite la somministrazione di questionari e l’esecuzione di test clinici su alunni e insegnanti. Contestualmente, si effettua un monitoraggio ambientale dei parametri chimici, microbiologici e fisici all’interno delle classi.
«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta della Regione Lombardia – afferma il direttore dell’UOC Igiene Ambienti di Vita, Rosa Rita Lo Faro -. Stiamo lavorando sul progetto ormai da due anni e continueremo a impegnarci con la stessa passione e perseveranza che ci ha permesso di affrontare non poche criticità legate alla complessità del progetto e alla eterogeneità delle Unità Operative coinvolte».
La fase successiva del progetto, denominata “fase migliorativa”, si svolgerà nelle stesse aule individuate nella prima fase durante l’anno scolastico 2025/2026. Questa fase sarà preceduta dall’installazione di sistemi per il miglioramento della qualità dell’aria indoor nelle classi. In seguito, verranno ripetuti i monitoraggi sanitari e ambientali, al fine di valutare l’efficacia delle misure adottate per ottimizzare le condizioni ambientali e ridurre i potenziali impatti sulla salute respiratoria.
Sulla base dei risultati ottenuti, saranno aggiornate le conoscenze scientifiche e verrà avviato un programma di diffusione di linee guida per il miglioramento della qualità dell’aria nelle scuole.
ATTUALITÀ
Asp Catania e IACP: insieme per promuovere l’iniziativa ”Quartiere InSalute”

CATANIA – Siglato ieri, presso la Direzione Generale dell’Asp di Catania, il protocollo d’intesa tra l’Azienda sanitaria provinciale e l’Istituto Autonomo Case Popolari di Catania (IACP) per l’avvio del progetto “Quartieri InSalute”. L’iniziativa mira a realizzare, nei condomini di edilizia residenziale pubblica, interventi per la promozione del benessere e il miglioramento della qualità della vita degli assegnatari degli alloggi popolari.
L’accordo è stato sottoscritto dal direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, e dal presidente dello IACP, Angelo Sicali, con l’obiettivo di creare un “sistema” di intervento coordinato fra le Istituzioni, aperto alla partecipazione di associazioni e organizzazioni del Terzo Settore attive nel territorio, attraverso il quale integrare interventi di welfare, orientare la popolazione interessata ai servizi socio-sanitari, realizzare azioni di promozione della salute, promuovere il benessere abitativo e sociale, con particolare attenzione ai soggetti più fragili (anziani, bambini e persone con disabilità).
«Questa iniziativa – ha affermato Laganga Senzio – rappresenta un’opportunità per la realizzazione di un modello innovativo di welfare di comunità nello spirito del DM 77, basato sulla collaborazione tra Istituzioni e realtà del territorio. Siamo grati al presidente Sicali per averci coinvolto in questo progetto con il quale puntiamo a garantire risposte integrate e personalizzate ai bisogni della comunità, favorendo il benessere individuale e la coesione sociale».
«Voglio ringraziare il direttore generale Laganga Senzio per la disponibilità e la sensibilità espresse – ha detto Sicali -. Questo progetto rappresenta una sperimentazione concreta di un modello innovativo di politiche abitative e di welfare locale che integra servizi socio-sanitari e abitativi. Non si tratta solo di riqualificare gli spazi, ma di promuovere la cultura della salute, del benessere e della partecipazione sociale. Vogliamo anche dare un forte segnale di cambiamento nelle politiche abitative, superando il concetto tradizionale di “costruire solo alloggi” per concentrarci sulla costruzione di sinergie e opportunità per le persone che abitano i nostri quartieri».
Sono intervenuti, il direttore generale dello IACP, Patrizia Giambarveri, e per l’Asp di Catania, il direttore dell’UOC Coordinamento Staff, Daniela Castronovo, e il direttore del Dipartimento delle Risorse Tecnologiche e Finanziarie, Francesco Alparone.
Il Protocollo d’intesa stabilisce le linee guida per la realizzazione di un sistema integrato di azioni mirate, tra cui:
- la promozione della salute e del benessere attraverso la diffusione di informazioni e la realizzazione di interventi socio-sanitari
- il contrasto all’isolamento sociale
- l’accessibilità ai servizi socio-sanitari nei quartieri di edilizia popolare, riducendo la necessità di spostamenti per i residenti
- la sperimentazione di progetti di riqualificazione urbana e di promozione della cultura della salute, con la collaborazione di associazioni del Terzo Settore
- la definizione di progetti individuali volti alla cura e alla presa in carico delle persone, fornendo una risposta globale ai bisogni e garantendo continuità assistenziale.
Prevista l’attivazione di Sportelli per il supporto informativo, l’orientamento ai servizi sanitari, la realizzazione di programmi di prevenzione sanitaria per le fasce di popolazione più vulnerabili.
Il Protocollo ha una durata di due anni, rinnovabile previo accordo tra le parti. Le azioni saranno avviate a partire dal mese di giugno 2025, e saranno coordinate da un Gruppo di lavoro interistituzionale (GDL) “Quartieri InSalute”.
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