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CRONACA

Sciacca, in fiamme un antico ristorante sito sul lungomare: in corso le operazione di spegnimento

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Vittoria, misura cautelare nei confronti di cittadino straniero Accusato di maltrattamenti in famiglia

La Polizia di Stato ha dato esecuzione a una misura cautelare nei confronti di un cittadino tunisino di 33 anni, residente a Vittoria, accusato di maltrattamenti in famiglia.

L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e dai figli minori, nonché l’allontanamento dalla casa familiare. Il provvedimento è stato eseguito dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria, che ha condotto le indagini.

Contestualmente è stato applicato all’indagato un braccialetto elettronico per garantire l’effettivo rispetto della distanza imposta nei confronti delle vittime.

L’attività investigativa ha consentito di accertare una prolungata condotta di violenze fisiche e psicologiche da parte dell’uomo nei confronti della moglie, spesso avvenute in presenza dei figli minori. La vittima ha finalmente trovato il coraggio di denunciare, dando così avvio all’intervento delle forze di polizia e della magistratura.

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CRONACA

“Se non mi dai i soldi, ti brucio casa”, 43enne adranita minaccia con un coltello l’anziana madre: fermato e denunciato

Avrebbe terrorizzato per diversi minuti l’anziana madre di 79 anni, chiedendole insistentemente del denaro. Al rifiuto della donna, l’uomo l’avrebbe minacciata con un coltello, avvertendola che, se non avesse consegnato subito i soldi richiesti, avrebbe dato fuoco alla sua abitazione.

A mettere fine all’incubo vissuto dalla donna sono stati gli agenti della Polizia di Stato allertati da un’altra figlia alla quale, nel frattempo, l’anziana si era rivolta telefonicamente per chiedere aiuto.

In pochi istanti, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno raggiunto la donna in casa, trovandola ancora visibilmente scossa per la sfuriata del figlio.

Dopo averla tranquillizzata, i poliziotti l’hanno ascoltata, raccogliendo elementi utili per ricostruire i fatti appena accaduti. Secondo quanto appreso, la donna, non appena avrebbe visto arrivare il figlio, per paura di essere aggredita, si sarebbe barricata all’interno del suo appartamento. L’uomo, ubriaco, avrebbe cominciato ad urlarle contro, chiedendo soldi con insistenza, fino a quando avrebbe minacciato di dare fuoco all’intero edificio e di farle del male, brandendo un coltello.

Secondo quanto appurato, non si sarebbe trattato di un episodio isolato, ma, già in passato, l’uomo avrebbe più volte vessato la madre e altri familiari con continue richieste di soldi, riuscendo spesso ad ottenere del denaro. Negli ultimi mesi, le sue pretese sarebbero diventate sempre più frequenti e violente, soprattutto in seguito alla separazione con la moglie.

Dalle testimonianze acquisite, è emerso un contesto familiare complicato con l’uomo che, senza un’occupazione, sarebbe solito fare uso di alcool, acquistato, probabilmente, proprio con i soldi ottenuti, di volta in volta, dai suoi familiari.

Anche nell’ultima occasione, nonostante le minacce, l’anziana madre avrebbe assecondato la richiesta del figlio, consegnandogli la somma di 15 euro, fatta passare da sotto l’uscio dell’abitazione. Solo a quel punto, l’uomo sarebbe andato via, ritornando nella sua abitazione, adiacente a quella della madre. È lì che i poliziotti l’hanno rintracciato e, nonostante i ripetuti inviti ad aprire la porta, l’uomo si è negato, fino a quando i poliziotti sono riusciti ad accedere nell’appartamento, trovandolo visibilmente ubriaco. Nella stanza è stato trovato anche il coltello a serramanico che sarebbe stato utilizzato per minacciare l’anziana.

Il 43enne è stato condotto negli uffici di Polizia dove è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamenti in famiglia, minacce e resistenza a pubblico ufficiale, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva.

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Truffa alla Regione Siciliana, ottiene 86mila euro di rimborsi per voli aerei mai fatti: indagato uno studente di 26 anni

Guardia di finanza

Avrebbe chiesto alla Regione Siciliana, in qualità di residente, il rimborso spese del 50% di biglietti aerei che non aveva mai comprato, riuscendo a ottenere oltre 86mila euro a fronte di un’inesistente spesa di circa 180mila euro, avanzando 892 false pratiche di volo in un mese.

E’ la truffa messa in atto, secondo la procura di Catania, da uno studente di 26 anni nei cui confronti i militari del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza hanno eseguito un sequestro di beni per equivalente.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della Regione Siciliana, che ha bloccato gli altri pagamenti, sull’anomalia riscontrata sulle domande presentate dal 26enne sulla piattaforma SiciliaPei – Bando Caro Voli.

L’indagato avrebbe potuto eludere all’inizio i controlli perché i mandati di pagamento sono collettivi e le autorizzazioni ai rimborsi riguardano un numero alto di richiedenti da non far emergere subito cifre singolarmente “fuori scala”.

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