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POLITICA

Agricoltura in Sicilia: la Regione mantiene gli impegni, al via anche l’iter per il Piano della fauna selvatica

Il Piano per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Sicilia sarà elaborato entro i prossimi trenta giorni dal Dipartimento regionale per lo Sviluppo rurale. È quanto emerso nel corso di un incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans con i vertici di Coldiretti Sicilia che, alla luce di questa assicurazione, ha rimosso il presidio di protesta in piazza Indipendenza. 

Si tratta di uno strumento programmatico di durata quinquennale finalizzato a mitigare i danni causati alle coltivazioni dalle specie selvatiche fuori controllo. Andrà ad aggiungersi alle attuali misure già in atto, come il Programma per l’eradicazione della peste africana nei suini e nei cinghiali che ha già portato all’abbattimento di 3.800 capi. 

«Sono sempre disponibile – dice Schifani – al dialogo costruttivo e anche questa volta il mio governo ha ribadito la propria solidarietà a un settore strategico per l’economia dell’Isola con misure concrete. Continueremo il confronto con le associazioni di categoria per individuare insieme le misure più idonee a supportare tutto il mondo agricolo e zootecnico. Stiamo affrontando una fase emergenziale, ma con l’impegno di tutti riusciremo a superare le avversità». 

L’elaborazione del Piano rientra nel quadro di una serie di impegni già assunti e mantenuti dal governo in favore dei settori agricolo e zootecnico. Tra questi, i 20 milioni stanziati per i voucher fieno, che proprio in questi giorni viene erogato e che è stato attivato in meno di due mesi, il contributo di 10 milioni di euro ai Consorzi di bonifica per la riduzione dei canoni irrigui, approvato oggi in Aula all’interno della manovra finanziaria, l’istituzione di un tavolo di confronto permanente, il riconoscimento delle condizioni di forza maggiore e di circostanze eccezionali, che ieri ha avuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni, e tutti gli interventi in corso o già portati a termine per mitigare gli effetti della crisi idrica.  

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ECONOMIA

La Regione Siciliana chiede al Mit l’innalzamento del livello della diga Rubino nel Trapanese

La Regione Siciliana ha inviato al ministero delle Infrastrutture la richiesta per ottenere l’autorizzazione all’innalzamento del livello della diga Rubino, situata nel Trapanese, da 178,4 a 180,4 metri sul livello del mare. Si potrà così accrescere il volume idrico attualmente immagazzinabile, pari a 4,7 milioni di metri cubi e già sufficiente a soddisfare il comprensorio, ed evitare eventuali rilasci di acqua a valle nel caso si superi la quota a oggi autorizzata.

La richiesta predisposta dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, tramite il dipartimento Acqua e rifiuti, si basa sulle recenti certificazioni tecniche che attestano la presenza delle necessarie condizioni di sicurezza della diga, sia dal punto di vista del regolare funzionamento in apertura e chiusura fino al 100% dello scarico di superficie sia per quanto riguarda la staticità generale dell’infrastruttura. Lo confermano le verifiche effettuate dai tecnici incaricati, seppure siano stati segnalati ulteriori interventi di sistemazione che il dipartimento regionale Acqua e rifiuti si impegna a realizzare, garantendo, assieme all’ingegnere responsabile dell’impianto, un incremento del monitoraggio topografico e geotecnico. 

La diga Rubino è già stata recentemente oggetto di significative opere di manutenzione straordinaria e miglioramento, mentre è in corso di attuazione un intervento, incluso nel secondo addendum dei finanziamenti a valere sui fondi Fsc 2014-2020, per l’esecuzione della verifica sismica della diga e delle opere accessorie.

Realizzato tra il 1967 e il 1970 attraverso lo sbarramento del torrente della Cuddia, l’invaso era progettato per giungere sino a quota 184 metri. L’attuale limitazione a 178,4 metri è stata dettata dall’Autorità di vigilanza nel 2019, portando la capacità utile del bacino idrico a 4,7 milioni di metri cubi d’acqua. Con l’innalzamento richiesto a 180,4 metri l’invaso potrà immagazzinare sino a circa 2,4 milioni di metri cubi in più rispetto all’attuale capacità.

L’obiettivo dell’amministrazione regionale, comunque, è eseguire tutte le opere necessarie a eliminare ogni limitazione d’invaso, così da sfruttare la massima potenzialità dell’infrastruttura.

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ECONOMIA

Licata, via ai ristori per i pescatori. Barbagallo: ”Sempre al fianco del settore ittico”

E’ stato pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento della Pesca mediterranea della Regione Siciliana, l’avviso del bando in favore delle imprese ittiche del circondario marittimo di Licata, nell’Agrigentino, e dei loro equipaggi, per ottenere ristoro dai danni materiali o dal mancato reddito subiti in seguito agli eventi meteorologici del 19 e 20 ottobre 2024, quando i detriti trasportati dalla piena del fiume Salso hanno compromesso l’attività̀ di pesca in una vasta porzione del mare antistante il porto. 

La concessione dei contributi, in totale 320 mila euro, è a valere sulle risorse del Fondo di solidarietà̀ regionale della pesca e dell’acquacoltura. 

Possono richiedere i contributi le imprese della pesca e gli operatori della pesca artigianale, le imprese autonome appartenenti alla piccola pesca, relativamente ai danni subiti da imbarcazioni appartenenti ai registri delle imprese di pesca limitatamente al circondario marittimo di Licata. L’importo massimo riconoscibile per ciascun beneficiario non può superare il limite di 40.000 euro.

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POLITICA

Sanità in Sicilia, Schifani: ”Mai più errori come quelli commessi all’Asp di Trapani”

“Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie, ha esordito così il presidente della Regione Siciliana. Non ho responsabilità diretta sulla questione, ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità che non sono sue, facendo propri anche gli errori altrui, ha proseguito Renato Schifani.

Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia”.

Sul piano dell’Asp trapanese in 7 punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che «forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere, ha concluso il governatore non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo”. 

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