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POLITICA

Gal Terre di Aci: attivi 20 centri di facilitazione nei comuni di Acireale, Aci Catena, Aci S.Antonio, Aci Bonaccorsi e Valverde

Il GAL Terre di Aci conferma l’avvio già operativo di 20 Centri di Facilitazione digitale nei comuni di Acireale, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Aci Bonaccorsi e Valverde. I Punti digitali facili avviati, la cui mappa territoriale è già disponibile sul sito del GAL Terre di Aci, sono luoghi fisici aperti al pubblico presso i quali i cittadini potranno fruire gratuitamente di assistenza o formazione digitale, individuale o di gruppo, secondo le diverse esigenze richieste.

Sono aperti a tutti, come da intenti della Comunità europea, per promuovere servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni, accompagnare gli utenti all’avvio ed all’utilizzo di utilità digitali, e svolgere interventi formativi rivolti agli utenti o interventi di orientamento in tema di alfabetizzazione informatica. Ma anche per condividere le attività di sperimentazione di servizi di partecipazione democratica realizzati dalla P.A e offrire servizi di interesse associativo, messi a disposizione dalle associazioni di volontariato che partecipano al progetto. Costituiranno opportunità di inclusione per soggetti con fragilità, ad esempio prevedendo interventi specifici a favore di persone con diverse abilità, e potranno fornire accompagnamento nella presentazione di pratiche digitali verso la P.A. per conto dell’utenza.

I 38 facilitatori già all’opera, ossia le figure che i cittadini troveranno nei Punti digitali facili dislocati, sono a disposizione rispetto all’utilizzo di servizi digitali e di internet in generale, così da fornire supporto e orientamento gratuiti ad esempio in merito a servizi digitali pubblici e privati tramite Spid o all’accesso a servizi on-line erogati da INPS o dall’Agenzia delle entrate. I facilitatori digitali supporteranno così lo sviluppo di competenze di base della cittadinanza, contribuendo all’inclusione digitale della popolazione che ha difficoltà ad accedere ai servizi online, in particolare della Pubblica amministrazione, individuando le diverse esigenze dei singoli cittadini.

Secondo i canoni richiesti in fase di selezione, avvenuta tramite bando pubblicato sul portale web del GAL Terre di Aci la scorsa primavera, i locali identificati e già operativi in qualità di Centri di facilitazione possiedono ovviamente connessione internet con velocità conforme agli standard, sale d’ingresso per l’accoglienza dei cittadini e gli incontri individuali e, nei casi previsti, una sala da destinare alla formazione di gruppi.

“Avviamo una lotta contro l’emarginazione digitale che come sindaci aderenti al GAL porteremo avanti nei nostri rispettivi cinque comuni parte – afferma Roberto Barbagallo, presidente del GAL Terre di Aci e sindaco di Acireale. – Sono tanti i servizi digitali che la pubblica amministrazione mette a disposizione dei cittadini, ma qualcuno non riesce ad accedervi. Grazie alle risorse del PNRR messe a progetto dal GAL interverremo così nei nostri Comuni attraverso i Centri che abbiamo individuato e stiamo già comunicando. Esortiamo i cittadini interessati e bisognosi di supporto digitale a recarvisi, affinché possano ricevere gratuitamente supporto e formazione ad esempio per richiedere lo spid o accedere a strumenti digitali di INPS o alti importanti enti erogatori di servizi. Il gruppo di giovani facilitatori già in campo è esperto e competente: si tratta di un progetto particolarmente utile che speriamo raggiunga quante più persone possibile. L’obiettivo è duplice: da un lato si sgraverà la pubblica amministrazione, dall’altro il cittadino, una volta istruito dai facilitatori, non dovrà più perdere ore a recarsi a sportelli, ma potrà accedere ai servizi comodamente da casa”.

“Il GAL Terre di Aci, soggetto sub attuatore per la realizzazione della Misura 1.7.2 del PNRR “Rete di servizi di facilitazione digitale” per il territorio delle Aci e comuni limitrofi, avvia così un altro ambizioso impegno – evidenzia Anna Privitera, direttrice del GAL Terre di Aci, – finalizzato all’accrescimento delle competenze digitali diffuse per favorire l’uso autonomo, consapevole e responsabile delle nuove tecnologie e promuovere il pieno godimento dei diritti di cittadinanza digitale attiva da par

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ECONOMIA

Dissalatori in Sicilia, Schifani: «Accolta mia richiesta per riattivarli con i poteri in deroga»

«La riattivazione in Sicilia dei tre dissalatori potrà avvenire in tempi compatibili con l’emergenza idrica che sta coinvolgendo l’Isola. E questo grazie alla mia richiesta di poteri in deroga ribadita oggi durante la riunione della Cabina nazionale di regia per la crisi idrica, presieduta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini». Lo afferma il presidente della Regione, Renato Schifani, al termine dell’incontro al quale hanno partecipato anche il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il viceministro all’Ambiente Vannia Gava, il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, il sottosegretario al Dipe Alessandro Morelli e il commissario straordinario per l’emergenza idrica nazionale, Nicola Dell’Acqua.

«Sono contento – continua soddisfatto il presidente Schifani – che sia stata accolta la mia proposta, grazie alla quale avverrà il dimezzamento dei tempi di costruzione. Pur avendo già reperito le risorse finanziarie necessarie, 90 milioni nell’Accordo di coesione e 10 di fondi regionali con i quali faremo anche un dissalatore temporaneo a Porto Empedocle  – continua –  c’era il rischio, infatti, di non potere realizzare gli impianti entro la prossima stagione a causa dei lunghi tempi richiesti dalle procedure ordinarie. In uno spirito di massima collaborazione istituzionale e nell’esclusivo interesse della popolazione, pertanto, ho suggerito che ad occuparsene sia il commissario Dell’Acqua, al quale la legge aveva assegnato pieni poteri di deroga e non limitati come quelli concessi a me da una semplice ordinanza del capo del dipartimento nazionale di Protezione civile. Voglio ringraziare il governo nazionale per l’attenzione dedicata al tema dell’emergenza idrica in Sicilia e per le risorse stanziate per adeguare, finalmente, la rete idrica siciliana. Opere fondamentali per il prossimo futuro, visto che a seguito dei cambiamenti climatici ormai irreversibili saremo costretti a fare sempre più spesso i conti con lunghi periodi di siccità».

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ECONOMIA

Acqua in Sicilia, Schifani: «61 milioni di euro dal Mase per riqualificare impianti»

Diciannove i progetti di depurazione e lavori di fognatura approvati dalla giunta di governo ammessi al finanziamento di oltre 61 milioni di euro dei fondi Pnrr assegnati alla Regione Siciliana grazie all’accordo di programma quadro con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase). 

Si tratta di opere selezionate dal ministero, ricadenti nei territori di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento; 17 interventi rientrano nella lista prioritaria e 2 in quella di riserva. Le infrastrutture saranno finanziate con le risorse del Pnrr dedicate alla Tutela del territorio e della risorsa idrica e dovranno essere completate nell’arco dei prossimi due anni. L’apprezzamento della giunta Schifani dà il via libera alla stipula, da qui a breve, dell’Accordo di programma quadro fra la Regione Siciliana, rappresentata dall’assessore regionale dell’Energia e sei servizi di pubblica utilità, il Mase, gli enti di governo d’ambito di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento.

«Grazie a questi interventi che hanno avuto l’ok del Mase – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – i territori delle quattro province saranno in grado di gestire meglio i disagi della crisi idrica. Con la riqualificazione degli impianti si potranno migliorare le reti di collegamento e sarà possibile, anche grazie all’innovazione tecnologica, trasformare dov’ è possibile gli impianti in “fabbriche verdi” per il riutilizzo delle acque reflue depurate a fini irrigui e industriali, sempre nel massimo rispetto della tutela ambientale».

«Sulla base delle domande presentate dal dipartimento Acqua e rifiuti – afferma l’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro – abbiamo ottenuto il via libera dal Mase per avviare i lavori di 17 opere in lista prioritaria, sui 19 progetti proposti, e di due in lista di riserva. Un finanziamento di oltre 61 milioni che consentirà alle Ati delle province di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento di mettere in sicurezza e adeguare gli impianti esistenti e migliorare complessivamente la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne».

Scheda tecnica – elenco delle opere finanziate: 


I primi lavori saranno quelli dell’Ati di Caltanissetta, il cui finanziamento è anche il più cospicuo per un totale di 21,5 milioni di euro. Cinque gli interventi i previsti che saranno realizzati in house dagli stessi enti gestori con affidamento diretto. Si tratta del collegamento all’impianto consortile ID53 per un importo ammesso a finanziamento di 1,6 milioni; dell’adeguamento e del potenziamento dell’impianto di depurazione consortile ID51 (13,3 milioni) e del collegamento all’impianto Stazzone Angeli ID 52 (1,5 milioni), tutti e tre ricadenti nell’agglomerato di Caltanissetta-San Cataldo. E ancora la realizzazione dell’impianto di depurazione in località Santa Barbara ID 50 per un importo di 2,3 milioni nell’agglomerato di Caltanissetta-quartiere Santa Barbara e, infine, l’adeguamento e il potenziamento dell’impianto di depurazione di Contrada Castello ID 47, nell’agglomerato di Montedoro-Bompensiere per un importo di circa 2,8 milioni di euro.

Nel territorio di Palermo approvata l’attuazione di sei interventi per un totale di 21,4 milioni di euro che seguiranno la procedura di gara secondo il codice degli appalti: riguardano l’adeguamento degli impianti di depurazione al servizio dell’abitato di Prizzi e della Frazione di Filaga per un importo di 1,4 milioni; l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Casteldaccia (5,8 milioni); la realizzazione di opere di miglioramento e riparazione dell’impianto di depurazione in contrada Vurgi e della relativa condotta di adduzione a Petralia Sottana (1,7 milioni); l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Corleone (5,9 milioni); l’adeguamento e il potenziamento del sistema di collettamento al servizio dell’agglomerato di Bolognetta da realizzare con un finanziamento di 4 milioni di euro, e infine l’adeguamento e il potenziamento del sistema di collettamento e depurazione al servizio dell’agglomerato di Ventimiglia di Sicilia finanziato con 2,6 milioni di euro.

Per l’Assemblea territoriale idrica di Catania sono cinque gli interventi finanziati, per un totale di circa 13 milioni la cui procedura dovrebbe avvenire per affidamento diretto: il revamping dei due impianti di depurazione al servizio del Comune di Vizzini, Contrada Ulm e Masera, per un importo di 1,8 milioni; la realizzazione del depuratore acque miste Calatabiano (2,4 milioni); l’intervento di adeguamento dell’impianto di depurazione e riqualificazione di tratti di condotte fognarie al servizio del Comune di San Cono (1,2 milioni), l’ampliamento e l’adeguamento al decreto legislativo 152/06 dell’impianto di depurazione delle acque reflue nell’agglomerato di Santa Maria di Licodia (5,1 milioni); l’intervento di completamento dell’impianto di depurazione al servizio del Comune di Licodia Eubea per un importo ammesso di 2,3 milioni.

Per l’Ati di Agrigento andranno in gara tre interventi per un totale di 5,5 milioni di euro, ovvero i lavori di adeguamento tecnologico e normativo dell’impianto di depurazione dei reflui urbani per un importo di 1 milione nell’agglomerato di Alessandria della Rocca; i lavori per la messa in esercizio e l’adeguamento al decreto legislativo n. 152/99 dell’impianto di depurazione esistente nell’agglomerato di Racalmuto (1,5 milioni) e i lavori per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di contrada Trinità per un importo ammesso a finanziamento di circa 3 milioni di euro nell’agglomerato di Naro.

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POLITICA

Taormina: confronto sui temi della giustizia tra il sindaco De Luca e l’ex primo cittadino Scopelliti

Taormina – Terrazza panoramica dell’archivio storico della “città del centauro” gremita per assistere al confronto delle rispettive esperienze vissute con la giustizia italiana, tra il sindaco di Taormina, Cateno De Luca e l’ex sindaco di Reggio Calabria ed ex presidente della regione calabra, Giuseppe Scopelliti. A dare lo spunto a questo interessante “faccia a faccia” è stata la presentazione del “libro – intervista” di Scopelliti, “Io sono libero”. Una sorta di grido di protesta nei confronti di una sentenza per falso ideologico, da 4 anni e sette mesi di reclusione, che secondo Scopelliti sarebbe stata sproporzionata. L’appuntamento, moderato dal giornalista, Mauro Romano, è stato decisamente interessante visti anche gli interventi dei personaggi politici che non hanno lesinato a raccontare all’attentissina platea, anedoti e risvolti politici anche a livello nazionale. “Sono soddisfatto di questa iniziativa – ha commentato il presidente del Consiglio Comunale di Taormina, Pinuccio Composto, promotore del momento – ho notato che, quanti erano presenti hanno seguito con interesse, fino alla fine, il confronto tra questi poliedrici personaggi”. Taormina, dunque, ancora una volta protagonista di interessanti appuntamenti di respiro nazionale che sono riusciti ad animare un profondo ed intenso dibattito e spunti di riflessione sull’iter della giustizia nazionale.

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