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ViniMilo: “Vitigni del passato per vini del futuro” – Il progetto “Ritorno”

MILO – Una sinergia vera tra Comune di Milo, Università di Catania, IRVO, Consorzio Etna DOC, AIS Catania, G.R.A.S.P.O. e Sassotondo. Una forte volontà di salvaguardare la biodiversità che sull’Etna si esprime con vitigni antichissimi e rari tali da essere denominati “Reliquia”.

Il Sindaco Alfio Cosentino, apre l’interessante serata sposando in toto l’iniziativa che reputa molto valida e che può dare un reale supporto a tutto il comparto vitivinicolo.

La professoressa Elisabetta Nicolosi, dell’Università di Catania del dipartimento Agricoltura Alimentazione e Ambiente, racconta come nasce “Ritorno”. Un progetto sperimentale nato dal recupero di viti resilienti che producendo, per via dell’esiguo numero di ceppi, quantità minime di uva. Avvalendosi della collaborazione dell’IRVO, come ci racconta Salvatore Sparla, si effettua il DNA della pianta e,  accertata l’unicità della tipologia, si va in produzione, a volte raccogliendo solo 5/10 kg di uva che viene subito spedita in veneto per delle micro vinificazioni grazie a GRASPO guidata dal vulcanico Aldo Lorenzoni con Luigino Bertolazzi autore anche del terzo libro che raccoglie le storie incredibili di questi vitigni.

Il dipartimento, prosegue Sparla, recupera personalmente queste viti o su segnalazione del CNR, come il “Pastena” dal nome del prof. Pastena, esimio ampelografo irpino che fece un incrocio tra il Catarratto e l’Aglianico, ottenendo un  vitigno a bacca rossa vinificato sia in rosso sia in rosato in piccole vasche da 100 litri.

“Ritorno” sancisce anche il movimento che si è creato dal veneto, alla toscana fino alla Sicilia. Edoardo Ventimiglia, nipote di Gaetano che si divideva tra il Catania calcio ed il cinema, ha seguito il cammino tracciato dal nonno, viaggiando tra Putignano e il versante est dell’Etna, in particolare prendendo un terreno in contrada Caselle a Milo. Produttore di Ciliegiolo nella sua maremma toscana, il cuore lo porta a sposare questo progetto e mette a disposizione, come altri vignaioli dell’Etna, del terreno per i vitigni “reliqia”. Questa collaborazione, sottolinea ancora la prof.ssa Elisabetta Nicolosi, è stata necessaria in quanto l’Università ha dei campetti per far crescere e produrre i vitigni recuperati ma sono nella piana di Catania. La possibilità di allevarli nel loro habitat ideale, l’Etna, ha reso il tutto più prezioso. “Ritorno” vuole dare un supporto concreto per far fronte ai cambiamenti climatici introducendo specie autoctone che possono aiutare realmente i produttori.

Aldo Lorenzoni sottolinea le attività di GRASPO in questi quattro anni, i numeri: 200.000 km percorsi, 200 Aziende visitate, 150 prelievi di materiale vegetale di vigne vecchie, 150 analisi di DNA, 3 libri, 15 varietà scoperte, 20 vinificazioni nel 2021, 64 nel 2022 e 100 nel 2023.

Grazie ai sommelier dell’AIS associazione sempre presente e attiva a ViniMilo e con l’intervento di Maria Grazia Barbagallo vice presidente di AIS Sicilia e di Paolo Pennisi responsabile di AIS Ionico Etneo, si è passati alla degustazione, unica e rara, di: Vispara dell’Etna, Virdisi, Madama Bianca e Nera, Moscatella Nera, Terribile, Tribboti, Zzinneuro, Pastena rosso e rosato. “Vitigni del passato per vini del futuro”

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Catania: l’ex discoteca ”Empire” confiscata alla mafia diventerà la ”Casa della Musica” grazie all’accordo tra Comune e Conservatorio

L’ ex Empire di via Zolfatai, bene confiscato alla mafia a Catania, diventa una ‘Casa della musica’.

E’ entrato nella fase operativa, infatti, il partenariato tra il Comune e il Conservatorio statale per rendere l’ex discoteca una struttura al servizio della cittadinanza.

Su questo tema in Municipio c’è stato un incontro tra il sindaco Enrico Trantino, l’assessore ai Beni confiscati alla mafia Viviana Lombardo e il presidente e il direttore artistico del Conservatorio, Carmelo Galati ed Epifanio Comis.

La giunta Trantino lo scorso 4 dicembre ha deliberato la formalizzazione dell’accordo con il Conservatorio “Vincenzo Bellini”, istituto di alta formazione di livello universitario, per realizzare una “Casa della Musica” su una superficie di oltre mille e cento quadrati, su due livelli con tetto apribile, per eventi e attività formative che ne facciano fulcro dell’intera provincia per la diffusione della cultura musicale e del suo valore educativo. L’accordo prevede che il Conservatorio si assuma gli oneri di gestione e di promozione dell’ex Empire, confiscato alla mafia e assegnato al Comune sulla base di uno specifico progetto presentato nel 2022.

“E’ una straordinaria opportunità formativa – hanno detto il sindaco Trantino e l’assessore Lombardo – grazie alla promozione e all’organizzazione di eventi in cui la collettività, nella fattispecie prevalentemente studentesca, abbia modo di esibire doti e proposte musicali. Una sinergia positiva tra il Comune e il Conservatorio, avviata grazie all’impegno dell’ex assessore Michele Cristaldi, che abbiamo portato a compimento, con la convinzione di svolgere un’azione di grande respiro culturale, sociale e istituzionale, anche per il valore simbolico che questa struttura rappresenta. Sul fronte dei beni confiscati alla mafia è doveroso ricordare la proposta di nuovo regolamento, che il consiglio comunale con i propri contributi migliorativi, ha subito adottato”.

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Isola di Vulcano, ricostruiti i cicli delle eruzioni: la risalita del magma avviene con ”ricariche multiple”

La risalita del magma nell’isola di Vulcano, nelle Eolie,” avviene attraverso ricariche multiple di piccoli volumi non sufficienti per innescare singolarmente una crisi eruttiva, ma che sono comunque in grado di interessare, a cascata e su tempi anche molto lunghi, vari livelli del sistema di alimentazione”.

Lo indica la ricerca condotta dall’università di Catania, coordinata da Marco Viccaro e pubblicata sulla rivista Scientific Reports.

Lo studio indica inoltre che le ricarichedel magma “riescono ad essere accomodate fin quando non viene superata una soglia critica di pressurizzazione, oltre la quale si entra di fatto in una nuova fase eruttiva”.

La ricerca ha messo in evidenza che il ciclo eruttivo del 1888-90 è stato preceduto da tre principali fasi di ricarica da parte di magmi profondi che sono stati trasferiti verso la superficie in tre momenti ben distinti, ovvero fra 85 e 140 anni, fra 16 e 35 anni e fra 2 e 7 anni prima dell’eruzione.

“E’ pressoché indubbio che queste fasi di ricarica profonde siano state accompagnate da fasi di degassamento intenso osservabile in superficie”, osserva Viccaro. “Non è infatti casuale – prosegue – che nel periodo precedente all’eruzione del 1888-90, in particolare a partire dal 1771, si siano verificati cicli minori di esplosioni freatiche al cratere di La Fossa, a testimonianza di come il sistema di alimentazione sia stato perturbato da un profondo disequilibrio in quel periodo”. Altrettanto rilevante ai fini dello studio, osserva l’esperto , è stata l’analisi dei volumi di anidride solforosa emessa a partire dal 1978, anno dal quale è possibile avere un record continuo grazie alla rete di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia”. L’inversione dei volumi di anidride solforosa emessa ha consentito di ricavare una stima dei volumi di magma intruso nel sistema di alimentazione nel corso degli ultimi 46 anni, che oscilla tra 26 e 80 milioni di metri cubi. L’analisi condotta diventa cruciale anche alla luce delle tre principali crisi di degassamento avvenute a valle del ciclo eruttivo del 1888-90, crisi che sono state caratterizzate da cospicui innalzamenti delle temperature delle fumarole e da incremento dei flussi di gas. Sebbene di queste evidenze non ci sia certezza per la prima crisi (avvenuta negli anni ’20 del secolo scorso), ciò è stato direttamente osservato per le ultime due crisi, avvenute nei periodi 1988-1993 e settembre 2021 – dicembre 2023.

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Sicilia, nominata ”Regione Europea della Gastronomia” del 2025: è la prima regione italiana a ricevere questo titolo

Il 2025 sarà l’anno della consacrazione della Sicilia come “Regione europea della gastronomia” titolo conferito dall’Igcat, Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo, che premia le aree che valorizzano la cultura gastronomica, promuovendo innovazione, sostenibilità e benessere delle comunità locali.

La Sicilia è la prima regione italiana a ricevere questo riconoscimento, ottenuto grazie alla qualità dei prodotti locali, alla varietà delle esperienze offerte e alla ricchezza del patrimonio enogastronomico.

La candidatura della Trinacria è stata guidata dal Consorzio Dos Sicilia, in collaborazione con il Consorzio di tutela dei vini Doc Sicilia, il Consorzio del cioccolato di Modica e diversi istituti alberghieri del territorio.

Per l’occasione la presidente dell’Istituto, Diane Dodd, ha descritto la Sicilia come una destinazione eccellente, evidenziando come il dossier presentato e i risultati delle visite sul territorio abbiano confermato la validità della candidatura.

Quest’anno dunque, per la terra Sicula sarà un’occasione unica per promuovere non solo le eccellenze culinarie, ma anche il patrimonio artistico e culturale dell’isola, con eventi, festival enogastronomici e iniziative di turismo esperienziale che arricchiranno il programma destinato a turisti e siciliani, con l’unico obiettivo di valorizzare le tradizioni locali e la biodiversità del territorio.

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