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CRONACA

Doniamoci Fundraising Dinner 2024

Torna l’evento di raccolta fondi a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica

CATANIA – Anche quest’anno il “Doniamoci Fundraising Dinner” rinnova l’appuntamento 2024, confermandosi uno degli eventi di charity più importanti a livello nazionale a sostegno della ricerca sulla fibrosi cistica, con oltre 350 mila euro raccolti nelle sei edizioni passate e devoluti per sostenere i progetti della LIFC – Lega Italiana Fibrosi Cistica (Comitato di Catania) e di FFC Ricerca – Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica.

L’evento è ideato dall’imprenditore Claudio Miceli con la preziosa collaborazione scientifica del professor Giuseppe Magazzù, ordinario fuori ruolo dell’Università degli Studi di Messina, ⁠consulente scientifico dell’Associazione Volontari contro la Fibrosi Cistica e Malattie correlate ETS e del Comitato di consulenza scientifica Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica; Mariella Sciammetta, presidente dell’Associazione Volontari contro la Fibrosi Cistica e malattie correlate ETS, Gianna Puppo Fornaro, presidente Lega Italiana Fibrosi Cistica e Rosalba Ficarra, presidente Lega Fibrosi Cistica Comitato di Catania OD e con il sostegno del presidente della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Matteo Marzotto.

I progetti di ricerca finanziati quest’anno dal Doniamoci Fundraising Dinner 2024 saranno illustrati dal professor Giuseppe Magazzù. “Siamo felicissimi del risultato raggiunto in questi anni – anticipa Claudio Miceli – sostenere la ricerca significa dare una possibilità concreta di vita a chi convive con questa malattia e alle loro famiglie”.

A svelare, invece, dettagli e novità dell’edizione numero 7 in programma mercoledì 9 ottobre, a partire dalle 19.30 a Radicepura, a Giarre, saranno lo chef Seby Sorbello, coordinatore dei cuochi che aderiscono all’iniziativa e il conduttore Ruggero Sardo. Anche la famiglia di vivaisti Faro, proprietari del Parco Botanico che si estende per 5 ettari all’ombra dell’Etna, collabora da sempre con l’imprenditore Claudio Miceli. Una grande squadra composta anche dai pasticcieri della CON.PA.IT capitanati da Peppe Leotta, i sommelier dell’associazione AIS Sicilia, delegazione di Catania, e i tanti sostenitori del mondo dell’impresa, della ricerca, della comunicazione, sponsor commerciali e main sponsor, grazie ai quali è possibile accendere ogni anno i motori dell’evento. Tra questi, parteciperanno alla conferenza stampa Agatino Lazzara e Ivan Richichi, rispettivamente direttore commerciale e direttore generale di ItalPower, Rosario Fresta presidente Ance Catania, Francesco Russo Morosoli, presidente Funivie dell’Etna, Gaetano Saitta, amministratore di Saitta Pubblicità e Comunicazione, Claudia Spatafora per Porches Catania. Sono main sponsor anche la società aeroportuale di Catania Sac e l’azienda Pistì. L’ospite d’eccezione presente alla cena-evento del 9 ottobre sarà il cantante di fama internazionale Mario Biondi, a lui il compito di riscaldare con la sua straordinaria voce l’atmosfera e i cuori dei partecipanti.

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CRONACA

Monreale: bracciante agricolo ucciso a colpi di arma da fuoco in contrada Gambuca di Grisì

Ambulanza

Un bracciante agricolo Salvatore Di Salvo, 69 anni, è stato trovato morto in contrada Gambuca di Grisì in territorio di Monreale nel palermitano.

Il suo corpo era in aperta campagna all’interno di una automobile e ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco, sembra fucile.

Le indagini sono condotte dai carabinieri.

L’ hanno scoperto i suoi familiari che non riuscivano ad avere notizie del 69enne dopo che era uscito questa mattina per lavoro.

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CRONACA

Catania, casa di spaccio a conduzione familiare: arrestati due fratelli per detenzione di un ingente quantitativo di droga

Girava su uno scooter con la droga nel vano sottosella e tanta altra ne custodiva in casa. È la storia di un uomo di 26 anni e di sua sorella di 23 arrestati dalla Polizia di Stato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di un ingente quantitativo sostanza stupefacente.

È quanto accaduto nei giorni scorsi, durante i controlli serali finalizzati alla prevenzione e al contrasto dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti, allorquando gli agenti della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione della Squadra Mobile della Questura di Catania, insospettiti dall’atteggiamento del 26enne, alla guida del suo motociclo, hanno deciso di seguirlo fino alla centralissima piazza Stesicoro, dove, intimando l’alt, lo hanno fermato per un controllo.

Nel corso degli accertamenti, fin da subito, l’uomo si è mostrato alquanto nervoso e per questo i poliziotti lo hanno sottoposto a perquisizione personale, poi estesa al veicolo.

I sospetti degli investigatori si sono dimostrati fondati; infatti, l’atto di polizia giudiziaria ha consentito di rinvenire, sotto la sella dello scooter, due panetti di hashish per un peso complessivo di circa 200 grammi, nonché 40 euro in tasca e, ben occultata negli slip, la somma di 400 euro, suddivisa in banconote di vario taglio.

A quel punto l’attenzione dei poliziotti si è rivolta all’abitazione del giovane per il sospetto che potesse nascondere ulteriore sostanza stupefacente oltre quella, già ragguardevole, rinvenuta durante il controllo in strada.

Raggiunto il luogo dell’abitazione, nei pressi di piazza Montessori, gli agenti si sono immediatamente accorti di una donna affacciata al balcone, successivamente identificata per la sorella 23enne del fermato.

La stessa, intuito che il fratello era in compagnia della Polizia, è rientrata rapidamente cercando di anticipare gli agenti e mettendo in atto un maldestro tentativo di nascondere una parte della droga tenuta in casa.

La perquisizione dell’immobile ha permesso di recuperare un ingente quantitativo di droga, nonché materiale per il confezionamento in dosi, una bilancia ed un bilancino di precisione, due grossi coltelli intrisi di sostanza stupefacente e, infine, una somma di denaro in contanti superiore a mille euro, nascosta in diversi punti della casa.

Celata all’interno di più buste e di un bauletto per motociclo, gli agenti hanno trovato quasi 2 chili di marijuana, suddivisa in quindici buste, 2,5 chili di hashish, frazionata in venticinque panetti e, in una busta sottovuoto termosaldata, 50 grammi di cocaina.

Dalle successive analisi quantitative e qualitative eseguite dal Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica, è emerso che dallo stupefacente sequestrato si sarebbero potute ricavare ben 53.692 dosi di hashish, 14.769 dosi di marijuana e 152 dosi di cocaina.

In ragione del considerevole quantitativo di droga rinvenuta, anche di diverso tipo, fratello e sorella sono stati arrestati per il reato di detenzione finalizzata allo spaccio e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, condotti alla Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” in attesa della convalida del Giudice per le Indagini Preliminari

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CRONACA

Catania, truffa e falsità ideologica in atti pubblici: sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro

Nella giornata odierna, su richiesta della locale Procura della Repubblica, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Catania hanno dato esecuzione a un “Decreto di Sequestro Preventivo” di beni patrimoniali, emesso dal Tribunale di Catania – Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, nei confronti di Salvatore PISTONE, pregiudicato 62enne nisseno, Giovanna Maria SALVO, pregiudicata 51enne catanese e Anna Laura COMPARATO, 28enne catanese (queste ultime congiunte a elementi di spicco del clan “CAPPELLO”), ai quali sono stati notificati anche gli avvisi della conclusione delle indagini preliminari per i reati in concorso di “truffa” e “falsità ideologica commessa da P.U. in atti pubblici” (l’ultimo delitto contestato solo alle due donne).

L’attività odierna, coordinata dalla Procura della Repubblica etnea e condotta, tra aprile 2022 e agosto 2024, dal Nucleo Investigativo di Catania – Sezione Misure di Prevenzione e Criminalità Economica, attraverso modalità d’indagine tecniche sia tradizionali (quali, ad esempio, i servizi di appiattamento e pedinamento), in uno stato del procedimento in cui non è ancora intervenuto il contraddittorio tra le parti, avrebbe svelato un articolato disegno criminoso, grazie al quale gli indagati, con una serie di condotte truffaldine, sarebbero riusciti ad accaparrarsi la gestione, per ben 2 anni, di un noto lido del litorale catanese.

Un piano ben congegnato e collaudato, con una netta suddivisione dei compiti e dei ruoli, secondo cui l’uomo, nella prima fase della truffa, iniziata nel 2021, avrebbe dovuto occuparsi delle trattative iniziali con la società titolare dello stabilimento balneare, il Miami Lounge Beach Bar”, con l’obiettivodi convincerlo a sottoscrivere a suo favore un contratto d’affitto. Ed effettivamente, dai riscontri investigativi, sarebbe emerso come il PISTONE, fingendosi il legale rappresentante di una società svizzera – realmente esistente ed operante nel Canton Ticino ma che è totalmente all’oscuro dell’intera vicenda – avesse avviato le trattative con il rappresentante della proprietà del lido/ristorante, esibendo nel corso dei numerosi incontri tutta una serie di documenti e deleghe false, mai prodotti o emessi dal gruppo elvetico. In tale contesto, l’offerta per l’aggiudicazione della gestione dell’attività commerciale sarebbe stata particolarmente “ghiotta”, prevedendo il pagamento di 135.000 € all’anno per i primi due anni, 140.000 € per il terzo e il quarto anno e 150.000 € per il quinto e il sesto.

Nel corso della negoziazione l’amministratore della società titolare del lido, ben disposto dalla documentazione, falsa, che gli era stata fornita, persuadendosi della bontà della proposta, aveva comunque richiesto una “polizza fideiussoria” a garanzia dei futuri pagamenti dei canoni di locazione. Anche in questo caso, il documento bancario fornito si sarebbe rivelato totalmente falso.

Al termine delle contrattazioni, durate oltre un anno, nel mese di marzo 2022, l’amministratore della società catanese si era quindi deciso a sottoscrivere il contratto e a concedere in affitto il lido, con annesso ristorante. Da questo momento in poi, nella seconda parte della truffa, sarebbero “entrate in gioco” le due donne, inizialmente defilatesi, per occuparsi in concreto della gestione e della promozione dell’attività commerciale, in vista della stagione balneare 2022. Per pubblicizzare l’apertura del lido, sarebbe infatti stato realizzato anche un sito web, in cui era appunto riportato il numero di telefono della COMPARATO, che avrebbe avuto il compito di organizzare in prima persona le prenotazioni e tenere i contatti in nome e per conto dell’azienda.

Le due donne, tuttavia, non avrebbero mai pagato la quota dei canoni di locazione pattuiti con la proprietà, motivo per cui erano state citate in giudizio davanti al Tribunale Civile di Catania, per chiarire appunto la loro posizione di inadempienza. Anche in questa circostanza, a comprova della loro attitudine criminale, le indagate non si sarebbero fatte scrupoli a produrre, durante il processo civile, ulteriori documenti falsi, con lo scopo di indurre in errore anche l’Autorità Giudiziaria Giudicante, portandola a ritenere che la situazione economica della loro società fosse ben solida e che, pertanto, le due fossero in possesso di fondi bancari necessari per estinguere il debito.

Le complesse indagini sono state portate avanti dai Carabinieri specializzati della Sezione Misure di Prevenzione e Criminalità Economica del Nucleo Investigativo di Catania, i quali hanno passato al setaccio la completa situazione economica degli indagati, analizzando migliaia di pagine e documenti riguardanti movimentazioni bancarie, conti correnti, contatti con fornitori, arrivando alla conclusione che l’attività commerciale fosse stata da loro illecitamente acquisita.

L’odierno sequestro rappresenta il culmine di investigazioni tanto delicate quanto complesse, mediante le quali è stato possibile far luce sulla gestione di un’attività commerciale illecitamente acquisita e gestita, del valore di circa 3 Milioni di euro che, a seguito del provvedimento, è stata affidata in custodia giudiziaria all’amministratore individuato dal Tribunale.

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