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POLITICA

Catania, successo per la festa del PD – La città si confronta: una festa, per cominciare

CATANIA – Al palazzo della Cultura, a Catania, si è svolta, la festa del Partito Democratico, manifestazione che ha riunito e accolto non solo i membri del partito, ma anche amici e simpatizzanti.

Ad organizzarla, questa volta, Officina Democratica, sezione tematica del PD catanese, che ha raccolto l’ardua sfida nel tentativo di dare un nuovo volto alla tradizionale kermesse.

Nata da meno di un anno, Officina Democratica, è animata dalla volontà di rivitalizzare la base del PD catanese, proponendo azioni politiche che guardino innanzitutto al territorio ma che abbiano, allo stesso tempo, un respiro più ampio. Un comune sentimento politico, che ha permesso a donne e uomini, con esperienze personali anche lontanissime tra loro, di dare vita a una comunità con un’identità forte ed una volontà organizzativa tenace, volta a stimolare un dibattito su temi sensibili, non solo per la sinistra politica ma per qualsiasi società civile.

«Questa festa ha un valore simbolico che vuole andare al di là di una semplice presentazione: è una richiesta di condivisione di un progetto politico: ricostruiamo la sinistra italiana» – ha dichiarato Giulia De Iorio, portavoce di Officina Democratica – «la festa dà corpo ed esprime l’esigenza di comunicare con l’esterno e vuole essere il momento di incontro con tutti coloro che avvertono la necessità di trasformare l’azione politica, emarginando delusioni e illusioni, dando a quest’azione nuovi contenuti e forme e trovando un senso nuovo e innovativo: senza paura di essere anche eretici».

Sul palco, del Cortile Platamone, si sono quindi alternati dal primissimo pomeriggio interventi dal carattere disparato, tutti però concepiti come momenti di confronto e riflessione sui temi centrali per la comunità catanese.

La manifestazione si è aperta su uno degli argomenti più caldi e attuali per la città, quello dei rifiuti, con una riflessione sulle criticità del sistema di raccolta. Achille Parisi, uno dei membri di Officina Democratica, che si è occupato di studiare il problema, ha ricordato come il tema dei rifiuti sia particolarmente articolato e complesso perché ha aspetti sociali e politici che riguardano tutti, dai cittadini alla Pubblica Amministrazione, in un processo concatenato che ha come fine ultimo anche la protezione della salute dell’uomo e dell’ambiente.

Dopo aver ribadito l’opportunità di analizzare le diverse fasi dell’articolato processo dei rifiuti in maniera «scientifica», Parisi ha sottolineato la necessità di procedere «partendo da soluzioni intermedie, per arrivare nel tempo alle soluzioni ottimali; e per tale ragione la governance da avviare necessita di attori, pubblici e privati, che abbiano chiara la complessità del processo ma anche la sua possibile rivisitazione».

Il panel centrale dell’evento è stato dedicato alla questione del porto, sulla quale sono stati invitati a confrontarsi il Presidente AdSP del Mare della Sicilia Orientale, dott. Francesco Disarcina ed esponenti di maggioranza e opposizione: Luciano Cantone (M5S e Segretario Commissione Trasporti), Serena Spoto (MPA), Piermaria Capuana (FI), Carmelo Coppola (CD) e Luca Sangiorgio (FdI), coordinati da Maurizio Caserta (PD).

Il focus dell’incontro, al quale non hanno potuto partecipare tutti gli invitati, è stato l’impatto che il progetto delineato nel nuovo Piano Regolatore del Porto di Catania, che ha già iniziato la sua fase di approvazione, avrà sulla città. Gli impatti sui redditi, sull’occupazione, sull’ambiente del territorio catanese sono stati oggetto di particolare attenzione durante l’incontro. Il Presidente Disarcina ha illustrato alcuni dati di particolare importanza. Il valore degli investimenti necessari per realizzare il nuovo volto del porto di Catania è stimato pari a circa un miliardo di euro. Questo investimento dovrebbe avere sulla città un impatto, secondo queste stime, di circa un miliardo e settecento milioni. Ciò significa che quell’investimento dovrebbe generare, direttamente e indirettamente, nei tempi previsti (10/15 anni), redditi aggiuntivi pari a 2 miliardi e settecento milioni.

«Una bella sfida» ha sottolineato Maurizio Caserta, «forse da questa stima non sono stati scontati i costi ambientali e sociali che il progetto potrebbe generare».

Ampio spazio è stato dedicato al dialogo tra il PD e il mondo del volontariato catanese. Venti associazioni hanno infatti aderito all’invito di Officina Democratica e sono salite sul palco per illustrare sinteticamente criticità e necessità rilevate nel corso di una decennale esperienza attiva e capillare sul territorio, trovando dall’altra parte, nella direzione del partito, degli interlocutori attenti e motivati.

Anthony Barbagallo – Segretario PD Sicilia

Prima serata tutta dedicata alla politica. In apertura, il ricordo di Anna Vullo, consigliera comunale del PD e storica animatrice del movimento femminista catanese, recentemente scomparsa. A commemorarla il fratello Nino Vullo (Vice segretario PD provinciale CT), accompagnato dalle esponenti di Fnism-CT, UDI-CT, Femministorie e Governo di Lei. A seguire, la restituzione alla comunità cittadina dell’esperienza amministrativa da parte dei componenti del gruppo consiliare del PD (Maurizio Caserta, Matteo Bonaccorso e Damien Bonaccorsi). E, infine, le interviste, condotte da Melania Tanteri, ad alcuni esponenti del Partito Democratico: Maurizio Caserta (Consigliere comunale e capogruppo PD), Maria Grazia Leone (Segretaria provinciale PD Catania), Aurora Caggegi (Segretaria provinciale GD Catania) e, last but not least, Anthony Barbagallo, Segretario PD Sicilia.

Non sarebbe però stata una vera festa senza la musica e il buon cibo! Travolgente l’esibizione degli Archinuè, che hanno fatto ballare il Cortile fino a tarda sera, sulle note de Il viaggio, tra i profumi e i sapori della sempre ottima cucina di Piazza Scammacca.

POLITICA

Nota del PD e del M5S al comune di Catania: Grandi Eventi a Colazione

CATANIA – I gruppi del PD e del M5S al comune di Catania, in una nota, evidenziano che: “nell’ultima seduta del consiglio comunale, è emerso, in modo chiaro, qual è il grande imbroglio di questa amministrazione (che rispecchia quello del governo nazionale). Offrire la narrazione di una città (e di un paese) in pieno risveglio e con gloriose prospettive di crescita. E se c’è qualcosa che non funziona è responsabilità altrui. In un sol colpo, il sindaco ha scaricato la responsabilità dei disagi occorsi in occasione della parata delle Frecce Tricolori, sul Prefetto della città e sulla Aeronautica Militare. Pensavamo che gli uomini di destra non scappassero di fronte alle responsabilità (sono diventati dei ‘softies’ anche loro). Per non parlare dei fantasiosi calcoli economici – continua la nota – sbandierati dai consiglieri e dal sindaco secondo i quali con una spesa di 18 Mila euro si sarebbe generato un flusso di affari di un milione di euro. Deve esserci da qualche parte nascosto negli uffici del comune un portentoso ufficio statistica che sforna calcoli nell’istante. La verità è che (in perfetta coerenza con il governo nazionale) il governo della città non riesce ad affrontare le vere emergenze e prova a sostituire il pane con le Brioche (i grandi eventi: grandi concerti; parate militari; capitali della cultura). I grandi eventi celebrano qualcosa che è già avvenuto, non possono essere volani di sviluppo. Per quello servono le infrastrutture (sistema fognario; trasporti; strade; scuole; ospedali). Finalmente, questa amministrazione, ha perso la maschera. Punta solo alla sopravvivenza del ceto politico di riferimento, certamente non allo sviluppo della città, che non se ne fa nulla dei grandi eventi a colazione.”

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ECONOMIA

Siccità, ok commissario Dell’Acqua a dissalatore Trapani. Schifani: ”A breve via ai lavori”

È arrivato anche il via libera definitivo da Roma per la realizzazione e la messa in funzione del dissalatore di Trapani. Dopo l’ok della scorsa settimana della Commissione regionale tecnico specialistica, infatti, il commissario straordinario per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, ha firmato il decreto che chiude positivamente la conferenza di servizi anche per questo impianto. Nelle scorse settimane, erano già stati autorizzati anche i dissalatori mobili di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di Gela, nel Nisseno.

«Sull’emergenza siccità che ha colpito la nostra Isola – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – c’è la massima attenzione sia da parte del governo regionale sia da parte di quello nazionale. Stiamo operando con pragmatismo e concretezza per offrire soluzioni utili e tempestive ai territori maggiormente colpiti dall’emergenza idrica. A breve faremo partire i lavori di installazione degli impianti».

Il progetto approvato prevede il ripristino del dissalatore esistente a Trapani, per il recupero di complessivi 192 litri al secondo. Sarà realizzato in due fasi: nella prima verrà installato a Trapani, nel sito già occupato dall’impianto precedente, un primo dissalatore in containers per 96 l/s; uno uguale, sempre per 96 l/s, sarà installato temporaneamente a Porto Empedocle. Verrà quindi fornita acqua desalinizzata a entrambi i siti. Successivamente, l’impianto dell’Agrigentino sarà trasportato a Trapani e sostituito da un nuovo impianto di tipo fisso realizzato tramite il revamping di quello da tempo dismesso. Soggetto attuatore di tutti gli interventi è Siciliacque che ha già provveduto a selezionare le imprese fornitrici.

In merito agli impianti, gli studi di incidenza ambientale, già valutati anche dalla Cts regionale, hanno dimostrato che non si rilevano impatti negativi su habitat, flora e fauna dei siti interessati e sono anche stati giudicati validi gli eventuali provvedimenti di mitigazione ambientale. Inoltre, per valutare costantemente i parametri degli ecosistemi nelle aree di interesse, il Commissario straordinario nazionale elaborerà un piano di monitoraggio periodico, stabilendo una collaborazione con il Centro di sostenibilità e transizione ecologica (Cste) dell’Università degli studi di Palermo.

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POLITICA

Assessorato Territorio, sì agli animali d’affetto in ufficio. Savarino: ”Effetti benefici”

I dipendenti dell’assessorato regionale del Territorio e ambiente potranno portare in ufficio i loro animali domestici. Il via libera è arrivato per decisione dell’assessore Giusi Savarino che oggi ha firmato il regolamento con le condizioni da rispettare all’interno dei locali. «Dopo l’esempio positivo del Senato della Repubblica – dice Savarino – siamo una delle prime amministrazioni regionali a consentire al personale di godere della compagnia dei propri animali da affezione durante il lavoro, e di questo sono orgogliosa. I benefici derivanti dalla possibilità di portare in ufficio gli animali d’affezione sono ormai generalmente riconosciuti. La loro presenza riduce lo stress dei dipendenti e ne aumenta la produttività. Inoltre accresce il benessere degli stessi animali che non dovranno più subire il trauma del distacco dai loro proprietari che vanno al lavoro. Il provvedimento guarda anche al decoro dei luoghi e al rispetto del lavoro degli altri dipendenti, stabilendo le misure perché la presenza degli animali non arrechi disturbo». Sarà consentito l’ingresso negli uffici dell’assessorato a un numero massimo di dieci animali di affezione, con l’autorizzazione del dirigente nel caso in cui il proprietario lavori accanto ad altri colleghi. Non c’è limite di taglia, ma gli animali dovranno avere il microchip ed essere in regola con le vaccinazioni. I proprietari dovranno portare sempre con sé museruola e guinzaglio e dovranno curare che non sporchino o, eventualmente pulire le deiezioni. Inoltre, saranno responsabili di qualsiasi danno a cose o persone e dovranno allontanare il loro animale nel caso in cui con il loro comportamento, per esempio abbaiando nel caso di un cane, disturbino il lavoro del personale.

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