POLITICA
Sicilia, istituito l’ Elenco dei boschi vetusti. Savarino: «Luoghi unici da tutelare nel tempo»

L’assessore al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino, stamattina ha firmato il decreto con cui viene istituito l’Elenco regionale dei boschi vetusti, nel quale saranno inseriti 21 siti boschivi di particolare interesse. Il provvedimento è stato siglato al termine di un convegno nazionale sul tema, nella sede dell’assessorato a Palermo.
«Il registro che abbiamo istituito oggi – sottolinea l’assessore Savarino – individua un numero importante di boschi vetusti, un elemento che testimonia l’impegno pluriennale nella tutela del nostro patrimonio naturale. Ciò significa che abbiamo saputo preservare tante realtà che rispondono agli stringenti requisiti previsti dalla normativa, tra i quali l’esigenza che i siti boschivi siano rimasti inalterati da almeno 60 anni. Il governo Schifani proseguirà su questa strada. Si tratta di luoghi unici e preziosi che custodiscono la storia della nostra terra. Oltre a continuare a essere tutelati, adesso vanno anche valorizzati. C’è sempre maggiore interesse per i beni naturali e noi, nelle modalità comunque idonee a preservarli, dobbiamo diffondere la conoscenza e la fruizione di questi tesori, soprattutto verso i nostri giovani e, ovviamente, verso i turisti».
I boschi vetusti sono sistemi forestali non utilizzati dall’uomo da tempi remoti con caratteristiche che li rendono simili alle antiche foreste primarie. Rappresentano un grande serbatoio di biodiversità e sono di fondamentale importanza dal punto di vista ecologico, ma anche per lo studio delle dinamiche naturali.
In Sicilia, nel 2024 il Corpo forestale della Regione, con la collaborazione dell’ateneo di Palermo, ha svolto un’attività di identificazione, delimitazione e caratterizzazione dei boschi vetusti presenti nell’Isola. I 21 siti individuati si trovano nei territori di Palermo, Messina, Catania e Siracusa, soprattutto su aree demaniali. Una volta inseriti nell’Elenco regionale, entreranno a far parte della Rete nazionale istituita nel 2023 dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Questi i 21 boschi vetusti individuati: Querceto di roverella di Santa Maria del Bosco (Contessa Entellina), Querceto di roverella del Fanuso (Godrano), Bosco di agrifogli di Piano Pomo (Petralia Sottana), Faggeta di Cozzo Luminario e Lecceta di Monticelli (Castelbuono), Lecceta di Orippotto (Isnello), Querceto di rovere di Pomieri (Petralia Sottana) nel Palermitano; Faggeta di Favarotta e Bosco della Tassita (Caronia), Cerreta di Sant’Antonio e Faggeta di Sollazzotto (Capizzi), Bosco di Malabotta (Montalbano Elicona) nel Messinese; Faggeta di Serra del Re, Faggeta di Foresta Vecchia, Faggeta di Grappidà e Bosco di pino laricio e roverella di Monte Egitto (Bronte), Cerreta di Semantile (Maniace), Faggeta di Fago Scuro e Faggeta di Monte Spagnolo (Randazzo), Pineta di pino laricio di Ragabo (Linguaglossa) nel Catanese; Sughereta di Capotumino (Buccheri) nel Siracusano.
POLITICA
Catania città viva: Diffusa, Creativa, Accogliente

CATANIA – Giovedì 10 luglio 2025, il Partito Democratico, presso l’Aula Consiliare del Comune di Catania, alle ore 9.30, presenterà la propria proposta di PUG per la Città di Catania: CATANIA CITTA’ VIVA.
Saluti: Anthony Barbagallo Segretario Regionale PD; Giuseppe Pappalardo Segretario Provinciale PD;
Interverranno: Maurizio Caserta Capogruppo PD Consiglio Comunale; Mario Caruso Architetto
E’ prevista la partecipazione dei Consiglieri comunali e di municipio e i Segretari di circolo.
Un documento che è il frutto degli esiti degli incontri con il territorio diffusi nelle varie municipalità condotti dal Circolo tematico PD “Officina Democratica” e da varie ed articolate analisi sullo stato della Citta e sulla situazione e condizione di altre città e ambiti territoriali ad essa comparabili; pensato secondo il principio che lo sviluppo fisico di una città non può prescindere dal suo sviluppo economico e sociale; anzi, la definizione, tutta politica, ancorché su basi tecniche e scientifiche, della sua direzione di evoluzione deve scaturire da un’idea chiara, pure se definita solo per le sue linee generali, del suo sviluppo nel tempo dell’insieme fisico, economico e sociale. Ognuna di queste componenti agisce e deve essere intesa in maniera sinergica e coordinata con le altre, in una struttura capace di adattandosi al mutare nel tempo delle situazioni di contesto più generali. Perché nessun luogo è un’isola.
CATANIA CITTÀVIVA è la visione di una città che cresce coltivando benessere, bellezza e comunità. Una città che non si chiude in un centro, ma si apre e si espande, in ogni direzione e in ogni quartiere: Una città viva perché è abitata, partecipata, emozionante, attrattiva.
CATANIA CITTÀVIVA è un’idea di città dove ogni spazio è abitato, ogni giorno è pieno, ogni persona è protagonista: una città diffusa e plurale, capace di far battere il cuore dell’Europa con la sua energia mediterranea, che si rigenera attraverso la cultura, le relazioni e il paesaggio
CATANIA: UNA CITTÀ, TANTE VOCAZIONI, MILLE EMOZIONI. UNA CITTÀ DIFFUSA
Non esiste un solo centro: ogni quartiere è una centralità con la propria specificità, ogni spazio può essere luogo di incontro, cultura, economia e qualità del vivere. La città si riattiva nei suoi vuoti, si riconnette nei suoi margini, si prende cura delle sue fragilità.
UNA CITTÀ PLURALE E APERTA
Catania è viva perché è molteplice. Non si fonda sull’uniformità, ma sull’incontro delle differenze. Accoglie, mescola, innova. È mediterranea per natura e europea per vocazione.
UNA CITTÀ DELLE EMOZIONI
Arte, musica, luce, sapori, tradizioni: qui la vita si sente. La cultura è infrastruttura pubblica, il paesaggio è esperienza quotidiana, lo spazio pubblico è scena di una socialità intensa e continua.
UNA CITTÀ DEL BENESSERE
Vivere bene significa poter camminare, respirare, incontrarsi, scegliere. Significa casa, lavoro, scuola, salute e bellezza in ogni zona della città. Catania è viva se è accessibile, sicura, sostenibile per tutti i suoi abitanti e fruitori.
UNA CITTÀ CHE ISPIRA
Catania può diventare modello per altre città del Sud e d’Europa, per il modo in cui trasforma la propria identità in progetto urbano. Una città che non si limita a sopravvivere, ma che crea, sogna e indica nuove possibilità.
UNA CITTÀ CHE SI RIGENERA
Non solo riqualificazione fisica, ma rigenerazione umana, sociale, economica e ambientale. Dalle ex aree industriali ai quartieri fragili, ogni trasformazione parte da chi vive i luoghi e li rende vivi.
UNA CITTÀ PER TUTTE LE ETÀ E TUTTE LE VITE
Una città è viva se è adatta a tutti: bambini, giovani, donne, famiglie, anziani, residenti, visitatori, nuovi arrivati. Ogni fase della vita ha bisogno di spazi, servizi, relazioni. La città viva non esclude, non isola, non dimentica.
La proposta è un programma di sviluppo urbano inteso nella sua totalità, fisico, economico e sociale, fondato su 5 assi portanti di evoluzione, riuso e rigenerazione dell’esistente, a supporto in modo sinergico ed integrato di tutte le legittime istanze di una città che vuole rinascere, rifiorire e ritornare ad essere attrattiva e attraente.
POLITICA
Corruzione, Galvagno (presidente Ars): “L’indagine non è ancora conclusa, non mi dimetto”

“C’è chi mi chiede di fare un passo indietro e chi di fare due passi in avanti. Se domani decidessi di dare seguito alla richiesta di dimissioni finirei per affermare un principio discutibile: quello che un messaggio attraverso canali digitali possa avere più peso della nostra Costituzione. Stiamo parlando di una indagine che non è ancora conclusa e che dovrà passare da uno o più gradi di giudizio. Sono molto prudente”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, intervenendo in Parlamento riguardo l’indagine della Procura di Palermo che gli ha notificato un avviso di garanzia per corruzione e peculato.
“Non mi sono mai trovato in una situazione del genere e devo molto misurare qualsiasi genere di intervento – ha aggiunto Galvagno – Rispetto alle dimissioni della mia portavoce (Sabrina De Capitani, anche lei indagata per corruzione, ndr) le auguro di poter dimostrare di avere agito nei confini della legalità. Ho massimo rispetto degli uffici giudiziari che stanno proseguendo nella loro attività d’indagine”.
POLITICA
Barbagallo eletto all’unanimità segretario regionale del Pd siciliano: assenti in assemblea 8 deputati Ars su 11

Anthony Barbagallo è stato eletto all’unanimità segretario regionale del Pd siciliano dall’assemblea riunita a Palermo.
Barbagallo è al suo secondo mandato, era l’unico candidato al congresso dopo lo strappo con un fronte composito della classe dirigente del partito che ha disertato il percorso congressuale nei circoli e anche l’assemblea di questa mattina.
“Ci sono diversi assenti, c’è una parte del partito che ha deciso di non partecipare al congresso, noi la rispettiamo e continuiamo a tenere sia la porta aperta sia la mano tesa per la costruzione delle idee e della politica”, ha detto Barbagallo, poco prima della proclamazione.
Tra gli assenti l’eurodeputato Giuseppe Lupo e otto deputati su 11 del gruppo parlamentare all’Ars: il presidente dell’Antimafia siciliana Antonello Cracolici, il capogruppo Michele Catanzaro, Giovanni Burtone firmatario di uno dei ricorsi sul tavolo della commissione nazionale di garanzia del partito, Fabio Venezia, Mario Gambona, Ersilia Saverino, Tiziano Spada, Calogero Leanza.
Assente anche Antonio Rubino, componente dell’assemblea nazionale. I tre deputati regionali presenti Valentina Chinnici, vice segretario regionale; Nello Dipasquale e Dario Safina.
“Il partito è qui oggi. Tradizionalmente i congressi in Sicilia hanno avuto sempre momenti di tensione, però dopo la tensione il Pd deve ripartire. Oggi il partito è certificato, rinnovato, con tanta presenza di giovani e di nuovi mondi, al confine con Pd, che non hanno mai avito modo di iscriversi – ha affermato Barbagallo – C’è una nuova ripartenza che guarda alla società civile, al mondo dell’associazionismo e alle forze fresche che ci sono nell’isola”.
Per il commissario ad acta per il congresso Nicola Stumpo “le assenze sono un vulnus che ci portiamo ancora dietro, spero che mettendo in campo la politica si possa ripartire”. Presenti all’assemblea dei Dem i rappresentanti delle forze di coalizione: il coordinatore regionale del M5s Nuccio Di Paola, il coordinatore regionale di Controcorrente Gandolfo Lo Verde, il segretario regionale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto, la co-portavoce regionale di Europa Verde Antonella Ingianni e Angela Biondo della segreteria regionale della Cgil Sicilia. Cleo Li Calzi è stata eletta presidente dell’assemblea del Pd siciliano.
Foto Ansa
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