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SANITÀ

Militello in Val di Catania: inaugurato oggi all’ospedale il nuovo Blocco Operatorio realizzato attraverso i i fondi regionali

MILITELLO V.C. – Inaugurato oggi il nuovo Blocco Operatorio dell’Ospedale di Militello. Intervenuti per l’occasione il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio; il sindaco di Militello, Giovanni Burtone; il direttore del Dipartimento per la Pianificazione strategica dell’Assessorato regionale alla Salute, Salvatore Iacolino; il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.

«Questa giornata inaugura non solo un servizio, ma una stagione di novità per l’Ospedale – ha detto il manager Laganga Senzio -. Ci saranno nuove attività, nuovi servizi, una nuova Risonanza magnetica. Inizieranno presto anche i lavori per la Casa di Comunità. Tutto questo testimonia l’impegno costante per il territorio, non solo dell’Asp di Catania, ma di tutte le Istituzioni presenti qui oggi e che ringrazio per l’importante ruolo svolto nella valorizzazione dell’Ospedale e per l’attenzione rivolta alla nostra Azienda sanitaria».

Prima del taglio del nastro, i locali sono stati benedetti dall’assistente religioso del Presidio, don Davide Paglia, che ha portato i saluti del vescovo mons. Calogero Peri. Presenti il direttore medico del Presidio, Giacoma Di Martino; il direttore dell’UOC Tecnico, Francesco Alparone; i direttori dei Dipartimenti di competenza, i direttori delle Unità Operative dell’Ospedale, le autorità militari, i rappresentanti sindacali, numerosi operatori.

«È un giorno importante per Militello – ha detto Iacolino -. È stata premiata la perseveranza dell’Azienda sanitaria di Catania. Un percorso risalente nel tempo, a un finanziamento della precedente Amministrazione regionale, che oggi grazie agli stimoli del sindaco Burtone ha avuto una concreta attuazione. Una struttura di 1000 metri quadrati, moderna, attrezzata, funzionale che certamente darà una risposta assistenziale con una maggiore appropriatezza di prestazioni, nell’esclusivo interesse di un’area relativa a un Ospedale che va mantenuto e consolidato, anche in previsione della cosiddetta rimodulazione della rete ospedaliera siciliana».

Il nuovo Blocco Operatorio si sviluppa su un’area di circa 1000 mq. Sono due le sale operatorie realizzate, moderne e all’avanguardia.

«Un ulteriore risultato per il nostro Ospedale che migliora ancora i suoi servizi ai cittadini – ha detto Burtone -. Questa apertura sarà anche utile per rilanciare ulteriormente la presenza dell’Ospedale di Militello nella prospettiva della ridefinizione della rete ospedaliera. Dimostriamo con i fatti e con le infrastrutture l’importante ruolo svolto dall’Ospedale non solo per la comunità di Militello, ma anche per il territorio del comprensorio»

I lavori, eseguiti grazie a un finanziamento regionale di 1,7 milioni di euro, hanno interessato la ristrutturazione globale del piano terra dell’Ospedale. Di ultima generazione anche la strumentazione e le attrezzature, per un investimento di 600 mila euro.

«È stata raggiunta una nuova tappa – ha sottolineato Musumeci -. Dapprima il potenziamento della Rianimazione, ora la riqualificazione del Blocco Operatorio che mette il personale nelle condizioni di potere lavorare con maggiore efficienza. L’Ospedale diventa più attrattivo. L’appello che rivolgo al direttore generale Laganga, non essendo più alla Regione, anche se prima di andarmene ci tenevo a finanziare anche questo intervento, è di tenere sempre viva l’attenzione verso questo Ospedale. La struttura ospedaliera è un presidio di sicurezza per tutti e abbiamo il dovere di preservarlo e di potenziarlo. Ecco perché sono contento di essere qui oggi, per condividere con i dirigenti, con il personale sanitario, con gli amministratori questa ulteriore tappa».

Il Blocco Operatorio dispone, anche, di una zona risveglio, con apparecchiature di controllo e monitoraggio del paziente; due sale per la preparazione del paziente e due sale per la preparazione del personale medico e sanitario; spogliatoi per il personale; due stanze di supporto logistico con una zona briefing; una centrale di sterilizzazione che servirà tutto il Presidio; un magazzino di pronta disponibilità; percorsi indipendenti per la gestione dello sporco.

La progettazione dell’intervento e l’esecuzione dei lavori sono state curate dall’Ufficio Tecnico, guidato da Francesco Alparone. Le procedure di aggiudicazione delle gare sono state seguite dall’UOS Acquisti Beni, diretta da Giampaolo Runza, struttura afferente all’UOC Provveditorato, diretto da Pietro Galatà

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SANITÀ

Nursind, stretta sul contratto della Sanità: aumento in busta paga di circa 170 euro

Stretta sul rinnovo del contratto 2022-2024 del comparto Sanità, che riguarda 581mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale tra infermieri, tecnici e personale sanitario.

Domani e martedì 14 gennaio l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha infatti convocato i sindacati di categoria per il ‘rush’ finale dopo mesi di confronto: “I problemi sono vari e questo contratto, che porterà un aumento in busta paga di circa 170 euro, non è il migliore dei risultati, tuttavia la priorità è chiudere questa tornata contrattuale con l’obiettivo di aprire a stretto giro la trattativa per il nuovo contratto con ulteriori risorse”, afferma il segretario del sindacato degli infermieri Nursind, Andrea Bottega.

“Le risorse stanziate per questo rinnovo contrattuale – spiega – non coprono l’inflazione, quindi non bastano. Fondamentale, però, è poter chiudere questo contratto il prima possibile per poter subito aprire la trattativa relativa a quello successivo 2025-2027. Questo permetterebbe di erogare a stretto giro le risorse previste per il 2025 e con il prossimo contratto l’aumento sarebbe pari o, come auspichiamo, superiore”.

In questa due giorni di “confronto – rileva il leader sindacale – affronteremo anche alcuni aspetti ancora sul tavolo, a partire dalla richiesta di poter svolgere l’attività professionale anche fuori dagli ospedali”. Altro nodo, conclude Bottega, “è quello della reperibilità, che noi chiediamo non venga aumentata ma mantenuta agli attuali sette turni mensili”.

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SANITÀ

Sanità in Sicilia: Schifani incontra il direttore generale di ”Villa Sofia” dopo le dimissioni del direttore sanitario

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto stamane il direttore generale dell’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, Roberto Colletti.

L’incontro, a margine della cabina di regia sulla Sanità, è durato circa mezz’ora in un clima che è stato definito dagli ambienti di Palazzo d’Orleans “sereno e franco”.

Nessun’altra indiscrezione è emersa sui contenuti del colloquio.

Colletti era stato convocato venerdì scorso da Schifani per discutere delle criticità emerse di recente nella gestione delle attività sanitarie del presidio ospedaliero “Villa Sofia” sfociate il giorno dopo nelle dimissioni del direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera, Aroldo Gabriele Rizzo.

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SANITÀ

Carenza di infermieri in Sicilia: il presidente dell’Ordine di Palermo lancia l’allarme e chiede l’intervento della Regione

Convocare urgentemente un tavolo tecnico per disporre degli interventi immediati e per pianificare una strategia complessiva: questo quanto richiesto formalmente al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e ai vertici dell’assessorato alla Salute, da Antonino Amato, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Palermo, che in una nota ha evidenziato i deficit di personale in tutte le strutture sanitarie, ospedaliere e assistenziali della Sicilia.

“La sanità non può essere legata al tetto di spesa delle assunzioni dei sanitari ma deve essere legata alle necessità assistenziali che negli ultimi anni sono decuplicate”. Nell’isola ci sono 3,77 infermieri per ogni mille abitanti, siamo molto al di sotto della media nazionale di 5,06 per mille abitanti. All’appello in Sicilia mancano quindi migliaia di professionisti – afferma Amato – a fronte di una crescente domanda di servizi sanitari che sarà sempre più in aumento per l’invecchiamento della popolazione e per i flussi migratori. Prima che si arrivi all’implosione del sistema, occorre varare subito un piano straordinario di assunzioni di infermieri, vanno implementare le misure economiche che rendano attrattiva questa professione e vanno migliorate le condizioni lavorative, per prevenire il burn out e garantire un’assistenza di qualità”.

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