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SANITÀ

Influenza, medici di base: ”Diffusione del virus prossima al picco, è ancora utile vaccinarsi”

Mezza Italia è a letto con l’influenza e la diffusione del virus influenzale è prossima al picco”, che potrebbe arrivare tra metà e fine gennaio.

“In questa situazione, sono fondamentali alcune misure precauzionali e scelte appropriate nelle terapie farmacologiche, da eseguire sempre sotto stretto controllo medico”.

A sottolinearlo è la Società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie (Simg) che raccomanda misure di prevenzione e terapie opportune: in primo luogo, si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, ancora disponibile presso gli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e che trova ancora utilità se eseguita quanto prima” – afferma Stefano Celotto, direttivo nazionale Simg.


Inoltre “in presenza di sintomi influenzali, la raccomandazione è di assumere terapie che intervengano sui sintomi – sottolinea Ignazio Grattagliano, vicepresidente Simg- Il paracetamolo è senza dubbio il più efficace analgesico e antipiretico, gli antinfiammatori non steroidei con indicazione al trattamento delle infiammazioni delle alte vie aeree devono essere consigliati tenendo conto del profilo di rischio cardiovascolare, renale e gastrico del paziente, prestando attenzione alla corretta informazione in caso di automedicazione con formulazioni da banco. Altri farmaci utili sono gli antitussivi (facendo attenzione all’azione sedativa di alcuni di essi), in particolare se vi è tosse stizzosa che disturba attività quotidiane e sonno notturno, e i decongestionanti nasali in caso di rinorrea importante. I cortisonici, in generale, devono essere evitati poiché possono ridurre le difese immunitarie ed aumentano il rischio di complicanze. L’uso di antibiotici, invece, è assolutamente da evitare in caso di infezioni virali; la necessità di una loro assunzione deve seguire sempre una valutazione medica, mantenendo la prescrizione riservata ai soli casi necessari”. 

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SANITÀ

Nursind, stretta sul contratto della Sanità: aumento in busta paga di circa 170 euro

Stretta sul rinnovo del contratto 2022-2024 del comparto Sanità, che riguarda 581mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale tra infermieri, tecnici e personale sanitario.

Domani e martedì 14 gennaio l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha infatti convocato i sindacati di categoria per il ‘rush’ finale dopo mesi di confronto: “I problemi sono vari e questo contratto, che porterà un aumento in busta paga di circa 170 euro, non è il migliore dei risultati, tuttavia la priorità è chiudere questa tornata contrattuale con l’obiettivo di aprire a stretto giro la trattativa per il nuovo contratto con ulteriori risorse”, afferma il segretario del sindacato degli infermieri Nursind, Andrea Bottega.

“Le risorse stanziate per questo rinnovo contrattuale – spiega – non coprono l’inflazione, quindi non bastano. Fondamentale, però, è poter chiudere questo contratto il prima possibile per poter subito aprire la trattativa relativa a quello successivo 2025-2027. Questo permetterebbe di erogare a stretto giro le risorse previste per il 2025 e con il prossimo contratto l’aumento sarebbe pari o, come auspichiamo, superiore”.

In questa due giorni di “confronto – rileva il leader sindacale – affronteremo anche alcuni aspetti ancora sul tavolo, a partire dalla richiesta di poter svolgere l’attività professionale anche fuori dagli ospedali”. Altro nodo, conclude Bottega, “è quello della reperibilità, che noi chiediamo non venga aumentata ma mantenuta agli attuali sette turni mensili”.

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SANITÀ

Sanità in Sicilia: Schifani incontra il direttore generale di ”Villa Sofia” dopo le dimissioni del direttore sanitario

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto stamane il direttore generale dell’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, Roberto Colletti.

L’incontro, a margine della cabina di regia sulla Sanità, è durato circa mezz’ora in un clima che è stato definito dagli ambienti di Palazzo d’Orleans “sereno e franco”.

Nessun’altra indiscrezione è emersa sui contenuti del colloquio.

Colletti era stato convocato venerdì scorso da Schifani per discutere delle criticità emerse di recente nella gestione delle attività sanitarie del presidio ospedaliero “Villa Sofia” sfociate il giorno dopo nelle dimissioni del direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera, Aroldo Gabriele Rizzo.

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SANITÀ

Carenza di infermieri in Sicilia: il presidente dell’Ordine di Palermo lancia l’allarme e chiede l’intervento della Regione

Convocare urgentemente un tavolo tecnico per disporre degli interventi immediati e per pianificare una strategia complessiva: questo quanto richiesto formalmente al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e ai vertici dell’assessorato alla Salute, da Antonino Amato, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Palermo, che in una nota ha evidenziato i deficit di personale in tutte le strutture sanitarie, ospedaliere e assistenziali della Sicilia.

“La sanità non può essere legata al tetto di spesa delle assunzioni dei sanitari ma deve essere legata alle necessità assistenziali che negli ultimi anni sono decuplicate”. Nell’isola ci sono 3,77 infermieri per ogni mille abitanti, siamo molto al di sotto della media nazionale di 5,06 per mille abitanti. All’appello in Sicilia mancano quindi migliaia di professionisti – afferma Amato – a fronte di una crescente domanda di servizi sanitari che sarà sempre più in aumento per l’invecchiamento della popolazione e per i flussi migratori. Prima che si arrivi all’implosione del sistema, occorre varare subito un piano straordinario di assunzioni di infermieri, vanno implementare le misure economiche che rendano attrattiva questa professione e vanno migliorate le condizioni lavorative, per prevenire il burn out e garantire un’assistenza di qualità”.

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