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CRONACA

Piazza Armerina: la sorella della 15enne trovata morta nel giardino di casa presenta denuncia per omicidio e depistaggio

L’ avvocato di una delle sorelle di Larimar, la quindicenne trovata morta il 5 novembre scorso nel giardino della sua casa di Piazza Armerina, ha presentato alla Procura di Enna una denuncia per omicidio e depistaggio, a carico di ignoti.

“Abbiamo portato fatti e circostanze secondo noi importanti per questa tesi”, dice l’avvocata Carmelina Adamo in rappresentanza della sorella della quindicenne”.

La Procura per i minori di Caltanissetta continua a indagare per istigazione al suicidio e diffusione di materiale pornografico.

“I miei assistiti restano fermamente convinti che quello di Larimar sia stato un omicidio – dice Milena Ruffini, legale della famiglia della quindicenne – Si continua a lavorare in questa direzione ma per formalizzare la denuncia e poter fornire una pista coerente e precisa, in accordo con i nostri periti, riteniamo opportuno attendere l’esito degli accertamenti”. Ruffini conferma che stanno proseguendo le investigazioni e gli accertamenti tecnici, a cui i consulenti della famiglia stanno partecipando. così come le indagini difensive. “Nel frattempo è stata accolta la nostra istanza di accesso agli atti alla scuola e siamo in attesa di ricevere la documentazione richiesta per poi valutare come procedere anche su questo fronte”, conclude l’avvocato della famiglia.

Larimar venne trovata dalla madre, impiccata a un albero, inginocchiata e legata con una corda fino ai piedi. Poco prima, a scuola, durante la ricreazione, avrebbe avuto una discussione dai toni accesi con una compagna che l’avrebbe accusata di avergli rubato il fidanzato. A questa discussione avrebbero partecipato altri compagni di scuola, ad alcuni dei quali la procura per i minori ha sequestrato i telefoni. Da giorni, infatti, pare girassero sui cellulari immagini intime della giovane Larimar.

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CRONACA

Valle del Belìce: una messa per celebrare il 57° anniversario del terremoto del ’68

Sarà celebrata giovedì 16 gennaio, alle ore 10, nella chiesa Ss.

Trinità di Salaparuta (Trapani) la santa messa commemorativa del 57° anniversario del terremoto ’68 del Belìce.

Alle 11, nella sala conferenza di piazza mercato, sarà inaugurata una mostra fotografica a cura di Giuseppe Verde. Interverranno: il sindaco Michele Saitta, Salvo Cucina, dirigente protezione civile Sicilia, Nicola Catania, coordinatore dei sindaci del Belìce.

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CRONACA

Noto: arrestato pregiudicato 39enne di nazionalità marocchina per furto aggravato

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Noto hanno arrestato per furto aggravato un 39enne di nazionalità marocchina, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio.

Giovedì sera l’uomo è stato notato da alcuni clienti mentre rubava alcolici dagli scaffali di un supermercato a Rosolini e li nascondeva sotto un giubbotto, anch’esso asportato all’interno del supermercato.

L’uomo, nonostante fosse stato scoperto e invitato dal responsabile del punto vendita a restituire la refurtiva, cercava di allontanarsi senza pagare e, non riuscendoci, dava in escandescenze e scaraventava a terra un carrello della spesa rischiando di colpire alcuni clienti. I Carabinieri, tempestivamente intervenuti, riuscivano a bloccarlo e trarlo in arresto dopo che l’uomo aveva creato il panico all’interno del supermercato, scaraventando a terra diversi scaffali di merce e minacciando gli impiegati brandendo cocci di vetro di bottiglie che lui stesso aveva rotto.

Oggi l’arresto è stato convalidato e l’uomo associato alla casa circondariale di Siracusa.

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CRONACA

Raddusa, vanno in giro a spendere soldi falsi: 3 persone denunciate dai Carabinieri

E’ grazie a un’attenta attività info-investigativa, che i Carabinieri della Stazione di Raddusa hanno denunciato tre uomini di 28, 38 e 54 anni, tutti di Palagonia e con pregresse vicissitudini giudiziarie, perché ritenuti responsabili di spendita di monete false, sulla base degli indizi raccolti da verificare comunque in sede giurisdizionale.

L’allarme, infatti, era stato già diramato dalla centrale operativa dalla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Palagonia a tutte Stazioni del suo territorio poiché in particolare tre uomini, in quel comprensorio a bordo di una Renault Clio, avevano tentato di spacciare banconote false da 50,00 euro ad alcuni ignari commercianti.

Immediata è stata la risposta di tutte le pattuglie operanti nel palagonese e nei centri viciniori fino a quando, intorno alle 17.30, i militari della Stazione di Raddusa, contattando gli esercenti del posto, hanno appreso della presenza itinerante della Renault Clio e del tentativo da parte di un uomo, in un caso riuscito ai danni di un bar, di acquistare prodotti dal costo di pochi euro a fronte della cessione di una banconota da 50,00 euro.

La ricerca da parte dei Carabinieri dell’autovettura segnalata è stata pertanto frenetica, fino a giungere alla sua localizzazione in via Pietro Mascagni, mentre si trovava ferma con due uomini a bordo nei pressi di un supermercato.

A questo punto i Carabinieri, postisi in posizione defilata, hanno atteso l’arrivo del terzo uomo, avvenuto poco dopo, entrando quindi in azione bloccando il terzetto e provvedendo all’immediato controllo su quest’ultimo, trovando effettivamente in una tasca dei suoi jeans una banconota da 50,00 euro, all’apparenza verosimilmente falsa.

La successiva perquisizione a bordo dell’autovettura ed agli altri due uomini, tra l’altro entrambi con specifici precedenti giudiziari, ha inoltre consentito ai militari di scovare all’interno del vano portaoggetti una busta da lettera, al cui interno erano contenute ulteriori 16 banconote dello stesso taglio la cui autenticità, era obiettivamente messa in dubbio dalla consistenza della carta, naturalmente il tutto sequestrato.

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