CRONACA
Adrano: individuati e denunciati 5 giovani che avevano preso di mira alcune abitazioni per danneggiarle

La Polizia di Stato ha messo fine alle azioni criminali di cinque giovanissimi, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, che, nei giorni scorsi, hanno preso di mira alcune abitazioni del centro di Adrano per danneggiarle e depredarle.
Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno sorpreso, giusto in tempo, i ragazzini in azione, mentre stavano cercando di mettere a segno il quarto colpo in pochissimi giorni nella stessa zona, quella di piazza Sant’Agostino, alle spalle dell’ex Ospedale cittadino.
I cinque minorenni stavano forzando la porta d’ingresso di una casa con un leverino metallico di cantiere, di circa 55 centimetri, un arnese usato, in genere, da ladri professionisti per scassinare.
I poliziotti adraniti sono riusciti a bloccarli giusto in tempo, grazie alla preziosa segnalazione di un cittadino che, insospettito dalla presenza e dall’atteggiamento tenuto dai cinque ragazzi, ha contattato la sala operativa del Commissariato.
Alla vista degli agenti, gli adolescenti hanno provato a fuggire, cercando di dileguarsi tra le viuzze del quartiere. I poliziotti hanno immediatamente fermato uno di loro, un 15enne che aveva il volto travisato da una maschera in lattice. Gli altri, evidentemente impauriti, hanno cercato di fare frettolosamente ritorno nelle rispettive abitazioni dove ad attenderli sono stati gli agenti del Commissariato che li avevano riconosciuti nelle fasi concitate del danneggiamento del portone dell’abitazione.
Grazie agli accertamenti eseguiti, è emerso che il gruppetto di ragazzini, appena pochi giorni prima, aveva preso di mira altre tre abitazioni della stessa zona, sfruttando, probabilmente, il periodo di festa e la momentanea assenza degli inquilini. Effettuati i dovuti rilievi, nelle tre case visitate dai cinque giovanissimi sono state trovate porte e finestre danneggiate. L’arnese per scassinare e la maschera utilizzata per coprire il volto del 15enne sono stati sequestrati.
A conclusione delle verifiche, tutti i ragazzini sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentato furto aggravato in concorso per poi essere riaffidati ai rispettivi genitori.
CRONACA
Etna, nube di cenere lavica: registrati tremori di livello alto nei condotti magmatici

Piove cenere lavica sui paesini dell’Etna.
E’ l’effetto dell’eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d’Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l’8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.
La colata avanza lentamente in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota e non rappresentando alcun pericolo per i paesi etnei. Si mantiene su livelli molto alti il valore del tremore vulcanico registrato dall’Ingv, osservatorio etneo, di Catania, che segnala il movimento del magma nei condotti interni dell’Etna, svelando il suo grado di energia eruttiva. Una nube lavica emerge dalla zona sommitale e si espande, sospinta dal vento ad alta quota, in direzione Sud-Est con caduta di cenere lavica su diversi paesi. L’eruzione è costantemente monitorata dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania che pubblica anche analisi, foto e immagini sull’eruzione in corso sui propri social.
L’aeroporto di Catania sta lentamente recuperando la piena operatività: l’unità di crisi della Sac, la società di gestione dello scalo internazionale Vincenzo Bellini, ha disposto la chiusura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Sud-est del vulcano (settore B1) fino alle 15, con il parziale ripristino delle attività ordinarie di volo in arrivo. Nessuna restrizione sulle partenze. La Sac invita i passeggeri a non recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo.
CRONACA
Catania, aggressione alle maestre: la solidarietà del sindaco e dell’arcivescovo

C’era anche la mamma che ha aggredito la maestra dell’istituto comprensivo Petrarca di Catania alla riprese delle lezioni e, davanti alla scuola, ha parlato con il sindaco Enrico Trantino, fornendo la sua versione dei fatti: sarebbe intervenuta perché l’insegnante avrebbe colpito con uno o due schiaffi il figlio, mimando il gesto.
Il primo cittadino ha ricordato che non si reagisce con la violenza, ma rispettando le leggi.
Il colloquio è avvenuto davanti ai giornalisti, tenuti però a distanza. Il sindaco è poi entrato nel plesso scolastico di via Pantelleria per incontrare gli alunni di una classe della scuola, probabilmente la quinta elementare frequentata dal figlio della mamma che ha aggredito la maestra.
Nessuno ha poi voluto rilasciare dichiarazioni.
Davanti alla scuola stamattina era presente anche l’arcivescovo metropolita Luigi Renna che ha parlato con alcune madri di alunni del Petrarca, che sono apparse infastidite per l’eco mediatica che ha avuto l’accaduto, da loro ritenuto ‘esagerato’, chiedendo il rispetto della privacy degli alunni.
Sul fronte delle indagini intanto si è appreso che sarebbero state due le donne che avrebbero aggredito la maestra e una sua collega, procurando lesioni a una delle due giudicate guaribili in sette giorni. Al momento non risulta ancora presentata alcuna denuncia. Sull’accaduto indagano i carabinieri della compagnia Fontanarossa e della stazione di Nesima.
CRONACA
Blufi, cane scomparso, ritrovato scuoiato e impiccato: taglia di 1500 euro a chi denuncerà il responsabile

Alcuni giorni fa era stata diffusa la notizia della sparizione di un piccolo cane di nome Brian a Blufi, comune di parco delle Madonie in provincia di Palermo.
Sono cominciate le ricerche ma il finale non è stato certamente positivo come tutti speravano.
Il cane Brian è stato ritrovato morto. E’ stato legato per zampe e muso, picchiato selvaggiamente tanto da scuoiarlo e poi è stato impiccato e fatto morire lentamente. L’associazione italiana difesa animali ed ambiente ha annunciato la presentazione di una denuncia contro ignoti e l’istituzione di una taglia di 1.500 euro che verrà pagata a chi con le sue informazioni fornite “aiuterà ad individuare e far condannare in via definitiva gli autori di questo crimine”.
La scomparsa del cane era stata segnalata su Facebook dalla famiglia con cui abitava. “Sono distrutta accanirsi contro un’anima innocente ma perché – scrive una donna – Invito chi sa chi ha visto o sentito qualcosa di denunciare affinché chi si è macchiato di tanto orrore venga punito essendo a mio parere un soggetto socialmente pericoloso. Invito anche il sindaco di Blufi ad attivarsi affinché un gesto così orribile che ha scosso un’intera comunità non resti impunito”.
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