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SANITÀ

Catania: all’ospedale ”Policlinico Rodolico” eseguito il primo trapianto di rene del 2025

E’ stato eseguito con successo nel centro Trapianti del Policlinico ‘Rodolico’ di Catania da un’équipe multidisciplinare guidata da Pierfrancesco Veroux il primo trapianto di rene del 2025.

All’intervento hanno collaborato i chirurghi vascolari Massimiliano Veroux e Alessia Giaquinta

Lo rende noto la stessa Azienda ospedaliero universitaria sottolineando come “questo risultato rappresenta non soltanto un ottimo inizio d’anno per il Policlinico e per la sua struttura di eccellenza nel campo dei trapianti, ma anche un dono della vita per la giovane paziente, che ha già alle spalle una storia medica complessa”. La donna, in dialisi permanente, oltre a essere affetta da ‘Granulomatosi di Wegener’, una vasculite che conduce a un progressivo deterioramento della funzionalità renale, soffre anche di altre patologie croniche che l’hanno costretta nel tempo a subire diversi interventi chirurgici, tra i quali un trapianto di midollo osseo e un precedente trapianto del rene da donatrice vivente, sua madre. L’organo ha lavorato bene solo una decina di anni molto probabilmente a causa delle patologie concomitanti che ne avevano compromesso il buon funzionamento, rendendo necessaria una nuova operazione.

“Questo ulteriore intervento quindi – afferma il Policlinico di Catania – segna una tappa fondamentale nel percorso di cura della donna, che ha comunque reagito benissimo al trapianto. Il rene ha da subito cominciato a riprendere le proprie attività consentendo alla paziente di interrompere il trattamento dialitico routinario”. Il centro del Policlinico rappresenta da oltre un ventennio il riferimento per i trapianti. Dal 2000 a oggi sono stati effettuati 806 trapianti di rene da donatore deceduto, 122 trapianti di rene da donatore vivente, 13 trapianti combinati rene-pancreas.

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ATTUALITÀ

Asp di Palermo: dall’8 al 10 ottobre le “Giornate della Salute” a Linosa

Dopo gli Open Day della scorsa primavera a Lampedusa, l’Asp di Palermo estende il proprio intervento sanitario itinerante a Linosa, dove dall’8 al 10 ottobre si terranno le “Giornate della Salute”, organizzate in collaborazione con l’amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa e con il Distretto Lions 108 Yb Sicilia.

Grazie al supporto organizzativo e logistico proprio dei Lions e dei volontari dell’associazione Le Aquile di Catania, verrà trasferito sull’isola un poliambulatorio mobile attrezzato per garantire una vasta gamma di prestazioni sanitarie gratuite rivolte alla popolazione residente. Il programma prevede anche la possibilità di ricevere supporto amministrativo per chi ha, già, presentato richiesta di visita di invalidità e deve completare l’iter documentale per la valutazione sugli atti.

Particolare attenzione sarà dedicata ai più piccoli e alla prevenzione primaria: nei locali della scuola saranno attivati gli screening visivo e logopedico pediatrici, mentre sarà disponibile anche il servizio di vaccinazioni.

“Con le Giornate della Salute a Linosa – dichiara il direttore sanitario dell’Asp di Palermo, Antonino Levita – garantiamo continuità a un percorso di assistenza che ha già interessato le Pelagie nei mesi scorsi. Portare specialisti e servizi sanitari direttamente sul territorio delle isole minori significa ridurre le difficoltà legate alla distanza e assicurare pari opportunità di accesso alle cure. È un impegno organizzativo rilevante, che si realizza grazie alla collaborazione tra istituzioni e associazioni e che conferma la volontà dell’Asp di essere presente in maniera capillare in tutto il territorio provinciale. Ringrazio per il prezioso supporto organizzativo il Governatore del Distretto 108Yb Sicilia dei Lions, Diego Tavano, ed i volontari dell’associazione Le Aquile di Catania che stanno mettendo a disposizione un poliambulatorio mobile”.

Le Giornate della salute a Linosa rientrano nella programmazione delle attività itineranti di prevenzione e assistenza dell’Asp di Palermo, sviluppate in sinergia con enti locali e realtà associative per rispondere ai bisogni sanitari delle comunità più periferiche. Le prestazioni assicurate dall’Asp, assicurate anche nei locali scolastici, nei gazebo allestiti e nel salone della chiesa dell’isola, saranno aperte a tutta la popolazione, senza necessità di prenotazione.

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ATTUALITÀ

Croce: “Mi dimetto da direttore generale dell’Asp di Trapani. Nei miei confronti provvedimento ingiusto”

“Mi dimetto da direttore generale”. Così il manager Ferdinando Croce, attuale assessore della Giunta del sindaco, Giorgio Stracuzzi, alla Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, riunita stamani per ascoltarlo. Croce era stato sospeso da direttore generale dell’Asp di Trapani, dopo il caso dei ritardi nei referti degli esami istologici. Davanti ai commissari dell’Ars, Croce ha parlato per circa un’ora e mezza manifestando amarezza. E dicendo di avere inviato per pec le proprie dimissioni. “Nei miei confronti provvedimento ingiusto”.

“In questi mesi, ho presentato agli ispettori della Regione, agli ispettori del ministero e all’autorità giudiziaria la documentazione che attesta il mio lavoro per risolvere una vicenda dolorosa, che ha comportato la sofferenza per tanti pazienti e per le loro famiglie. Ho cercato come ho potuto, in pochi mesi, di risolvere quel che si era determinato negli anni precedenti. Con lo stesso impegno, ho lavorato per tredici mesi prima da commissario straordinario e poi da direttore generale di un’Azienda alla quale ho cercato di dare il meglio di me – aggiunge – Mi conforta, poiché sono un servitore delle Istituzioni, la serena consapevolezza che con la stessa linearità con cui è stato adottato un provvedimento ingiusto possa essere riconosciuta la mia professionalità non appena su questa vicenda verrà scritta la parola fine. Ringrazio tutto il personale dell’Azienda sanitaria provinciale perché ho trovato a Trapani collaborazione e desiderio di rilancio. Ringrazio la Regione siciliana e il suo presidente perché nella mia cultura c’è il rispetto dell’istituzione al primo posto”.

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ATTUALITÀ

Asp Catania, avviata la fase operativa del progetto ”Mission”: 4 le scuole coinvolte

CATANIA – Monitoraggio della qualità dell’aria indoor nelle scuole. Entra nel vivo la fase operativa del progetto MISSION, il progetto approvato dal Ministero della Salute nell’ambito del Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNC-E.1), finalizzato alla creazione di una rete tecnico-scientifica a livello nazionale, con l’obiettivo di sviluppare strategie di monitoraggio e prevenzione della qualità dell’aria indoor nelle scuole, riducendo così i rischi sanitari per la popolazione scolastica.

«Questo progetto rappresenta una opportunità, sia in termini di salute pubblica sia di sviluppo scientifico e innovazione, che dimostra l’impegno delle Istituzioni nel perseguire obiettivi strategici a lungo termine per la sostenibilità e la promozione di un ambiente scolastico sano e sicuro – afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio -. Con il progetto MISSION, puntiamo inoltre a offrire il nostro contributo per creare un modello replicabile in tutto il Paese, che possa servire da guida per altre iniziative simili».

L’intervento, finanziato per un importo di 2.099.725,98 euro, coinvolge sei Regioni: Lombardia (capofila), Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana, con l’intervento, in questi territori, di varie Unità Operative con competenze sanitarie, ambientali e di ricerca (ASP, ARPA, Università, CNR). La Sicilia partecipa con il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania e con l’Istituto di Farmacologia Traslazionale (IFT CNR) di Palermo.

L’obiettivo principale è valutare l’esposizione degli alunni e degli insegnanti delle scuole primarie agli inquinanti presenti negli ambienti indoor e studiare la correlazione tra tale esposizione e la salute. Il fine ultimo è ridurre i rischi sanitari legati all’inquinamento atmosferico all’interno delle aule scolastiche.

«Siamo orgogliosi di poter offrire il nostro contributo a un progetto che si propone di realizzare un modello innovativo di monitoraggio e di prevenzione per la comunità scolastica – spiega il direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina -. Il nostro obiettivo finale è guidare le comunità verso scelte più consapevoli e sostenibili, tutelando la salute delle giovani generazioni e creando un ambiente scolastico più sicuro e salutare per tutti».

A Catania sono stati selezionati:

  • l’Istituto Comprensivo “C. Battisti”.
  • l’Istituto Comprensivo “Rapisardi-Alighieri”
  • l’Istituto Comprensivo “S.G. Bosco”
  • l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”.

Le attività nelle scuole sono condotte dell’UOC Igiene Ambienti di Vita (SIAV) e dall’UOC Laboratorio di Sanità Pubblica, strutture afferenti al Dipartimento di Prevenzione.

«È per noi un motivo di orgoglio essere protagonisti di una rete tecnico-scientifica a livello nazionale, altamente qualificata, che darà un rilevante impulso al rinnovamento e miglioramento delle conoscenze scientifiche» ha detto il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi.

La fase operativa prevede un monitoraggio sanitario tramite la somministrazione di questionari e l’esecuzione di test clinici su alunni e insegnanti. Contestualmente, si effettua un monitoraggio ambientale dei parametri chimici, microbiologici e fisici all’interno delle classi.

«Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta della Regione Lombardia – afferma il direttore dell’UOC Igiene Ambienti di Vita, Rosa Rita Lo Faro -. Stiamo lavorando sul progetto ormai da due anni e continueremo a impegnarci con la stessa passione e perseveranza che ci ha permesso di affrontare non poche criticità legate alla complessità del progetto e alla eterogeneità delle Unità Operative coinvolte».

La fase successiva del progetto, denominata “fase migliorativa”, si svolgerà nelle stesse aule individuate nella prima fase durante l’anno scolastico 2025/2026. Questa fase sarà preceduta dall’installazione di sistemi per il miglioramento della qualità dell’aria indoor nelle classi. In seguito, verranno ripetuti i monitoraggi sanitari e ambientali, al fine di valutare l’efficacia delle misure adottate per ottimizzare le condizioni ambientali e ridurre i potenziali impatti sulla salute respiratoria.

Sulla base dei risultati ottenuti, saranno aggiornate le conoscenze scientifiche e verrà avviato un programma di diffusione di linee guida per il miglioramento della qualità dell’aria nelle scuole.

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