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ATTUALITÀ

Ninò: il tema del bullismo al cinema

Il regista Michele Li Volsi noto ed apprezzato da un pubblico che ha raggiunto nel corso degli anni una dimensione quantitativa e qualitativa eccezionale, memore dei precedenti successi  pluripremiati quali “Il professore la ballerina”, “Clochard”, attende, con ansia, di vedere il suo nuovo cortometraggio, di cui lo stesso regista ha scritto il soggetto, affidando la sceneggiatura a Claudia Gallo e Letizia Ruffo, prodotto dall’avv. Elisabetta Baviera e dall’Associazione no profit “CIAK Italiy Cinematografica”, con il patrocinio del Comune di Marsala.

Il regista Li Volsi, apprezzatissimo professionista per la sua capacità di trasporre con enorme sensibilità e realismo in produzioni cinematografiche tematiche sociali attuali, con il suo nuovo cortometraggio tratta l’attualissima tematica del “Bullismo”.

Li Volsi traendo spunto da una vicenda personale, essendo stato  lui stesso da ragazzo vittima di bullismo, ha voluto, attraverso il linguaggio cinematografico, offrire momenti di riflessione su una problematica sociale che tocca la quotidianità di molte persone e, in particolare, dei minori. Il  bullismo, infatti, ha la sua principale manifestazione tra questi ultimi, a scuola, dove si verifica spesso che un ragazzo o una ragazza o un gruppo di ragazzi prendano di mira, insistentemente e continuamente, un “debole”. Protagonisti indiscussi, pertanto, del cortometraggio sono proprio i ragazzi, che sono accorsi in centinaia ai casting organizzati negli scorsi mesi.

Al cortometraggio “Ninò” hanno preso parte quasi 100 bambini e ragazzi provenienti da diverse province siciliane. Attore protagonista tra tutti loro è Alessandro Renda, che a soli 12 anni ha esordito già al cinema nel film “Iddu” interpretando Matteo Messina Denaro da bambino. Un valore aggiunto, per la sua sensibilità ed il suo talento, viene senz’altro trasfuso al cortometraggio dalla partecipazione di Totò Cascio, il bambino protagonista del film “Nuovo cinema paradiso”; Cascio è il protagonista adulto di Ninò.        Insieme a Cascio, Orio Scaduto e Katia Gargano attori siciliani di spicco nel panorama cinematografico siciliano e nazionale. L’obiettivo ambizioso  del regista Li Volsi e della produttrice Avv. Baviera, orgogliosa della sua partecipazione ad una così nobile causa,  è senz’altro quello di dare voce ad una piaga sociale attraverso proprio il messaggio “NO AL BULLISMO” proveniente dai ragazzi che saranno la società del futuro , nonchè per stimolare ancor di più a non tacere ed a sollecitare le istituzioni ad incrementare sempre più  il loro contributo e la loro presenza nelle scuole e tra le famiglie per combattere e debellare tale piaga sociale.

Gran parte delle riprese sono state svolte nell’Istituto comprensivo “Mario Nuccio” di Marsala ed,  inoltre, essendo state altre riprese di Ninò effettuate in suggestive location del trapanese, questo cortometraggio, valorizza,altresì, il territorio offrendo al pubblico la possibilità di conoscere posti incantevoli della Sicilia Occidente. Candidato nei più importanti Festival di tutto il mondo. Ad oggi: in concorso, finalista David di Donatello 2025, Colonnella Film Festival 2024, Premiato Miglior Cortometraggio Scolastico; Eastern Europe Film Festival Winner Viterbo Short – premiato Festival del Cortometraggio Sezione school short section Gully international Film Festival India -premiatoMiglior Cortometraggio; Miglior regista; Miglior Storia sul sociale Sicilian Film Awarda Madonie Film Festival Miglior Cortometraggio film studentesco CIP Cinema Indie People

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Beni culturali in Sicilia: i piccoli pazienti del Di Cristina alla scoperta dei tesori del mare

Si concluderà domani, sabato 22 marzo, con una giornata al circolo velico Sferracavallo, il progetto “Verde come le alghe, blu come il mare, bianco come le vele” dedicato ai bambini ricoverati all’ospedale “Arnas Civico Di Cristina” di Palermo.

L’iniziativa, ideata dalla scuola in ospedale “Lombardo Radice”, è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza del mare della Regione e Marevivo Sicilia. La prima fase del progetto si è svolta nel reparto di Oncoematologia pediatrica, dove i bambini hanno incontrato i subacquei dell’ente che hanno presentato le attrezzature da immersione e illustrato le tecniche e gli strumenti utilizzati nel lavoro dell’archeologo marino. 

«Rendiamo più lieve la degenza dei piccoli pazienti – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – offrendo loro momenti di gioia e scoperta. Attraverso il gioco, la conoscenza e l’emozione della scoperta, vogliamo regalare loro non solo un sorriso, ma anche l’opportunità di sentirsi esploratori di un patrimonio straordinario che appartiene a tutti noi». 

Nella giornata conclusiva, i bimbi saranno accolti nel centro di educazione ambientale di Marevivo, al circolo velico, dove svolgeranno attività educative volte alla conoscenza del territorio e dei fondali dell’area marina protetta Capo Gallo- Isola delle Femmine. I biologi illustreranno le specie marine e i segreti dei fondali ai piccoli delle scuole elementari, mentre i più grandi avranno l’opportunità di immergersi virtualmente nei fondali palermitani, grazie ai visori con video a 360° presenti nella “Stanza del Mare”. Una sorpresa allieterà ulteriormente la loro giornata: in mattinata è prevista, grazie alla collaborazione con l’Istituto zooprofilattico di Palermo, la liberazione di una tartaruga marina proprio dall’accesso al mare del circolo velico di Sferracavallo.

Si tratta della terza edizione del progetto presso il reparto di Oncoematologia pediatrica di Palermo, realizzato per la prima volta nel 2014, che ha visto la partecipazione della Soprintendenza del Mare, delle insegnanti della scuola in ospedale “Lombardo Radice” di Palermo, della delegazione Marevivo Sicilia, del circolo velico Sferracavallo e delle associazioni di volontariato Aslti e Spya di Palermo.

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Sicilia: il Garante dei detenuti della regione consegna 2500 coperte per le carceri siciliane

Sono state consegnate, nella Casa circondariale Pagliarelli di Palermo, le 2.500 coperte acquistate con i fondi del bilancio regionale e destinate a quindici istituti penitenziari siciliani che ne avevano fatto richiesta. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana guidato da Santi Consolo, mira a garantire migliori condizioni di vita ai detenuti durante i mesi invernali.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il suo apprezzamento: «Questa è una dimostrazione concreta di attenzione verso chi vive la condizione di detenuto. Il mio governo sarà sempre in prima linea nel sostenere progetti di questo genere e nel promuovere ulteriori azioni a favore della dignità delle persone carcerate e del loro reinserimento sociale».

«Nei periodi più freddi dell’anno– ha osservato Consolo – in molti istituti penitenziari, dove il riscaldamento potrebbe risultare insufficiente, una coperta in più può fare la differenza. La distribuzione è avvenuta in base alle necessità manifestate dagli istituti di pena interpellati dal nostro ufficio, con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle persone recluse».

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Università, Schifani alla Kore di Enna: ”La formazione è baluardo contro l’illegalità”

«L’Università, luogo di sapere e formazione, è il baluardo più forte contro l’illegalità: qui si formano le menti e le coscienze delle future generazioni, affinché possano contribuire a costruire una società più giusta, libera e responsabile. Il legame tra conoscenza e legalità è indissolubile: più forti saranno i nostri atenei, più forte sarà la capacità della nostra comunità di opporsi a ogni forma di sopraffazione». È il messaggio lanciato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della Kore di Enna, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ricordando la coincidenza di questo evento con la 30^ Giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie. 

«L’Università Kore – ha affermato Schifani – è diventata negli anni un centro di eccellenza, capace di offrire agli studenti siciliani un’istruzione di qualità, evitando che tanti giovani siano costretti a lasciare la nostra terra per proseguire i loro studi altrove. Per la nostra regione è un privilegio e uno stimolo alla libertà di scelta formativa, che dà risultati di eccellenza. Questo è un risultato che va sostenuto e valorizzato, perché investire sulla formazione significa investire sul futuro della Sicilia».

A margine, il presidente della Regione ha acceso i riflettori su un tema di rilevanza nazionale, quello della necessità di un maggior numero di medici per rafforzare il sistema sanitario del Paese. «La recente decisione del governo nazionale di superare il numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina è una svolta epocale – ha sottolineato con forza – voluta con determinazione dalla ministra Bernini, che ho avuto modo di conoscere in anteprima, due anni fa, proprio in occasione dell’inaugurazione di un altro anno accademico: quello dell’università di Catania. L’abolizione del numero chiuso è una risposta concreta alla carenza di medici che il nostro sistema sanitario sta affrontando e che, negli anni a venire, potrebbe diventare ancora più critica. In passato, molti giovani motivati e preparati sono stati costretti a rinunciare al sogno di diventare medici a causa di un sistema selettivo che, pur con le migliori intenzioni, ha finito per limitare l’accesso a una professione essenziale per il nostro Paese. Oggi, invece, grazie a questa riforma, offriamo una possibilità reale a chi desidera intraprendere questo percorso, e al tempo stesso garantiamo al nostro sistema sanitario un ricambio generazionale di cui ha assolutamente bisogno».

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