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ATTUALITÀ

Confindustria Catania, digitalizzazione e sicurezza informatica: il DIH Sicilia guida le PMI verso l’innovazione

Accompagnare le imprese siciliane verso il futuro digitale: è questa la missione del Digital Innovation Hub Sicilia (DIH Sicilia), con sede presso Confindustria Catania. Parte del network nazionale di Confindustria, il DIH Sicilia rappresenta una struttura di riferimento per la promozione dell’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di sostenere le micro, piccole e medie imprese nei percorsi di digitalizzazione e nell’adozione delle tecnologie dell’Industria 4.0.

La compagine associativa include Confindustria CataniaConfindustria Siracusa, il CNR IMM e l’Università di Catania, rendendolo un punto di incontro tra il mondo accademico, imprenditoriale e della ricerca.

Il DIH Sicilia è attivamente impegnato nel progetto nazionale ConfIN-HUB, promosso da Sistemi Formativi Confindustria e selezionato dal ministero delle Imprese e del made in Italy per accedere ai finanziamenti europei. Il progetto mira a coinvolgere le imprese italiane supportandole nella valutazione del livello di maturità digitale e nella sicurezza informatica finanziando fino al 100% del costo dei servizi. 

I servizi del DIH Sicilia rivolti alle imprese 

First assessment digitale, sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano,  consente alle aziende di analizzare il proprio livello di trasformazione digitale e di elaborare una roadmap per lo sviluppo tecnologico.

Post-assessment e orientamento, che, sulla base dei risultati dell’assessment iniziale, guida le imprese nella definizione di un piano personalizzato per rispondere alle necessità di competenze e servizi digitali.
Cybersecurity assessment, realizzato con i Competence Center Cyber 4.0, Start 4.0 e la Fondazione Piemonte Innova, per valutare la maturità delle aziende in ambito sicurezza informatica, utilizzando strumenti allineati al framework nazionale per la cybersecurity e la data protection.

«Il tessuto imprenditoriale catanese – sottolinea la presidente di Confindustria Catania, Cristina Busi Ferruzzi – ha sempre dimostrato una straordinaria apertura verso l’innovazione e il cambiamento, confermandosi un motore per lo sviluppo economico della nostra regione. Attraverso il lavoro del DIH Sicilia, mettiamo a disposizione delle nostre imprese strumenti concreti per affrontare con successo la sfida della trasformazione digitale e della sicurezza informatica. Il progetto ConfIN-HUB rappresenta un’opportunità importante per le Pmi del nostro territorio, che potranno accedere gratuitamente a servizi di assessment e orientamento, indispensabili per crescere e competere in un mercato sempre più tecnologico. Insieme, possiamo rafforzare la posizione della Sicilia come protagonista nell’era dell’Industria 4.0, puntando su un’alleanza tra tradizione imprenditoriale e innovazione tecnologica».

“Il DIH Sicilia, nato nel 2017, opera in sinergia con i numerosi Digital Innovation Hub presenti a livello nazionale per promuovere la trasformazione digitale delle PMI- afferma Lucio Colombo, presidente del DIH Sicilia -. Negli anni, le aziende coinvolte hanno mostrato approcci e livelli di digitalizzazione molto eterogenei. Tuttavia, poiché la digitalizzazione richiede un cambiamento culturale profondo, è solo con un lavoro costante e meticoloso che si può incidere concretamente sui percorsi di crescita innovativa delle imprese. Attraverso progetti come AMA-DIH e ConfIN-HUB, il DIH Sicilia si conferma un partner strategico per la realizzazione di iniziative in chiave 4.0, offrendo alle imprese opportunità per migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi, accedere a nuovi mercati e rafforzare la propria competitività. Una missione, questa, portata avanti grazie alla sinergia con le strutture operative di Confindustria Catania, Confindustria Siracusa, CNR e Università di Catania, con l’obiettivo di costruire un tessuto imprenditoriale più moderno e resiliente”.

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Beni culturali in Sicilia: i piccoli pazienti del Di Cristina alla scoperta dei tesori del mare

Si concluderà domani, sabato 22 marzo, con una giornata al circolo velico Sferracavallo, il progetto “Verde come le alghe, blu come il mare, bianco come le vele” dedicato ai bambini ricoverati all’ospedale “Arnas Civico Di Cristina” di Palermo.

L’iniziativa, ideata dalla scuola in ospedale “Lombardo Radice”, è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza del mare della Regione e Marevivo Sicilia. La prima fase del progetto si è svolta nel reparto di Oncoematologia pediatrica, dove i bambini hanno incontrato i subacquei dell’ente che hanno presentato le attrezzature da immersione e illustrato le tecniche e gli strumenti utilizzati nel lavoro dell’archeologo marino. 

«Rendiamo più lieve la degenza dei piccoli pazienti – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – offrendo loro momenti di gioia e scoperta. Attraverso il gioco, la conoscenza e l’emozione della scoperta, vogliamo regalare loro non solo un sorriso, ma anche l’opportunità di sentirsi esploratori di un patrimonio straordinario che appartiene a tutti noi». 

Nella giornata conclusiva, i bimbi saranno accolti nel centro di educazione ambientale di Marevivo, al circolo velico, dove svolgeranno attività educative volte alla conoscenza del territorio e dei fondali dell’area marina protetta Capo Gallo- Isola delle Femmine. I biologi illustreranno le specie marine e i segreti dei fondali ai piccoli delle scuole elementari, mentre i più grandi avranno l’opportunità di immergersi virtualmente nei fondali palermitani, grazie ai visori con video a 360° presenti nella “Stanza del Mare”. Una sorpresa allieterà ulteriormente la loro giornata: in mattinata è prevista, grazie alla collaborazione con l’Istituto zooprofilattico di Palermo, la liberazione di una tartaruga marina proprio dall’accesso al mare del circolo velico di Sferracavallo.

Si tratta della terza edizione del progetto presso il reparto di Oncoematologia pediatrica di Palermo, realizzato per la prima volta nel 2014, che ha visto la partecipazione della Soprintendenza del Mare, delle insegnanti della scuola in ospedale “Lombardo Radice” di Palermo, della delegazione Marevivo Sicilia, del circolo velico Sferracavallo e delle associazioni di volontariato Aslti e Spya di Palermo.

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Sicilia: il Garante dei detenuti della regione consegna 2500 coperte per le carceri siciliane

Sono state consegnate, nella Casa circondariale Pagliarelli di Palermo, le 2.500 coperte acquistate con i fondi del bilancio regionale e destinate a quindici istituti penitenziari siciliani che ne avevano fatto richiesta. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana guidato da Santi Consolo, mira a garantire migliori condizioni di vita ai detenuti durante i mesi invernali.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il suo apprezzamento: «Questa è una dimostrazione concreta di attenzione verso chi vive la condizione di detenuto. Il mio governo sarà sempre in prima linea nel sostenere progetti di questo genere e nel promuovere ulteriori azioni a favore della dignità delle persone carcerate e del loro reinserimento sociale».

«Nei periodi più freddi dell’anno– ha osservato Consolo – in molti istituti penitenziari, dove il riscaldamento potrebbe risultare insufficiente, una coperta in più può fare la differenza. La distribuzione è avvenuta in base alle necessità manifestate dagli istituti di pena interpellati dal nostro ufficio, con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle persone recluse».

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Università, Schifani alla Kore di Enna: ”La formazione è baluardo contro l’illegalità”

«L’Università, luogo di sapere e formazione, è il baluardo più forte contro l’illegalità: qui si formano le menti e le coscienze delle future generazioni, affinché possano contribuire a costruire una società più giusta, libera e responsabile. Il legame tra conoscenza e legalità è indissolubile: più forti saranno i nostri atenei, più forte sarà la capacità della nostra comunità di opporsi a ogni forma di sopraffazione». È il messaggio lanciato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della Kore di Enna, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ricordando la coincidenza di questo evento con la 30^ Giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie. 

«L’Università Kore – ha affermato Schifani – è diventata negli anni un centro di eccellenza, capace di offrire agli studenti siciliani un’istruzione di qualità, evitando che tanti giovani siano costretti a lasciare la nostra terra per proseguire i loro studi altrove. Per la nostra regione è un privilegio e uno stimolo alla libertà di scelta formativa, che dà risultati di eccellenza. Questo è un risultato che va sostenuto e valorizzato, perché investire sulla formazione significa investire sul futuro della Sicilia».

A margine, il presidente della Regione ha acceso i riflettori su un tema di rilevanza nazionale, quello della necessità di un maggior numero di medici per rafforzare il sistema sanitario del Paese. «La recente decisione del governo nazionale di superare il numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina è una svolta epocale – ha sottolineato con forza – voluta con determinazione dalla ministra Bernini, che ho avuto modo di conoscere in anteprima, due anni fa, proprio in occasione dell’inaugurazione di un altro anno accademico: quello dell’università di Catania. L’abolizione del numero chiuso è una risposta concreta alla carenza di medici che il nostro sistema sanitario sta affrontando e che, negli anni a venire, potrebbe diventare ancora più critica. In passato, molti giovani motivati e preparati sono stati costretti a rinunciare al sogno di diventare medici a causa di un sistema selettivo che, pur con le migliori intenzioni, ha finito per limitare l’accesso a una professione essenziale per il nostro Paese. Oggi, invece, grazie a questa riforma, offriamo una possibilità reale a chi desidera intraprendere questo percorso, e al tempo stesso garantiamo al nostro sistema sanitario un ricambio generazionale di cui ha assolutamente bisogno».

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