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Successo a Hollywood per “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”

Grande successo a Hollywood per “Il Monaco che vinse l’Apocalisse” di Jordan River
Si è tenuta alla vigilia degli Oscar 2025, nell’ambito del 20° Los Angeles Italia Film Festival, la
prima uscita al pubblico americano del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”, diretto da Jordan River e prodotto dalla Delta Star Pictures, al TCL Chinese Theatre di Hollywood. Il film è stato presentato al pubblico in lingua inglese con il titolo internazionale “Joachim and the Apocalypse” al prestigioso Festival di Los Angeles che celebra il Cinema e la Cultura Italiana a Hollywood. Il più importante periodico italiano in USA “La Voce di New York” parlando del film ha sottolineato che “l’anteprima americana segna un passaggio importante” e che il film evoca una speranza che va ricercata con la “visione di un nuovo ordine mondiale”. “Joachim and the Apocalypse” è un’opera che si ispira alle visioni dell’apocalisse descritte da Gioacchino da Fiore, annunciatore del Terzo Tempo della Storia della salvezza, ossia il periodo in cui viviamo. Il film è un viaggio interiore nella dimensione dello spirito e si rivolge anche ai non credenti e a quanti cercano un significato oltre l’impermanenza delle cose terrene. Quindi non una semplice biografia, ma un’opera dedicata anche al pensiero del protagonista, che non solo ha ispirato Dante Alighieri a collocarlo nel Paradiso (canto XII) tanto da definirlo “di spirito profetico dotato”, ma che influenzò altresì molti altri pensatori e artisti quali Montaigne, Hegel, Joyce e Michelangelo. Gioacchino da Fiore ricordiamo che è stato citato di recente anche da Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale del creato, affermando che “seppe indicare l’ideale di un nuovo spirito”. La produzione ha comunicato che dopo questo caloroso benvenuto americano, nei prossimi mesi, il film sarà presentato in altri Paesi esteri, tra cui Messico, Argentina, Spagna, Inghilterra, Australia, Francia e Giappone. Alcuni di questi eventi speciali saranno affidati alla manager culturale Rossana Danile.

Sono in fase di avvio diverse collaborazioni anche con importanti istituzioni internazionali, tra cui Comites comunità italiane residenti all’estero, con eventi collegati anche al Giubileo, nonché con l’ICE e con gli oltre 80 Istituti Italiani di Cultura nel mondo. È il primo passaggio di veicolazione culturale prima della distribuzione commerciale nei vari territori, che è affidata a TVCO International, che porterà il film anche nei principali mercati mondiali, tra cui Cannes, previsto a maggio. Il film vanta nel cast l’attore americano Nikolay Moss (NCIS: Los Angeles; Influence; Time Is Up; Napoli – New York; The Cobblestone Corridor, vincitore di un Emmy Award come Miglior Attore), l’australiano-britannico Bill Hutchens (Kin Spirits, Fuck You Immortality) nonché, per il cast italiano, Francesco Turbanti (Margini, Acciaio, Io e Spotty), Elisabetta Pellini (Dark Matter, Il cielo in una stanza, Mi rifaccio vivo, Un giorno perfetto), il rapper G-Max, Giancarlo Martini (Freaks Out, Abbi fede) e Yoon C. Joyce (Il ragazzo e la tigre, Gangs of New York, Kundun). La sceneggiatura è di Michela Albanese, direttore della fotografia Gianni Mammolotti (A.I.C.), montaggio di Alessio Focardi (A.M.C.) e Jordan River, scenografia di Davide De Stefano, costumi di Daniele Gelsi, makeup & special effects designer di Vittorio Sodano (membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences), acconciatura di Salvo Di Bella e Massimiliano Bruno, vfx supervisor Nicola Sganga, suono Gianfranco Tortora (A.I.T.S.). Le musiche originali del film sono state composte da Michele Josia. Il film pluripremiato è stato realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione Calabria Film Commission, della Regione Lazio, con il patrocinio della Provincia di Cosenza, dell’Ente Parco Nazionale della Sila, dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, con il supporto documentale del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, con la collaborazione del FAI – Fondo Ambiente Italiano e con il sostegno di numerosi Enti locali.

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Beni culturali in Sicilia: i piccoli pazienti del Di Cristina alla scoperta dei tesori del mare

Si concluderà domani, sabato 22 marzo, con una giornata al circolo velico Sferracavallo, il progetto “Verde come le alghe, blu come il mare, bianco come le vele” dedicato ai bambini ricoverati all’ospedale “Arnas Civico Di Cristina” di Palermo.

L’iniziativa, ideata dalla scuola in ospedale “Lombardo Radice”, è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza del mare della Regione e Marevivo Sicilia. La prima fase del progetto si è svolta nel reparto di Oncoematologia pediatrica, dove i bambini hanno incontrato i subacquei dell’ente che hanno presentato le attrezzature da immersione e illustrato le tecniche e gli strumenti utilizzati nel lavoro dell’archeologo marino. 

«Rendiamo più lieve la degenza dei piccoli pazienti – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – offrendo loro momenti di gioia e scoperta. Attraverso il gioco, la conoscenza e l’emozione della scoperta, vogliamo regalare loro non solo un sorriso, ma anche l’opportunità di sentirsi esploratori di un patrimonio straordinario che appartiene a tutti noi». 

Nella giornata conclusiva, i bimbi saranno accolti nel centro di educazione ambientale di Marevivo, al circolo velico, dove svolgeranno attività educative volte alla conoscenza del territorio e dei fondali dell’area marina protetta Capo Gallo- Isola delle Femmine. I biologi illustreranno le specie marine e i segreti dei fondali ai piccoli delle scuole elementari, mentre i più grandi avranno l’opportunità di immergersi virtualmente nei fondali palermitani, grazie ai visori con video a 360° presenti nella “Stanza del Mare”. Una sorpresa allieterà ulteriormente la loro giornata: in mattinata è prevista, grazie alla collaborazione con l’Istituto zooprofilattico di Palermo, la liberazione di una tartaruga marina proprio dall’accesso al mare del circolo velico di Sferracavallo.

Si tratta della terza edizione del progetto presso il reparto di Oncoematologia pediatrica di Palermo, realizzato per la prima volta nel 2014, che ha visto la partecipazione della Soprintendenza del Mare, delle insegnanti della scuola in ospedale “Lombardo Radice” di Palermo, della delegazione Marevivo Sicilia, del circolo velico Sferracavallo e delle associazioni di volontariato Aslti e Spya di Palermo.

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Sicilia: il Garante dei detenuti della regione consegna 2500 coperte per le carceri siciliane

Sono state consegnate, nella Casa circondariale Pagliarelli di Palermo, le 2.500 coperte acquistate con i fondi del bilancio regionale e destinate a quindici istituti penitenziari siciliani che ne avevano fatto richiesta. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana guidato da Santi Consolo, mira a garantire migliori condizioni di vita ai detenuti durante i mesi invernali.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il suo apprezzamento: «Questa è una dimostrazione concreta di attenzione verso chi vive la condizione di detenuto. Il mio governo sarà sempre in prima linea nel sostenere progetti di questo genere e nel promuovere ulteriori azioni a favore della dignità delle persone carcerate e del loro reinserimento sociale».

«Nei periodi più freddi dell’anno– ha osservato Consolo – in molti istituti penitenziari, dove il riscaldamento potrebbe risultare insufficiente, una coperta in più può fare la differenza. La distribuzione è avvenuta in base alle necessità manifestate dagli istituti di pena interpellati dal nostro ufficio, con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle persone recluse».

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Università, Schifani alla Kore di Enna: ”La formazione è baluardo contro l’illegalità”

«L’Università, luogo di sapere e formazione, è il baluardo più forte contro l’illegalità: qui si formano le menti e le coscienze delle future generazioni, affinché possano contribuire a costruire una società più giusta, libera e responsabile. Il legame tra conoscenza e legalità è indissolubile: più forti saranno i nostri atenei, più forte sarà la capacità della nostra comunità di opporsi a ogni forma di sopraffazione». È il messaggio lanciato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della Kore di Enna, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ricordando la coincidenza di questo evento con la 30^ Giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie. 

«L’Università Kore – ha affermato Schifani – è diventata negli anni un centro di eccellenza, capace di offrire agli studenti siciliani un’istruzione di qualità, evitando che tanti giovani siano costretti a lasciare la nostra terra per proseguire i loro studi altrove. Per la nostra regione è un privilegio e uno stimolo alla libertà di scelta formativa, che dà risultati di eccellenza. Questo è un risultato che va sostenuto e valorizzato, perché investire sulla formazione significa investire sul futuro della Sicilia».

A margine, il presidente della Regione ha acceso i riflettori su un tema di rilevanza nazionale, quello della necessità di un maggior numero di medici per rafforzare il sistema sanitario del Paese. «La recente decisione del governo nazionale di superare il numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina è una svolta epocale – ha sottolineato con forza – voluta con determinazione dalla ministra Bernini, che ho avuto modo di conoscere in anteprima, due anni fa, proprio in occasione dell’inaugurazione di un altro anno accademico: quello dell’università di Catania. L’abolizione del numero chiuso è una risposta concreta alla carenza di medici che il nostro sistema sanitario sta affrontando e che, negli anni a venire, potrebbe diventare ancora più critica. In passato, molti giovani motivati e preparati sono stati costretti a rinunciare al sogno di diventare medici a causa di un sistema selettivo che, pur con le migliori intenzioni, ha finito per limitare l’accesso a una professione essenziale per il nostro Paese. Oggi, invece, grazie a questa riforma, offriamo una possibilità reale a chi desidera intraprendere questo percorso, e al tempo stesso garantiamo al nostro sistema sanitario un ricambio generazionale di cui ha assolutamente bisogno».

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