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ATTUALITÀ

Chiaramonte: “I ragazzi uccidono e si fanno uccidere: se il cinema non dice la verità, ne sarà complice”

CATANIA – Abbiamo voluto sentire una voce autorevole nel campo della produzione e distribuzione cinematografica, il catanese, Antonio Chiaramonte, Presidente di “Cinemaset”, in merito al ruolo che devono avere il cinema e i media, come possano contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla deriva giovanile e i limiti dell’audiovisivo, riguardo alla violenza e agli omicidi.

Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di giovani coinvolti in episodi di violenza estrema. Che percezione ha, oggi, della realtà che vivono le nuove generazioni?

Purtroppo siamo di fronte a un fenomeno drammatico e crescente. Giovanissimi che, per un banale litigio, tirano fuori coltelli o pistole. Ragazzi che uccidono coetanei, spesso per futili motivi, ultima quella accaduta a Monreale. Viviamo in un clima dove l’aggressività è diventata una risposta normale. È una degenerazione che spaventa. Non solo a Napoli, Roma, Milano o Palermo: accade ovunque. E la cosa più allarmante è che questa spirale di violenza sembra fuori controllo.”

Cosa pensa stia mancando a livello istituzionale?

Lo Stato deve intervenire, subito e con fermezza. Non servono più tavoli, ma azioni. Le famiglie hanno paura, i giovani rischiano la vita per una serata e, questo, non è più tollerabile. È giusto che i cittadini si sentano protetti. Io stesso invierò una lettera al Ministro dell’Interno, per chiedere un intervento serio e urgente, anche su ciò che viene trasmesso in tv e al cinema.”

Intende anche nell’ambito cinematografico e televisivo?

Assolutamente sì. Gli esempi sono tantissimi, come quelle di alcune fiction che, purtroppo, rappresentano ambienti carcerari minorili, come se fossero hotel a tre stelle. Mostrano storie d’amore, spazi curati, libertà irreali… tutto questo non corrisponde minimamente alla realtà. Così si rischia di trasmettere l’idea che delinquere non sia poi così grave. Non si può giocare con l’educazione visiva di un’intera generazione.”

Secondo lei, i contenuti audiovisivi hanno quindi una responsabilità diretta?

Non dico che siano la causa ma, sicuramente, possono rafforzare modelli sbagliati. Il cinema e la TV possono educare, ma anche diseducare. E oggi vedo un pericoloso allontanamento dalla realtà. Bisogna tornare a raccontare storie vere, senza edulcorazioni. Chi entra in un istituto penale non sta andando in vacanza. I giovani devono capirlo, per rispetto verso chi ha subito violenze e verso chi lotta per cambiare.”

Cosa propone, concretamente?

Per quanto riguarda il mio settore audiovisivo, un controllo più rigoroso sulle sceneggiature che coinvolgono minori e criminalità. Non per censura, ma per responsabilità. Non possiamo più tollerare fiction che normalizzano l’illegalità. Serve un tavolo tra ministero, autori, educatori e produttori, per stabilire linee guida chiare. L’arte deve essere libera, ma anche consapevole del contesto in cui vive.”

Qual è il suo messaggio finale?

“Il mio messaggio è semplice: svegliamoci, adesso. Non possiamo aspettare l’ennesimo caso di cronaca. Dobbiamo proteggere i giovani, le famiglie, gli anziani, le città. E come autori, dobbiamo tornare a raccontare la verità, anche quando fa male. Perché solo così possiamo cambiare qualcosa davvero.”

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Galà “Milo Premia il Teatro” del XIX Premio “Angelo Musco”

MILO – Attesissima, a Milo, la serata di oggi sabato 12 luglio 2025 intitolata “Milo Premia il Teatro” che si terrà tradizionalmente al Teatro Comunale Lucio Dalla di Milo, alle ore 20.45, e che sarà condotta da Mimì Scalia insieme a Ruggero Sardo (nella foto di Rosario Cavallaro), affiancati da Roberta Barbagallo e Cristina Di Pietro.

Con un bilancio positivo, si avvisa alla conclusione la XIX edizione del Premio Teatrale Nazionale “Angelo Musco”diretto artisticamente da Mimì Scalia, organizzato dall’associazione culturale “Premio Musco”, presieduta dalla stessa Scalia, in collaborazione con “ArchiDrama”, nella persona di Alfio Zappalà (che cura la direzione artistica della rassegna di spettacoli dal vivo al Teatro Lucio Dalla di Milo), il Comune di Milo (Ct), Sindaco Alfio Cosentino, la Regione SicilianaAssessorato Turismo e Spettacolo,la Presidenza dell’ARS, in collaborazione con la Pro Loco di Milo, presieduta da Alfredo Cavallaro, la UILT (Unione Italiana Libero Teatro) Sicilia. (costo biglietto 15 euro).

«Nell’attesissima serata Milo Premia il Teatro del 12 luglio consegneremo due Premi alla Sicilianità agli attori Domenico Centamore e Lucia Sardo.

Il Premio Cultura (a cura di Grazia Calanna) quest’anno andrà a Renato Pennisi affermato poeta e scrittore, organizzatore di eventi culturale come del “Premio di poesia Salvo Basso Città di Scordia”.

Altra novità di quest’anno il Premio Platino (Assegnato dalla Direttrice del Premio e dagli Organizzatori alle personalità di Milo che si sono distinte in vari ambiti sociali, divulgativi, imprenditoriali, culturali…), il nome sarà svelato nel corso della serata. 

Non mancheranno, assegnati dalla giuria tecnica (composta da Gianfranco Barbagallo, vicepresidente UILT Sicilia; Antonio Castro, attore e regista; Giancarlo Scalia, regista, vicepresidente Associazione “Premio Musco”; Alfio Zappalà, attore, direttore artistico della rassegna di spettacoli dal vivo al Teatro Lucio Dalla di Milo; Cristina Di Pietro, laureata in Pianoforte al conservatorio di Reggio Calabria, diplomata al corso professionale di Recitazione e Arti dello Spettacolo dell’Accademia degli artisti di Roma),i premi rivolti ai migliori, attore e attrice (compresi Miglior attore giovane e Miglior attrice giovane),protagonisti, non protagonisti, migliore regia, migliore compagnia e, lo storico, premio “Gradimento del Pubblico”. Altresì nonmancheranno sorprese e momenti di spettacolo con i Bellamorea. 

Condurrà la serata finale con Ruggero Sardo, entrambi saremo affiancati da Roberta Barbagallo e Cristina Di Pietro», dichiara Mimì Scalia, Direttore artistico del Premio.

In gara per i prestigiosi riconoscimenti assegnati in occasione della XIX edizione del Premio Teatrale Nazionale “Angelo Musco” i seguenti spettacoli e relativi compagnie protagoniste:

E tu chi sei? Regia Giuseppe Miggiano a cura della “Calandra Teatro” di Truglie (LE); 19quarantatre, regia di Andrea Fichera e Mario Scandurra a cura della “Ars Theatri” di Zafferana Etnea (CT); Giustizia di fimmina, regia di Giovanna Musumeci a cura de “I Proscenici” di Giarre (CT); Le fortune di Tofulu, regia di Eugenio Patanè a cura della “Compagnia teatrale Jonica” di Riposto (CT); Il mistero misterioso, regia di Ernesto Mangano, Maurizio Panasiti e Rodolfo Torrisi a cura del “Teatro delle Nevi” di Acireale (CT).

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Taormina: Roby Facchinetti, colonna dei Pooh, presenta il concerto “Symphony”


Roby Facchinetti, colonna portante dei Pooh si troverá lunedí (14 luglio) alle ore 11 in sala consiliare di Palazzo dei Giurati, sede del municipio taorminese. Facchinetti assieme al Direttore d’orchestra M° Diego Basso presenteranno il concerto “Symphony” che vedrá come protagonisti più di 90 tra maestri d’orchestra coristi e voci soliste. Un appuntamento questo da non perdere in programma nel suggestivo palcoscenico del Teatro Antico di Taormina il primo agosto alle ore 21,30. È questa una produzione – firmata Associazione Art Voice Academy che vedrá in scena anche gli artisti del “Taormina opera stars”– che intende rileggere i successi, appunto, scritti da Facchinetti per i Pooh con un taglio completamente orchestrale: niente elettronica, niente batteria rock, ma archi, fiati e percussioni, in versione sinfonica, chiamati a disegnare nuove sfumature emotive. Le linee vocali originali, anziché essere affidate a solisti, verranno scolpite dagli impasti timbrici dell’orchestra e dalle sezioni vocali del Coro “Franceaco Cilea”. Organizzazione Associazione Euterpe.

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Un ponte tra Catania e la Spagna per affrontare tematiche di carattere economico-finanziario

Un ponte tra Catania e la Spagna per affrontare, attraverso un’analisi bilaterale, tematiche di carattere economico-finanziario di vario genere. Il collegamento è stato stabilito dal dott. Francesco Mazzaglia, economista catanese che è riuscito a farsi apprezzare anche nella zona iberica, dove ha conseguito l’iscrizione al prestigioso Col-legi d’Economistes di Catalunya e, a seguire, al Conseyo General Economistas España, indispensabile per ottenere la certificazione “Refor Economistas forense”. Più da recente, il dott. Mazzaglia ha partecipato anche al V “Incontro di Economia forense” che si è tenuto a Madrid, nella sede della Scuola di Pratica legale, per soffermarsi delle prove di esperti economici nei procedimenti giudiziari. L’azione condotta dall’economista catanese è stata unanimemente apprezzata in Spagna ed anche per questa ragione non si esclude una seduta che possa tenersi, da qui a breve, anche in Sicilia, probabilmente ai piedi dell’Etna, in linea con quelli che sono gli auspici dello stesso dott. Francesco Mazzaglia, così da affrontare argomenti che possano riguardare la gestione pubblica, la transizione ecologica e l’edilizia sociale. L’esperienza maturata agli eventi ufficiali organizzati dal CGE, tra questi varie conferenze con il ministro dell’Economia spagnolo, Carlos Cuerpo, e specifici cicli del CGE, come il “Líderes en Directo”, hanno proiettato il dottore Mazzaglia in un contesto di assoluto livello sotto il profilo professionale e, in questo senso, l’economista catanese si è espresso così: “E’ stato un piacere e un onore partecipare, sono grato a coloro che me ne hanno dato la possibilità”. E un arricchimento sul fronte della preparazione professionale hanno costituito le partecipazioni ad eventi formativi del Registro di economisti forensi (Refor) su temi come la gestione concorsuale con la Sareb, società creata dallo Stato spagnolo e dalla Commissione europea”. Nell’ambito della presentazione dell’Informe de Competitividad Regional 2024, il rapporto sulla competitività regionale, il dott. Mazzaglia è stato chiamato a commentare “event’s, utilità e apprezzamento”, capillare e approfondito lavoro di ricerca, prezioso sul fronte dell’analisi economica, valido tanto per la Spagna che per l’Italia.





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