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ATTUALITÀ

L’Agcm boccia Rap e Amat: servizi rifiuti e trasporti inefficienti nella città di Palermo

Palermo

L’autorità garante della concorrenza e del mercato nel suo parere sulle partecipate del Comune di Palermo mette nero su bianco quello che spesso si sente nei discorsi tra la gente comune e cioè che i servizi della Rap, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti, e dell’Amat la società di trasporto pubblico comunale, sono gravemente insoddisfacenti e “non è giustificato il mantenimento del relativo affidamento e delle partecipazioni detenute nelle società da parte del Comune di Palermo”.

Il Comune di Palermo dovrà comunicare all’Autorità, entro sessanta giorni dalla ricezione del parere, “le iniziative adottate per rimuovere le violazioni della concorrenza esposte.

Laddove entro il suddetto termine tali iniziative non dovessero risultare conformi ai principi concorrenziali, l’Autorità potrà presentare ricorso entro i successivi trenta giorni”.

Il direttore generale del Comune, Eugenio Ceglia, ha inviato il parere al sindaco, agli assessori e dirigenti interessati, ai presidenti di Amat e Rap convocando una riunione per il prossimo 9 giugno per discutere delle iniziative da adottare.

L’Authority nel parere osserva, tra l’altro, che, “con specifico riferimento alla raccolta differenziata, dai dati pubblicati nel “Rapporto rifiuti urbani edizione 2024″ di Ispra emerge come le performance in termini di percentuali di raccolta differenziata e di produzione pro capite dei rifiuti siano tra le peggiori rilevate su tutto il territorio nazionale: tra i 14 Comuni italiani con popolazione superiore a 200.000 abitanti, il Comune di Palermo, infatti, si colloca in sesta posizione per quantità pro-capite di rifiuti prodotta (pari a 567 kg/abitante per anno) e si conferma ultimo, con ampio distacco dagli altri, per percentuale di raccolta differenziata (pari soltanto al 16,9%, anche se in leggero incremento rispetto al 15,2% del 2022). Peraltro, numerose sono le notizie di stampa circa gli episodi di emergenza dovuti ai cumuli di rifiuti non raccolti in Città, alla carenza di personale e di mezzi della società e alla generale insoddisfazione dell’utenza per il servizio svolto da Rap”.

Anche in merito ai servizi di Trasporto pubblico locale e ai servizi connessi , affidati ad Amat per 30 anni Agcm rileva che, “al pari di quanto rilevato nella segnalazione AS1967, la Ricognizione del Comune non fornisce alcun dato sulla qualità (erogata o percepita) del servizio di Tpl affidato ad Amat, né sul raggiungimento degli obiettivi contrattuali o al livello di gradimento da parte dell’utenza. Per quanto attiene agli ulteriori servizi affidati alla medesima società, la Ricognizione si limita a rappresentare che il vigente contratto di servizio non prevede verifiche in merito alla qualità dei servizi resi. Inoltre, nessuna informazione è fornita (né altrimenti reperibili) con riferimento alla stipula del nuovo contratto di servizio, che sarebbe dovuta avvenire entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, informazioni riguardanti l’andamento gestionale di Amat possono essere desunte da fonti pubbliche che attestano l’esistenza di perduranti criticità del servizio sotto il profilo delle performance qualitative”. Secondo quanto si legge nel “Rapporto ecosistema urbano 2024” a cura di Legambiente e del Sole24Ore10, – scrive nel parere di 10 pagine il presidente di Agcm Roberto Rustichelli – tra i Comuni italiani con oltre 200.000 abitanti, Palermo si conferma anche per il 2023 tra le ultime città per offerta di Trasporto Pubblico Locale (con soli 19 vetture-km/abitanti/anno, di poco superiore a Napoli). Anche dall’edizione più recente del “Report on the quality of life in European cities, 2023″ della Commissione europea emerge un quadro problematico, nel quale Palermo risulta addirittura ultima tra tutte le città dei Paesi Europei per grado di soddisfazione relativo al trasporto pubblico locale, con solo il 22% di intervistati che si è dichiarato soddisfatto del servizio”. Per l’Autorità, sia per Amat che per Rap, il Comune non motiva le ragioni che, sul piano economico e della qualità dei servizi, giustificano il mantenimento dell’affidamento alle società, anche in relazione ai risultati conseguiti nella gestione. 

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I registi Besson, Gilliam, Kusturica e Vanzina a Taormina: poker d’assi ai Nations Award

Luc Besson, Terry Gilliam, Emir Kusturica ed Enrico Vanzina: sono quattro i pluripremiati maestri del cinema contemporaneo che il prossimo 28 giugno riceveranno il Premio alla Carriera nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina in occasione della serata di gala del Nations Award, il premio cinematografico fondato negli anni ’70 in seno alla Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina e già assegnato ad acclamate icone del cinema mondiale quali Gina Lollobrigida, Woody Allen, Claudia Cardinale, F. Murray Abraham, Gérard Depardieu, Ferzan Özpetek, Daniel Brühl, Christopher Lambert, Nicola Piovani, Abel Ferrara, Vittorio Storaro, Kevin Spacey e Giancarlo Giannini. L’evento, giunto alla XIX edizione e dedicato al grande tema della sostenibilità ambientale, è organizzato sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del Senato della Repubblica, col patrocinio e sostegno di Regione Siciliana, ARS e Parco Archeologico di Naxos, col patrocinio del Comune di Taormina e della Città Metropolitana di Messina.

Dopo l’annuncio della partecipazione di Luc Besson – celebre regista, sceneggiatore e produttore francese vincitore del Premio César per Il Quinto Elemento – che a Taormina nel 1983 aveva presentato in anteprima il suo primo lungometraggio, Le Dernier Combat, e qualche anno dopo era tornato per effettuare le riprese di Le Grand Bleu, si compone di ulteriori e prestigiose presenze il parterre di ospiti d’onore del gala che celebre le eccellenze della Settima Arte. “Siamo orgogliosi di poter accogliere a Taormina alcuni dei Maestri che hanno lasciato un’impronta indelebile nel grande cinema contemporaneo, che può essere al contempo popolare e d’autore” – hanno dichiarato Michel Curatolo e Marco Fallanca, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico dell’evento. “L’attesissimo ritorno di Luc Besson così come la tempestiva adesione di Gilliam, Kusturica e Vanzina confermano il valore e la mission del riconoscimento, che intende premiare l’eccellenza artistica internazionale ma farlo anche tenendo conto di scelte filologicamente legate alla tradizione e al prestigio di Taormina e alla storia dei grandi cineasti che ha scoperto o contribuito a lanciare”.

Insieme a Luc Besson, autore di film iconici come Subway, Nikita e Léon, farà ritorno a Taormina anche un altro leggenda come Terry Gilliam – regista, sceneggiatore, comico, animatore, scrittore, produttore e scenografo – unico membro americano dei Monty Python, di cui ha inizialmente diretto le animazioni per poi diventarne in seguito un membro a pieno titolo, collaborando alla serie televisiva Monty Python’s Flying Circus (1969–1974) e ai film Monty Python e il Sacro Graal, Brian di Nazareth e Il senso della vita. Vincitore del BAFTA Award per il contributo eccezionale al cinema britannico e del BAFTA Fellowship alla carriera, Gilliam ha poi orientato la propria carriera verso la regia di film di carattere drammatico, affrontando tematiche legate all’immaginazione e alle opposizioni alla burocrazia e all’autoritarismo. Tra i 13 lungometraggi che ha diretto – talvolta ambientati in mondi distopici e con elementi di commedia nera e tragicomica – si ricordano capolavori come Brazil, Le avventure del barone di Munchausen, La leggenda del re pescatore, L’esercito delle 12 scimmie, Paura e delirio a Las Vegas e I fratelli Grimm e l’incantevole strega.

Ulteriore prestigiosa presenza nel parterre di premiati è quella di Emir Kusturica – regista, musicista e sceneggiatore – noto per lo straordinario successo tra gli anni ’80 e ’90, autore di pellicole dal carattere marcatamente surreale e grottesco, e non prive di graffianti spunti satirici, che gli hanno valso tutti i premi principali dei più importanti festival cinematografici. Dopo l’esordio con il cortometraggio Guernica, premiato al Festival di Karlovy Vary, il cineasta bosniaco naturalizzato serbo si è aggiudicato il Leone d’oro come miglior opera prima al Festival di Venezia nel 1981 per Ti ricordi di Dolly Bell? e, nel 1985, anche la prima Palma d’oro al Festival di Cannes per Papà… è in viaggio d’affari, oltre alla nomination all’Oscar al miglior film straniero. Premiato per la miglior regia a Cannes nel 1988 per il successivo Il tempo dei gitani, vince l’Orso d’argento a Berlino per Il valzer del pesce freccia, al quale segue la commedia vincitrice ancora della Palma d’oro nel 1995 Underground, considerato dalla critica il suo capolavoro e uno dei migliori film del XX secolo. Nel 1998, con Gatto nero, gatto bianco, una commedia provocatoria e farsesca ambientata in un accampamento zigano sulla riva del Danubio, si aggiudica anche il Leone d’argento – Premio speciale per la regia.

A comporre questo special poker di eccezionali cineasti anche Enrico Vanzina, primogenito del grande Steno, che al fianco del padre ha debuttato come aiuto regista per poi virare sulla sceneggiatura e firmare, in oltre quarant’anni di carriera, oltre cento sceneggiature. La prima è quella di Luna di miele in tre nel 1976, seguita nello stesso anno da Febbre da cavallo, da molti considerata il suo capolavoro. Ma è assieme al fratello regista Carlo che scrive sceneggiature di film indimenticabili come Sapore di mare, Il pranzo della domenica, Eccezzziunale… veramente, Vacanze di Natale, Yuppies – I giovani di successo, Le finte bionde, Sotto il vestito niente, Via Montenapoleone, Il cielo in una stanza, Ex – Amici come prima!, Mai Stati Uniti e Non si ruba a casa dei ladri. Ha inoltre prodotto molti programmi televisivi, tra cui le serie I ragazzi della 3ª C (1987-1989), Amori (1989), Anni ’50 (1998), Anni ’60 (1999) e Un ciclone in famiglia (2005-2008). Oggi considerato uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana, nel 2023 è stato insignito del David di Donatello alla carriera.

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Il Bayesian sollevato dall’acqua: le gru fanno riemergere interamente il mega yacht

Èstato sollevato dalle gru Hebo Lift 10 e 2 il veliero Bayesian, colato a picco a Porticello la notte del 19 agosto dello scorso anno.

Già ieri l’imbarcazione era stata portata a galla per inserire altre cime. Questa mattina lo scafo è stato tirato fuori dall’acqua e sarà finalmente visibile dopo 10 mesi.

Subito dopo inizieranno le operazioni per svuotare l’acqua presente nello scafo. Da quel momento sarà possibile verificare la reazione dell’ imbarcazione allo svuotamento. A bordo di una motovedetta sono arrivati il pm Raffaele Cammarano che coordina le indagini e i militari della capitaneria che hanno condotto gli accertamenti.

Attorno alla zona del recupero ci sono diverse motovedette della Capitaneria per controllare il tratto di mare e verificare che non vi sia versamento di carburante dall’imbarcazione. Sono presenti anche i tecnici dell’Arpa e si stanno utilizzando dei droni che con raggi infrarossi riescono ad intercettare il minimo rischio di inquinamento. 

Sono entrate in azione le pompe di aspirazione per svuotare lo scafo del Bayesian dall’acqua. Un operazione delicata ed eseguita con cautela per evitare danni al relitto che eventuali problemi di inquinamento. Con questa operazione l’imbarcazione dovrebbe essere raddrizzata, sarà più leggera e potrà essere issata dalla gru. 

Foto Ansa

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Pale eoliche e impianti fotovoltaici: continua la rivolta da parte dei sindaci del Belìce

Il proliferare di Parchi eolici e fotovoltaici, con pale alte 200 metri e distese di pannelli solari in aree grandi quanto decine di campi di calcio, sta provocando una rivolta da parte dei sindaci del Belìce.

Gli amministratori comunali lanciano l’allarme sul rischio di trasformare per sempre non solo un paesaggio incontaminato ma anche l’assetto economico di un territorio tradizionalmente vocato all’agricoltura e negli ultimi anni anche al turismo.

E’ questa la preoccupazione emersa nel corso del consiglio comunale aperto convocato ieri a Castelvetrano (Trapani). All’incontro erano presenti i sindaci del Belìce e alcuni deputati regionali.

Pur ribadendo di essere favorevoli a una transizione green per contrastare i devastanti effetti del riscaldamento globale, i sindaci hanno tuttavia espresso le loro preoccupazioni per quello che hanno definito un “assalto selvaggio e indiscriminato” al territorio. Da qui la necessità di coniugare lo sviluppo delle energie rinnovabili con il rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

Durante la riunione è stata evidenziata la situazione nell’Isola dove le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale per impianti rinnovabili hanno superato di ben quattro volte gli obiettivi regionali fissati per legge, con le province di Trapani e Agrigento che fanno la parte del leone.

Dopo un primo documento sottoscritto nel gennaio scorso su iniziativa del sindaco di Montevago Margherita La Rocca, ora i sindaci del Belìce sono intenzionati a firmare l’ennesimo documento di protesta per chiedere la sospensione di tutte le procedure autorizzative per nuovi impianti, la revoca di quelle relative a cantieri non ancora avviati e, soprattutto, l’individuazione da parte della Regione, tramite un apposito piano, delle aree non idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici.
   

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