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ATTUALITÀ

Catania, tutti i dettagli dell’operazione Thor: NOMI e FOTO degli arrestati

CATANIA – Su delega di questa Procura Distrettuale, i Carabinieri del ROS hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 23 appartenenti alla famiglia Santapaola-Ercolano.

Il provvedimento è scaturito da articolata attività d’indagine avente ad oggetto 23 omicidi (tra cui un triplice omicidio, due duplici omicidi e complessivi 3 casi di lupara bianca), commessi tra la fine degli anni ’80 ed il settembre 2007.

L’indagine, denominata Thor, è stata avviata nell’aprile del 2018, all’indomani della collaborazione con la giustizia di Francesco Squillaci, già uomo d’onore della famiglia Santapaola-Ercolano, le cui propalazioni hanno consentito di riscontrare quelle rese nel tempo da Maurizio Avola, Umberto Di Fazio, Natale Di Raimondo, Fortunato Indelicato, Santo La Causa, Ferdinando Maccarrone, Fabrizio Nizza, Giuseppe Raffa e Claudio Severino Samperi, fino a quel momento rimaste prive di riscontri.

I soggetti colpiti da provvedimento sono:

  • ADORNETTO Alfio, nato a Misterbianco (CT) il 30.10.1971;
  • BATTAGLIA Santo, nato a Catania il 4.3.1961, detenuto per altra causa;
  • BRANCIFORTE Filippo, nato a Catania il 20.1.1964, detenuto per altra causa;
  • CARUSO Enrico, nato a Venezia il 29.4.1955;
  • CAVALLARO Giovanni, nato a Catania il 9.9.1972, detenuto per altra causa;
  • COCUZZA Giuseppe, nato a Leonforte (EN) il 19.2.1963, detenuto per altra causa;
  • COCUZZA Nunzio, nato a Leonforte (EN) il 30.10.1966, detenuto per altra causa;
  • COCIMANO Orazio Benedetto, nato a Catania il 10.1.1964, detenuto per altra causa;
  • DI GRAZIA Francesco nato a Catania il 12.12.1966, detenuto per altra causa;
  • ERCOLANO Aldo, nato a Catania il 14.11.1960, detenuto per altra causa;
  • FASCETTO Natale Salvatore nato a Catania il 25.12.1970, detenuto per altra causa;
  • FILLORAMO Natale Ivan, nato a Catania il 7.9.1974, detenuto per altra causa;
  • MACCARRONE Francesco nato a Catania il 9.9.1961, detenuto per altra causa;
  • MAGRÌ Angelo Marcello, nato a Catania il 20.1.1970, detenuto per altra causa;
  • MAGRÌ Orazio, nato a Catania il 15.5.1971, detenuto per altra causa;
  • NARDO Sebastiano, nato a Lentini (SR) 27.3.1948, detenuto per altra causa;
  • PATTI Cesare Natale, nato a Catania 24.12.1958, detenuto per altra causa;
  • QUATTROLUNI Aurelio, nato a Catania il 7.2.1960;
  • SANTAPAOLA Vincenzo (fu Salvatore), nato a Catania il 30.08.1956, detenuto per altra causa;
  • SANTAPAOLA Vincenzo Salvatore (di Benedetto), nato a Catania il 2.6.1969, detenuto per altra causa;
  • SQUILLACI Giuseppe, nato a Catania il 26.8.1946, detenuto per altra causa;
  • SQUILLACI Nicolò Roberto Natale, nato a Catania il 25.12.1970, detenuto per altra causa;
  • ZUCCARO Nunzio, nato a Catania il 27.10.1962.

Le vicende omicidiarie oggetto del provvedimento cautelare sono le seguenti:

  • omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici, commessi in Catania il 26 settembre 2007: sono chiamati a risponderne Vincenzo Salvatore Santapaola, Orazio Magrì e Natale Ivan Filloramo. Il fatto è stato oggetto di giudizio nell’ambito del procedimento c.d. Iblis, limitatamente alle posizioni di Vincenzo Maria Aiello e Salvatore Di Bennardo, il primo direttamente coinvolto nella vicenda omicidiaria e condannato in via definitiva all’ergastolo ed il secondo responsabile di favoreggiamento personale. Nell’ambito del presente procedimento, invece, sono stati acquisiti elementi certi sulla riconducibilità del delitto in capo a Vincenzo Salvatore Santapaola, figlio di Nitto, in quel periodo a capo della famiglia (preoccupato dall’ingombrante presenza di Angelo Santapaola, della sua autonoma operatività e dei rapporti diretti e privilegiati con cosa nostra palermitana), e nei confronti di Orazio Magrì, quale esecutore materiale del duplice delitto e di Natale Filloramo quale coautore;
  • omicidio di Roberto Pistone, commesso in Catania l’8.5.1992: sono chiamati a risponderne Aurelio Quattroluni e Francesco Di Grazia. L’omicidio va ascritto al conflitto tra i Mazzei, intesi carcagnusi, e i cursoti. In detta vicenda, i Santapaola-Ercolano agirono nell’interesse dei primi, essendo Pistone un cursoto;
  • omicidio di Santo Nunzio Tomaselli, commesso in Catania il 2 marzo 1992: sono chiamati a risponderne Natale Salvatore Fascetto, Francesco Maccarrone e Filippo Branciforte. La vittima era affiliata ai cursoti e l’omicidio va ascritto al conflitto tra questi ultimi ed i Mazzei, intesi carcagnusi, con i primi appoggiati dai Santapaola-Ercolano;
  • omicidio di Sebastiano Villa, commesso in Catania il 12 febbraio 1992: sono chiamati a risponderne Francesco Maccarrone e Filippo Branciforte. Non sono emerse le ragioni dei contrasti tra la vittima e Brabciforte, che volle l’omicidio;
  • omicidio di Carmelo Bonanno, commesso in Catania il 30 dicembre 1991: sono chiamati a risponderne Giuseppe Squillaci e Francesco Branciforte. La vittima, appartenente ai cursoti, aveva frizioni con i fratelli Maccarrone i quali ne chiesero l’omicidio che, dunque, passò per fatto ascrivibile allo scontro in atto tra i cursoti ed i Mazzei, benché maturato in ambiti privati;
  • omicidio di Rosario La Spina, commesso in Ragalna il 23 giugno 1992: sono chiamati a risponderne Giuseppe Squillaci e Santo Battaglia. Trattasi di caso di c.d. lupara bianca. L’omicidio fu voluto da Battaglia che riteneva la vittima inaffidabile, sospettandola di essere autore di confidenze alle FF.PP.;
  • omicidio di Francesco Lo Moro, di anni 20, commesso in Motta Sant’Anastasia il 7 giugno 1994: è chiamato a risponderne Francesco Di Grazia. Le ragioni dell’omicidio vanno ricercate nel fatto che la vittima era considerata responsabile di una rapina ad un distributore dell’uomo d’onore Marcello D’Agata. Peraltro suo padre era ritenuto affiliato al clan Cappello, assetto in contrasto con la famiglia Santapaola-Ercolano;
  • omicidio di Angelo Bertolo, commesso in Catania l’1 luglio 1994: sono chiamati a risponderne Nunzio Cocuzza e Nunzio Zuccaro. L’omicidio ha una duplice causale: il fratello della vittima aveva avuto una lite con  Giuseppe Di Giacomo, reggente del clan Laudani, ed era ritenuto legato al clan Cappello che la vittima, dal canto suo, aveva pubblicamente indicato come più importante della famiglia Santapaola-Ercolano;
  • omicidio di Antonio Maugeri, commesso in Belpasso il 19.9.1996: è chiamato a risponderne Angelo Marcello Magrì. La vittima, forte del rapporto con il gruppo dei c.d. Tuppi di Misterbianco, era in disaccordo con gli Squillaci di Piano Tavola, a richiesta dei quali Magrì consumò materialmente il delitto;
  • omicidio di Cirino Catalano, Salvatore Motta e Salvatore Sambasile, commesso in Lentini il 10.4.1991: sono chiamati a risponderne Giuseppe Squillaci, Francesco Maccarrone, Nunzio Cocuzza e Sebastiano Nardo. Si tratta di delitto commesso nell’interesse ed a richiesta del gruppo Nardo di Lentini. Motta, però, risultò estraneo agli assetti mafiosi e, dunque, rimase accidentalmente vittima del delitto;
  • omicidio di Nicola Cirincione, commesso in Camporotondo Etneo il 4 ottobre 1990: sono chiamati a risponderne  Aldo Ercolano, Giuseppe Squillaci, Francesco Di Grazia, Enrico Caruso e Francesco Maccarone. La vittima apparteneva alla famiglia Santapaola-Ercolano e venne uccisa perché ritenuta inaffidabile in quanto tossicodipendente;
  • omicidio di Salvatore Montauro, in Belpasso il 10 luglio 1991: è chiamato a risponderne DI Francesco Grazia. È un caso di lupara bianca ascrivibile al timore che la vittima, vicino ai Cappello, potesse compiere omicidi in pregiudizio dei Santapaola;
  • omicidio di Antonino Paratore, commesso in Catania il 24.5.1991: sono chiamati a risponderne Giuseppe Squillaci e Francesco Maccarrone. Paratore, affiliato alla famiglia Santapaola-Ercolano, venne ucciso perché accusato di trattene per sé i proventi delle attività estorsive e di gestire in modo autonomo il traffico di stupefacenti;
  • omicidio di Giovanni Tomaselli, commesso in Catania il 24 maggio 1995: sono chiamati a risponderne Giuseppe Cocuzza e Cesare Natale Patti. La vittima, affiliata al clan Cappello, aveva ostacolato l’attività estorsiva dei Santapaola-Ercolano;
  • omicidio di Agatino Zammataro, commesso in Catania il 20 novembre1996: sono chiamati a rispondere Filippo Branciforte, Angelo Marcello Magrì e Giovanni Cavallaro. Agatino Zammataro, suocero di Magrì, venne ucciso per volontà di quest’ultimo e per dissidi di carattere familiare;
  • omicidio di Salvatore Calabrese e Gabriele Prestifilippo Cirimbolo, commesso in Catania il 3 dicembre 1992: sono chiamati a risponderne Filippo Branciforte e Natale Salvatore Fascetto. L’omicidio venne eseguito a richiesta delle famiglie mafiose dell’ennese che mal sopportavano l’autonomia criminale dei due giovani;
  • omicidio di Vito Bonanno, commesso in Catania il 19 ottobre 1995: sono chiamati a risponderne Vincenzo Santapaola (nipote di Nitto) e Orazio Benedetto Cocimano. L’omicidio avvenne nell’ambito dello scontro tra la famiglia Santapaola-Ercolano ed elementi del disciolto clan del malpassoto, con la prima decisa ad eliminare coloro che non ne riconoscevano la supremazia;
  • omicidio di Pietro Grasso, commesso in Belpasso il 22 luglio 1989: sono chiamati a risponderne Nicolò Roberto Natale Squillaci e Francesco Maccarrone. La vittima apparteneva al clan dei Tuppi di Misterbianco e l’omicidio si inquadra nei contrasti tra detta associazione mafiosa ed il clan retto, all’epoca, da Giuseppe Pulvirenti, inteso u malpassoto.
  • omicidio di Giuseppe Torre, di anni venti, commesso in Misterbianco il 16 febbraio 1992: è chiamato a risponderne Alfio Adornetto. L’omicidio avvenne ad opera del clan del malpassoto perché tramite il ragazzo, figlio della compagna di Gaetano Nicotra del clan dei Tuppi di Misterbianco, contrapposto al primo, si voleva rintracciare il Nicotra che si era reso irreperibile ed ucciderlo. Il ragazzo che non era a conoscenza di alcuna informazione utile fu interrogato, torturato ed ucciso per poi bruciare il cadavere con il metodo dei “copertoni”);
  • omicidio di Luigi Abate, commesso in Catania il 2 gennaio 1992: sono chiamati a risponderne Aurelio Quattroluni e Francesco Di Grazia. La vittima era ritenuta responsabile di furti di mezzi d’opera in relazione ai quali cosa nostra fu richiesta di intervenire;
  • omicidio di Antonio Furnò, commesso in Valcorrente il 13 settembre 1990: sono chiamati a risponderne Aldo Ercolano e Francesco Di Grazia. Trattasi di un caso di lupara bianca verificatosi perché la vittima fu ritenuta responsabile di una rapina in danno di un supermercato di Aldo Ercolano;
  • omicidio di Domenico La Rosa, commesso in Catania il 24 settembre 1992: è chiamato a risponderne Eercolano. La vittima era specializzata in rapine e, nel corso di una di esse, perpetrata nel 1983, venne ucciso il fratello di Francesco Arcidiacono, inteso u salaru, che pertanto chiese ed ottenne vendetta;
  • omicidio di Maurizio Colombrita, commesso in Catania il 28 gennaio 1991: è chiamato a risponderne Ercolano La vittima era estranea ai contesti mafiosi e fu uccisa per errore in luogo del fratello, destinatario dell’attentato perché appartenente al clan Cappello.

ATTUALITÀ

“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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ATTUALITÀ

“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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AMBIENTE

Bandiere blu, in Italia salgono a 236: tre nuovi ingressi per la Sicilia, ora a quota 14

Salgono a 236 le località costiere che potranno fregiarsi del riconoscimento Bandiera Blu 2024, dieci in più dell’anno scorso.

Vessillo che quest’anno, per la 38/a edizione, sventolerà su 485 spiagge con mare eccellente per 4 anni consecutivi (27 in più rispetto al 2023) che corrispondono a circa l’11,5% di quelle premiate a livello mondiale.

Scendono invece da 84 a 81 gli approdi turistici che hanno ottenuto il riconoscimento internazionale della Fee (Foundation for Environmental Education) sulla base di 32 criteri del Programma.

Sul podio sempre prima la Liguria che segna 2 nuovi ingressi ma perde due Bandiere, confermando quindi 34 località; la Puglia sale a 24 con 3 nuovi Comuni e un’uscita mentre seguono a pari merito con 20 Bandiere la Campania e la Calabria, con un riconoscimento in più ciascuna. Con un nuovo ingresso, le Marche ricevono 19 Bandiere Blu, mentre scende a 18 la Toscana che perde un Comune. La Sardegna conferma le sue 15 località, anche l’Abruzzo sale a 15 con un nuovo ingresso, la Sicilia raggiunge 14 Bandiere con tre nuovi ingressi, il Trentino Alto Adige sale a 12 con due Comuni in più, il Lazio resta a 10. In Emilia Romagna premiate 9 località e riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località, e sempre 5 sono i Comuni in Piemonte che ottengono le Bandiere. La Lombardia conferma 3 Comuni, il Friuli Venezia Giulia mantiene le sue 2, come il Molise. Sui laghi quest’anno le Bandiere Blu sono 23, con 2 novità.

In totale ci sono 14 nuovi ingressi: Ortona (Abruzzo), Parghelia (Calabria), Cellole (Campania), Borgio Verezzi (Liguria), Recco (Liguria), Porto Sant’Elpidio (Marche), Lecce (Puglia), Manduria (Puglia), Patù (Puglia), Letojanni (Sicilia), Scicli (Sicilia), Taormina (Sicilia), Tenno (Trentino Alto Adige), Vallelaghi (Trentino Alto Adige). Quattro i comuni non riconfermati: Ameglia (Liguria), Taggia (Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana). 

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