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ATTUALITÀ

Autostrada ME – PA, manutenzione assente: sequestrato il viadotto Buzza, indagati 6 funzionari

SANT’AGATA MILITELLO – Alle prime ore del mattino, la Polizia Stradale di S.Agata Militello ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p., disposto dal G.I.P. del Tribunale di Patti, su richiesta di questa Procura della Repubblica, avente ad oggetto il viadotto autostradale denominato “Buzza”, carreggiata con direzione Messina – Palermo, compresa tra il km 119+620 e il km 120+840 della autostrada A20 ME-PA, gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, nel territorio del Comune di Caronia.

Il decreto di sequestro preventivo, in particolare, ha interessato il viadotto autostradale lato mare, posizione nord, su cui poggia la carreggiata autostradale con direzione Messina – Palermo; rimane invece libero da vincoli e dunque aperto al traffico il viadotto parallelo esistente nel medesimo tratto, su cui poggia la carreggiata autostradale con direzione inversa Palermo – Messina, sulla quale si svolge attualmente tutta la circolazione veicolare, con doppio senso di marcia.

Il provvedimento cautelare è stato emesso dal GIP del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta dei Sostituti Procuratori Giorgia Orlando e Federica Urban. Attualmente risultano inscritti nel registro degli indagati per i reati ex artt. 328 e 677 c.p. complessivamente sei funzionari del C.A.S., ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di cui sopra; in particolare, si tratta dei direttori generali dell’ente e dei responsabili delle singole aree autostradali, succedutisi negli anni, i quali non avrebbero provveduto alla manutenzione ed al ripristino a regola d’arte della struttura, omettendo di effettuare i lavori necessari per rimuovere le relative, potenziali situazioni di pericolo.

Le indagini sono state avviate a seguito della comunicazione di un utente della strada, il quale aveva segnalato una situazione di pericolo e di potenziale dissesto riguardante il viadotto in questione. A seguito di tale segnalazione, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, in data 10.12.2018, ha eseguito apposito sopralluogo sul viadotto, rilevando il “disassamento” dei basamenti dei pilastri portanti della struttura.
Come si può agevolmente rilevare dalla foto, i basamenti superiori in calcestruzzo su cui poggia il viadotto e l’intero asse viario risultano fortemente “disassati”, dunque fuoriusciti e disallineati rispetto ai pilastri portanti (c.d. plinti) del viadotto stesso, con la concreta possibilità di uno “scarrellamento” del singolo plinto rispetto all’appoggio ed all’asse viario.

La Procura di Patti ha proceduto alla nomina di un consulente tecnico, nella persona del Professore Franco BUONTEMPI, dell’Università La Sapienza di Roma, il quale, in sinergia con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e con il Distaccamento di Polizia Stradale di S. Agata Militello, all’esito di complesse indagini tecniche, svolte anche tramite l’ausilio di droni e finalizzate ad un’analisi strutturale di tipo analitico ed alla valutazione circa la sicurezza e la vulnerabilità dell’infrastruttura, ha concluso come il viadotto “Buzza”, nella carreggiata con direzione Messina – Palermo, mostri chiari segnali di dissesto e di abbandono.
Le indagini tecniche, in particolare, hanno evidenziato come lo stato del viadotto, alla luce della grave situazione di disassamento – disallineamento dei suoi basamenti dai pilastri portanti, debba essere corretto immediatamente per scongiurare il rischio serio e concreto di cedimento immediato e di collasso dell’intera struttura.

Secondo il consulente, il cedimento potrebbe verificarsi, in primo luogo, a seguito di un evento sismico anche di bassa portata; a tale proposito è opportuno ricordare che l’opera in questione è qualificata come “infrastruttura strategica” posta in una zona “a pericolosità sismica medio – alta”, con conseguenze facilmente immaginabili (“…l’ispezione con drone ha permesso ulteriormente di mettere in luce puntualmente i disallineamenti degli appoggi. Infatti, le fotografia riportate … permettono di rilevare, uniformemente per le quattro pile ispezionate, che gli appoggi sono dislocati ai bordi della piastra di appoggio inferiore. Questo implica che, accanto agli effetti delle eccentricità del peso dell’impalcato sulle pile con relativo incremento delle sollecitazioni sulle stesse pile, … esista la concreta eventualità di fuoriuscita degli appoggi dalla loro sede in occasione di un evento sismico, anche di non rilevante intensità. Questa possibilità comporterebbe un repentino cambio irreversibile di assetto del viadotto, con un effetto di impatto dell’impalcato sulla testa della pila sottostante, a cui potrebbe seguire un impuntamento dell’impalcato sulla testa della pila che a sua volta accuserebbe un incremento sproporzionato dello stato di sollecitazione. Tale possibile sequenza potrebbe propagarsi alle altre pile con un effetto domino incontrollato. …”)

Inoltre, sempre secondo il consulente, il rischio concreto di un cedimento potrebbe dipendere anche da semplici “azioni ambientali usuali”, ossia semplice eventi atmosferici naturali, fra cui sono da annoverarsi anche le semplici “variazioni termiche”.
E’ stato ribadito dal consulente, in ogni caso, che “… dalle ispezioni sviluppate anche con droni, appare netto il quadro del dissesto degli appoggi in atto. In questa documentazione si nota l’azione di trascinamento fuori sede delle piastre di appoggio, con un fenomeno di accumulo successivo di spostamenti noti in letteratura come “ratchetting”: con questo termine si descrive un fenomeno irreversibile di accumulo di deformazioni che porta a una situazione di collasso.”.

L’opera, nel suo stato attuale, risulta incompatibile con le funzioni di “struttura strategica”, dal momento che non risulta soddisfatto quanto prescritto dalle Norme Tecniche delle Costruzioni 2018 e dagli obblighi prescritti dalla Circolare 19/07/1967 n. 6736/61 del Ministero Lavori Pubblici, in materia di controllo delle condizioni di stabilità delle opere d’arte stradali.
In effetti l’organo di vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti aveva già intimato al Consorzio per le Autostrade Siciliane di provvedere al monitoraggio immediato delle condizioni dell’opera, alla relativa manutenzione e, nelle more, all’interdizione al traffico veicolare.
Dalle indagini poste in essere risulta come il C.A.S., invece, nel corso di oltre un anno e mezzo, si sia limitato esclusivamente ad interdire al traffico il viadotto, interrompendo anzitempo, e del tutto arbitrariamente, a partire dall’aprile 2019 fino ad oggi, l’azione di monitoraggio che pure era stata inizialmente intrapresa; il C.A.S., inoltre, nel periodo in esame, non ha adempiuto all’avvio di qualsiasi opera di manutenzione o di verifica preliminare necessaria.

Il G.I.P., nel decreto di sequestro, a tale proposito, ha evidenziato “…la colpevole inerzia dell’Ente gestore il quale, al di là della tempestiva chiusura del traffico veicolare nel tratto di autostrada in questione, ha tuttavia omesso di intervenire con lavori di recupero della struttura, manutenzione e verifica (così come previsto dalla Circolare 19.07.1967 n. 6736/61 Ministero Lavori Pubblici), nonché di proseguire (dall’aprile 2019 ad oggi) al monitoraggio degli spostamenti dei basamenti della struttura (iniziato, tramite apposito bypass automatico, nel gennaio 2019), necessario al controllo costante dei movimenti dell’opera…”.

Il Gip ha emesso il provvedimento di sequestro, ritenendolo necessario, in quanto “…. l’attuale chiusura del tratto in questione costituisce mero effetto delle disposizioni dei responsabili del C.A.S. ai quali, dunque, è lasciata, allo stato, anche la facoltà di riaprire il transito, decisione questa che, alla luce degli esiti della consulenza tecnica, risulterebbero esporre ad ulteriore grave rischio la circolazione e l’incolumità pubblica. Tale aspetto, dunque, deve essere sottratto alla valutazione dell’ente concessionario che… ha dimostrato totale inerzia e disinteresse davanti al rischio e, comunque, al grave disagio causato agli utenti.”.

Sono stati nominati custodi temporanei dell’opera sottoposta a sequestro alcuni funzionari del C.A.S. medesimo.

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Oroscopo di oggi, venerdì 5 Maggio 2024: : i segni più fortunati in amore e nel lavoro

Oroscopo di oggi, venerdì 5 Maggio 2024: come saranno le giornate dei 12 segni zodiacali e quali saranno i più fortunati in amore e nel lavoro?

Scopriamolo insieme:

Ariete: Giornata produttiva che prevede un innalzamento della sensibilità che va in direzione della tutela e della difesa di chi è più debole o si trova in momentanea difficoltà.

Toro: Godetevi una giornata sotto ottimi auspici per i sentimenti. Chi di voi è ancora single riceverà qualche sorpresa.

Gemelli: Giornata all’insegna di un orizzonte sereno, con umore brillante e sveltezza mentale.

Cancro: Giornata dalle migliori prerogative, in ambito lavorativo e sentimentale.

Leone: Giornata che può riservarvi qualche variazione del tono e dell’umore dovuta a una mutata configurazione planetaria.

Vergine: Affronterete qualche ostacolo in questa giornata di inizio maggio, ma non demordete la fatica passerà.

Bilancia: Giornata di serenità e di armonia, soprattutto in campo familiare.

Scorpione: Giornata in cui lascerete il segno con la vostra personalità, più autentica tra amici e conoscenti, vecchi e nuovi.

Sagittario: Una giornata complessivamente positiva. Focalizzatevi sui vostri obiettivi.

Capricorno: Sarà una giornata all’insegna della vitalità, che vi accompagnerà nella vostra produttività lavorativa.

Acquario: Giornata particolarmente frizzante e mondana come a voi più piace; ma soprattutto produttiva in ambito professionale.

Pesci: Oggi, giornata caratterizzata da una vitalità inesauribile e una voglia di produrre e realizzare instancabile.

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Taormina, polmonite in stato acuto per Cateno De Luca: il leader di Sud chiama Nord resta in ospedale

Polmonite acuta per il sindaco della città del centauro e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. “Dopo attenti accertamenti medici – si legge in una nota diffusa – è stato riscontrato un caso di polmonite in stato acuto, associato a un significativo stress psicofisico e ad un eccessivo affaticamento fisico.

Attualmente, Cateno De Luca è sottoposto a un trattamento farmacologico intensivo, il quale richiede la sua completa concentrazione in un ambiente privo di stress emotivo. Di conseguenza, ogni attività che possa causare stati emotivi è stata sospesa.
I medici hanno raccomandato un congruo periodo di degenza in ospedale. Domani, sulla base di ulteriori accertamenti, verrà comunicata la durata prevista della permanenza presso il policlinico di Messina.

È essenziale che Cateno De Luca si dedichi esclusivamente al suo recupero psicofisico durante questo periodo, pertanto la partecipazione a qualsiasi altra attività risulta impossibile”.

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Taormina, gestione del Pala Congressi: il Tar dà ragione all’Amministrazione del sindaco De Luca

Il Tar di Catanua ha rigettato integralmente. nel merito, il ricorso presentato dalla Società Aditus, tendente ad ottenere l’annullamento della Determinazione Dirigenziale, con la quale il Segretario Generale, Bartorilla, nella qualitá di Responsabile dell’Area Amministrativa, ha provveduto ad annullare tutti gli atti di gara, compresa l’aggiudicazione, concernenti la Concessione del Pala Congressi alla società ricorrente.
Il Giudice ha confermato la bontà e la legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cateno De Luca, la quale ha correttamente ritenuto di annullare la gara, bandita si ricorda dall’amministrazione precedente, poiché non rispettosa della legge.
In particolare, il Tar CT ha evidenziato che il valore economico della concessoria non contiene “la stima prospettica del fatturato conseguibile dal concessionario ossia la remunerazione reale dell’investimento”. Ne consegue, evidentemente, che il valore economico della concessione indicato negli atti di gara, pari ad euro 2milioni 280mila euro certamente, non rispecchierebbe gli effettivi introiti conseguibili dal concessionario.
Anche il valore di locazione annuale a carico del Concessionario, stimato dalla precedente amministrazione in euro 44mila euro è abbondantemente sottostimato, a fronte del valore economico reale, come da perizia di stima redatta da un professionista incaricato dall’amministrazione De Luca, pari ad almeno 430mila euro annui.
Respinta anche la richiesta di risarcimento danni avanzata da Aditus nei confronti del comune. “Sin dal mio insediamento – afferma il sindaco De Luca, al momento ricoverato al policlinico di Messina, per una polmonite acuta – l’obiettivo è stato liberare Taormina dalla mala gestio politico amministrativa che ha caratterizzato la città negli ultimi 30 anni. Il caso del Palazzo dei Congressi rappresenta la punta dell’iceberg del “sistema Taormina” che abbiamo denunciato e che passo dopo passo stiamo demolendo a colpi di buona amministrazione. Ci sono procedure che stiamo portando avanti in silenzio, lavorando incessantemente per scardinare un sistema che ha avvelenato la città. La sentenza del TAR contro Aditus rappresenta un primo importante riconoscimento del nostro operato. Lo ricordo ancora una volta alla città e a quanti si nascondo dietro alle polemiche sterili, noi stiamo lavorando per imprimere una marcia in più a Taormina”. Aditus, avrá comunque 60 giorni di tempo per presentare ricorso alla sentenza presso il Cga.

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