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ATTUALITÀ

Catania: svaligiavano abitazioni approfittando delle file ai supermercati durante il lockdown

CATANIA – Nella decorsa notte del 17 settembre, su delega della Procura della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha posto fine ai colpi messi a segno dai componenti di una violenta banda di catanesi specializzati in furti in appartamenti, dando esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere, emessa in data 15.9.2020, dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti dei pregiudicati Luca Nicolosi, inteso “Ciaramedda”, (cl. 1978), Tommaso Savasta, inteso “Masi”, (cl. 1974), Pietro Bonaccorsi (cl. 1973), Francesco Puglisi (cl. 1978), Benito Blancato (cl. 1961), Antonino Parisi (cl. 1993), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e detenzione illegale di armi.

Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, avviate, a fine dicembre 2019, che, a seguito di acquisizioni info-investigative, si aveva la contezza dell’operatività di un gruppo criminale attivo nel capoluogo etneo.

Gli sviluppi investigativi consentivano di rintracciare l’autovettura utilizzata dal sodalizio criminale e identificare l’intera organizzazione. Infatti, ad esito di un occasionale controllo, alcuni degli indagati sono stati trovati in possesso di arnesi atti allo scasso, guanti in lattice e fascette in plastica, confermando così il loro coinvolgimento nelle azioni predatorie.

Dal richiamato episodio hanno tratto origine le successive indagini, corroborate da attività di tipo tradizionale e da presidi tecnici, che, in breve tempo, hanno dimostrato l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata all’attuazione di furti in abitazione.

I primi riscontri investigativi hanno rilevato come il sodalizio criminale, la cui roccaforte era ubicata nel rione di Librino, fosse molto cauto nell’azione tanto da prevedere tutta una serie di misure volte all’elusione di ogni forma di monitoraggio, tra cui ad esempio l’utilizzo di autovetture, di volta in volta, prese a noleggio, e utenze cosiddette citofono (“il cellulare del lavoro” – veniva definito dai membri n.d.r.) per mantenere contatti durante le azioni criminose tra il soggetto che faceva da “palo” e gli indagati che si introducevano nell’abitazione.

Nel corso dell’indagine è stata riscontrata l’esistenza di una “cassa comune” in cui confluivano parte dei proventi della vendita degli oggetti sottratti, necessari per incrementare il business dell’organizzazione, caratterizzata anche da specifici canali deputati a “piazzare” il prima possibile la refurtiva e garantirsi denaro contante. In tale contesto sono stati predisposti dalla Squadra Antirapine precipui servizi di osservazione che hanno consentito di monitorare a distanza la cessione degli oggetti rubati e recuperare la refurtiva, riconsegnata ai legittimi proprietari.

Nel prosieguo delle attività, è stato possibile verificare come il gruppo criminale operasse secondo un modus operandi, tendenzialmente ripetitivo, basato su una preliminare fase consistente nella preventiva attività di osservazione e sopralluogo degli obiettivi, volta, tra l’altro, a verificare condizioni di accesso e abitudini dei proprietari, nonché in una successiva fase operativa di effrazione ed elusione dei sistemi di protezione degli immobili (ad esempio lo scardinamento di serrature).

Durante il periodo del lockdown, il citato gruppo criminale, invece di interrompere l’attività delittuosa a causa delle limitazioni di movimento dovute alle restrizioni imposte per la diffusione della pandemia, sono riusciti a trarre da tale situazione di emergenza sanitaria oggettivi vantaggi, sfruttando le prolungate assenze dei proprietari dalle proprie abitazioni dovute alle interminabili attese per l’accesso ai supermercati. A tal proposito, in una conversazione intercorsa tra gli indagati, uno di loro ha affermato: “Con questo fatto del Coronavirus (…) se becchi la famiglia che deve andare a fare la spesa, tu puoi stare sicuro che nella loro casa ti puoi fare anche un chilo di pasta e una spaghettata”.

Dalle parole ai fatti: in una di queste occasioni, segnatamente durante l’assenza dei proprietari, a riscontro di quanto emerso dall’attività tecnica, nel mese di marzo, sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, alcuni componenti del gruppo criminale a seguito della consumazione di un furto in abitazione. Anche in tale circostanza, la refurtiva, consistente in gioielli e danaro contante, è stata restituita al proprietario che ha manifestato apprezzamento per l’operato della Polizia. Tra gli oggetti trafugati, recuperati e restituiti all’avente diritto, anche un fucile da caccia, nella disponibilità dell’organizzazione.

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Anci Sicilia: dal 2019 al 2023 la popolazione è diminuita del 1,93%. Registrato un andamento negativo di oltre 94mila abitanti

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%.

I numeri evidenziano un andamento negativo di oltre 94 mila abitanti

Le uniche province in controtendenza sono Catania, dove lo spopolamento è dello 0,26% (-2.836 abitanti) e Ragusa, dove invece la popolazione aumenta dello 0,71% (+2.229).

Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Anci Sicilia che si svolge oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La maglia nera della crisi demografica spetta al territorio di Enna, (-4,58%, -7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155), Agrigento (-3,46%, -14.826), Messina (-3%, -18.533), Palermo (-2,23%, -27.413), Trapani (-2,13, -9.033), Siracusa (-1,67%, -6.530).

Tra i capoluoghi di provincia, a soffrire di più dello spopolamento è Trapani, con -15,80%, -10.473. Seguono Enna che segna una perdita del 4,46%, -1.193 abitanti, Agrigento (-4,36%, -2.538), Messina (-4,31, -9.823), Caltanissetta (-3,90, -2.391), Palermo (-3,10%, 20.221), Siracusa (-2,57%, -3.075): in controtendenza Catania che cresce, dove la popolazione cresce dello 0,66% (+1.978) e Ragusa con +2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo – dice il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano- lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è una questione limitata. In tutte le province i dati precisano che, tranne a Ragusa e Catania, negli ultimi 5 anni la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento. Credo che nell’agenda politica il problema sia entrato solo a livello superficiale senza una reale volontà di risolverlo.

Come sarà la Sicilia nei prossimi anni è un argomento che bisogna affrontare ogni giorno. Sulla base del censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana risulta ammontare a 4.814.016 residenti. Un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia non smette di denunciare: allo stato attuale abbiamo 70 comuni in dissesto, 43 comuni in piano di riequilibrio”.

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“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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