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CRONACA

Catania, continuava a perseguitare e minacciare di morte l’ex compagna: 47enne arrestato e condotto in carcere

CATANIA – Questa Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di attività investigativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Piazza Verga a carico di un 47enne catanese, indagato per i reati di atti persecutori e lesioni personali aggravate, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dal medesimo Comando Stazione.

Le indagini coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, avrebbe fatto luce sulle condotte abituali e reiterate che sarebbero state poste in essere dall’uomo nei confronti dell’ex compagna, una 46enne di Catania.

L’attività investigativa dei Carabinieri è scaturita dalla denuncia sporta lo scorso 9 settembre dalla donna, che ha riferito ai militari di essere vittima di comportamenti persecutori da parte dell’uomo, iniziati circa sei mesi prima, ossia dal momento in cui avrebbe deciso di troncare il rapporto sentimentale durato circa due anni.

L’uomo, non rassegnandosi alla scelta della donna, avrebbe iniziato a chiamarla insistentemente al telefono, da utenze differenti per impedirle di bloccare il suo contatto, con la richiesta di poterla incontrare anche per soli 10 minuti.

Il 47enne si sarebbe appostato più volte nei pressi del luogo di lavoro dell’ex per spiarla, in una circostanza sarebbe addirittura spuntato improvvisamente mentre la donna scendeva dalla macchina, ed avrebbe iniziato ad inseguirla a piedi, mentre la donna, spaventata, avrebbe allertato le Forze dell’Ordine che, intervenute l’hanno scortata fino alla sua abitazione. Non contento, l’uomo sarebbe sopraggiunto successivamente e dopo essere stato allontanato dai vicini di casa nel frattempo intervenuti, avrebbe contattato telefonicamente la donna e la avrebbe minacciata :<<sono salito (…) a prendermi il coltello, stasera tu e tua madre piangerete vi brucio la macchina e ti ammazzo non ho nulla da perdere>>.

Dopo un paio di giorni il 47enne si sarebbe ripresentato presso il posto di lavoro della donna pretendendo la restituzione del telefono cellulare, atteso che si trattava di un suo regalo, lasciando l’ex compagna priva di telefono.

L’indomani il 47enne avrebbe pedinato la donna mentre si recava al lavoro e, non appena lei era costretta ad interrompere la marcia del veicolo, prima sferrava con violenza diversi pugni al vetro e al cofano e poi con un gesto fulmineo entrava in auto, sedendosi dal lato passeggero anteriore. All’interno dell’abitacolo l’indagato avrebbe iniziato a minacciare la donna:<< ti ammazzo muta cammina cammina>>, costringendola a riprendere la marcia dell’auto e impossessandosi del nuovo cellulare di lei provando peraltro a romperlo.

La donna, esasperata ed impaurita, avrebbe iniziato a gridare senonché l’uomo l’avrebbe aggredita fisicamente cingendole il collo con il braccio con tale forza da farle mancare il respiro e contestualmente minacciandola gravemente:<< stasera ci ammazziamo tutti e due e se ti calmi e vieni con me in un posto non ti succede niente e mi ammazzo solo io>>.  La malcapitata, alla richiesta perentoria dell’uomo di scendere dall’auto, perché avrebbe guidato lui, sarebbe riuscita a togliere le chiavi dal quadro di accensione e a fuggire dall’auto aprendo repentinamente la portiera.

Gli episodi molesti, minacciosi e di gravità crescenti sarebbero da ricondurre anche ad una gelosia ossessiva dell’uomo nei confronti dell’ex compagna che sarebbe stata minacciata di morte qualora un altro uomo si fosse avvicinato a lei:<<o sei mia o di nessun altro>>.

L’indagato, destinatario già dall’8 settembre u.s. del provvedimento di ammonimento emanato dal Questore di Catania, avrebbe “intensificato”, in un arco temporale di una ventina di giorni, le sue persistenti condotte persecutorie nei confronti della donna fino ad ingenerare in quest’ultima un forte senso di timore per la sua incolumità e dei propri familiari.

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CRONACA

Catania, fugge durante un controllo: pregiudicato 26enne bloccato e arrestato dalla Polizia

Nell’ambito degli ordinari servizi di controllo del territorio, i poliziotti della Squadra Volante transitando per via Nizzeti hanno notato un giovane a bordo di una vettura che, per via della strana andatura, è stata fermata per un controllo.

Il conducente fingeva più volte di fermarsi, per poi ripartire a grande velocità; pertanto, ne è scaturito un inseguimento che si è concluso in viale Marco Polo, dove il giovane, nel tentativo di far perdere le proprie tracce, improvvisamente ha urtato la Volante lateralmente, perdendo il controllo e andando ad impattare contro un albero.

Identificato quale 26enne pregiudicato catanese è stato sottoposto a perquisizione e trovato in possesso di due dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per un peso totale di 2,31 grammi, e della somma di 1.145,00 euro in contanti.

Date le circostanze gli agenti hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione del giovane, che ha dato esito negativo.

A seguito dell’impatto, i due agenti hanno subito delle lesioni. Al termine dell’intervento, sono stati visitati presso un ospedale cittadino e refertati con una prognosi di 5 giorni ciascuno.

Alla luce di quanto accaduto, il 26enne è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

Biancavilla, maltratta i familiari e si gioca lo stipendio della moglie alle slot machine: arrestato marito violento

Sono stati momenti di tensione quelli vissuti a Biancavilla lo scorso pomeriggio, presso un’abitazione situata nella periferia al confine con Adrano, dove un 51enne del posto, disoccupato e pregiudicato, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

I Carabinieri della locale Stazione, impegnati in attività di contrasto e prevenzione della criminalità diffusa, sono intervenuti in pochi minuti presso quell’appartamento, dopo la telefonata al numero di emergenza 112 da parte della moglie dell’uomo, esasperata in seguito all’ultimo episodio di violenza subìto dal marito.  

Quando la pattuglia è arrivata ha dapprima tranquillizzato la donna che, spaventata, era scesa in strada ad attendere i soccorsi e, poi, i militari sono saliti al piano superiore, facendo accesso nell’appartamento dal quale si udiva l’uomo inveire violentemente contro i familiari.

In casa i Carabinieri hanno trovato inequivocabili tracce di violenza: mobili e porte rotte e, sul pavimento, soprammobili in frantumi e cocci di vetro, oltre ad un libro che era stato dato alle fiamme nella cucina. L’uomo ha cominciato ad avanzare minacciosamente contro i militari dell’Arma, insultandoli in cerca di uno scontro, ma l’equipaggio, che aveva ben intuito le sue condizioni di alterazione psicofisica a causa dell’abuso di alcolici, non cedendo alle provocazioni, con fermezza ma anche empatia, lo ha ricondotto alla calma.

Dopodiché, i Carabinieri hanno avviato i necessari accertamenti per comprendere esattamente la dinamica dei fatti e hanno scoperto, ascoltando le dichiarazioni della vittima, che il 51 enne, in stato di alterazione psico-fisica, aveva iniziato a inveire contro la propria moglie per futili motivi e le aveva versato del detersivo per i piatti sui capelli, spargendolo anche per tutta la cucina. Con pazienza la donna si era lavata, subendo questo gesto inconsulto senza fiatare, ma al suo ritorno in cucina, il marito aveva minacciato di ucciderla, passando poi alle vie di fatto mediante il lancio di un coltello da cucina all’altezza del viso, non colpendola solo grazie alla prontezza di riflessi della donna. A quel punto una figlia della coppia era intervenuta in difesa della madre, ma era stata anche lei minacciata, quindi le due donne era riuscite a scappare di casa e chiedere aiuto.  

Quando i Carabinieri hanno raccolto la querela, sono venuti a conoscenza del fatto che il 51enne non era nuovo a tali atteggiamenti aggressivi nei confronti di tutto il nucleo familiare e nel 2016 era già stato denunciato dalla donna che, unitamente ai figli, era stata trasferita presso una comunità protetta. Tuttavia, era riuscito a convincere la moglie a tornare a vivere con lui e si faceva mantenere da lei, regolarmente impiegata, sperperando però lo stipendio alle slot machine. Con la continua minaccia di recarsi presso il luogo di lavoro di lei, infatti, si faceva consegnare il bancomat e lo adoperava per giocare alle “macchinette”.

Sulla base di tutti gli elementi di prova raccolti, l’uomo è stato arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, è stato condotto presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

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CRONACA

Polizia Adrano: denunciate in stato di libertà tre persone accusate di furto in concorso

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno denunciato in stato di libertà tre persone, due 31enni e un 23enne, per furto in concorso dopo aver asportato i fanali posteriori di un veicolo parcheggiato in centro.

Ad accorgersi del furto è stato il proprietario dell’auto che ha sporto denuncia in Commissariato.

I poliziotti hanno immediatamente avviato le indagini, acquisendo elementi utili all’individuazione dei responsabili, due dei quali già noti alle forze dell’ordine per analoghi precedenti. Tra le attività investigative, di fondamentale importanza è risultata la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno ripreso i tre uomini nello svolgimento dell’atto criminoso.

Al termine degli adempimenti di rito, sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.

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