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CRONACA

Operazione della Dda di Milano: dalla Lombardia messaggi anche al boss Matteo Messina Denaro

MILANO – Tra gli oltre 150 indagati nell’inchiesta della Dda di Milano sul “sistema mafioso lombardo” figura anche Paolo Aurelio Errante Parrino, che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il “punto di raccordo” tra il “sistema mafioso” in Lombardia, ossia il presunto accordo tra le tre mafie, e Matteo Messina Denaro, morto lo scorso settembre.

Parrino per gli inquirenti avrebbe trasferito al boss “comunicazioni relative ad argomenti esiziali” mentre era latitante.

Lo si legge nell’ordinanza del gip di Milano Tommaso Perna che, però, ha respinto oltre 140 richieste d’arresto, tra cui quella di Parrino.

Parrino, secondo la Dda milanese, sarebbe il “referente nell’area lombarda della Provincia di Trapani, con specifico riferimento al Mandamento di Castelvetrano”, riconducibile “all’ex latitante Messina Denaro”, e uno dei componenti “del sistema mafioso lombardo” oltre che già condannato in passato per associazione mafiosa. Sarebbe stato Parrino, secondo le indagini dei carabinieri, “il punto di riferimento del Mandamento di Castelvetrano nel Nord Italia”, mantenendo “i rapporti con i vertici di Cosa Nostra, in particolare, con Messina Denaro”, latitante “sino al 16 gennaio 2023, rappresentando il punto di raccordo tra il sistema mafioso lombardo e l’ex latitante, a lui trasferendo comunicazioni relative ad argomenti esiziali per l’associazione”. Avrebbe anche mantenuto e “curato i rapporti con la famiglia dell’ex latitante, vertice di Cosa Nostra”, occupandosi di “qualsiasi necessità del nucleo familiare da soddisfare in Nord Italia, compreso un adeguato supporto logistico in caso di bisogno”.

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CRONACA

Randazzo, organizzava eventi in un’antica struttura senza alcuna autorizzazione: sanzionato un 53enne

I militari della Compagnia di Randazzo, unitamente ai Carabinieri del Comando per
la Tutela della Salute del Nucleo Anti Sofisticazione di Catania, hanno realizzato
delle attività di controllo straordinario del territorio nel settore igienico-sanitario,
sanzionando il titolare di un’attività di ristorazione, un 53 enne residente a
Linguaglossa, proprio per mancanza di S.C.I.A. sanitaria.

In particolare, da alcuni giorni i Carabinieri si erano accorti che l’uomo aveva
pubblicato sui social un post mediante il quale pubblicizzava un evento che si
sarebbe tenuto presso un prestigioso immobile sito alle porte di Randazzo.
Nell’occasione, il programma in questione prevedeva un’escursione a cavallo
sull’Etna e, a seguire, un pranzo presso un ristorante situato all’interno della nota
location. Il tutto da pagare anticipatamente e, al tal fine, nell’inserzione era stato
inserito anche l’IBAN per l’accredito delle quote di partecipazione.

Nulla di strano, insomma, se non fosse che quella struttura, fosse ormai da tempo
inattiva. Si tratta, infatti, di una location settecentesca che col passare del tempo, per
mancanza di importanti interventi di manutenzione, era rimasta chiuso al pubblico,
fatto ben noto ai militari della Stazione.

Insospettiti, dunque, da quell’insolito annuncio, i Carabinieri hanno deciso pertanto
di predisporre un mirato servizio durante il quale sarebbe scattato il blitz, proprio il
giorno dell’evento tanto sponsorizzato sui social.

Prima dell’ora di pranzo, quindi, i militari della Stazione Carabinieri assieme ai
colleghi del N.A.S. sono entrati nel locale per procedere ad una ispezione, durante la
quale hanno trovato una sala ben arredata con tavoli, sedie, quadri d’epoca e un
grande camino, situata proprio accanto ad altri ambienti palesemente in disuso,
adoperati come deposito di oggetti tutti accatastati.

In un’altra stanza da pranzo, vicino alla cucina, i militari hanno poi notato un’altra
lunga tavola apparecchiata e, poco distante, un tavolino con un registratore di cassa
e diverse agende, sulle quali erano annotate le date degli eventi già svolti,
programmati e quelli ancora da organizzare.

All’esito del controllo quindi, il personale del N.A.S. ha contestato al responsabile
una sanzione amministrativa pari a 3.000 € per assenza della cosiddetta S.C.I.A.
sanitaria, ossia la segnalazione certificata di inizio di attività imprenditoriale,
obbligatoria per l’apertura di un locale al pubblico e per tutte le attività che
manipolano alimenti, intimandogli l’immediata chiusura dell’attività.

Gli appunti, hanno poi permesso di risalire ai precedenti festeggiamenti che si erano
tenuti in quella struttura, ovviamente non autorizzati, dal cenone dell’ultimo
capodanno a numerose feste di compleanno e non solo, anche matrimoni e
anniversari. Per ogni ricorrenza, sul block notes erano annotati il numero dei
partecipanti con il totale incassato.

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CRONACA

Lentini, smantellato un fortino dello spaccio: arrestati due pusher e sequestrato un ingente quantitativo di droga

Agenti del Commissariato di Lentini hanno arrestato due uomini, di 23 e di 36 anni, per spaccio di sostanze stupefacenti.

In una villetta di contrada Gruppilli in loro uso agenti di Polizia, supportati da unità cinofile della Polizia penitenziaria, trovato e sequestrato 400 grammi di cocaina, 142 grammi di marijuana, 7,75 grammi di crack, due bilancini di precisione, materiale utilizzato per confezionare dosi e 1.600 euro, ritenuti provento della vendita di droghe.

Inoltre, è stato smantellato un sofisticato sistema di videosorveglianza, dotato anche di visori notturni, che permettevano un ottimo controllo della zona circostante la casa che era protetta da un perimetro di filo spinato. I due arrestati, dopo le incombenze di legge, sono stati condotti in carcere.

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CRONACA

Catania, blitz dei carabinieri alla Pescheria: sequestrati più di 120 Kg di prodotti ittici non tracciati

Oltre 20 banchi controllati, sequestrati più di 120 chilogrammi di prodotti ittici non tracciato e comminate sanzioni per oltre 5.000 euro.

E’ il bilancio di un’operazione di controllo dei Carabinieri nella pescheria di Catania.

I controlli sono stati eseguiti da militari dell’Arma della compagnia Piazza Dante e della Polizia locale, con il supporto del Nas, dell’Asp del capoluogo etneo e delle pattuglie del XII Reggimento Carabinieri Sicilia. Durante l’operazione sono state anche sequestrate numerose cassette contenenti gamberi, gamberoni, polpi, orate, merluzzi e granceole esposte su piccoli banchi in piazza Alonzo di Benedetto abbandonate da venditori abusi che si sono dati alla fuga. A due dei commercianti che sono stati bloccati è stata contestata anche la violazione di occupazione di suolo pubblico oltre alle gravi mancanze dei requisiti sanitari e amministrativi

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