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CRONACA

Modica, due casi di Codice Rosso: una donna e un minorenne vittime di atti persecutori

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Modica hanno eseguito due misure cautelari di divieto di avvicinamento alla persona offesa a carico di due persone residenti a Modica, nel Ragusano, accusati di reati contro la persona per atti persecutori. Entrambi i casi rientrano nella procedura del Codice Rosso.

In uno dei due casi la denuncia è stata sporta da una giovane donna modicana il cui ex non si era rassegnato alla fine della relazione sentimentale, continuando a tempestarla di messaggi via social a qualsiasi ora del giorno, aprendo più profili fake al fine di aggirare il blocco delle chat.

Inoltre, il ventunenne ha iniziato a pedinare la ragazza, controllandone i movimenti, arrivando in più occasioni a minacciarla davanti a parenti e amiche, in alcuni casi sono stati necessari gli interventi della Volante del Commissariato di Modica.

Lo stesso provvedimento, con l’aggiunta dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, è stato adottato nei confronti di un uomo modicano quarantaquattrenne, per atti persecutori nei confronti del figlio ancora minorenne. Anche in questo caso la procedura accelerata del Codice Rosso ha consentito agli agenti di raccogliere elementi oggettivi di colpevolezza nei confronti dell’uomo per la successiva richiesta di misura avanzata dalla Procura di Ragusa ed accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari.

L’uomo inoltre,  aveva manifestato condotte minatorie nei confronti della ex moglie e dei parenti della stessa, a cui era seguito un ulteriore accanimento del quarantaquattrenne nei confronti del figlio, ormai prossimo alla maggiore età, il quale, pur non volendo avere rapporti col padre, era stato in più occasioni fatto oggetto di telefonate e messaggi non graditi. Anche in questo caso la condotta persecutoria determinava l’effettuazione di appostamenti e pedinamenti a seguito dei quali il giovane era stato costretto a non poter più frequentare i luoghi abituali quali la palestra ed il ritrovo con gli amici.

CRONACA

Ruba tubi e vari pezzi metallici da un autobus: 48enne arrestato a Mascali, nel catanese

L’altro giorno, un 48enne del posto è stato sorpreso dai Carabinieri mentre alleggeriva un autobus per tour turistici dalle tubazioni del sistemi di scarico, dell’aria condizionata e di raffreddamento, e quindi arrestato per “furto aggravato”.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Mascali, già impegnati in un servizio rientrante tra quelli messi in campo per il contrasto all’illegalità diffusa, con particolare attenzione nei confronti dei reati “predatori”, sono intervenuti su indicazione e sotto il coordinamento della Centrale Operativa di Giarre in via San Giuseppe dove, poco prima, un passante aveva segnalato un possibile furto in atto ai danni di un autobus, parcheggiato sulla strada. 

Effettivamente i militari dell’Arma arrivati, in un batter d’occhio sulla predetta via, sono subito saliti sul bus dove hanno sorpreso, con le mani nel sacco, un uomo che rannicchiato all’interno del portabagagli, era ancora “impegnato” a smontare quanto di metallico trovasse a portata di mano.

Bloccato quindi e messo in sicurezza, l’uomo non è stato capace di fornire alcuna giustificazione della sua attività illecita. In particolare, come accertato dai Carabinieri, non si trattava di un “lavoro” improvvisato e rapido, perché sono stati recuperati un sacco grande trasparente per i rifiuti, già ricolmo di svariati pezzi metallici appena smontati, presi da diversi punti del pullman, quali i sistemi di scarico, di aria condizionata e di raffreddamento.

Ed ancora, gli operanti hanno trovato a portata di mano dell’uomo, identificato per un 48enne del posto e già conosciuto alle Forze dell’Ordine per altre vicende giudiziarie, un altro sacchetto con all’interno invece gli attrezzi da “lavoro”, guanti ed una pinza utilizzata per l’attività illecita.

Nella circostanza, i militari dell’Arma, dopo aver preso contatti con il titolare della società di trasporto proprietaria del mezzo e con sede a Giarre, hanno appreso che il giorno precedente l’autobus era stato lasciato parcheggiato in strada a causa di un incendio, che ne aveva danneggiato la parte posteriore, rendendo poco agevole l’immediata rimozione.

Altro duro colpo inferto, quindi, al fenomeno dei furti e commercio illegale dei materiali ferrosi destinati al mercato nero, che solitamente vengono acquistati illegittimamente per poi fonderli, facendone così poi perdere le tracce.

Il 48enne, che era già riuscito à smontare circa 40 Kg di rame e metalli vari dal mezzo, per un valore di circa 1000 €, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura.  

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CRONACA

Catania, sorpreso a rubare in un ristorante: 30enne catanese arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno arrestato per tentato furto un 30enne, pregiudicato catanese, senza fissa dimora.

A seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa, i poliziotti sono intervenuti in un ristorante di piazza Federico di Svevia, dove l’uomo stava asportando della merce. I poliziotti lo hanno bloccato dopo che aveva creato un’apertura nel locale cucina, bucando la rete posta nella parte superiore della porta d’accesso, per poi rubare diversa merce per un valore commerciale di circa 1200 euro.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso che l’uomo fosse in possesso di alcuni arnesi utili allo scasso, prontamente sequestrati dai poliziotti. È stato pertanto arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alternati e grimaldelli e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

L’operaio morto a Salemi non indossava sistemi di sicurezza: indaga la Procura di Marsala

L’operaio morto mentre lavorava nella pala eolica del parco “Erg 69” di contrada Ranchibilotto a Salemi (Trapani) non indossava né il casco di protezione e nemmeno l’imbracatura necessaria per i lavori in quota.

E’ quanto hanno potuto accertare i vigili del fuoco intervenuti per il recupero del corpo di Giuseppe Carpinelli, 33 anni, originario di San Marco dei Cavoti e dipendente della Ivpc service.

L’uomo stata lavorando a circa 80 metri d’altezza insieme a un collega e per cause che sono ancora da accertare è precipitato sino a un’altezza di 50 metri da terra, sempre all’interno del pilone. La procura di Marsala ha aperto un’indagine.

   

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