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CRONACA

Acireale, Carabinieri in azione: arrestato pusher 20enne e denunciato il fratello gemello per detenzione ai fini di spaccio di droga

I Carabinieri della compagnia di Acireale, in accordo con le direttive del comando provinciale di Catania, hanno intensificato le attività di prevenzione e repressione dei reati predatori e in tema di stupefacenti, per incrementare la sicurezza della popolazione e garantire una risposta pronta ed efficace alle esigenze dei cittadini, in una cornice di decoro urbano.

In tale ambito, i Carabinieri delle Stazioni di Acireale e di Aci Sant’Antonio, hanno arrestato in flagranza un 20enne, pregiudicato, per detenzione ai fini di spaccio di droga, denunciando il fratello gemello per lo stesso reato.

I Militari dell’Arma, impegnati nell’effettuare posti di controllo rinforzati lungo le principali vie d’accesso alla città di Acireale, soprattutto presso lo svincolo della Statale 114, nelle adiacenze di un parco commerciale, hanno fermato, tra gli altri, il giovane conducente di una JEEP Renegade, che sin da subito ha manifestato una certa agitazione. 

Inquietudine che lo ha poi indotto, all’apice della tensione, a cercare di sfuggire agli operanti iniziando a correre, nel momento in cui ha compreso che, di li a poco, sarebbe stato perquisito. I Carabinieri lo hanno subito bloccato in sicurezza a pochi metri di distanza, recuperando anche da terra un dispenser cilindrico di medicinali per l’influenza, che il 20enne, sperando di disfarsene senza essere visto, aveva gettato via e che conteneva 7 dosi di cocaina.

La perquisizione è stata chiaramente estesa anche al domicilio del giovane, vicino il parco commerciale. Qui, in prossimità della casa, il 20enne, scortato dai Militari, ha iniziato improvvisamente a gridare, cercando evidentemente di dare l’allarme a qualche familiare presente in casa in quel momento sull’arrivo imminente dei Carabinieri.

All’interno dell’abitazione, hanno trovato solo il fratello gemello del ragazzo, bloccato anche lui in uno stato di forte nervosismo. 

Nel corso della perquisizione, su uno scaffale della cucina, sono stati rinvenuti: un secondo dispenser, identico a quello che aveva suo fratello, con dentro altre 4 dosi di cocaina e un foglio manoscritto, con appunti relativi alla compravendita di droga, nonché 100 euro in contanti, considerati il ricavato dell’attività di spaccio. 

Il 20enne è stato arrestato in flagranza di reato, mentre suo fratello è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per lo stesso reato. 

CRONACA

Ruba tubi e vari pezzi metallici da un autobus: 48enne arrestato a Mascali, nel catanese

L’altro giorno, un 48enne del posto è stato sorpreso dai Carabinieri mentre alleggeriva un autobus per tour turistici dalle tubazioni del sistemi di scarico, dell’aria condizionata e di raffreddamento, e quindi arrestato per “furto aggravato”.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Mascali, già impegnati in un servizio rientrante tra quelli messi in campo per il contrasto all’illegalità diffusa, con particolare attenzione nei confronti dei reati “predatori”, sono intervenuti su indicazione e sotto il coordinamento della Centrale Operativa di Giarre in via San Giuseppe dove, poco prima, un passante aveva segnalato un possibile furto in atto ai danni di un autobus, parcheggiato sulla strada. 

Effettivamente i militari dell’Arma arrivati, in un batter d’occhio sulla predetta via, sono subito saliti sul bus dove hanno sorpreso, con le mani nel sacco, un uomo che rannicchiato all’interno del portabagagli, era ancora “impegnato” a smontare quanto di metallico trovasse a portata di mano.

Bloccato quindi e messo in sicurezza, l’uomo non è stato capace di fornire alcuna giustificazione della sua attività illecita. In particolare, come accertato dai Carabinieri, non si trattava di un “lavoro” improvvisato e rapido, perché sono stati recuperati un sacco grande trasparente per i rifiuti, già ricolmo di svariati pezzi metallici appena smontati, presi da diversi punti del pullman, quali i sistemi di scarico, di aria condizionata e di raffreddamento.

Ed ancora, gli operanti hanno trovato a portata di mano dell’uomo, identificato per un 48enne del posto e già conosciuto alle Forze dell’Ordine per altre vicende giudiziarie, un altro sacchetto con all’interno invece gli attrezzi da “lavoro”, guanti ed una pinza utilizzata per l’attività illecita.

Nella circostanza, i militari dell’Arma, dopo aver preso contatti con il titolare della società di trasporto proprietaria del mezzo e con sede a Giarre, hanno appreso che il giorno precedente l’autobus era stato lasciato parcheggiato in strada a causa di un incendio, che ne aveva danneggiato la parte posteriore, rendendo poco agevole l’immediata rimozione.

Altro duro colpo inferto, quindi, al fenomeno dei furti e commercio illegale dei materiali ferrosi destinati al mercato nero, che solitamente vengono acquistati illegittimamente per poi fonderli, facendone così poi perdere le tracce.

Il 48enne, che era già riuscito à smontare circa 40 Kg di rame e metalli vari dal mezzo, per un valore di circa 1000 €, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura.  

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CRONACA

Catania, sorpreso a rubare in un ristorante: 30enne catanese arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno arrestato per tentato furto un 30enne, pregiudicato catanese, senza fissa dimora.

A seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa, i poliziotti sono intervenuti in un ristorante di piazza Federico di Svevia, dove l’uomo stava asportando della merce. I poliziotti lo hanno bloccato dopo che aveva creato un’apertura nel locale cucina, bucando la rete posta nella parte superiore della porta d’accesso, per poi rubare diversa merce per un valore commerciale di circa 1200 euro.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso che l’uomo fosse in possesso di alcuni arnesi utili allo scasso, prontamente sequestrati dai poliziotti. È stato pertanto arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alternati e grimaldelli e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

L’operaio morto a Salemi non indossava sistemi di sicurezza: indaga la Procura di Marsala

Ambulanza

L’operaio morto mentre lavorava nella pala eolica del parco “Erg 69” di contrada Ranchibilotto a Salemi (Trapani) non indossava né il casco di protezione e nemmeno l’imbracatura necessaria per i lavori in quota.

E’ quanto hanno potuto accertare i vigili del fuoco intervenuti per il recupero del corpo di Giuseppe Carpinelli, 33 anni, originario di San Marco dei Cavoti e dipendente della Ivpc service.

L’uomo stata lavorando a circa 80 metri d’altezza insieme a un collega e per cause che sono ancora da accertare è precipitato sino a un’altezza di 50 metri da terra, sempre all’interno del pilone. La procura di Marsala ha aperto un’indagine.

   

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