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CRONACA

Catania, Operazione “Locu”, 36 persone in carcere e 5 poste agli arresti domiciliari: ecco i nomi

L’operazione “Locu”, che ha visto impegnati 300 Poliziotti a Catania, dall’alba di stamane,m ha portato all’arresto di 41 persone, 36 dei quali destinatari della misura della custodia cautelare in carcere e 5 di quella degli arresti domiciliari.

Nello specifico, le persone destinatarie della misura della custodia cautelare in carcere, sono: Arangio Sergio, Bonvegna Salvatore, Buda Rosetta, Condorelli Lucio, Crisafulli Filippo, Crisafulli Salvatore, Cultraro Francesco, Cultraro Salvatore, D’antone Umberto, Di Grazia Giovanni Orazio, Di Maggio Salvatore, Distefano Giovanni Agatino, Distefano Renè Salvatore, Ferrara Rocco, Grillo Francesco, Grillo Piera, La Rosa Andrea, Longo Gabriele Santo, Marino Salvatore, Maugeri Francesco, Oscini Antonino, Providenti Mario Maurizio, Querulo Biagio, Querulo Domenico, Russo Jonathan, Scavone Cristina, Spampinato Giuseppe, Tomaselli Giovanni, Tomaselli Giuseppe, Tomaselli Nicola, Tomaselli Salvatore, Tomaselli Santo, Trusca Gheorghe Laurentiu, Valuto Sciara Giuseppe, Vecchio Giovanni e Venuto Gaetano.

I cinque destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, sono invece: Fiorentino Carmela, Palazzolo Francesco, Pittera Gianluca, Testa Ignazio e Tomaselli Sara.

L’indagine, supportata da presidi tecnici, quali intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni, ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, crack, marijuana e hashish) che, da anni, gestirebbe una grossa piazza di spaccio, nel rione popolare San Cristoforo, allestita nella zona tradizionalmente chiamata “Locu”, storicamente presidiata da esponenti del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi.

In tal modo, le investigazioni hanno permesso di ricostruire il gruppo di pusher che, sotto la direzione dei capi promotori dell’associazione criminale – tra i quali figurerebbero Tomaselli Nicola, Marino Salvatore inteso “cià cià” e Cultraro Francesco – si sarebbero alternati sistematicamente, su vari turni orari nell’arco delle giornata, nell’attività di cessione minuta di cocaina e crack allestita all’interno delle case di spaccio site nelle vie Bonfiglio, delle Calcare e Testulla, che sono da considerarsi punti di smercio delle droghe tra i più importanti dell’intero quartiere San Cristoforo.

La “piazza di spaccio”, sarebbe stata rifornita di cocaina attraverso tre distinti canali di approvvigionamento. Il primo, riconducibile all’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente dedito alla gestione delle piazze di spaccio, nel rione popolare San Cristoforo, che sarebbe attualmente capeggiata da Querulo Domenico inteso “Domenico da zà Lina” e che sarebbe composta, tra gli altri, anche da Crisafulli Filippo, inteso “Candeggina”, i quali avrebbero agito con la collaborazione di Maugeri Francesco inteso “Ciccio a pà”, Querulo Biagio inteso “Gino da zà Lina” e Grillo Francesco;

Il secondo, invece, riconducibile ad un’altra frangia del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi i cui vertici sarebbero rappresentati da Ferrara Rocco e Distefano Giovanni Agatino, inteso “Giuvanneddu cammisa” i quali, nella conduzione delle illecite attività, sarebbero stati aiutati dal fratello di quest’ultimo, Distefano Renè Salvatore;

Infine, il terzo e utlimo, riconducibile al grossista di cocaina Di Grazia Giovanni Orazio, figlio del più noto Di Grazia Orazio, già esponente del clan mafioso Laudani intesi, a loro volta, “mussi ri ficurinia”. In particolare, il suddetto, avvalendosi del suo “corriere” Testa Ignazio, avrebbe rifornito sistematicamente, con svariati chilogrammi di cocaina, la piazza di spaccio del “Locu”, recapitandoli al capo-piazza che sarebbe stato individuato in Tomaselli Nicola.

Durante l’operazione sono state sequestrate inoltre, diverse quantità di sostanze stupefacenti, complessivamente, oltre 700 gr. di cocaina e 1 kg di marijuana.

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CRONACA

Associazione “Mareamico”: tartaruga Caretta caretta ritrovata morta ad Agrigento sulla spiaggia di San Leone

Grossa tartaruga trovata senza vita in spiaggia ad Agrigento

L’ associazione Mareamico ha trovato morta nella spiaggia di San Leone ad Agrigento una grossa tartaruga Caretta caretta, trasportata a riva dal moto ondoso e dalle correnti.

“Dall’ispezione della carcassa non abbiamo rinvenuto né ami, né malattie parassitarie e neanche grosse ferite che potrebbero giustificare questa fine, quindi la causa probabile di morte, come avviene per la gran parte di questi rettili trovati a riva, è sicuramente la plastica”, affermano gli ambientalisti.

“Questi splendidi animali scambiano i sacchetti e le bottiglie di plastica per le meduse, delle quali vanno ghiotti, provocando l’occlusione intestinale e quindi la morte – aggiungono – Vista l’impossibilità di trasporto della tartaruga all’Istituto Zooprofilattico di Palermo, abbiamo affidato il rettile al Comune di Agrigento che ha provveduto alla sua distruzione mediante la ditta incaricata”.

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CRONACA

Catania: denunciato in stato di libertà minorenne accusato di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania hanno denunciato in stato di libertà una minorenne catanese per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Il tutto è iniziato con una chiamata al 112 da parte di un passante che, diligentemente, ha segnalato una accesa lite tra un ragazzo ed una ragazza in un parcheggio di un noto lido, sito lungo viale Kennedy alla Plaia.

L’operatore della centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, ricevuta la segnalazione e, ritenendo che si trattasse di una violenza di genere per il quale ormai vi è la consapevole circa l’importanza di un tempestivo intervento, ha subito girato l’intervento ad una “gazzella” del Radiomobile di Catania, già in perlustrazione sul territorio con l’obiettivo di contrastare ogni attività illecita.

La pattuglia, ricevuta la comunicazione, in pochissimo tempo ha raggiunto il luogo della lite dove, effettivamente, in mezzo ad un capannello di giovani, hanno subito individuato i due “contendenti” ancora molto infervoriti: una ragazza ed il proprio fidanzatino, entrambi minorenni.

Separati, quindi, i due litiganti, mentre il ragazzo non ha esitato a farsi identificare e a collaborare con i militari la ragazza, invece, ha iniziato ad inveire contro gli stessi operanti e contro l’uomo che si era prodigato ad avvisare le Forze dell’Ordine e che, nel frattempo, aveva tentato di sedare la lite, in difesa della giovane.

Alla richiesta, quindi, dei documenti ed a quella di salire sulla macchina di servizio, per essere accompagnata in caserma per il successivo necessario riaffido ai genitori, la ragazza non ne ha voluto sapere, anzi, ha dapprima urlato e poi strattonato e colpito ad un braccio un militare del Radiomobile.

Successivamente, riportata alla calma, solo la fermezza e professionalità del militare aggredito, ha permesso di persuadere la ragazza a salire sull’autovettura di servizio per essere condotta negli uffici di San Giuseppe alla Rena. Li, entrambi i minori venivano, pertanto, affidati ai rispettivi genitori nel frattempo sopraggiunti ma, mentre, la ragazza è stata anche denunciata per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.

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CRONACA

Randazzo: gli agenti del X reparto mobile incontrano gli studenti nell’ambito del progetto “Legalità Scuola Rugby”

Nell’ambito del progetto denominato “Legalità Scuola Rugby” promosso dalla Polizia di Stato nel campo delle attività di prossimità e di solidarietà nelle scuole secondarie di primo grado, per favorire la diffusione della legalità e dell’inclusione sociale, lo scorso mercoledì, una rappresentanza del X Reparto Mobile di Catania ha incontrato gli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale “Don Milani” di Randazzo (CT).

Dopo una breve introduzione sul gioco del rugby da parte degli istruttori ed una fruttifera chiacchierata con i piccoli protagonisti della giornata sui temi della legalità, dei valori e del rispetto delle regole, in campo e fuori, per un’ordinata e pacifica convivenza sociale, si sono tenute, in palestra e per gruppi, attività ludiche propedeutiche al gioco del rugby tra i piccoli alunni di 4^ elementare, che hanno mostrato particolare gradimento per l’iniziativa.

Tale iniziativa, insieme alla collaborazione della Polizia di Stato – Fiamme Oro – con la Federazione Italiana Rugby – Comitato Reginale Sicilia – e le associazioni sportive presenti sul territorio nazionale, permette di veicolare i principi della legalità e dello sport tra i giovani studenti, in particolare, delle scuole secondarie di I e II grado.

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