Connect with us

CRONACA

Randazzo, perquisizioni dei Carabinieri: recuperate quasi 200 munizioni nascoste nella “sciara”

Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di preventivi disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania su tutto il territorio etneo, volti a contrastare ogni forma d’illegalità diffusa, tra cui, in particolare i reati connessi alla detenzione illegale di armi e munizioni, i Carabinieri della Compagnia di Randazzo, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e dai colleghi della “Compagnia d’Intervento Operativo – C.I.O.” del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, hanno effettuato mirati e imponenti rastrellamenti in alcuni fondi agricoli nei quali sono state rinvenute oltre 195 munizioni per arma da sparo.

L’attività in questione è l’ultima di una serie di operazioni recentemente effettuate , nel corso delle quali i militari dell’Arma hanno rinvenuto ulteriori armi e munizioni occultate sempre in terreni incustoditi.

https://www.spazionotizia.it/wp-content/uploads/2024/04/Randazzo-Rinvenimento-Munizioni-autorizzato-in-c-media.mp4

Tra i recuperi più eclatanti fatti dai Carabinieri di Randazzo si ricordano quelli del 2023 in contrada Dagalalonga di Randazzo dove, all’interno di un terreno a disposizione della famiglia SANGANI, i Carabinieri hanno trovato e sequestrato due fucili e 8 cartucce da caccia, quello dello scorso dicembre 2023 durante il quale sono state trovate oltre 250 colpi d’arma da fuoco e un silenziatore e quello del 2019, sempre in agro di Randazzo, contrada Murazzo Rotto, dove i militari dell’Arma hanno scovato un vero e proprio arsenale interrato, composto da una pistola a tamburo, tre fucili e numerose munizioni, e hanno arrestato in flagranza di reato un uomo ritenuto contiguo alla famiglia SANGANI. Quest’ultimo, recentemente è stato condannato in primo grado a 12 anni di reclusione nell’ambito dell’attività denominata “Terra bruciata”.

Ed è proprio in contrada Murazzo Rotto che, in questi giorni, sono state ritrovate un ulteriore consistente quantitativo di munizioni. In tale occasione, l’Arma di Randazzo ha setacciato, “palmo a palmo” con l’ausilio di sofisticate attrezzature come il “metal detector” in dotazione ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori, un terreno demaniale dove hanno rinvenuto, ben occultato sotto alcune pesanti pietre laviche, un bidone in plastica di colore blu ed ermeticamente chiuso, che conteneva 195 munizioni di vario calibro: 38 proiettili cal. 7,65 con ogiva incamiciata, 44 proiettili cal. 7,65 con ogiva in piombo, 1 proiettile cal. 22, 31 proiettili cal. 38 special con ogiva color bronzo e oro, 23 cartucce cal. 12 a pallettoni, 58 cartucce cal. 12 a palla asciutta, alcune sigillate all’interno di bustine di plastica e tutte immerse in riso alimentare, chiaro espediente per proteggere l’armamento dall’umidità e dagli agenti atmosferici, in modo da renderlo sempre “pronto all’uso”.

Quest’ennesimo ritrovamento avvalora la capacità dell’Arma di intervenire in maniera incisiva anche nelle zone più isolate e impervie, grazie ad una profonda conoscenza del territorio e del tessuto criminale. Il sequestro ha consentito di sottrarre munizioni alla criminalità organizzata locale, riducendone, così, la capacità offensiva.

CRONACA

Militello in Val di Catania, tenevano il fucile sotto il letto: denunciati dai Carabinieri due fratelli

Nel quadro del potenziamento dall’attività di prevenzione e contrasto dell’illegalità diffusa disposte dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, tra cui rileva anche la verifica del rispetto delle norme connesse alle armi da fuoco, i militari della Stazione di Militello in Val di Catania, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” esperti ad operare in zone rurali ed impervie, come in questa circostanza, hanno denunciato due fratelli del posto, rispettivamente l’uno di 48 e l’altro di 67 anni, quest’ultimo già a loro noto per sue pregresse vicende giudiziarie in materia di stupefacenti, perché ritenuti responsabili di porto abusivo di armi e detenzione illegale di munizionamento.

I Carabinieri, infatti, recatisi presso l’abitazione condivisa dai due, e dopo avergli chiesto se detenessero armi da fuoco in casa, hanno subito notato uno strano sguardo d’intesa tra i fratelli che poi effettivamente, a ragion dovuta, ha confermato quelle che erano le ipotesi investigative.

A seguito di un’accurata perquisizione, i Carabinieri hanno infatti scovato un fucile semiautomatico calibro 12, perfettamente funzionate, nascosto tra la rete di un letto ed il materasso, nonché 42 cartucce dello stesso calibro, celate all’interno dei cassetti di un comò ed in una cartucciera, invece trovata in un attiguo deposito per attrezzi agricoli.

L’arma e le munizioni, in particolare, sarebbero appartenute al loro defunto padre, quindi se ne sarebbero, illegalmente, appropriati trasportandola e nascondendola in casa loro.

Continua a leggere

CRONACA

Catania, non si ferma all’alt e urta la volante: pregiudicato bloccato e denunciato 40enne

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno denunciato in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato un pregiudicato catanese di 40 anni, sottoposto a libertà vigilata con obbligo di non assentarsi dalla propria abitazione durante le ore notturne.

Nonostante la misura di sicurezza, l’uomo si trovava, di notte, fuori dalla propria abitazione e a bordo di uno scooter. Riconosciuto dai poliziotti, gli è stato intimato di fermarsi in via Scaldara ma l’uomo si è dato alla fuga. Ne è scaturito un inseguimento per le vie del quartiere San Cristoforo.

Nelle fasi concitate, l’uomo ha urtato la volante della Polizia per divincolarsi, facendo perdere le proprie tracce.

In pochissimi minuti, gli agenti sono riusciti a intercettare il quarantenne nuovamente in via Scaldara, riuscendo a bloccarlo per poi deferirlo in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.

Continua a leggere

CRONACA

Adrano, avevano dato alle fiamme due auto in sosta in Piazza Mercato: individuati i responsabili

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno individuato i responsabili dell’incendio doloso di due autovetture, appiccato nel primo pomeriggio del 6 maggio scorso, in piazza Mercato, nel centro storico della città.

Si tratta di due uomini di 44 e 40 anni che, con il volto travisato, hanno lanciato un ordigno incendiario rudimentale contro una delle autovetture parcheggiate in piazza, scatenando un incendio che ha coinvolto un veicolo. Da lì a breve, le fiamme si sono propagate su un secondo veicolo in sosta nelle immediate vicinanze, per poi interessare anche la facciata di un edificio, danneggiando un portone e una saracinesca. L’intervento del personale dei Vigili del Fuoco ha scongiurato l’estensione delle fiamme alle altre abitazioni presenti nella piazza.

Giunti sul posto, gli agenti del Commissariato di Adrano hanno immediatamente avviato le indagini che, sin da subito, hanno consentito di appurare la natura dolosa dell’incendio.

I poliziotti hanno provveduto a raccogliere ogni elemento utile a ricostruire i fatti e si sono messi sulle tracce dei responsabili, grazie anche alle testimonianze acquisite.

In particolare grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, gli agenti hanno ottenuto significativi riscontri ed elementi decisivi che hanno consentito di individuare i due autori dell’incendio doloso, entrambi già noti alle forze dell’ordine in quanto uno gravato da diversi precedenti di polizia e l’altro da precedenti penali.

Sulla scorta delle prove raccolte, i responsabili sono stati accompagnati presso gli uffici del Commissariato dove, dopo le perquisizioni e gli adempimenti di rito, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di danneggiamento seguito da incendio e deferiti all’Autorità giudiziaria, evidenziando la gravità dei fatti e i conseguenti rischi per i residenti dell’abitazione lambita dalle fiamme.

Continua a leggere

Notizie più lette

Exit mobile version