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SANITÀ

Salute in Sicilia: oggi la presentazione della campagna di screening per l’epatite C

Identificare i soggetti con infezione da virus dell’epatite C non diagnosticata, migliorare la possibilità di una diagnosi precoce, avviare i pazienti al trattamento per evitare le complicanze della malattia epatica avanzata e interrompere l’ulteriore circolazione del virus. Sono questi  principali obiettivi della campagna regionale di screening contro il virus dell’HCV, rivolta a tutti i residenti in Sicilia, nati tra il 1969 e il 1989.

I soggetti in target potranno recarsi nei laboratori pubblici o convenzionati con il Servizio sanitario regionale senza prescrizione del medico di medicina generale e ottenere gratuitamente l’esecuzione dei test di screening, come previsto dal decreto del dirigente generale del dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute.

Le iniziative previste dalla campagna di screening saranno presentate alla stampa nel corso di un workshop oggi, all’hotel Borsa, a Palermo.

All’evento parteciperanno, tra gli altri, il dirigente generale del Dasoe, Salvatore Requirez; Antonio Craxì, presidente della commissione scientifica Rete HCV Sicilia; Vito Di Marco, rappresentante per la Sicilia del gruppo tecnico di coordinamento, monitoraggio e valutazione dello screening nazionale per HCV del Ministero della Salute; Giuseppa Maria Irrera, direttore Ufficio detenuti del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria; Giovanna Spatari, rettore dell’Università di Messina, presidente della Società italiana di Medicina del lavoro.

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SANITÀ

Disabilità in Sicilia, dalla giunta via libera a programmazione di interventi per 174 milioni

Oltre 174 milioni di euro per interventi a favore delle persone con disabilità in Sicilia. A tanto ammonta la programmazione del Fondo per le non autosufficienze approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessorato delle Politiche sociali. Si tratta di risorse assegnate dal governo nazionale sulla base dei piani triennali 2019-2021 e 2022-2024.

Per l’annualità 2020 sono stati destinati alla Sicilia 52,6 milioni di euro da utilizzare per prestazioni, interventi e servizi assistenziali. In particolare, quasi tre milioni (più altri 740 mila euro di cofinanziamento regionale) andranno a 37 ambiti territoriali per interventi che possano rendere autonome le persone con disabilità nella vita di tutti i giorni. All’istituto Oasi Maria Santissima di Troina andranno 5 milioni (ai quali si aggiunge un altro milione di euro dal fondo regionale). Il resto verrà diviso in quattro quote da 11.166.525 euro per il fabbisogno di adulti e minori con disabilità gravi e gravissime.

Delle risorse per circa 55 milioni di euro relative al 2021, una parte di 1.280.000 euro (più 320 mila di cofinanziamento) andrà a 16 ambiti territoriali per interventi in materia di vita indipendente. All’Oasi di Troina andranno ancora 5 milioni di euro (più un milione di cofinanziamento). Inoltre al fabbisogno di adulti e minori con disabilità gravi e gravissime saranno destinate quattro quote da 12.159.172 euro.

Infine per il 2022 sono disponibili altri 67,3 milioni di euro. Con 1.200.000 euro saranno finanziati 15 progetti di inclusione, di altrettanti ambiti territoriali, per le persone con disabilità. Con 1,6 milioni di euro si rafforzeranno i Punti unici di accesso (Pua) con l’assunzione di 41 figure con professionalità sociale. Altri 800 mila euro serviranno per la formazione del personale. Risorse anche in questa annualità per l’Oasi di Troina: 5 milioni di euro (di cui quattro per l’attività svolta dall’istituto di ricovero e cura per l’anno 2022), più un milione di cofinanziamento. Della restante parte del fondo (oltre 58 milioni), si erogheranno quattro quote da 14.671.250 euro per il fabbisogno di adulti e minori con disabilità gravi e gravissime.

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SANITÀ

Catania, assegno di inclusione e verifiche delle condizioni di svantaggio: incontro operativo tra Asp e Inps

Assegno di Inclusione e verifiche condizioni di svantaggio.

Le verifiche delle condizioni di svantaggio per il riconoscimento dell’Assegno di Inclusione (ADI) sono state al centro dell’incontro operativo fra Asp di Catania e la Direzione provinciale dell’Inps, svoltosi presso la Direzione Generale dell’Azienda sanitaria etnea.

Intervenuti il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, con il direttore sanitario, Antonio Rapisarda, e il direttore provinciale dell’Inps, Saverio Giunta, accompagnato dalla responsabile di Unità Operativa, Rosalia Calandrino.

Presenti il presidente del Comitato Consultivo Aziendale, Pieremilio Vasta, con il vicepresidente, Vito Litrico; i direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale e di Riabilitazione, e i direttori dei Distretti Sanitari e delle Unità Operative competenti per la verifica delle condizioni di svantaggio dei richiedenti l’Assegno.

L’Assegno di Inclusione è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro, istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024 dall’articolo 1 1 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023, n. 85.

L’Assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità (come definita ai fini ISEE);
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalle strutture sanitarie.

Per quanto riguarda tale ultimo aspetto – le condizioni di svantaggio – con l’incontro di oggi sono state illustrate le funzioni operative che consentono alle strutture sanitarie competenti di confermare o meno quanto dichiarato dal richiedente nella domanda, e di procedere celermente alla validazione delle istanze.

Il compito dei Servizi dell’Asp di Catania è di validare l’autocertificazione del richiedente e di verificare la presenza, in atto, di percorsi assistenziali e di cura attivati.

A tal fine e per garantire l’equità, l’omogeneità e la trasparenza delle verifiche, la Direzione Aziendale ha predisposto una procedura specifica.

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SANITÀ

Catania: eseguiti al Policlinico i primi due interventi agli occhi con un visore Apple su due 60enni

Un intervento di oftalmoplastica con l’utilizzo del visore commerciale Apple Vision Pro è stato eseguito al Policlinico di Catania, a renderlo noto l’azienda ospedaliera universitaria sottolineando che è stata “la prima seduta al mondo realizzata con l’ausilio di questo dispositivo all’avanguardia non ancora commercializzato in Europa”, che “offre notevoli benefici di carattere sanitario oltre che economico”.

Sono stati due gli interventi realizzati in via sperimentale dall’equipe della clinica Oculistica diretta da Teresio Avitabile, e che hanno avuto esito positivo.

Nella sala operatoria del Policlinico erano presenti gli oculisti Andrea Russo e Matteo Orione che hanno eseguito una “correzione entropion della palpebra inferiore” e una “blefaroplastica curativa” su due pazienti sessantenni.

Gli interventi, scelti appositamente tra quelli di routine – nel primo caso la palpebra inferiore ruotava verso l’interno dell’occhio determinando delle abrasioni a livello corneale con gravi fastidi e spesse volte ipovisione – hanno permesso ai medici di testare positivamente la nuova tecnica utilizzata finora solo negli Stati Uniti in altre specialità.

Normalmente questo tipo di operazioni viene eseguito a occhio nudo mentre in questo caso il visore della Apple ha offerto la possibilità di scattare foto e video in tre dimensioni, avendole sempre visibili in uno schermo virtuale e gestibili con un semplice gesto della mano. Il chirurgo ha avuto inoltre la possibilità di confrontare le nuove foto con quelle tridimensionali del pre-operatorio.

Tra i vantaggi della nuova tecnica il Policlinico di Catania cita: la capacità di registrare l’intervento, aiutare didattica e collaborazione tra chirurghi a distanza e la possibilità agli studenti di medicina di osservare gli interventi da una prospettiva in prima persona. Infine è resa possibile la collaborazione in tempo reale tra chirurghi con videochiamate e la condivisione dello stesso campo visivo per un’eventuale consulenza e una guida durante gli interventi chirurgici maggiormente complessi.
   

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