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CRONACA

Operazione “Rail Safe Day”: il bilancio dei controlli effettuati dalla Polizia nelle principali stazioni ferroviarie siciliane

906 persone controllate, 75 siti ferroviari ispezionati di cui 64 stazioni, 6 sanzioni elevate: questo è il bilancio della quinta giornata dell’anno denominata operazione “Rail Safe Day”, svoltasi lo scorso 24 aprile,  in cui sono stati impegnati 68 operatori della Polizia Ferroviaria della Sicilia.

Il Servizio Polizia Ferroviaria, per contrastare i comportamenti scorretti dei viaggiatori e l’indebita presenza, in ambito ferroviario, di soggetti che pregiudicano la sicurezza della circolazione e degli utenti, ha disposto controlli straordinari su tutto il territorio nazionale.

In Sicilia le operazioni sono state coordinate dal Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria che ha indirizzato le verifiche verso quelle aree ferroviarie dove statisticamente si verificano, con maggiore frequenza,   condotte improprie da parte dell’utenza ferroviaria come il mancato utilizzo dei sottopassaggi, il superamento della linea gialla in attesa dei treni, l’attraversamento dei passaggi a livello con le sbarre chiuse ed in generale la mancata osservanza delle regole vigenti negli impianti ferroviari che, talvolta, sono causa di investimenti accidentali.

A Catania, gli agenti della Polfer, unitamente a personale della Polizia Municipale, ha effettuato controlli anche nelle aree adiacenti la stazione centrale, elevando 6 sanzioni, di cui 4 al codice della strada e sottoponendo a sequestro amministrativo un ciclomotore; altre 2 sanzioni sono state combinate al titolare di un esercizio commerciale per diverse violazioni tra cui l’occupazione abusiva del suolo pubblico.

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CRONACA

San Gregorio di Catania, si presenta alle casse con carne e salumi “scontati” dall’amico al banco macelleria: denunciate due persone

Si erano messi d’accordo al banco, un 41enne di Sant’Agata Li Battiati e un 39enne catanese, i due denunciati dai Carabinieri di San Gregorio per “tentato furto aggravato dal mezzo fraudolento”.

Ed infatti i due amici, il 41enne cliente ed il 39enne dipendente del reparto macelleria di un supermercato della zona, avevano riempito due sacchetti su tre e poi il cliente si era presentato alle casse.

Ed infatti, il cassiere insospettito dal gran numero di confezioni contenute nei sacchetti, sebbene fossero contenute in buste prezzate con scontrini adesivi, ha deciso di verificare la congruenza della spesa.

Dall’ispezione effettuata, è stato rilevato come il 41enne si fosse presentato a pagare 3 sacchetti su cui erano stati applicati due scontrini adesivi da 7,50 euro ciascuno ed uno da 4,50, invero, le buste contenevano merce per un valore commerciale di 62,19 euro. Ed ancora, in due dei tre sacchetti, nonostante lo scontrino adesivo fosse stato applicato dal reparto salumeria, erano presenti, provenienti dal reparto macelleria, altri prodotti. Questi ultimi, regolarmente prezzati, avevano tuttavia indicazioni difformi rispetto all’effettivo contenuto: nell’involucro su cui vi era l’indicazione “tritato sceltissimo” era presente un girello, mentre su quello su cui vi era l’indicazione “bollito” era presente del tritato.

Il terzo sacchetto, infine, conteneva svariati prodotti di salumeria senza alcuna etichettatura che ne indicasse tipologia o prezzo.

I Carabinieri della Stazione, intervenuti nelle fasi della verifica alle casse del punto vendita, raccolti tutti gli elementi investigativi e scoperto quindi il “sistema” escogitato per ottenere uno sconto consistente sulla spesa, peraltro ammesso dai due denunciati, hanno comunicato quanto accaduto all’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

Operazione “Oro Rosso”: il bilancio della terza giornata di controlli straordinari finalizzati al contrasto dei furti di rame

1 indagato, 621 persone controllate, 25 siti sensibili ispezionati, 39 operatori Polfer impegnati: è il bilancio della terza giornata dell’anno denominata operazione “Oro Rosso” dedicata, a livello nazionale, al contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario.

La finalità dell’Operazione è rintracciare ed interrompere la filiera di illegalità legata al c.d. “oro rosso”, causa di considerevoli danni economici alle imprese vittime dei predatori di rame nonché disagi alla cittadinanza nella fruizione dei servizi pubblici e di pubblica utilità.

I controlli, effettuati in tutta la regione, hanno interessato le linee ferroviarie dove talvolta si sono verificati episodi delittuosi nonché 13 centri di rottamazione e di trattamento di rifiuti speciali e metallici, ove sono stati verificati il possesso delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività ed al trattamento dei materiali, il rispetto delle normative ambientali e la tracciabilità dei metalli trattati.

A Catania, gli agenti della Polfer, durante i controlli hanno provveduto a denunciare in stato di libertà un uomo che trasportava a bordo di una motoape, rifiuti composti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, senza alcuna autorizzazione. Al soggetto, sono state elevate diverse sanzioni amministrative per un importo pari a circa 6.000 euro.

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CRONACA

Tragedia sul lavoro a Casteldaccia: emergono le prime informazioni utili alla ricostruzione della strage

Dalle prime testimonianze e ricostruzioni, inizia a delinearsi il quadro della tragedia avvenuta a Casteldaccia: la discesa degli operai all’interno della stazione di sollevamento durante la manutenzione della rete fognaria, non era prevista.

Il contratto di appalto stipulato con Amap, la municipalizzata che aveva dato alla loro ditta, la Quadrifoglio group, l’appalto dei lavori, prevedeva che l’aspirazione dei liquami avvenisse dalla superficie attraverso un autospurgo e che il personale non scendesse sotto terra.

Questa dunque la ragione per cui nessuna delle vittime indossava la mascherina né aveva il gas alert, un apparecchio che misura la concentrazione dell’ idrogeno solforato, il gas che poi li ha uccisi. Non è chiaro, ad ora quindi, il motivo per cui i cinque siano scesi all’interno della stazione di sollevamento nè cosa sia accaduto dopo.

L’ipotesi che si sia rotto un tubo da cui poi è fuoriuscito il gas è smentita dai vigili del fuoco, mentre non si esclude che gli operai abbiano potuto aprire una paratia che sarebbe dovuta restare chiusa. L’ambiente infatti, in condizioni normali, è a tenuta stagna.

Nel frattempo, dopo avere appreso la notizia della morte dei suoi operai, deceduti ieri a Casteldaccia mentre lavoravano alla rete fognaria, Antonio Di Salvo, 67 anni, titolare della Quadrifoglio Srl, sta rientrando in Sicilia dagli Stati Uniti dove si trova per il matrimonio di un familiare. Il suo socio Epifanio Alsazia è una delle cinque vittime
   

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