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ATTUALITÀ

Bronte, pronto il “piano di emergenza comunale” (Pec)

Bronte
BRONTE – Non siamo abituati a sentire parlare di Pec (piano di emergenza comunale), o meglio, sentiamo nominare questa sigla solo dopo che qualche calamità ha colpito il territorio quando ormai è troppo tardi, e ci si accorge che i comuni avrebbero fatto bene ad approvarlo prima.

Il Piano di Emergenza Comunale altro non è che l’insieme delle procedure operative necessarie per fronteggiare una qualsiasi calamità sul territorio. Uno strumento fondamentale nella risposta a qualsiasi emergenza.

Bronte, dopo un lungo lavoro da parte di una preparata equipe coordinata dal responsabile dell’Ufficio tecnico, ing. Salvatore Caudullo, adesso fa parte di quei Comuni che invece sono pronti ad intervenire.

Il Consiglio comunale, infatti, lo ha approvato, rendendo l’intero territorio certamente più sicuro. “Il Pec – afferma il vice sindaco, ing. Gaetano Messina, anche nelle vesti di consigliere comunale – rappresenta il piano regolatore generale delle possibili emergenze che possono interessare il territorio comunale. Emergenze dovute sia a cause naturali che artificiali. Si tratta di uno strumento di pianificazione obbligatorio fin dal 1992 che però a Bronte non ha subito alcun aggiornamento e adeguamento dal 1998. Oggi, invece, il nostro Comune si è dotato di uno strumento che ci consente di avere una più approfondita ricognizione delle fonti di rischio come quello sismico, vulcanico, idraulico-idrogeologico, incendi, tecnologico derivato da pozzi di gas, neve, ed il rischio di inondazione derivante dalla diga Ancipa. Ovviamente è stato aggiornato ed adeguato alle vigenti norme. Tutte le precedenti amministrazioni, dal 1998 in poi, avevamo “dimenticato” di porre in essere i necessari aggiornamenti”.

E soddisfatto anche il sindaco di Bronte, avv. Graziano Calanna, che ringrazia l’equipe dei tecnici che, oltre all’ing. Caudullo, è stata formata dai geometri Angelo Spitaleri, Biagio Lupo e da Carmela Mineo. Oltre che i consiglieri comunali per averlo approvato.

Ci sono delle attività – spiega il primo cittadinoche sono facilmente visibili dalla popolazione. Ci sono attività, invece, di cui si accorge dell’importanza al momento del bisogno. Il pec è una di queste. Oggi Bronte può definirsi più sicuro perché ha uno strumento che censisce tutto dalle aree di raccolta in caso di terremoti o come muoversi in caso di abbondanti nevicate. Speriamo mai – conclude – ma in caso di necessità l’intervento delle Forze di Protezione civile sarà più agevole”.

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Anci Sicilia: dal 2019 al 2023 la popolazione è diminuita del 1,93%. Registrato un andamento negativo di oltre 94mila abitanti

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%.

I numeri evidenziano un andamento negativo di oltre 94 mila abitanti

Le uniche province in controtendenza sono Catania, dove lo spopolamento è dello 0,26% (-2.836 abitanti) e Ragusa, dove invece la popolazione aumenta dello 0,71% (+2.229).

Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Anci Sicilia che si svolge oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La maglia nera della crisi demografica spetta al territorio di Enna, (-4,58%, -7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155), Agrigento (-3,46%, -14.826), Messina (-3%, -18.533), Palermo (-2,23%, -27.413), Trapani (-2,13, -9.033), Siracusa (-1,67%, -6.530).

Tra i capoluoghi di provincia, a soffrire di più dello spopolamento è Trapani, con -15,80%, -10.473. Seguono Enna che segna una perdita del 4,46%, -1.193 abitanti, Agrigento (-4,36%, -2.538), Messina (-4,31, -9.823), Caltanissetta (-3,90, -2.391), Palermo (-3,10%, 20.221), Siracusa (-2,57%, -3.075): in controtendenza Catania che cresce, dove la popolazione cresce dello 0,66% (+1.978) e Ragusa con +2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo – dice il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano- lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è una questione limitata. In tutte le province i dati precisano che, tranne a Ragusa e Catania, negli ultimi 5 anni la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento. Credo che nell’agenda politica il problema sia entrato solo a livello superficiale senza una reale volontà di risolverlo.

Come sarà la Sicilia nei prossimi anni è un argomento che bisogna affrontare ogni giorno. Sulla base del censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana risulta ammontare a 4.814.016 residenti. Un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia non smette di denunciare: allo stato attuale abbiamo 70 comuni in dissesto, 43 comuni in piano di riequilibrio”.

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“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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