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Calatabiano, l’imprenditore S. Benedetto replica al sindaco: “Quando il depistaggio diviene ragione di vita”

Calatabiano
CALATABIANO – Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’imprenditore calatabianese, Salvatore Benedetto, il quale ha voluto replicare al sindaco, Giuseppe Intelisano, dopo essere stato chiamato in causa dallo stesso primo cittadino (seppure in modo velato, ovvero senza essere nominato esplicitamente) in un comunicato diffuso agli organi di stampa (CLICCA QUI per leggerlo).

“Ancora una volta – scrive Benedetto – a distanza di tempo, noto con grande entusiasmo di essere al centro dei pensieri del primo cittadino del mio Paese. Ma, suo malgrado, mi dispiace rendergli noto, se ancora non lo fosse, che il reale bersaglio dell’ispezione disposta dal Prefetto di Catania, su input del  Ministero dell’Interno, sicuramente non sono io! A  primo acchito mi ero quasi rallegrato dal contenuto tanto garbato quanto formale usato dal primo cittadino (“p” volutamente minuscola). Ma poi, una volta letta la prima parte dell’intervento, sicuramente predisposta ad hoc da una “mente avvezza” a tale linguaggio politichese, rimanevo  basito nel leggere di un imprenditore locale e del cognato, indicati (non troppo velatamente) dal sindaco come “la causa” dell’ispezione prefettizia. Non sia mai, invece, che gli inquirenti intendono fare luce sulle tante (troppe) ombre che aleggiano sull’amministrazione comunale calatabianese? Mi destavo, quindi, dal torpore indotto dalla lettura della prima parte della nota, palesemente pregna di falso buonismo, rendendomi conto che, in realtà, quello scritto altro non  era che l’ennesimo tentativo di fuorviare l’attenzione della cittadinanza dai problemi endemici dell’amministrazione comunale. Capivo, quindi, si trattava dell’ennesimo maldestro tentativo, ideato allo scopo di allontanare da sé ogni tipo di responsabilità. Quasi come la necessità di mettere ad ogni costo qualcosa sul piatto. Il subdolo intento di dare alla cittadinanza qualcosa di cui parlare che fosse ben lontana dal reale protagonista di tutta questa vicenda. Mi sarei aspettato (non me ne vogliano i Consiglieri di minoranza) che l’attacco del primo cittadino avesse  riguardato loro. Si, proprio loro. Coloro i quali, grazie al loro coraggio di denunciare, sono finalmente riusciti a ridare speranza ai tanti cittadini onesti. E invece no. E’ più facile gettare fango sull’imprenditore e sul cognato, tanto loro non potranno difendersi in consiglio comunale; loro sono già stati rinviati a giudizio con l’operazione Isolabella, quindi sono già colpevoli (ma di che?).

Mi piace, in questa sede, far notare che all’imprenditore ed al cognato non è stata contestata nessuna connivenza col crimine organizzato. Non sono emerse prove a loro carico di contiguità con l’associazione mafiosa. Eppure le indagini sono durate anni. Le intercettazioni telefoniche si sono protratte per mesi e mesi. Ma nonostante ciò è evidente che non sia emerso nulla. O forse vogliamo prendercela con gli organi inquirenti che non hanno saputo trovare nulla che assomigliasse ad un crimine per mafia nei riguardi dell’imprenditore? Ma di questo perché parlarne in fondo,  quando si può sempre fare ricorso ad affermazioni di basso livello per spegnere i riflettori su ciò che vogliamo tenere per noi ed accenderli invece su qualcosa o qualcuno che possiamo tranquillamente gettare in pasto all’opinione pubblica? “Megghiu i scaluni vasci”, direbbe qualcuno. Credete, quindi, che il funzionario prefettizio e gli uomini delle Forze dell’ordine stiano cercando riscontri sull’imprenditore e sul cognato i quali, nel processo Isolabella non sono accusati di reati di mafia e sui quali non sono emerse circostanze degne di nota, come chiaramente suggeritoci col comunicato??

Peraltro, non risulta che l’amministrazione comunale si sia costituita parte civile nel processo Isolabella non essendo nemmeno stata individuata dalla Procura della Repubblica come parte offesa. Sarà perché il collaboratore di Giustizia Carmelo Porto, come riporta la stampa online, avrebbe rilasciato dichiarazioni compromettenti riguardo al primo cittadino. Oppure perché tra gli imputati figura  (e questo anche altro dato  di fatto) qualche parente? Ai posteri l’ardua sentenza. Io dico che anche gli sciacalli – conclude Salvatore Benedetto – un giorno diverranno carogne. Il tempo è galantuomo ed io ne so qualcosa”.

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Taormina, polmonite in stato acuto per Cateno De Luca: il leader di Sud chiama Nord resta in ospedale

Polmonite acuta per il sindaco della città del centauro e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. “Dopo attenti accertamenti medici – si legge in una nota diffusa – è stato riscontrato un caso di polmonite in stato acuto, associato a un significativo stress psicofisico e ad un eccessivo affaticamento fisico.

Attualmente, Cateno De Luca è sottoposto a un trattamento farmacologico intensivo, il quale richiede la sua completa concentrazione in un ambiente privo di stress emotivo. Di conseguenza, ogni attività che possa causare stati emotivi è stata sospesa.
I medici hanno raccomandato un congruo periodo di degenza in ospedale. Domani, sulla base di ulteriori accertamenti, verrà comunicata la durata prevista della permanenza presso il policlinico di Messina.

È essenziale che Cateno De Luca si dedichi esclusivamente al suo recupero psicofisico durante questo periodo, pertanto la partecipazione a qualsiasi altra attività risulta impossibile”.

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Taormina, gestione del Pala Congressi: il Tar dà ragione all’Amministrazione del sindaco De Luca

Il Tar di Catanua ha rigettato integralmente. nel merito, il ricorso presentato dalla Società Aditus, tendente ad ottenere l’annullamento della Determinazione Dirigenziale, con la quale il Segretario Generale, Bartorilla, nella qualitá di Responsabile dell’Area Amministrativa, ha provveduto ad annullare tutti gli atti di gara, compresa l’aggiudicazione, concernenti la Concessione del Pala Congressi alla società ricorrente.
Il Giudice ha confermato la bontà e la legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cateno De Luca, la quale ha correttamente ritenuto di annullare la gara, bandita si ricorda dall’amministrazione precedente, poiché non rispettosa della legge.
In particolare, il Tar CT ha evidenziato che il valore economico della concessoria non contiene “la stima prospettica del fatturato conseguibile dal concessionario ossia la remunerazione reale dell’investimento”. Ne consegue, evidentemente, che il valore economico della concessione indicato negli atti di gara, pari ad euro 2milioni 280mila euro certamente, non rispecchierebbe gli effettivi introiti conseguibili dal concessionario.
Anche il valore di locazione annuale a carico del Concessionario, stimato dalla precedente amministrazione in euro 44mila euro è abbondantemente sottostimato, a fronte del valore economico reale, come da perizia di stima redatta da un professionista incaricato dall’amministrazione De Luca, pari ad almeno 430mila euro annui.
Respinta anche la richiesta di risarcimento danni avanzata da Aditus nei confronti del comune. “Sin dal mio insediamento – afferma il sindaco De Luca, al momento ricoverato al policlinico di Messina, per una polmonite acuta – l’obiettivo è stato liberare Taormina dalla mala gestio politico amministrativa che ha caratterizzato la città negli ultimi 30 anni. Il caso del Palazzo dei Congressi rappresenta la punta dell’iceberg del “sistema Taormina” che abbiamo denunciato e che passo dopo passo stiamo demolendo a colpi di buona amministrazione. Ci sono procedure che stiamo portando avanti in silenzio, lavorando incessantemente per scardinare un sistema che ha avvelenato la città. La sentenza del TAR contro Aditus rappresenta un primo importante riconoscimento del nostro operato. Lo ricordo ancora una volta alla città e a quanti si nascondo dietro alle polemiche sterili, noi stiamo lavorando per imprimere una marcia in più a Taormina”. Aditus, avrá comunque 60 giorni di tempo per presentare ricorso alla sentenza presso il Cga.

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Letojanni: riceviamo e pubblichiamo la toccante lettera di Anita Barbera in ricordo del caro amico, Francesco Caruso, morto in un tragico incidente

A Francesco……La mia Alba!
Dolce Ciccio, è spiazzante… ci mancherai tanto. Vivrai sempre nel cuore di chi ti ha voluto bene come noi.
In questa lettera di addio, vorrei esprimere il dolore e la gratitudine che provo nel ricordarti. La tua scomparsa prematura a soli 22 anni è una tragedia che ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di tutti noi che ti hanno conosciuto e amato.
La tua vita, sebbene troppo breve, è stata un dono prezioso e ringrazio Dio per averti conosciuto. La tua generosità ha superato i confini dell’esistenza terrena, poiché con la donazione dei tuoi organi hai regalato una seconda possibilità a sette persone. Questo gesto di altruismo estremo è una testimonianza della tua grandezza d’animo e del tuo spirito nobile.
La tua risata, il tuo coraggio e la tua voglia di vivere rimarranno per sempre impressi nella mia memoria. Sei stato un faro di speranza e un esempio di come, anche nelle circostanze più difficili, si possa fare la differenza nella vita degli altri.
Oggi, mentre ti dico addio, prometto di onorare il tuo ricordo vivendo la mia vita con la stessa passione e gentilezza che hai mostrato tu. La tua eredità continuerà a vivere non solo attraverso le vite che hai salvato, ma anche attraverso le azioni di tutti coloro che sono stati ispirati dalla tua storia.
Riposa in pace, dolce amico. Sarai sempre nei nostri cuori. Da adesso sarai la mia alba chiara di ogni giorno, come quella del tuo mito Vasco Rossi!
Con amore Anita

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