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CRONACA

Sortino, atti persecutori nei confronti di un operaio: arrestata una donna di 25 anni

SORTINO – I Carabinieri della Stazione di Sortino hanno arrestato una donna di 25 anni in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Siracusa per atti persecutori.

La donna, già dal dicembre dello scorso anno, avrebbe iniziato a compiere atti persecutori nei confronti di un operaio di 30 anni di Floridia (SR) che aveva presentato denuncia ai Carabinieri della locale Tenenza.

L’autorità giudiziaria ha così emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, ma nonostante tale provvedimento la donna avrebbe continuato a recarsi a Floridia, reiterando il comportamento molesto nei confronti dell’uomo che ha anche denunciato il danneggiamento della propria autovettura.

L’autorità giudiziaria ha così emesso un nuovo provvedimento restrittivo della libertà personale, imponendo alla donna di indossare il braccialetto elettronico per limitarne gli spostamenti.

La donna tuttavia avrebbe rimosso il dispositivo elettronico con l’intento di raggiungere ancora liberamente il denunciante.

A seguito di tale ulteriore violazione, i Carabinieri hanno richiesto all’autorità giudiziaria l’applicazione di una misura coercitiva più stringente. La richiesta è stata condivisa ed accolta dall’autorità giudiziaria che ha imposto alla donna la misura degli arresti domiciliari.

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CRONACA

Polizia Adrano: denunciato 40enne tunisino presente clandestinamente sul territorio italiano

Nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, durante l’ordinario servizio di controllo del territorio, hanno indagato un uomo di 40 anni, di nazionalità tunisina, in quanto irregolare sul territorio italiano, dando così corso alle successive attività finalizzate al rimpatrio.

In particolare, gli agenti della Volante del Commissariato hanno notato l’uomo nel corso di un controllo di un autocarro sul quale viaggiava, in qualità passeggero e sprovvisto di documenti di riconoscimento. Alla richiesta di fornire le proprie generalità il 40enne ha riferito di essere cittadino tunisino. È stato pertanto accompagnato presso gli uffici del Commissariato, dove sono state compiute tutte le operazioni necessarie per confermarne l’identità ed eventuali precedenti. In quella sede i poliziotti hanno appurato come l’uomo non avesse ottenuto alcun titolo che ne regolarizzasse la posizione, dopo l’ingresso illegale nel territorio italiano.

È stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Successivamente è stato condotto presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania, dove sono state avviate le procedure finalizzate all’espulsione e al rimpatrio mediante accompagnamento alla frontiera

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CRONACA

Catania, tenta di fuggire al controllo: 22enne denunciato per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere

Nella notte tra sabato e domenica gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, durante l’ordinario servizio di controllo del territorio, in corso Indipendenza, hanno tentato di effettuare il controllo di un giovane a bordo di una vettura, ma questi, alla vista dei poliziotti si è dato alla fuga.

È nato così un lungo inseguimento che si è concluso, grazie all’intervento di un’altra Volante giunta in ausilio, in viale Mario Rapisardi.

Identificato è risultato essere un 22enne pregiudicato catanese, privo di patente di guida. Il giovane è stato sottoposto a perquisizione personale, poi estesa al veicolo, che ha consentito di rinvenire diversi attrezzi atti allo scasso, sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso totale lordo di 0,91 grammi e sostanza stupefacente del tipo crack, per un peso totale lordo di 0,57 grammi.

È stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere e segnalato amministrativamente per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale. Contestualmente gli sono state contestate le diverse violazioni commesse alle norme del Codice della Strada.

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CRONACA

Randazzo: arresti domiciliati e applicazione del braccialetto elettronico per un 33enne accusato di tentata estorsione e spaccio di stupefacenti

La Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di un 33enne di Randazzo, indagato per i reati di tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Randazzo.

I fatti che hanno originato l’emissione del provvedimento restrittivo, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con gli indagati, hanno fatto luce su una vicenda che avrebbe visto l’indagato, nel giugno dello scorso anno, perpetrare un tentativo di estorsione nei confronti di un uomo 51enne, padre della propria ex convivente di 35 anni.

In particolare, l’indagato avrebbe preteso la somma di €. 850,00 dal padre della sua ex fidanzata, quale rimborso spese a suo dire, per l’acquisto della droga che la 35enne, avrebbe utilizzato durante la loro relazione amorosa finita circa tre mesi prima.

Il 33enne, non si sarebbe limitato ad una semplice richiesta, ma è andato oltre quando il 6 giugno dello scorso anno, avrebbe minacciato il padre della sua ex compagna, inviando sul suo smartphone dei messaggi di testo e vocali tutti intimidatori.

In particolare l’indagato, in quella data, era stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio dai Carabinieri della Stazione di Randazzo e, nell’attesa dell’udienza di convalida, posto ai domiciliari.

È stato proprio durante i suoi arresti domiciliari, quindi, che avrebbe inviato quei messaggi all’uomo, promettendogli che avrebbe fatto del male a lui e alla figlia se non gli avesse dato i soldi: <<…sperate che domani mi arrestano (cioè mi destinano al carcere, n.d.r.) che se domani non mi prendo il carcere e sono agli arresti domiciliari sicuro che vi vengo a trovare a tutti e due!!! >> e poi << …Ora che mi hanno preso (arrestato, n.d.r.) non è più tempo di risolvere la situazione …, da stasera inizia a prendere 50€ al giorno ad arrivare a 850 €… se c’è da fare discussione rompo pure gli arresti, tranquillo!>>.

Alla luce di quelle gravi minacce e, in relazione all’esito dell’udienza di convalida del 33enne, nel corso della quale l’Autorità Giudiziaria aveva disposto nei suoi confronti gli arresti domiciliari, il 51enne, preoccupato per l’incolumità della figlia, si è rivolto ai Carabinieri che, acquisiti gli elementi indiziari e svolti i necessari riscontri, ne hanno compendiato l’esito alla locale Procura della Repubblica con la successiva emissione dell’ordinanza cautelare a carico del 33enne.

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