Connect with us

CRONACA

Aggredisce il padre, estorcendogli del denaro: 45enne arrestato ad Acireale dagli agenti di Polizia

ACIREALE – Nella mattinata del 20 maggio u.s., intorno alle ore 11:00, personale della Squadra Volanti del Commissariato di Acireale arrestava in flagranza di reato un quarantacinquenne, gravemente indiziato dei reati di estorsione e atti persecutori, in violazione dell’ammonimento emesso nei suoi confronti dal Questore di Catania per violenza domestica. Gli agenti si recavano presso un’abitazione del quartiere Suffragio, poiché un anziano aveva segnalato al 112 NUE che il figlio, per l’ennesima volta, lo stava aggredendo e minacciando per avere dei soldi da utilizzare per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

Tale situazione, già nota al Commissariato, si perpetuava da tempo e infatti, lo scorso mese di aprile, l’aggressore veniva raggiunto dall’ Ammonimento del Questore di Catania per atti di violenza domestica.

La vicenda si sviluppa in un ambito di angoscia ed esasperazione in cui due anziani, la madre costretta a letto per il precario stato di salute, vivono in un appartamento in cui mobili e suppellettili venivano distrutti dalle sfuriate del figlio ogni qual volta gli si rifiutavano i soldi richiesti da destinare all’acquisto di droghe.

L’ennesimo episodio ha visto nuovamente protagonista il figlio violento il quale, ricevuta una somma ritenuta esigua, prima si allontanava, essendosi accorto che il padre aveva chiamato la Polizia, per poi tornare indietro, pretendendo con maggior veemenza la consegna dei soldi richiesti, minacciando di distruggere le poche cose di casa ancora rimaste indenni.

Gli agenti, giunti immediatamente sul posto, rintracciavano l’aggressore chiuso in una stanza: lo prelevavano e lo conducevano presso gli Uffici del Commissariato dove giungeva anche il padre il quale, senza tentennamenti, formalizzava denuncia-querela nei confronti del figlio.

Per quanto precede, dopo avere informato il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Catania, il quarantacinquenne violento veniva condotto in stato di arresto presso la Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania.

Continua a leggere
Clicca per commentare

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

CRONACA

Catania, processo Agorà: 47 imputati condannati complessivamente a oltre 400 anni di reclusione

In totale oltre 400 anni di carcere per 47 imputati e sette assoluzioni: è la sentenza del processo, celebrato col rito abbreviato, emessa dal gup Dora Catena incardinato sull’inchiesta Agorà della Dda della Procura etnea su rapporti tra la ‘famiglia’ Santapaola di Catania e il clan Nardo di Lentini, entrambi appartenenti a Cosa nostra, che avrebbero fatto affari insieme, nel traffico di droga e nel controllo del tessuto imprenditoriale, ma avevano anche contrasti economici in settori di interesse comune.

Dalle indagini di Carabinieri del Ros di Catania e del comando provinciale di Siracusa è nata la misura cautelare che il 16 giugno del 2022 ha portato all’arresto di 47 persone e alla notifica di un’ordinanza non restrittiva per altri nove indagati.

Tra le condanne comminate: 11 anni e 8 mesi di reclusione a Gioacchino Francesco ‘Gianfranco’ La Rocca, figlio dello storico capomafia “Ciccio” deceduto nel dicembre 2020, venti anni a Salvatore Rinaldi, 19 anni e 4 mesi ad Antonino Guercio, 16 anni a Gesualdo Briganti, 14 anni e 6 mesi a Orazio Papale.

Assolti Mario Brullo, Vincenzo Comparato, Francesco Giordano, Domenico Querulo, Egidio Russo e Gabriele Garasi. Il gup ha anche disposto la confisca della Cutrera onoranze funebri srl e del suo compendio aziendale, il dissequestro e la restituzione al legittimo proprietario dell’impresa individuale Salvatore Orefice e il risarcimento danni, da liquidarsi in separata sede, nei confronti dei Comuni di Vizzini e Caltagirone che si erano costituiti parte civile nel processo.

Durante le indagini militari dell’Arma hanno sequestrato complessivamente 108 chili di marijuana, 2,6 kg di cocaina e 57 kg di hashish. Secondo la Dda della Procura di Catania grazie alla indagini dei Carabinieri sarebbe stato anche “documentato come alcuni dipendenti del Comune di Caltagirone, non destinatari di provvedimento cautelare, ma indagati” avrebbero “‘modellato i bandi per favorire aziende riconducibili a La Rocca”.

Continua a leggere

CRONACA

Casteldaccia, tragedia sul lavoro: 5 operai morti uno dopo l’altro dopo essere scesi in un tombino

Tragedia a Casteldaccia, dove sono morti, uno dietro l’altro, 5 operai, calandosi in un tombino dell’impianto fognario.

E’ questa la prima ricostruzione della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia che ha causato cinque morti mentre un sesto è ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

Dopo che il primo operaio è rimasto nel sottosuolo senza venir fuori, gli altri si sono calati per capire cosa stesse succedendo. Il settimo componente della squadra, non vedendo uscire i colleghi, ha dato l’allarme. Quattro vittime sono operai della Quadrifoglio di Partinico, tra di loro figurerebbe anche il titolare della ditta; il quinto è un lavoratore interinale dell’Amap.

Continua a leggere

CRONACA

Tremestieri Etneo, operazione “Pandora”: resta in carcere l’ex primo cittadino Santi Rando

Operazione “Pandora”: i giudici hanno confermato l’ordinanza cautelare in carcere per l’ex sindaco Santi Rando indagato per voto di scambio politico-mafioso facendo decadere uno dei casi di corruzione contestati, e per Piero Cosentino indicato come il contatto tra il politico e il clan Santapaola-Ercolano.

Confermati anche gli arresti domiciliari per il farmacista e consigliere comunale Mario Ronsisvalle indagato per corruzione con l’accusa di essersi interessato per non far aumentare il numero di farmacie a Tremestieri Etneo.

Nell’inchiesta su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo, è coinvolto anche anche Luca Sammartino, uomo forte della Lega nell’isola, eletto con circa 21mila preferenze alle regionali del 2022, risultando il secondo più votato in Sicilia, attualmente indagato.

Il 17 aprile scorso si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e da assessore all’Agricoltura dopo che è stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip perchè indagato per due presunti casi di corruzione.

Il suo legale, l’avvocato Carmelo Peluso, dopo l’interrogatorio di garanzia, ha presentato appello contro il provvedimento.

Continua a leggere

Notizie più lette