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SANITÀ

Asp Catania: incontro con gli operatori del Dipartimento di Prevenzione in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro

«Ripensiamo alla prevenzione come opportunità per generare valore nella vita delle persone e per aumentare la loro consapevolezza sull’importanza di prendersi cura di sé, delle persone più care e di chi ci sta vicino. È un discorso che rivolgiamo spesso ai singoli, ma che vale in ogni circostanza di vita, tanto più sui luoghi di lavoro. La prevenzione e la sicurezza non sono un costo o un obbligo, ma un diritto da tutelare e una responsabilità verso i lavoratori che hanno il diritto di lavorare in sicurezza, e verso le loro famiglie che hanno il diritto di progettare il loro futuro in serenità». Lo ha detto il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, incontrando i direttori delle Unità Operative e il personale del Dipartimento di Prevenzione, nell’imminenza della Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro, che sarà celebrata domenica 28 aprile.

«Innovazione, progettualità, trasversalità, sinergia e comunicazione – ha aggiunto il manager -, sono le cinque direttrici attraverso le quali potenziare ancora di più i nostri servizi e favorire un processo di aggiornamento del nostro “sistema prevenzione” per essere in grado di rispondere meglio ai cambiamenti in atto nella nostra società e intervenire in una logica di integrazione e di coesione territoriale».

Presenti all’incontro, il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi; i direttori delle Unità Operative: Sanità pubblica, Epidemiologia e Medicina preventiva (Semp), Mario Morello; Servizio Igiene Ambienti di Vita (Siav), Rosa Lo Faro; Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian), Elena Alonzo; Prevenzione delle malattie cronico-degenerative – Screening oncologici, Renato Scillieri; Accreditamento, Rosario Giannone; Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spresal), Santo De Luca.Intervenuti numerosi dirigenti e operatori dei Servizi.

Illustrando le attività delle singole Unità Operative e i progetti in corso di realizzazione presso il Dipartimento di Prevenzione, Leonardi ha sottolineato il carattere multidisciplinare e multiprofessionale del Dipartimento e la peculiare complessità organizzativa e gestionale. Si è poi soffermato sull’impegno profuso per il potenziamento dei servizi, la digitalizzazione dei processi, la ricerca e la formazione. «Sin dal primo momento – ha detto – ci siamo impegnati per creare una omogeneità nei processi e nelle procedure intradipartimentali e una sinergia interdipartimentale. Siamo anche convinti del ruolo strategico che ha la corretta comunicazione per la promozione e la tutela della salute pubblica e su questo stiamo lavorando».

Il Dipartimento di Prevenzione è fra i partner, a livello nazionale, di 2 progetti PNRR approvati dal Ministero della Salute, nell’ambito del Piano complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNC-E.1).

In coerenza con gli obiettivi del Piano regionale della Prevenzione gli operatori del Dipartimento svolgono, inoltre, una costante attività di formazione rivolta a docenti e alunni degli Istituti scolastici della provincia. Fra le attività in corso, i progetti dedicati all’utilizzo corretto, consapevole e intelligente del telefono cellulare (Stop phone); alla sana alimentazione; alla sensibilizzazione sui rischi legati all’eccessiva esposizione ai raggi UV; alla promozione della vaccinazione anti-HPV (Back to School); alla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nel contesto scolastico, con la nuova edizione del “Quaderno Operativo per la formazione dei docenti-formatori”. A questa corposa attività si aggiunge l’attività di informazione per da­to­ri di la­vo­ro, la­vo­ra­to­ri, di­ri­gen­ti, pre­po­sti, re­spon­sa­bi­li dei ser­vi­zi di pre­ven­zio­ne e pro­te­zio­ne, pro­fes­sio­ni­sti…

Si colloca in questa cornice, la Giornata sulla prevenzione nei luoghi di lavoro, che si svolgerà il prossimo 8 maggio, presso il Centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania, a partire dalle 9.30. L’appuntamento, organizzato dal Dipartimento di Prevenzione in continuità con la Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro 2024, è rivolto agli alunni degli Istituti scolastici di secondo grado della citta di Catania, e sarà successivamente allargato agli altri Istituti del territorio provinciale. Prevista la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni locali. Ospite speciale della Giornata, l’attore Enrico Guarneri.

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SANITÀ

Cardiochirurgia pediatrica di Taormina: formalizzata la richiesta di deroga al Ministero

In Sicilia possono coesistere in modo permanente due centri di cardiochirurgia pediatrica, come avviene già in Veneto (a Padova e a Verona) dove la popolazione residente è analoga. Lo sostiene la Regione nella richiesta di deroga al “decreto Balduzzi” inviata al ministero della Salute. Così resterebbe in funzione il reparto attivo da oltre 10 anni al San Vincenzo di Taormina, accanto alla nuova struttura del Civico di Palermo, mantenendo l’impegno con le famiglie dei piccoli pazienti. Il documento è stato sottoscritto dal presidente della Regione, dall’assessore alla Salute e dai dirigenti generali dei dipartimenti della Pianificazione strategica e delle Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico. L’amministrazione regionale ritiene “imprescindibile” mantenere la funzionalità di entrambe le strutture di eccellenza, con procedure di evidenza pubblica.

L’operatività della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, attualmente in convenzione con l’Irccs Bambino Gesù di Roma, è stata al momento prorogata al 31 luglio 2024, su richiesta del governo della Regione Siciliana, e senza la deroga ministeriale sarebbe destinata a cessare. Tra luglio 2023 e marzo 2024 sono stati 165 gli interventi eseguiti nella struttura di Taormina su pazienti provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria ai quali si aggiungono i 167 del centro del capoluogo, avviato il 4 luglio 2023 in convenzione con il San Donato di Milano: questi i dati a supporto della richiesta che testimoniano la validità dell’iniziativa e la sua sostenibilità a garanzia dell’operatività di due poli di cardiochirurgia pediatrica. Nei due centri veneti, secondo i dati inseriti nel Programma nazionale esiti, nel 2022 gli interventi sono stati 264 (190 a Padova e 74 a Verona).

L’ipotesi avanzata al Ministero, che si inquadra nel processo di revisione della rete ospedaliera già avviato dalla Regione, prevede anche un forte raccordo operativo tra il reparto di Taormina (8 posti letto) e quello di Palermo (12 posti letto). Anche sul piano delle risorse finanziarie, le aziende sanitarie a cui afferiscono i due centri hanno già previsto specifiche risorse nei propri bilanci, nell’ambito della relativa programmazione. Gli oneri, inoltre, sono destinati a una graduale riduzione e razionalizzazione per effetto dell’innesto di personale di ruolo specialista in cardiochirurgia. L’operatività di due centri, inoltre, ridurrebbe la mobilità sanitaria dalla Sicilia e dalla Calabria, con minori costi “sociali” legati alla trasferte per le famiglie dei pazienti, con, inoltre, la prospettiva di un’offerta assistenziale di elevata qualità rivolta anche ai Paesi del bacino mediterraneo, in modo da preservarne la sostenibilità anche sul piano finanziario ed economico.

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SANITÀ

Sanità in Sicilia: accordo fra Regione e privati convenzionati: 8 milioni in più per ridurre le liste d’attesa

Definito l’accordo tra Regione Siciliana e privati convenzionati per distribuire le risorse, a valere sul 2024, e contribuire a potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali per ridurre le liste d’attesa. L’intesa è stata sottoscritta nel corso di un incontro presieduto dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica con i dirigenti dell’assessorato della Salute e le organizzazioni sindacali rappresentative del settore. L’accordo prevede una somma complessiva di 310 milioni di euro, da distribuire alle varie branche (dai laboratori di analisi alla fisiokinesiterapia, dalla cardiologia alla radiodiagnostica ed alle altre branche) e per provincia, con un aumento di ben 12 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

In aggiunta sono stati definiti i fabbisogni specifici di radioterapia (35 milioni) e nefrologia (102 milioni). Alle singole strutture è destinato un budget per il 2024 pari al 90 per cento della produzione media 2022/2023; il 10 per cento residuo sarà assegnato dalle Asp in misura proporzionale al fabbisogno provinciale, sulla base di criteri che verranno definiti dall’assessorato regionale della Salute. In particolare, il governo regionale ha individuato, dopo un dialogo costruttivo con i sindacati, nella misura di 8 milioni le risorse finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa, garantendo un equilibrato soddisfacimento della domanda di salute del cittadino in base ai differenti settori.

Durante l’incontro è stato anche stabilito un rigoroso cronoprogramma per la distribuzione delle risorse. Il decreto di ripartizione alla specialistica convenzionata ambulatoriale verrà adottato dall’assessorato entro il prossimo 20 maggio; mentre le contrattualizzazioni delle Asp con i singoli operatori economici dovranno avvenire entro il 19 giugno.

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SANITÀ

Sanità in Sicilia, famiglie al bivio: scegliere di attendere mesi o pagare di tasca propria cure ed esami?

In Sicilia, curarsi sta diventando un privilegio riservato soltanto a chi può permettersi di pagare esami e cure mediche, senza quindi dover aspettare mesi, prima di sottoporsi ad un controllo in ospedale.

D’altronde, come già evidenziato dall’ultimo report della Fondazione Gimbe, la percentuale di famiglie che rinuncia a curarsi per mantenere le spese dei propri figli, è in crescita: nell’Isola, infatti, la spesa sanitaria grava sul bilancio familiare più che in altre regioni d’Italia.

Complessivamente, in Sicilia la spesa annuale delle famiglie per la salute nel 2022 è stata pari a 1.219,80 euro: facendo registrare così un aumento dell’8,1% rispetto al 2021; con una percentuale delle famiglie che hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie nel 2022 pari al 7,2%.

Si può dunque stimare la spesa sanitaria oggi a carico di una famiglia che, mediamente si attesta intorno al centinaio di euro al mese, raggiungendo quindi circa 1200 euro ogni anno.

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