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CULTURA

Taormina: aperta la mostra “Homo Viator”, il poeta visionario. Alla chiesa del Carmine fino al 6 settembre

TAORMINA – L’arte vive nel mito e col mito, parrebbe idealmente recitare l’epigrafe della mostra Homo Viator: il ciclo pittorico che dall’8 agosto Ciro Palumbo espone a Taormina nella suggestiva cornice dell’ex chiesa del Carmine.

“L’uomo in cammino” suona quindi l’emblematico titolo della mostra, ossia il viaggio quale tema dominante dello splendido ciclo figurativo, come esperienza esistenziale e immaginaria, al confine tra sogno e realtà.

Per chi un viaggio in Sicilia non ha rappresentato un premio o quasi il compimento di un voto? con assertivo assioma annotava il grande storico dell’arte Cesare Brandi che -pellegrino e periegeta in Sicilia negli anni ’80 – esaltò l’antica Trinacria come terra del mito per antonomasia.

Ed ecco che la città di Taormina, con le sue origini mitiche, con le sue millenarie vestigia cariche di storia e di ancestrali memorie, inaugura una nuova stagione di rinnovamento culturale presentando e offrendo al pubblico un evento d’arte che per il suo carattere emblematicamente normativo è di per sé una creazione artistica.

Così la “rotonda” della barocca chiesa del Carmine diviene un salon d’exposition e pur tramuta in sacello dell’immaginario, ove la trascendenza dell’arte si manifesta in tutta la sua luce, in cui le dipinte opere del “poeta visionario” manifestano la loro capacità di suscitare veri e propri atti d’amore.

D’altronde l’arte autentica sa consacrare ogni evento come mito, incidendo significativamente sul tessuto civile e culturale della comunità, anche in vista d’una progettualità permanente. L’opera pittorica di Palumbo si avvale, e si avvalora altresì, dei sensi immaginifici – che pur hanno valore etico – della pièce teatrale messa in scena da PierGiuseppe Francione, in cui il tema del viaggio interiore trova una sua ideale plastica drammatizzazione.

Direttore artistico dell’evento Salvo Daniele Torrisi, titolare della Catania Art Gallery: collezionista appassionato e trend setter isolano di respiro internazionale. Il catalogo della mostra è edito dalla Canova Editore partner dell’evento. Testi critici di Marcello Panascìa e di Massimiliano Sabbion.

CULTURA

Cultura: anche quest’anno la Sicilia presente al Salone del libro di Torino con lo stand della Regione

Anche quest’anno la Sicilia, con l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, partecipa al Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino dal 9 al 13 maggio e giunto alla XXXVI edizione.

L’allestimento dello stand, a opera della Biblioteca centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”, che si trova nel padiglione Oval – W137, ha come tema “Donna Sicilia. Goliarda e le altre. Antologia di scrittrici siciliane del XX e XXI secolo nelle collezioni della Biblioteca centrale della Regione siciliana”. Numerosi saranno i momenti celebrativi in cui saranno ricordate le scrittrici siciliane, di nascita o di adozione, e il contributo che, negli ultimi due secoli, hanno dato alla letteratura e alla cultura in generale. 

L’area espositiva è dedicata alle pubblicazioni edite dalla Regione Siciliana e alla presentazione di numerosi testi pubblicati dagli editori dell’Isola. Accanto a questi, è prevista la presentazione di diversi progetti dell’assessorato dei Beni culturali nell’ambito della promozione del libro e della lettura. La Sicilia, grazie alla collaborazione tra Regione e numerosi enti pubblici e privati, lo scorso anno ha ospitato gli “Stati generali dei Patti per la lettura” a cura del Centro per il libro e la lettura (Cepell) e ha visto la città di Trapani posizionarsi all’interno della cinquina finale per il titolo di “Capitale italiana del libro 2024”.

Il Salone del libro, che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo, offre alla Sicilia un’occasione per promuovere la propria ricchezza letteraria e le sue tradizioni editoriali. Un’opportunità per valorizzare la diversità culturale e linguistica della regione e per favorire lo scambio culturale e la collaborazione nel settore editoriale. In questa edizione della manifestazione torinese sarà dato particolare risalto alla promozione dei “luoghi della lettura” dell’Isola, proponendo immagini emblematiche dei siti della cultura siciliana, oltre a promuovere una mappatura delle numerose aree che hanno adottato e sottoscritto un “Patto per la lettura” e dei Comuni che hanno ricevuto dal Cepell la qualifica di “Città che legge”. 

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CULTURA

Archeologia in Sicilia: domenica open day al “Parco Lilibeo” di Marsala per illustrare le attività di scavo

Un open day per illustrare i risultati emersi dalla campagna di scavo condotta dal Parco Lilibeo di Marsala nel sito urbano del Fossato punico.

Domenica 12 maggio, dalle 10 alle 13, sarà possibile partecipare, a ingresso libero, a una serie visite guidate all’interno del parco, condotte dagli archeologi di ArcheOfficina e dello stesso parco, per comprendere e ricostruire le fasi storico archeologiche di questo tratto del poderoso sistema difensivo della città antica.

Un primo saggio, eseguito nell’area adiacente al cosiddetto “ponte di roccia”, all’interno del Fossato punico, ha restituito abbondante ceramica di età romana, tardo romana e della più antica fase punica: anfore, anforette, brocchette, coppe e lucerne, sia di produzione locale che d’importazione. Mentre un secondo saggio in corso sempre all’interno del Fossato, nell’area sottostante il castello normanno-svevo, consentirà di ottenere una conferma scientifica sulla datazione della fortificazione e nello stesso tempo verificare l’eventuale presenza di simili strutture antecedenti l’età medievale.

Contestualmente si sta effettuando la pulitura archeologica dell’area insediativa di Vico Infermeria, una piccola porzione di abitato d’età romana e medievale, realizzato in una fascia di terreno larga circa 15 metri tra il fossato e le fortificazioni puniche.

Le due aree interessate dagli scavi di Vico Infermeria e del Fossato Punico sono state messe in collegamento attraverso una moderna scala in acciaio corten. Con un successivo intervento finanziario, l’intera area potrà diventare un parco urbano per la città.

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CULTURA

Archeologia in Sicilia: da oggi un mese di scavi nell’antica Finziade a Licata per ricostruire l’impianto urbanistico

Da oggi si torna a scavare sul monte Sant’Angelo di Licata, nell’Agrigentino, per ricostruire l’impianto urbanistico dell’antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell’ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).

Le attività, sostenute dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e dal direttore, Roberto Sciarratta, a seguito di una convenzione stipulata tra l’ente Parco e il Cnr di Catania, rappresentano l’avvio di una nuova stagione di ricerche e si inseriscono nel programma “Finziade project”, diretto dagli archeologi Alessio Toscano Raffa per il Cnr-Ispc Catania, e Maria Concetta Parello, con il coordinamento logistico di Rosario Callea, del Parco della Valle dei Templi.

Ricercatori, archeologi e studenti torneranno in cantiere dal 6 al 31 maggio, a dieci anni dagli ultimi interventi in una delle città della Sicilia ellenistico-romana conservate meglio, e si concentreranno su un settore che custodisce abitazioni visibili fino a due metri di altezza. 

Finziade svolse un importante ruolo strategico nel corso del II-I secolo a.C., sia dal punto di vista militare che commerciale, instaurando un precoce legame con Roma durante gli anni Guerre puniche (III sec. a.C.) e beneficiando di una notevole ricchezza, di cui le strutture eccezionalmente conservate sul sito rappresentano un riflesso. Oltre a un nutrito team di ricercatori, archeologi specializzati e studenti provenienti da diverse Università italiane (Catania, Palermo, Napoli, Roma, Milano), prenderanno parte alle attività circa 50 alunni del liceo Linares e dell’istituto Fermi di Licata, oltre 25 volontari dell’associazione Gral (Gruppo di ricerca archeologica licatese) e del Gruppo archeologico Finziade, che si alterneranno durante il mese di scavo.

«Il “Finziade project” si qualifica per la sua forte connotazione pubblica, volta al coinvolgimento attivo della comunità locale, in linea con la politica culturale del Parco – afferma il direttore, Roberto Sciarratta – Vogliamo in questo modo rafforzare il nostro rapporto con l’intera comunità licatese che da sempre si spende per la tutela e la valorizzazione dell’enorme patrimonio archeologico che possiede. Un ringraziamento va, inoltre, alla ditta Edil Pira srl che, nello spirito di collaborazione, ha sponsorizzato la ricerca fornendo le attrezzature per lo scavo».

È possibile avere aggiornamenti costanti sulle attività e sulle novità del progetto seguendo le pagine social (Facebook e Instragram) del Finziade project-monte Sant’Angelo di Licata e del Parco della Valle dei Templi.

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