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ATTUALITÀ

Operazione antimafia “Adrano Libera”, nomi degli arrestati e dettagli

ADRANO – La Polizia di Stato, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, e in esecuzione del provvedimento applicativo della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania in data 3.02.2021, ha tratto in arresto:
  1. Arena Giuseppe cl. 73;
  2. Bua Kevin cl. 99;
  3. Bulla Antonino, inteso “u picciriddu”, cl. 99;
  4. Castelli Fabio cl.92;
  5. Diolosà Salvatore, inteso “Turi a niura”, cl. 57;
  6. D’Oca Salvatore Placido cl. 98;
  7. Foti Antonino cl. 93;
  8. Foti Emiddio Fabio cl. 88
  9. La Villa Domenico, inteso “Mimmu ‘u turcu”, cl. 67;
  10. Liotta Nicolò cl. 77;
  11. Longo Federico cl.83;
  12. Palmiotti David cl. 82;
  13. Salanitro Nicola cl 89;
  14. Scafidi Carmelo, inteso “‘u tignusu”, cl. 68;
  15. Scarvaglieri Toni Ugo cl. 73.

Il provvedimento del G.I.P. è stato altresì notificato in carcere a:

  1. Bulla Vincenzo cl.94;
  2. D’Agate Antonino, inteso “Nino ‘u babbaleccu” o “Ninu u’ babbu”, 72;
  3. D’Agate Nicolò, inteso “u piduocchiu”, cl. 72;
  4. Daci Ermir, cl. 71;
  5. Foti Salvatore, inteso “turi u sceccu”, cl. 69;
  6. Galati Massaro Rosario, inteso “spara frecce” cl. 94;
  7. La Mela Antonino, inteso “tarantella”, 75;
  8. La Mela Giuseppe, inteso “tarantella”, 73;
  9. Rosano Nicolò , inteso “pipituni”cl. 80;
  10. Rosano Vincenzo, inteso “pipituni” 68;
  11. Santangelo Gianni, inteso “Giannetto” cl. 83;
  12. Vinciguerra IgnaziO, inteso “ gnaziu a cascia”, 65;

Inoltre è stata notificata la misura cautelare degli arresti domiciliari a:

  1. Lanza Pietro, inteso “zicchinetta”; 83;
  2. Leonardi Roberto, cl. 82;
  3. Managò Giovanni, cl.75;
  4. Mannino Domenico, inteso “Domenico”, cl. 89;

e quella dell’obbligo di presentazione alla P.G. a:

  1. Amato Antonino, cl. 49.
  2. Salamone Domenico, cl.62;
  3. Truglio Salvatore, cl. 94;

Tutti sono indagati, a vario titolo, per i reati di associazione di stampo mafioso denominata clan Santangelo-Taccuni operante prevalentemente nel territorio di Adrano, costituente articolazione territoriale del clan Santapaola-Ercolano, con l’aggravante di essere l’associazione armata, con l’aggravante di avere gli associati assunto e mantenuto il controllo di attività economiche, finanziandole – in tutto o in parte- con il prezzo, prodotto e profitto dei delitti commessi;  associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina e marijuana) con l’aggravante di essere l’associazione armata e con l’aggravante per avere commesso il fatto al fine di agevolare  l’associazione mafiosa denominata Santangelo-Taccuni, detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, furto in concorso di un ATM; ricettazione in concorso, danneggiamento aggravato in concorso, tutti con l’aggravante per avere commesso il fatto al fine di agevolare  l’associazione mafiosa denominata Santangelo-Taccuni ed evasione.

Il G.I.P. ha riconosciuto a Santanglo Gianni, già detenuto per altra causa, la direzione dell’associazione mafiosa mentre a Bulla Antonino, in atto ristretto agli arresti domiciliari, La Mela Giuseppe, in atto detenuto per altra causa, La Mela Antonino, in atto detenuto per altra causa, Scarvaglieri Toni Ugo e Scafidi Carmelo quello di organizzatori.

A Santangelo Gianni viene, altresì, contestato il ruolo di promotore, organizzatore e direttore dell’associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti mentre a Bulla Antonino, Galati Massaro Rosario, La Mela Antonino, Scarvaglieri Toni Ugo e Scafidi Carmelo, quello di organizzatori.

Le complesse indagini, anche di natura tecnica, avviate nel maggio del 2017, hanno peraltro beneficiato dei riscontri forniti delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia tra le quali quelle di Rosano Valerio, appartenente alla omonima famiglia, intesa “Pipituni”, organica al clan Santagelo-Taccuni. La notizia della collaborazione con la giustizia del Rosano, ebbe nell’immediato forti ripercussioni nella famiglia del collaboratore, il cui padre Vincenzo era esponente di vertice del citato clan. La reazione del clan fu pubblicamente manifestata con l’affissione di locandine funerarie nel centro storico di Adrano che annunciavano la morte di Rosano Valerio e fissavano le esequie presso una chiesa, il cui fittizio indirizzo corrispondeva alla via in cui è sito il Commissariato di P.S. di Adrano.

L’evento fu trattato anche dalla trasmissione televisiva “Striscia la notizia” alla cui inviata l’indagato Scarvaglieri Toni Ugo rilasciò un’intervista, nel corso della quale, pubblicamente e senza timore, ebbe ad esprimere forte repulsione per la scelta operata dal collaboratore, arrivando a definirlo “un morto che cammina”.

Nel corso dell’attività d’indagine è stato documentato un vasto traffico di sostanze stupefacenti dalla Lombardia verso il comune etneo, evidenziandosi il ruolo di trait d’union svolto da Amato Antonino e Salamone Domenico, pregiudicati di Biancavilla –Adrano domiciliati nelle province di Varese e Como i quali, grazie ai collegamenti con un soggetto di origine calabrese, Managò Giovanni, anch’egli domiciliato nella regione lombarda, avevano avviato rapporti di affari con Daci Ermir cittadino albanese, attualmente detenuto. Agli stessi il provvedimento cautelare è stato notificato dalle Squadre Mobili delle Questure di Como e Varese.

A riscontro dell’illecito traffico da ultimo citato, in data 23 dicembre 2017, è stato tratto in arresto Palmiotti David cui sono stati sequestrati g.1.485 di sostanza stupefacente del tipo eroina. L’uomo stava rientrando in Sicilia dopo essersi recato in Lombardia.

Inoltre, il 15 febbraio 2018, personale della Squadra Mobile di Catania, del Commissariato di P.S. di Adrano e della Squadra Mobile di Varese, traevano in arresto, in Lombardia, il cittadino albanese Daci Ermir, unitamente ad altro connazionale, in quanto trovati in possesso di n. 33 confezioni in cellophane, contenenti sostanza stupefacente del tipo eroina dal peso complessivo lordo di 17,474 kg circa. Nella loro disponibilità venivano rinvenuti anche kg. 8, circa, di sostanza utilizzata per il taglio e la somma di denaro di euro 43.980.

L’approvvigionamento di sostanze stupefacenti avveniva anche attraverso canali ubicati in territorio messinese, calabrese e campano.

A tal proposito nel corso delle indagini sono stati operati numerosi arresti in flagranza di reato ed altrettanti sequestri di sostanze stupefacenti che servivano ad alimentare le tre “piazze di spaccio” operative in territorio di Adrano e precisamente:

  • una nei pressi dell’abitazione di Foti Salvatore che la gestiva personalmente, nonostante fosse sottoposto al regime degli arresti domiciliari, coadiuvato dai figli Antonino e Emiddio Fabio;
  • un’altra nei pressi della locale stazione della circumetnea;
  • un’altra nei pressi dell’abitazione di D’Agate Antonino, inteso “Nino ‘u babbaleccu”, anch’egli sottoposto agli arresti domiciliari ed a cui sono stati altresì contestati sette episodi di evasione.

Per garantire la liquidità necessaria al mantenimento della cassa comune da impiegare in attività illecite, gli associati si sono resi responsabili anche di reati contro il patrimonio.

In particolare, nel corso delle indagini sono stati raccolti elementi di prova nei confronti di Bulla Antonino, Bulla Vincenzo, Foti Salvatore, Santangelo Gianni e Scarvaglieri Toni Ugo, nonché di Leonardi Roberto, in ordine al furto aggravato dell’apparecchiatura ATM dell’agenzia di Adrano del Credito Emiliano perpetrato in data 13 dicembre 2017. Gli autori, seguendo un consolidato modus operandi, utilizzando mezzi d’opera provento di furto, asportavano la somma di euro 24.650 euro.

Le investigazioni hanno permesso di appurare che quella somma era stata utilizzata per acquistare l’eroina sequestrata a Palmiotti David in occasione del suo arresto avvenuto in data 23 dicembre 2017.

Ai medesimi indagati è stato, altresì, contestato un tentativo furto aggravato ai danni di un altro ATM sito in territorio del comune di Randazzo.

Uno dei destinatari della custodia cautelare in carcere è attualmente detenuto all’estero e per lui sono stati già attivati i canali Interpol per la notifica del provvedimento.

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Anci Sicilia: dal 2019 al 2023 la popolazione è diminuita del 1,93%. Registrato un andamento negativo di oltre 94mila abitanti

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%.

I numeri evidenziano un andamento negativo di oltre 94 mila abitanti

Le uniche province in controtendenza sono Catania, dove lo spopolamento è dello 0,26% (-2.836 abitanti) e Ragusa, dove invece la popolazione aumenta dello 0,71% (+2.229).

Il dato è emerso nel corso del convegno organizzato da Anci Sicilia che si svolge oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La maglia nera della crisi demografica spetta al territorio di Enna, (-4,58%, -7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155), Agrigento (-3,46%, -14.826), Messina (-3%, -18.533), Palermo (-2,23%, -27.413), Trapani (-2,13, -9.033), Siracusa (-1,67%, -6.530).

Tra i capoluoghi di provincia, a soffrire di più dello spopolamento è Trapani, con -15,80%, -10.473. Seguono Enna che segna una perdita del 4,46%, -1.193 abitanti, Agrigento (-4,36%, -2.538), Messina (-4,31, -9.823), Caltanissetta (-3,90, -2.391), Palermo (-3,10%, 20.221), Siracusa (-2,57%, -3.075): in controtendenza Catania che cresce, dove la popolazione cresce dello 0,66% (+1.978) e Ragusa con +2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo – dice il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano- lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è una questione limitata. In tutte le province i dati precisano che, tranne a Ragusa e Catania, negli ultimi 5 anni la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento. Credo che nell’agenda politica il problema sia entrato solo a livello superficiale senza una reale volontà di risolverlo.

Come sarà la Sicilia nei prossimi anni è un argomento che bisogna affrontare ogni giorno. Sulla base del censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana risulta ammontare a 4.814.016 residenti. Un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia non smette di denunciare: allo stato attuale abbiamo 70 comuni in dissesto, 43 comuni in piano di riequilibrio”.

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“La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”

CATANIA – Il fenomeno sempre più diffuso delle recensioni sul web, che possono danneggiare i ristoratori e al tempo stesso confondere i clienti, sarà uno dei temi al centro del convegno organizzato da Fipe Confcommercio Catania dal titolo “La comunicazione nei pubblici esercizi – Gli esercizi pubblici nella comunicazione”, in programma giovedì 16 maggio alle 10 nel salone della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (via Cappuccini 2, Catania).

Nell’occasione la Fipe – Federazione dei pubblici esercizi etnei presenterà anche la seconda edizione della Giornata della Ristorazione, in programma sabato 18 maggio. L’iniziativa, che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica per il suo alto valore e che coinvolgerà migliaia di esercizi commerciali, con il patrocinio dei ministeri delle Imprese e del Made in Italy, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo, consentirà anche di sostenere e avviare mense di comunità della Caritas diocesana su tutto il territorio nazionale.

All’evento, moderato dal giornalista dell’Adnkronos Francesco Bianco, prenderà parte insieme al presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen e al presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, anche il sindaco di Catania Enrico Trantino.

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“Caravaggio: la verità della luce”. Tornano a Catania le opere di Caravaggio

CATANIA – Dal 1 giugno al 6 ottobre 2024, tornano a Catania, le opere di Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio.

La mostra “Caravaggio: la verità della luce”, vuole portare un contributo di conoscenza ad un periodo fondamentale dell’arte europea, dalla fine del cinquecento, alla prima metà del seicento, intrecciandosi, con quella che viene comunemente definita, età barocca.

Davanti alle opere di Caravaggio, i visitatori, per magia, faranno un viaggio, che arriva fino all’anima. Soggetti emergono dal nero, attraversando l’arte, riportandola alla luce. “Caravaggio: la verità della luce”, è un viaggio nella conoscenza della vita e della morte, giochi di luci ed ombre, come nell’alba e nel tramonto.

L’evento straordinario, co-organizzato dall’Associazione MetaMorfosi e dal Comune di Catania, sarà presentato ufficialmente, in Conferenza Stampa, giovedì 16 maggio 2024, alle ore 11, presso la Sala Giunta del Palazzo degli Elefanti a Catania, in presenza del sindaco avv. Enrico Trantino e del Presidente di MetaMorfosi on. Pietro Folena

Forse non tutti sanno che, nella sua breve, ma tormentata vita, Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio, ha trascorso un intenso periodo in Sicilia

La mostra sarà visitabile, solo per la stampa, venerdì 31 maggio alle ore 11. L’inaugurazione, invece, è in programma, sempre venerdì 31, alle ore 19, presso la Pinacoteca ex Monastero Santa Chiara, via Castello Ursino, 10, Catania. Per l’occasione, sarà inaugurata, dopo il suo recupero architettonico, anche la Pinacoteca, luogo noto a tutti i catanesi, perché c’era l’anagrafe, archivio storico, della città etnea.

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