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CRONACA

Trapani: la Guardia di Finanza ha sequestrato quote e beni di una società che gestisce in città un noto cantiere navale

TRAPANI – I finanzieri del Comando Provinciale di Trapani, su disposizione della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione alla misura cautelare reale del sequestro preventivo, emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, delle quote e del compendio aziendale di una società trapanese che gestisce in città un noto cantiere navale ed una annessa struttura ricettiva.

Il provvedimento scaturisce dalle attività di Polizia giudiziaria poste in essere dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trapani in forza alla Sezione di Polizia giudiziaria, su delega della locale Procura della Repubblica, nei confronti del titolare di una ditta individuale, risultata inosservante agli obblighi di versamento delle imposte per oltre 1.900.000 euro e di cui, a seguito dei preliminari accertamenti, è intervenuto, a richiesta del Magistrato inquirente, il fallimento.

Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle trapanesi hanno successivamente consentito di acclarare come il titolare della ditta, che versava ormai in evidente stato di decozione, avrebbe proceduto in concorso con i propri figli alla costituzione di una nuova società, avente stessa sede della fallita.

Il disegno criminoso sarebbe consistito nel trasferire poi l’attività cantieristica della ditta insolvente, nonché le concessioni demaniali sulle quali essa veniva esercitata, alla società neo costituita attraverso la stipula di un contratto di cessione di ramo d’azienda, valutato a corpo dei beni oggetto di trasferimento ed il cui corrispettivo è risultato solo in minima parte corrisposto all’imprenditore cedente dichiarato poi fallito.

Al solo fine di distrarre le citate concessioni, onde consentirne la voltura, il fallito avrebbe concordato con la locale Agenzia delle Entrate un piano di pagamento rateizzato dei propri debiti, in modo da risultare in regola nei rapporti con il Fisco. Ad avvenuto subentro da parte della S.r.l. nelle concessioni, e dopo aver pagato esclusivamente le prime rate, il fallito non avrebbe più onorato l’obbligazione contratta.

Il sequestro delle quote della società, nonché del patrimonio da questa illecitamente acquisito, potrà garantire sia la pretesa erariale e la massa dei creditori, sia la continuità dell’attività aziendale, a seguito dell’avvenuta nomina a tale scopo da parte del Giudice di un amministratore giudiziario.

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CRONACA

Ruba tubi e vari pezzi metallici da un autobus: 48enne arrestato a Mascali, nel catanese

L’altro giorno, un 48enne del posto è stato sorpreso dai Carabinieri mentre alleggeriva un autobus per tour turistici dalle tubazioni del sistemi di scarico, dell’aria condizionata e di raffreddamento, e quindi arrestato per “furto aggravato”.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Mascali, già impegnati in un servizio rientrante tra quelli messi in campo per il contrasto all’illegalità diffusa, con particolare attenzione nei confronti dei reati “predatori”, sono intervenuti su indicazione e sotto il coordinamento della Centrale Operativa di Giarre in via San Giuseppe dove, poco prima, un passante aveva segnalato un possibile furto in atto ai danni di un autobus, parcheggiato sulla strada. 

Effettivamente i militari dell’Arma arrivati, in un batter d’occhio sulla predetta via, sono subito saliti sul bus dove hanno sorpreso, con le mani nel sacco, un uomo che rannicchiato all’interno del portabagagli, era ancora “impegnato” a smontare quanto di metallico trovasse a portata di mano.

Bloccato quindi e messo in sicurezza, l’uomo non è stato capace di fornire alcuna giustificazione della sua attività illecita. In particolare, come accertato dai Carabinieri, non si trattava di un “lavoro” improvvisato e rapido, perché sono stati recuperati un sacco grande trasparente per i rifiuti, già ricolmo di svariati pezzi metallici appena smontati, presi da diversi punti del pullman, quali i sistemi di scarico, di aria condizionata e di raffreddamento.

Ed ancora, gli operanti hanno trovato a portata di mano dell’uomo, identificato per un 48enne del posto e già conosciuto alle Forze dell’Ordine per altre vicende giudiziarie, un altro sacchetto con all’interno invece gli attrezzi da “lavoro”, guanti ed una pinza utilizzata per l’attività illecita.

Nella circostanza, i militari dell’Arma, dopo aver preso contatti con il titolare della società di trasporto proprietaria del mezzo e con sede a Giarre, hanno appreso che il giorno precedente l’autobus era stato lasciato parcheggiato in strada a causa di un incendio, che ne aveva danneggiato la parte posteriore, rendendo poco agevole l’immediata rimozione.

Altro duro colpo inferto, quindi, al fenomeno dei furti e commercio illegale dei materiali ferrosi destinati al mercato nero, che solitamente vengono acquistati illegittimamente per poi fonderli, facendone così poi perdere le tracce.

Il 48enne, che era già riuscito à smontare circa 40 Kg di rame e metalli vari dal mezzo, per un valore di circa 1000 €, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura.  

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CRONACA

Catania, sorpreso a rubare in un ristorante: 30enne catanese arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno arrestato per tentato furto un 30enne, pregiudicato catanese, senza fissa dimora.

A seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa, i poliziotti sono intervenuti in un ristorante di piazza Federico di Svevia, dove l’uomo stava asportando della merce. I poliziotti lo hanno bloccato dopo che aveva creato un’apertura nel locale cucina, bucando la rete posta nella parte superiore della porta d’accesso, per poi rubare diversa merce per un valore commerciale di circa 1200 euro.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso che l’uomo fosse in possesso di alcuni arnesi utili allo scasso, prontamente sequestrati dai poliziotti. È stato pertanto arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alternati e grimaldelli e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

L’operaio morto a Salemi non indossava sistemi di sicurezza: indaga la Procura di Marsala

L’operaio morto mentre lavorava nella pala eolica del parco “Erg 69” di contrada Ranchibilotto a Salemi (Trapani) non indossava né il casco di protezione e nemmeno l’imbracatura necessaria per i lavori in quota.

E’ quanto hanno potuto accertare i vigili del fuoco intervenuti per il recupero del corpo di Giuseppe Carpinelli, 33 anni, originario di San Marco dei Cavoti e dipendente della Ivpc service.

L’uomo stata lavorando a circa 80 metri d’altezza insieme a un collega e per cause che sono ancora da accertare è precipitato sino a un’altezza di 50 metri da terra, sempre all’interno del pilone. La procura di Marsala ha aperto un’indagine.

   

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