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CRONACA

Catania, violenta rissa tra giovani (quasi tutti minorenni) in una discoteca: il Questore dispone la chiusura del locale

CATANIA – il Questore di Catania ha sospeso per quindici (15) giorni, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, ai sensi dell’art. 100 TULPS, le autorizzazioni per la gestione di una discoteca, sita a Catania, in via Simeto, a seguito di un grave episodio di rissa, verificatosi alle ore 00,30 circa ella notte dello scorso 4 dicembre, che ha reso necessario l’intervento di più equipaggi delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, a seguito di una segnalazione al 112 per una “lite animata” tra  giovani, quasi tutti minorenni.

Al loro arrivo gli agenti constatavano che molti giovani stavano lasciando il locale, perché, come riferito dagli stessi addetti alla sicurezza, la serata danzante si era conclusa in anticipo, a causa di una rissa scoppiata all’interno del locale.

Gli agenti apprendevano, altresì, dalle dichiarazioni dei medesimi addetti alla sicurezza che, poco prima, uno di loro aveva avuto una discussione animata con il padre di due ragazzi che pretendevano di entrare, malgrado fosse stato loro eccepito che era stata raggiunta la capienza massima del locale. Stando al racconto, per tutta risposta, il padre dei due giovani lo aveva schiaffeggiato, minacciando che sarebbe ritornato, verosimilmente “per completare l’opera”.

Nell’occasione veniva anche identificato un minorenne, visibilmente dolorante, con il ghiaccio sul capo, per il quale si rendeva necessario, pertanto, chiamare un’ambulanza. Il ragazzo raccontava che, mentre stava ballando con i propri amici, era stato aggredito, senza alcun motivo da un altro giovane, che, inaspettatamente, aveva iniziato a strattonarlo e a prenderlo a pugni sul volto.

Da altri clienti della discoteca si apprendeva, inoltre, che un ragazzo disabile, costretto sulla sedia a rotelle, aveva accusato un malore per la calca che si era creata a seguito della rissa.

Nella circostanza, l’esercizio pubblico, pertanto, è stato, ancora una volta, teatro di un episodio che desta allarme sociale, mettendo in grave pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica.

Nei confronti dello stesso esercizio pubblico, infatti, già nello scorso ottobre era stato adottato analogo provvedimento di sospensione dell’attività, in quel caso per sette giorni.

Ritenuto, per quanto emerso anche dagli accertamenti effettuati, che l’esercizio dell’attività rappresenti una situazione di oggettivo pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, prevedibilmente suscettibile di aggravamento se ulteriormente tollerata, il Questore ha, dunque, deciso di sospenderne i titoli autorizzativi, decretandone la chiusura, divenuta esecutiva nel pomeriggio di ieri con la notifica all’interessato.

Proseguono le indagini finalizzate alla puntuale ricostruzione della dinamica dei fatti, alla compiuta identificazione di coloro che hanno “scatenato” la rissa e di coloro che vi hanno partecipato e, infine, all’attribuzione di ognuno dei soggetti coinvolti delle connesse responsabilità.

Non appare superfluo ricordare che il provvedimento di sospensione ex art.100 T.U.LP.S. risponde all’esigenza obiettiva di tutelare l’ordine pubblico o la sicurezza dei cittadini attraverso la dissuasione dei soggetti pericolosi o pregiudicati dalla sua frequentazione, indipendentemente da ogni responsabilità dell’esercente.

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CRONACA

Ruba tubi e vari pezzi metallici da un autobus: 48enne arrestato a Mascali, nel catanese

L’altro giorno, un 48enne del posto è stato sorpreso dai Carabinieri mentre alleggeriva un autobus per tour turistici dalle tubazioni del sistemi di scarico, dell’aria condizionata e di raffreddamento, e quindi arrestato per “furto aggravato”.

Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Mascali, già impegnati in un servizio rientrante tra quelli messi in campo per il contrasto all’illegalità diffusa, con particolare attenzione nei confronti dei reati “predatori”, sono intervenuti su indicazione e sotto il coordinamento della Centrale Operativa di Giarre in via San Giuseppe dove, poco prima, un passante aveva segnalato un possibile furto in atto ai danni di un autobus, parcheggiato sulla strada. 

Effettivamente i militari dell’Arma arrivati, in un batter d’occhio sulla predetta via, sono subito saliti sul bus dove hanno sorpreso, con le mani nel sacco, un uomo che rannicchiato all’interno del portabagagli, era ancora “impegnato” a smontare quanto di metallico trovasse a portata di mano.

Bloccato quindi e messo in sicurezza, l’uomo non è stato capace di fornire alcuna giustificazione della sua attività illecita. In particolare, come accertato dai Carabinieri, non si trattava di un “lavoro” improvvisato e rapido, perché sono stati recuperati un sacco grande trasparente per i rifiuti, già ricolmo di svariati pezzi metallici appena smontati, presi da diversi punti del pullman, quali i sistemi di scarico, di aria condizionata e di raffreddamento.

Ed ancora, gli operanti hanno trovato a portata di mano dell’uomo, identificato per un 48enne del posto e già conosciuto alle Forze dell’Ordine per altre vicende giudiziarie, un altro sacchetto con all’interno invece gli attrezzi da “lavoro”, guanti ed una pinza utilizzata per l’attività illecita.

Nella circostanza, i militari dell’Arma, dopo aver preso contatti con il titolare della società di trasporto proprietaria del mezzo e con sede a Giarre, hanno appreso che il giorno precedente l’autobus era stato lasciato parcheggiato in strada a causa di un incendio, che ne aveva danneggiato la parte posteriore, rendendo poco agevole l’immediata rimozione.

Altro duro colpo inferto, quindi, al fenomeno dei furti e commercio illegale dei materiali ferrosi destinati al mercato nero, che solitamente vengono acquistati illegittimamente per poi fonderli, facendone così poi perdere le tracce.

Il 48enne, che era già riuscito à smontare circa 40 Kg di rame e metalli vari dal mezzo, per un valore di circa 1000 €, è stato arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato la misura.  

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CRONACA

Catania, sorpreso a rubare in un ristorante: 30enne catanese arrestato dalla Polizia di Stato

Gli agenti delle volanti della Questura di Catania hanno arrestato per tentato furto un 30enne, pregiudicato catanese, senza fissa dimora.

A seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa, i poliziotti sono intervenuti in un ristorante di piazza Federico di Svevia, dove l’uomo stava asportando della merce. I poliziotti lo hanno bloccato dopo che aveva creato un’apertura nel locale cucina, bucando la rete posta nella parte superiore della porta d’accesso, per poi rubare diversa merce per un valore commerciale di circa 1200 euro.

Dalla perquisizione effettuata, è emerso che l’uomo fosse in possesso di alcuni arnesi utili allo scasso, prontamente sequestrati dai poliziotti. È stato pertanto arrestato per tentato furto e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alternati e grimaldelli e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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CRONACA

L’operaio morto a Salemi non indossava sistemi di sicurezza: indaga la Procura di Marsala

L’operaio morto mentre lavorava nella pala eolica del parco “Erg 69” di contrada Ranchibilotto a Salemi (Trapani) non indossava né il casco di protezione e nemmeno l’imbracatura necessaria per i lavori in quota.

E’ quanto hanno potuto accertare i vigili del fuoco intervenuti per il recupero del corpo di Giuseppe Carpinelli, 33 anni, originario di San Marco dei Cavoti e dipendente della Ivpc service.

L’uomo stata lavorando a circa 80 metri d’altezza insieme a un collega e per cause che sono ancora da accertare è precipitato sino a un’altezza di 50 metri da terra, sempre all’interno del pilone. La procura di Marsala ha aperto un’indagine.

   

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