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CRONACA

Catania, rapina con aggressione ai danni di un anziano: la Polizia arresta i due responsabili

CATANIA – Il 4 marzo 2023, in esito ad indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, la Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, in relazione ai reati di rapina aggravata e lesioni personali, con la quale è stata disposta l’applicazione di misura cautelare custodiale nei confronti di GUGLIELMINO Antonino (cl. 1974) e di ALOISIO Sebastiano Rosario (cl. 1978).

Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalla Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile (Falchi), hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come i citati GUGLIELMINO e ALOISIO sarebbero stati  gli autori di una rapina, avvenuta nel mese di agosto 2022, ai danni di una persona, ultrasettantenne.

Fin dalle primissime fasi delle investigazioni, i contorni dell’atto predatorio si sono rivelati particolarmente gravi, sia per le modalità dell’azione delittuosa, commessa con violenza nei confronti di una vittima vulnerabile, in relazione all’età, sia per il contesto in cui fatto-reato è stato consumato, essendo stata la persona offesa aggredita alle spalle, all’interno del proprio domicilio, mentre era intenta a lavori di giardinaggio.

Il reo, infatti, pur di impossessarsi del portafoglio dell’anziano, contenente denaro ed effetti personali, non esitava a procuragli lesioni, cagionandogli la frattura dell’omero ed un trauma contusivo al polso.

Nella ricostruzione dell’accaduto, si è rivelata fondamentale la collaborazione di un testimone, il quale, passando a piedi dalla zona in cui si erano svolti i fatti, ebbe ad udire delle urla ed in sequenza vide un uomo fuggire a piedi per  poi  raggiungere il complice, che a sua volta  lo attendeva a bordo di un mezzo.

I conseguenti approfondimenti investigativi, corroborati dagli esiti delle riprese di impianti di videosorveglianza presenti nei pressi dei luoghi oggetto di azione delittuosa, hanno consentito l’individuazione della targa dell’autovettura con cui i due autori erano scappati nonché di constatare che il complice, seduto lato passeggeri, con capelli a doppio taglio e barba lunga nera, presentava un vistoso tatuaggio sul braccio destro.

Dall’esame delle telecamere si notava anche, come l’autovettura avesse effettuato una breve sosta lungo il percorso di fuga, in corrispondenza del muro perimetrale di uno stabile, nei cui pressi venivano, successivamente, rinvenuti i documenti della vittima della rapina.

Gli ulteriori accertamenti sul mezzo utilizzato per compiere il reato e ripreso dalle telecamere hanno, inoltre, appurato che il veicolo era stato regolarmente noleggiato da GUGLIELMINO Antonino e che questi corrisponderebbe, per caratteristiche somatiche, al soggetto ripreso alla guida del citato veicolo durante la fuga.

Ad ulteriore rafforzamento del quadro indiziario, si è verificato, altresì, tramite foto segnaletica, che il tatuaggio sul braccio destro dell’autore materiale della rapina, seduto lato passeggeri, corrisponderebbe pienamente con quello in possesso di ALOISIO Sebastiano Rosario.

Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto per entrambi l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dalla Squadra Mobile la mattina del 4 marzo.

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CRONACA

Catania, processo Agorà: 47 imputati condannati complessivamente a oltre 400 anni di reclusione

In totale oltre 400 anni di carcere per 47 imputati e sette assoluzioni: è la sentenza del processo, celebrato col rito abbreviato, emessa dal gup Dora Catena incardinato sull’inchiesta Agorà della Dda della Procura etnea su rapporti tra la ‘famiglia’ Santapaola di Catania e il clan Nardo di Lentini, entrambi appartenenti a Cosa nostra, che avrebbero fatto affari insieme, nel traffico di droga e nel controllo del tessuto imprenditoriale, ma avevano anche contrasti economici in settori di interesse comune.

Dalle indagini di Carabinieri del Ros di Catania e del comando provinciale di Siracusa è nata la misura cautelare che il 16 giugno del 2022 ha portato all’arresto di 47 persone e alla notifica di un’ordinanza non restrittiva per altri nove indagati.

Tra le condanne comminate: 11 anni e 8 mesi di reclusione a Gioacchino Francesco ‘Gianfranco’ La Rocca, figlio dello storico capomafia “Ciccio” deceduto nel dicembre 2020, venti anni a Salvatore Rinaldi, 19 anni e 4 mesi ad Antonino Guercio, 16 anni a Gesualdo Briganti, 14 anni e 6 mesi a Orazio Papale.

Assolti Mario Brullo, Vincenzo Comparato, Francesco Giordano, Domenico Querulo, Egidio Russo e Gabriele Garasi. Il gup ha anche disposto la confisca della Cutrera onoranze funebri srl e del suo compendio aziendale, il dissequestro e la restituzione al legittimo proprietario dell’impresa individuale Salvatore Orefice e il risarcimento danni, da liquidarsi in separata sede, nei confronti dei Comuni di Vizzini e Caltagirone che si erano costituiti parte civile nel processo.

Durante le indagini militari dell’Arma hanno sequestrato complessivamente 108 chili di marijuana, 2,6 kg di cocaina e 57 kg di hashish. Secondo la Dda della Procura di Catania grazie alla indagini dei Carabinieri sarebbe stato anche “documentato come alcuni dipendenti del Comune di Caltagirone, non destinatari di provvedimento cautelare, ma indagati” avrebbero “‘modellato i bandi per favorire aziende riconducibili a La Rocca”.

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CRONACA

Casteldaccia, tragedia sul lavoro: 5 operai morti uno dopo l’altro dopo essere scesi in un tombino

Tragedia a Casteldaccia, dove sono morti, uno dietro l’altro, 5 operai, calandosi in un tombino dell’impianto fognario.

E’ questa la prima ricostruzione della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia che ha causato cinque morti mentre un sesto è ricoverato in ospedale in gravissime condizioni.

Dopo che il primo operaio è rimasto nel sottosuolo senza venir fuori, gli altri si sono calati per capire cosa stesse succedendo. Il settimo componente della squadra, non vedendo uscire i colleghi, ha dato l’allarme. Quattro vittime sono operai della Quadrifoglio di Partinico, tra di loro figurerebbe anche il titolare della ditta; il quinto è un lavoratore interinale dell’Amap.

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CRONACA

Tremestieri Etneo, operazione “Pandora”: resta in carcere l’ex primo cittadino Santi Rando

Operazione “Pandora”: i giudici hanno confermato l’ordinanza cautelare in carcere per l’ex sindaco Santi Rando indagato per voto di scambio politico-mafioso facendo decadere uno dei casi di corruzione contestati, e per Piero Cosentino indicato come il contatto tra il politico e il clan Santapaola-Ercolano.

Confermati anche gli arresti domiciliari per il farmacista e consigliere comunale Mario Ronsisvalle indagato per corruzione con l’accusa di essersi interessato per non far aumentare il numero di farmacie a Tremestieri Etneo.

Nell’inchiesta su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo, è coinvolto anche anche Luca Sammartino, uomo forte della Lega nell’isola, eletto con circa 21mila preferenze alle regionali del 2022, risultando il secondo più votato in Sicilia, attualmente indagato.

Il 17 aprile scorso si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e da assessore all’Agricoltura dopo che è stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip perchè indagato per due presunti casi di corruzione.

Il suo legale, l’avvocato Carmelo Peluso, dopo l’interrogatorio di garanzia, ha presentato appello contro il provvedimento.

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